9 Aprile 2021

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    CreVal, proxi advisor Glass Lewis sconsiglia ad azionisti rinvio CdA

    (Teleborsa) – Il proxi advisor Glass Lewis invita gli azionisti di CreVal a votare contro la proposta presentata dal Credit Agricole di rinviare la nomina del nuovo CdA ad un periodo successivo alla chiusura dell’OPA il 21 aprile prossimo. Il proxi, citando l’incertezza sull’esito dell’OPA e ricordando che azionisti “sostanziali” della banca hanno annunciato che non aderiranno all’offerta, qualifica come “superflua” la richiesta avanzata dall’Istituto francese, che implicherebbe la convocazione di un’assemblea straordinaria.Non c’è dunque alcun “motivo schiacciante” per raccomandare agli azionisti di rinviare la nomina del CdA dal momento che – ricorda l’advisor – “cambiamenti nella composizione del consiglio di amministrazione a seguito di un cambio di controllo sono una pratica comune” in queste occasioni. LEGGI TUTTO

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    Credit Suisse, verso revisione condizioni clienti e riassetto divisione prime brokerage

    (Teleborsa) – Credit Suisse sta inasprendo le condizioni finanziarie concesse ai fondi speculativi e alle società di servizio delle gestioni patrimoniali (family office), oltre a stare valutando una ristrutturazione della sua divisione di prime brokerage dopo il caso Archegos, che le ha fatto perdere quasi 4 miliardi di euro e l’ha costretta a tagliare dividendi e piani di riacquisto azioni.La banca svizzera avrebbe chiesto ai propri clienti di rivedere i requisiti di margine nei cosiddetti “swap agreement”, gli stessi usati da Bill Hwang nella gestione di Archegos Capital Management, secondo quanto riporta Bloomberg. In particolare, Credit Suisse sta passando da una marginalità statica a una dinamica, il che potrebbe costringere i clienti a fornire maggiori garanzie e ridurre la redditività di alcune operazioni. Con un margine dinamico, la banca potrebbe chiedere più garanzie se il rischio sottostante aumenta, ad esempio, a causa di fattori come la volatilità o la concentrazione.La decisione rientrerebbe in una più ampia riorganizzazione della divisione prime brokerage, cioè quella che si occupa primariamente degli hedge fund, prestando loro contanti e titoli ed eseguendo le loro operazioni. Credit Suisse è la principale banca europea ad offrire questo tipo di servizi finanziari ai fondi speculativi, un’attività che, secondo i calcoli di Bloomberg, ha generato ricavi per 15 miliardi di dollari nel complesso per il settore bancario europeo nel 2020. La banca svizzera sta pensando a tagli significativi alla divisione nei prossimi mesi. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione marzo sopra attese

    (Teleborsa) – Si confermano in crescita i prezzi alla produzione USA a marzo. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dell’1% su mese rispetto al +0,5% del mese precedente e delle attese degli analisti.Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 4,2% sopra il consensus (+3,8%) ed in rafforzamento rispetto al +2,8% del mese precedente. I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,7% su mese rispetto al +0,2% precedente e atteso dal consensus, mentre su anno registrano un +3,1% dal +2,5% precedente e dal +2,7% atteso. LEGGI TUTTO

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    Export ortofrutta, nel 2020 volume in calo ma crescita in valore

    (Teleborsa) – Cambiano le abitudini di consumo di ortofrutta in Italia. Nel 2020, con l’arrivo della pandemia, gli acquisti al dettaglio siano rimasti sostanzialmente stabili (-1% in quantità rispetto al 2019), ma sono cambiati i comportamenti di acquisto e consumo, con effetti che si risentiranno anche nel post-Covid 19. Parallelamente l’export di ortofrutta, pur con un calo in termini di volumi del 4% nel 2020, ha registrato una crescita in valore del 5%. Il comparto ha quindi tenuto nello scenario dell’emergenza pandemica. Questo il quadro emerso nel corso dell’evento online “L’ortofrutta nello scenario post Covid: come sono cambiati imprese, mercati e consumatori dopo un anno di pandemia” promosso e organizzato da CSO Italy e Nomisma, nell’anno dedicato dalle Nazioni Unite all’ortofrutta.Per quanto riguarda l’export – come ha spiegato Barbara Brunello di CSO Italy – la diminuzione dei volumi è in alcuni casi una diretta conseguenza della minore offerta disponibile per alcune referenze, mentre in altri casi è un calo imputabile allo scoppio della pandemia, come mostrano le analisi temporali dei volumi spediti (nei mesi di marzo e aprile 2020 l’export di frutta e ortaggi è diminuito rispettivamente del 12% e del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019). A fronte di una stabilità delle spedizioni verso il mercato intra Ue e una crescita di quello verso i Paesi europei extra Ue (+6% sul 2019), si registra invece un crollo delle esportazioni frutticole nei più lontani mercati degli altri continenti (-24% sul 2019). Sul fronte delle abitudini di consumo – rileva Nomisma – si è registrata una maggiore attenzione alla stagionalità, all’origine italiana dell’alimento, alla sua conservabilità e al prodotto ‘locale’. È cambiato, in sostanza, il profilo del consumatore di ortofrutta, che ora guarda a questi prodotti soprattutto alla ricerca di una vita sana ed equilibrata. Si moltiplicano le occasioni di consumo (un italiano su 3 mangia frutta anche fuori dai pasti, per merenda o per uno spuntino), si diversificano i canali di vendita (nel 2020 il 22% dei consumatori ha acquistato frutta o verdura online o tramite ordini telefonici), c’è grande attenzione alla varietà. Fra i criteri di scelta la stagionalità è citata dal 43% degli italiani, ma fondamentali per il 56 % dei consumatori sono origine e caratteristiche del processo produttivo (origine italiana, locale, biologico, tracciabilità, ecc.). mentre stenta ancora ad affermarsi la marca. Nel periodo del lockdown si è verificato un incremento importante degli acquisti (+13%), grazie alle ottime performance di prodotti come mele, arance, kiwi, patate, carote, solo per fare alcuni esempi, che grazie alle loro caratteristiche di elevata conservabilità, sono risultati i preferiti dai consumatori. La pandemia ha inoltre rimescolato le carte sul fronte dei canali di acquisto. I supermercati, il dettaglio specializzato, le superette e i discount proprio nel periodo di lockdown hanno aumentato la loro quota di mercato, mentre gli ipermercati, i mercati rionali e gli ambulanti hanno vissuto una importante contrazione. È cresciuta in modo significativo anche la vendita del prodotto confezionato che nel 2020 rappresenta il 23% del totale per la frutta e il 31% per gli ortaggi recuperando in entrambi i casi due punti percentuali rispetto al 2019. Cambia, inoltre, anche la mappa dei valori e nello scenario post Covid acquisteranno sempre maggiore importanza rispetto al passato: la preferenza per l’ortofrutta di origine italiana (sarà più rilevante per il 45% degli italiani), con una forte impronta “local” (35%); l’attenzione alla qualità, intesa come prodotto di stagione (42%), fresco (33%) e con garanzie di tracciabilità (34%); la spinta al “green”, sia in termini di packaging riciclabileecosostenibile (36%) che di produzioni biologiche (23%). Crescerà anche l’attenzione al prezzo, ma in maniera meno marcata (27%). Anche il packaging è un driver attivo nella scelta di un prodotto alimentare (il 25% dei consumatori considera anche le caratteristiche dei materiali della confezione tra i criteri di acquisto): è importante il ruolo di protezione del prodotto (citata dal 66% dei consumatori), ma anche il contributo attivo alla sostenibilità del prodotto (47%) e come “strumento” di comunicazione dei valori del prodotto (35%). In questo contesto anche il packaging dei prodotti ortofrutticoli ha un ruolo determinante: nel 2020 sono state vendute 2,6 miliardi di confezioni (+80 milioni rispetto al 2019), effetto legato alle nuove esigenze di sicurezza del consumatore che hanno spinto la ricerca di prodotto confezionato. Infine, l’indagine Nomisma sulle imprese ortofrutticole, che ha coinvolto una campione di 40 aziende, evidenzia la capacità di resilienza del settore ortofrutticolo in un contesto di eccezionale gravità, sia per effetto della pandemia che degli impatti negativi sulla produzione dovuti ad eventi climatici e avversità fitopatologiche (che hanno coinvolto oltre il 70% delle aziende). Le imprese sono state sempre attive, anche durante il lockdown, ed hanno prontamente adottato tutte le misure necessarie per evitare il contagio, nonostante le maggiori complessità organizzative (registrate dal 70% delle imprese del campione), la dilatazione dei tempi (55%), la minore efficienza del lavoro (60%) e conseguentemente l’incremento dei costi (65%). Le imprese si preparano ad affrontare un nuovo scenario post-Covid intercettando le nuove esigenze del consumo e pianificando il rilancio nei prossimi due anni, con attenzione soprattutto all’ampliamento e alla diversificazione dei mercati esteri (azioni pianificate nel 38% delle imprese), alla transizione ecologica nei sistemi produttivi e nel packaging (33% rispettivamente per confezioni più ecosostenibili o riciclabili e adozione di pratiche a maggiore sostenibilità ambientale), al confezionamento del prodotto fresco (31%) ed alla transizione digitale dell’industria 4.0 (23%). LEGGI TUTTO

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    Tod's amplia il rally, continua l'effetto Ferragni

    (Teleborsa) – Brilla Tod’s, che passa di mano con un aumento del 12,26% ampliando la performance della prima parte della mattinata.A fare da assist alle azioni contribuisce ancora la notizia dell’ingresso di Chiara Ferragni nel cda del gruppo. Il titolo in mattinata si è portato sui massimi da febbraio 2020. Con l’ingresso dell’imprenditrice-influencer, che vanta oltre 23 milioni di follower su Instagram, l’azienda della famiglia Della Valle punta a conquistare i giovani, con progetti che guardano anche alla solidarietà. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista dell’azienda di calzature di lusso più pronunciata rispetto all’andamento del FTSE Italia All-Share. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Lo status tecnico di breve periodo di Tod’s mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 33,57 Euro. Rischio di eventuale correzione fino al target 29,67. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l’area di resistenza 37,47. LEGGI TUTTO

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    UK, le compagnie aeree criticano il piano del governo per la ripartenza del turismo

    (Teleborsa) – Le compagnie aeree britanniche sono sul piede di guerra contro il governo di Boris Johnson per il piano di ripartenza del turismo internazionale annunciato oggi. Le critiche si concentrano su due punti: l’incertezza sull’orizzonte temporale per il via libera agli spostamenti per turismo e la richiesta di presentare un tampone PRC negativo all’ingresso.Il governo non deciderà fino ai primi giorni di maggio se concedere la ripartenza del turismo internazionale dal 17 di maggio e ha inoltre presentato un piano che divide in tre zone – verdi, ambra e rosse – le destinazioni fuori dal Regno Unito. I fattori su cui saranno classificate i vari Paesi saranno: la percentuale della loro popolazione che è stata vaccinata, il livello dei contagi, la prevalenza di nuove varianti e l’accesso del Paese a dati scientifici affidabili e al sequenziamento genomico. Chi arriva dalle zone verdi dovrà presentare un test PRC negativo effettuato entro 48 ore dall’arrivo, ma non dovrà fare alcuna quarantena. Chi arriva dalle zone ambra dovrà stare in quarantena per 10 giorni ed essere testato il giorno 2 e il giorno 8 (può però pagare di tasca sua un test dopo il quinto giorno per terminare la quarantena). Chi fa ritorno da una zona rossa dovrà stare in isolamento per 10 giorni in un covid hotel e verrà testato il secondo e l’ottavo giorno.”Questo non rappresenta una riapertura dei viaggi come promesso dai ministri – ha detto Airlines UK, organizzazione che rappresenta British Airways, easyJet, Ryanair, Virgin Atlantic e altre compagnie britanniche – È un’ulteriore battuta d’arresto per un’industria in ginocchio”. Il ministro dei trasporti Grant Shapps ha affermato alla BBC che il governo potrebbe riconsiderare il tipo di test necessario, per evitare che chiunque rientri da un Paese estero debba pagare circa 100 sterline per un PRC, ma non ha fornito ulteriori dettagli.Intanto la lowcost Jet2 ha annunciato “con il cuore pesante” che sospenderà i voli fino al 23 giugno compreso “a causa della continua incertezza che il quadro (del governo) fornisce”. Il CEO Steve Heapy ha affermato di essere “estremamente deluso dalla mancanza di chiarezza e dettagli” e dal fatto che la situazione “è praticamente la stessa di sei mesi fa”. L’amministratore delegato di EasyJet, Johan Lundgren, ha invece detto che il requisito del test PCR per i passeggeri che tornano in Inghilterra è “un duro colpo per tutti i viaggiatori” e rischia di “far volare solo i ricchi”. LEGGI TUTTO

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    Tesoro, collocati 7 miliardi in asta BOT

    (Teleborsa) – Il Tesoro ha collocato oggi 7 miliardi di BOT a 1 anno, scadenza 14 aprile 2022, a fronte di una domanda di quasi 9,6 miliardi, con un rapporto di copertura di 1,37. I titoli sono stati aggiudicati ad un prezzo di 100,444. Il rendimento medio ponderato è pari invece a -0,436%, in calo di due punti base rispetto alla precedente asta. LEGGI TUTTO