Marzo 2021

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    Covid, Breton: “Entro l'estate saranno vaccinati tutti gli europei”

    (Teleborsa) – “Sono fiducioso sulla capacità dell’Europa di consegnare i vaccini sempre più rapidamente e confidiamo di poter vaccinare da qui all’estate tutti i cittadini europei”. È quanto ha affermato il commissario Ue al mercato interno, con delega sui vaccini, Thierry Breton al termine di un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.”Sono assolutamente convinto – ha spiegato Breton – che riusciremo a portare avanti in modo positivo la politica vaccinale europea. A fine anno la capacità di produzione di vaccini in Europa sarà tra 2-3 miliardi di dosi all’anno contro le 2 e le 2,2 miliardi negli Stati Uniti. Alla fine di quest’anno l’Unione europea sarà il primo continente per la produzione di vaccini al mondo. Quindi tra Ue e Usa si potranno contare su 5 miliardi di dosi, per noi, ma anche per tutto il mondo. Usciremo dalla crisi, ne sono convinto. Riusciremo a completare la campagna vaccinale, che è indispensabile”.Circa la linea del presidente del Consiglio Mario Draghi verso le aziende produttrici che non rispettano gli impegni Breton ha sottolineato che “nessun paese nel campo della strategia vaccinale può definirsi autonomo. Conosco Draghi da molto temo – ha affermato il commissario – e sono perfettamente al corrente di quello che è il suo rigore e il suo approccio di rapporti di forza verso coloro che hanno firmato contratti col governo e li condivido. In Europa abbiamo ideato e attuato un strumento che ci deve consentire di poter controllare tutto ciò che lascia il territorio europeo in questo campo. È come una guerra economica mondiale e dobbiamo proteggere gli interessi dell’Europa e anche far si che gli impegni presi vengano rispettati”. LEGGI TUTTO

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    Ue, Commissione e AEA hanno lanciato l'Osservatorio europeo per il clima e la salute

    (Teleborsa) –
    La Commissione e l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) hanno lanciato l’Osservatorio europeo per il clima e la salute. Come annunciato nella Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici adottata lo scorso 24 febbraio, “l’Osservatorio mira a creare, collegare, mettere in comune e fornire le conoscenze, le competenze e gli strumenti necessari per affrontare le sfide sanitarie legate ai cambiamenti climatici, rendendo le nostre società più resilienti”.”Ci sono chiari avvertimenti che la crisi climatica porterà a emergenze sanitarie più frequenti e gravi e che il cambiamento climatico sta già avendo un impatto sulla salute delle persone e sui sistemi sanitari – si legge in una nota della Commissione europea – Si prevede che eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi, l’insorgenza e la diffusione di nuove malattie infettive, le minacce alla sicurezza e alla sicurezza di cibo e acqua e la perdita di biodiversità generino gravi rischi per la salute e amplificino i problemi sanitari esistenti”.Nel corso dell’evento di presentazione è stato presentato il rapporto “Rispondere ai rischi per la salute del cambiamento climatico in Europa” in cui sono stati evidenziati gli impatti chiave sulla salute dei cambiamenti climatici, nonché le opportunità per ridurre i rischi per la salute legati al clima attraverso politiche di adattamento in linea con le azioni di mitigazione. Alla redazione del documento oltre all’AEA ha contribuito anche Lancet Countdown: Tracking Progress on Health and Climate Change, una collaborazione globale di istituzioni accademiche e agenzie internazionali.
    (Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Titoli petroliferi in rialzo su caro greggio in attesa riunione OPEC+

    (Teleborsa) – Si muovono al rialzo i titoli petroliferi a Piazza Affari, con l’indice di riferimento FTSE IT Oil & Gas che guadagna l’1,41%. A fare da assist alle azioni delle società legate al petrolio contribuisce la corsa dei prezzi del greggio che oscillano sui massimi da inizio ottava.Il future maggio sul Brent scambia a 65,3 dollari al barile (+192%) mentre il future aprile sul WTI segna 62,49 dollari (+1,97%). TRa i player del comparto, Eni mostra un progresso dell’1,42% mentre Tenaris +balza del 2,76%.C’è attesa per la riunione odierna dell’OPEC+ con all’ordine del giorno la tempistica dello stop ai tagli alla produzione. L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) e gli alleati (OPEC+) valuteranno la possibilità di rinnovare i tagli alla produzione ad aprile invece di aumentare l’output, anche perché una ripresa della domanda di petrolio rimane fragile a causa del perdurare della pandemia di coronavirus. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, focus degli analisti dopo i conti

    (Teleborsa) – Si muove con debolezza il titolo Stellantis, che mostra una variazione percentuale negativa dello 0,46% allineandosi alle vendite dell’intero listino milanese.All’indomani dei risultati 2020 giudicati “solidi” dall’Amministratore Delegato Carlos Tavares e premiati dal mercato, oggi gli analisti mostrano ottimismo verso il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA. L’ufficio studi di Equita consiglia “buy” e fissa il target price a 19 euro rispetto ai 13,8 euro delle attuali quotazioni. Stessa valutazione (buy) da parte degli esperti di Akros che alzano il prezzo obiettivo a 18,40 euro dai 17,40 indicati in precedenza. Per JP Morgan il titolo è “overweight” e il target è 18 euro. Dello stesso avviso gli analisti di Oddo che rivedono al rialzo le quotazioni a 18 euro da 17 ribadendo la raccomandazione “outperform”. Infine, Kepler Cheuvreux raccomanda “buy” e indica 20 euro come il prezzo obiettivo contro i 18 euro precedentemente segnalati.A livello comparativo su base settimanale, il trend della casa automobilistica italo-francese-statunitense evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE MIB. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Stellantis rispetto all’indice.Lo status tecnico di breve periodo di Stellantis mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 14,01 Euro. Rischio di eventuale correzione fino al target 13,55. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l’area di resistenza 14,47. LEGGI TUTTO

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    USA, costo unitario del lavoro 4° trimestre +6%, produttività -4,2%

    (Teleborsa) – Nel quarto trimestre 2020 la produttività del settore non agricolo in USA è diminuita del 4,2%, meno del 4,8% indicato dalla stima preliminare, rispetto al +5,1% registrato nel trimestre precedente. Il dato è leggermente migliore delle attese, che indicavano un -4,7%.Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è aumentato del 6%, superando sia il dato preliminare (-9,7%) sia il dato del trimestre precedente (-7%). Le stime di consensus erano per un +6,6%. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione rimangono elevate

    (Teleborsa) – Aumentano, anche se leggermente meno delle attese, le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 26 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 745.000 unità, in flessione di 9 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 736.000 (730.000 unità la prima lettura). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste in aumento fino a 750 mila.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 790.750 unità in aumento di 16.750 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (807.500). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, le richieste continuative di sussidio sono scese a 4.295.000, con una contrazione di 124.000 unità rispetto al dato della settimana precedente (4.419.000). LEGGI TUTTO

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    Gender gap, Commissione UE propone sanzioni per discriminazioni salariali

    (Teleborsa) – Diritto di conoscere i livelli retributivi dei lavoratori che svolgono lo stesso lavoro, obblighi di comunicazione del divario retributivo di genere per le grandi imprese e sanzioni per le violazioni della parità retributiva. Sono alcune delle misure avanzate dalla Commissione europea per diminuire il gende gap sui luoghi di lavoro e aumentare la trasparenza salariale.”Lo stesso lavoro merita la stessa retribuzione, e per la parità di retribuzione è necessaria la trasparenza – ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – Le donne devono sapere se i loro datori di lavoro le trattano in modo equo. In caso contrario, devono potersi opporre e ottenere ciò che meritano”.Tra le misure proposte per la trasparenza retributiva ci sono: l’obbligo per i datori di lavoro di fornire informazioni sul livello retributivo nell’annuncio del posto vacante o prima del colloquio (senza chiedere ai potenziali lavoratori informazioni sulle retribuzioni precedentemente percepite), l’obbligo per i datori di lavoro con almeno 250 dipendenti di rendere pubbliche all’interno della loro organizzazione informazioni sul divario retributivo.Previsti inoltre indennizzi per i lavoratori che hanno subito discriminazioni retributive di genere, onere della prova di discriminazione a carico del datore di lavoro, sanzioni specifiche per le violazioni della norma sulla parità retributiva e possibilità per i rappresentanti dei lavoratori di agire in procedimenti giudiziari o amministrativi per conto dei lavoratori su questi temi.La proposta passerà ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio. Se adottata, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la direttiva nel diritto nazionale e comunicare i testi alla Commissione. LEGGI TUTTO

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    Gestione rifiuti, Confederazioni artigianato: “No a ostacoli per imprese che usano servizi privati?”

    (Teleborsa) – “Le imprese devono poter scegliere di rivolgersi al mercato e non al servizio pubblico per la gestione dei propri rifiuti urbani, senza essere gravate da inutili e pesanti oneri burocratici”. Questo l’appello rivolto da Confartigianato, Cna e Casartigiani al ministero della Transizione ecologica.?Nella nota congiunta inviata al Ministero le Confederazioni dell’artigianato e delle pmi chiedono anche di escludere dall’applicazione della Tari le attività artigianali che producono prevalentemente rifiuti speciali, di allineare la legge del 2013 che ha istituito la Tari con le nuove disposizioni introdotte nel 2020 dal Decreto rifiuti e di ribadire che la nuova definizione di rifiuto urbano deve essere applicata per raggiungere gli obiettivi di tutela ambientale e non con il fine di stravolgere una gestione dei rifiuti già strutturata ed efficace.?Secondo Confartigianato, Cna e Casartigiani, si tratta di “chiarimenti indispensabili per evitare una distorta applicazione delle novità, introdotte dal Decreto rifiuti ed entrate in vigore lo scorso 1 gennaio, che rischierebbe di caricare sulle imprese un incremento di costi ancor più insostenibile nella difficile situazione di crisi che il Paese sta vivendo”.?Per i rappresentanti degli artigiani e delle Pmi “bisogna evitare di orientare forzatamente il mercato verso una gestione pubblica dei rifiuti prodotti dalle imprese, anche se ricadono sotto la nuova definizione di rifiuto urbano. In questo modo si creerebbe un ostacolo alla libera concorrenza, penalizzando una gestione a mercato dei rifiuti prodotti dalle imprese che in questi anni ha garantito significativi risultati di riciclo”.? LEGGI TUTTO