Marzo 2021

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    CIG-Covid, INPS: autorizzazioni al 98,5% delle domande e al 99,4% dei pagamenti diretti

    (Teleborsa) – Migliora la progressione delle autorizzazioni Inps sulle domande di Cassa integrazione (Cig) autorizzate alle aziende e delle successive erogazioni dirette dell’Istituto ai lavoratori. Nel periodo di emergenza Covid l’Istituto registra autorizzazioni al 98,5% delle domande pervenute e al 99,4% dei pagamenti diretti. È quanto emerge dal monitoraggio Inps aggiornato al 28 febbraio 2021.In totale, l’Istituto fa sapere di aver gestito per la sola Cig-Covid quasi 30 milioni di prestazioni dirette e indirette. In particolare, per le domande di autorizzazione Cig da parte delle aziende, a fronte di un afflusso totale di 3.822.007 richieste, ne sono state autorizzate 3.447.721 e respinte 320.516. Del restante 1,5% in lavorazione, pari a 53.770 domande, quasi la metà è giunto a febbraio.Per quanto riguarda i pagamenti diretti ai lavoratori, basato sulla presentazione successiva degli SR41, su 18.252.504 richieste di prestazioni sono stati effettuati 18.141.314 pagamenti diretti, pari appunto al 99,4%. Il restante 0,6% è composto da 111.190 integrazioni salariali in lavorazione, per 79.523 delle quali si tratta di richieste giunte nello stesso mese di febbraio.Sono in totale quasi 3,7 milioni i lavoratori che hanno ricevuto pagamenti diretti e 6.595 quelli che devono ricevere un primo pagamento, di cui 381 sono i lavoratori per cui non risulta l’erogazione di una prima mensilità, riferibili a SR41 pervenuti entro settembre 2020 e che si classificano come ad alta criticità.I lavoratori che, sempre in periodo Covid, hanno ricevuto anticipi di cassa integrazione direttamente dalle aziende, recuperati dalle stesse attraverso compensazione sui versamenti contributivi alla prima scadenza utile, sono a oggi circa 3,5 milioni. LEGGI TUTTO

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    Tenaris, Citadel Europe alleggerisce le vendite

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    Esprinet, Kepler Cheuvreux rivede il prezzo obiettivo

    (Teleborsa) – L’ufficio studi della banca d’affari Kepler Cheuvreux ha aumentato il target price su Esprinet, portandolo a 14 euro dai 12 della precedente indicazione. Il giudizio resta confermato “buy”.Sul listino milanese, intanto, Esprinet amplia il margine di guadagno rispetto ai valori della vigilia, e si attesta a 10,68 euro. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, Santo Ficili è il nuovo country manager italiano

    (Teleborsa) – Santo Ficili è stato nominato country manager di Stellantis in Italia e riporterà direttamente a Maxime Picat, Region Chief Operating Officer Enlarged Europe di Stellantis.Ficili, classe 1966, è entrato in FIAT nel 1987 dopo tre anni di Scuola Aziendale Lancia. All’interno del gruppo è andato a ricoprire posizioni di sempre maggior responsabilità e a 360° rispetto al business automotive.Dopo gli inizi sul campo nell’area after sales, Ficili ha maturato competenze nel settore dei veicoli commerciali e delle passenger car. Nel 2015 è diventato responsabile per la regione EMEA di Mopar che racchiude tutte le attività del post vendita dei marchi di (ex) FCA. Dal 2019 è a capo del Business Center Italy di FCA e responsabile delle Sales Operations di FCA in EMEA. LEGGI TUTTO

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    Anima, gli analisti aumentano il target price

    (Teleborsa) – Gli esperti di Mediobanca e di Equita hanno alzato il prezzo obiettivo su Anima Holding, portandolo rispettivamente a 4,80 e 5 euro. Mediobanca ha confermato la raccomandazione “outperform” mentre Equita ha mantenuto “buy”.A Piazza Affari, intanto, discreta performance per Anima Holding che si attesta a 4,21 euro, in lieve aumento dello 0,67%. LEGGI TUTTO

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    Turismo, Demoskopika: nel 2020 spesa crolla di 20 milioni. Perse 232 milioni di presenze

    (Teleborsa) – Una contrazione della spesa turistica di 20.056 milioni di euro, pari a circa l’8,6 per cento del prodotto interno lordo settoriale italiano, e 232 milioni di presenze in meno (-53,1%) rispetto al 2019. Questi, in attesa dei dati ufficiali Istat, i devastanti effetti dell’emergenza Covid-19 sul turismo italiano nel 2020 secondo la stima dell’Istituto Demoskopika.La flessione della spesa si è concentrata per il 73% in sei sistemi turistici regionali: Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. Per il Veneto, regione più colpita, il decremento stimato della spesa turistica è pari a 3.939 milioni di euro. Seguono, con sforbiciate rilevanti dei consumi in “viaggi e vacanze”, Toscana con 2.570 milioni di euro, Lombardia con 2.357 milioni di euro, Lazio con 2.205 milioni di euro, Emilia-Romagna con 1.820 milioni di euro e Trentino-Alto Adige con 1.610 milioni di euro. La contrazione del consumo totale di beni e servizi da parte del viaggiatore (alloggio, pasti, intrattenimenti, souvenir, regali, altri articoli per uso personale ecc.) – secondo l’indagine – si sarebbe avvertita, in maniera significativa, anche in altre cinque destinazioni regionali: Campania con 892 milioni di euro, Liguria con 752 milioni di euro, Piemonte con 666 milioni di euro, Sicilia con 651 milioni di euro, Sardegna con 497 milioni di euro e Marche con 407 milioni di euro. Al di sotto della “soglia psicologica” dei 400 milioni di euro si posizionano i rimanenti sistemi turistici regionali: Puglia con 388 milioni di euro, Friuli-Venezia Giulia con 336 milioni di euro, Calabria con 284 milioni di euro, Umbria con 209 milioni di euro, Valle d’Aosta con 204 milioni di euro, Abruzzo con 156 milioni di euro, Basilicata con 95 milioni di euro e, infine, Molise con 17 milioni di euro.Il Veneto nel 2020 avrebbe ridotto gli arrivi di 12,2 milioni (-60,4% rispetto al 2019) e le presenze di 44,5 milioni (-62,4% rispetto al 2019). A seguire, in valore assoluto, Lombardia con una contrazione pari a 9,5 milioni di arrivi (-54,2%) e 22,4 milioni di presenze (-55,4%), Toscana con una riduzione pari a 8,3 milioni di arrivi (-58,0%) e 28,7 milioni di presenze (-59,8%), Lazio con una riduzione pari a 6,6 milioni di arrivi (-51,7%) e 19,9 milioni di presenze (-51,0%) e l’Emilia-Romagna con una riduzione pari a 6,1 milioni di arrivi (-52,9%) e 23 milioni di presenze (-57,1%). Da evidenziare che, in chiave percentuale, è la Sicilia a presentare tra i “conti più salati”, preceduta solo dal Veneto: meno 3 milioni di arrivi e meno 9 milioni di presenze con un calo rispettivamente pari al 58% e al 59,6% rispetto ai dodici mesi del 2019.Per quanto riguarda l’inizio del 2021 anche il mese di gennaio fa registrare una battuta d’arresto significativa: 14,4 milioni di pernottamenti e 4,8 milioni di turisti in meno con una variazione negativa pari a circa l’80% rispetto allo stesso mese del 2020.”Se si vuole fronteggiare efficacemente l’emergenza sanitaria – ha dichiarato il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – la politica deve avere il coraggio di fare scelte precise. C’è un problema prioritario di governance da cui consegue anche la misura dell’efficacia dei fondi messi a disposizione per la ripresa del sistema turistico. Anzi, l’Italia presenta una gestione del turismo caratterizzata da una rilevante frammentazione delle competenze che genera un coordinamento delle politiche sul comparto assolutamente inadeguato. E, così, da una parte, lo Stato centrale vara documenti strategici senza coperture finanziarie mentre, dall’altra, le Regioni, forti dell’attribuzione costituzionale del turismo quale materia di competenza esclusiva, non di rado si sentono legittimate a programmare il turismo in una giungla normativa e attuativa”. LEGGI TUTTO

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    BCE, nell'ultima settimana acquisti PEPP in calo a 16,9 miliardi di euro

    (Teleborsa) – La scorsa settimana con il programma PEPP la BCE ha rilevato titoli per 16,9 miliardi di euro, il livello più basso da un mese a questa parte. Da quando è stato lanciato – marzo 2020 – il piano di acquisti anti-pandemia, il cumulato di titoli ha raggiunto 866,7 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati contenuti nel resoconto settimanale di bilancio della Banca Centrale Europea.La BCE ha comunque segnalato che il rallentamento negli acquisti netti di titoli è per la maggior parte dovuto ai rimborsi, che la scorsa settimana hanno raggiunto quota -4,9 miliardi di euro.La dotazione complessiva del programma – compresa la “ricarica” di dicembre – ammonta a 1.850 miliardi di euro e la previsione di Francoforte è che resterà attivo almeno fino a marzo 2022.Sempre la scorsa settimana la BCE ha acquistato altri 5,4 miliardi di titoli pubblici con il programma PSPP, preesistente alla crisi e il cui cumulato ha raggiunto 2.370,4 miliardi di euro. Mediante altri programmi la BCE ha acquistato 1,2 miliardi di euro di titoli di emittenti private. In totale la cifra di acquisti di titoli raggiunta nell’ultima settimana di febbraio 2021 è stata di 23,5 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Tamburi continua l'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea del 29 aprile 2020, ha comunicato di aver acquistato, dal 22 al 26 febbraio 2021, complessivamente 109.726 azioni ordinarie (pari allo 0,060% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 6,9502 euro, per un controvalore pari a 762.614,17 euro.Alla data del 26 febbraio, la investment e merchant bank indipendente e diversificata detiene 16.752.327 azioni proprie, pari al 9,086% del capitale sociale.Intanto, sul listino milanese, Tamburi estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 7,14 euro. LEGGI TUTTO