Aprile 2021

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    Mediaset, potrebbe chiamarsi Mfe la capogruppo in Olanda

    (Teleborsa) – Se il progetto di trasferire la sede legale in Olanda andasse in porto – deciderà l’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 23 giugno – Mediaset potrebbe nominare la capogruppo nel Paese Mfe – MediaforEurope, ovvero lo stesso nome della holding internazionale nella quale il Biscione intendeva far confluire tutte le sue attività. Secondo quanto riporta l’ANSA, questo era l’orientamento tra i consiglieri al termine del CdA di ieri che ha varato il progetto di trasferimento della sede legale del gruppo ad Amsterdam, progetto che andrà all’esame dell’assemblea straordinaria che si svolgerà nella stessa data di quella che dovrà approvare il bilancio e nominare il nuovo Cda del Biscione.L’operazione MediaForEurope (Mfe) era saltata l’anno scorso dopo i continui ricorsi del socio francese Vivendi. LEGGI TUTTO

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    Rame ai massimi in dieci anni su prospettive ripresa e colli di bottiglia

    (Teleborsa) – Nella giornata odierna il prezzo del rame ha toccato i 9.965 dollari la tonnellata sul London Metal Exchange, il livello più alto da marzo 2011, prima di rintracciare leggermente. La corsa della materia prima, in rialzo dalla metà dello scorso anno (dopo aver accusato un contraccolpo in corrispondenza del crollo dei mercati con l’avvento della pandemia), sembra lanciata verso la soglia psicologica dei 10 mila dollari, con il massimo storico a quota 10.190 (raggiunto nel febbraio 2011), secondo dati Bloomberg.L’avanzare delle campagne di vaccinazioni fa ben sperare per una forte ripresa dell’economica globale, tanto che alcune catene di approvvigionamento potrebbero trovarsi in difficoltà. Non è solo il rame a sperimentare poderosi rialzi: il palladio, ad esempio, è ai massimi di sempre, grazie a una tempesta perfetta che ne sta stimolando la carenza.”I dati marcoeconomici continuano a indicare condizioni di forte domanda di rame”, ha scritto in una nota Vivek Dhar, analista della Commonwealth Bank of Australia, citando i dati positivi sulla produzione industriale e gli indici manifatturieri in tutto il mondo registrati nelle ultime settimane. “Sebbene la domanda possa aver fatto quanto possibile per il ciclo a più breve termine, i colli di bottiglia dell’offerta sia nelle materie prime che nel trasporto continuano a fare la loro parte”, hanno invece affermato in una nota gli analisti di BMO Capital Markets. “Nel frattempo, le dinamiche di crescita globale positive a medio termine continuano a stimolare l’interesse dei mercati finanziari per le materie prime nel loro complesso”, hanno aggiunto.A sostenere il prezzo del rame non ci sono solo infatti le prospettive di ripresa post-pandemia. Pressioni tecniche e normative potrebbero mettere in difficoltà i produttori della materia prima. Nel principale produttore mondiale, il Cile, un gruppo di lavoratori portuali questa settimana ha iniziato le proteste contro le politiche di contrasto alla pandemia del governo, mettendo sotto pressione le forniture a breve termine, riporta il portale specializzato mining.com. Sul lungo termine, i produttori temono che i piani per aumentare le royalties delle attività minerarie potrebbero avere effetti negativi sugli investimenti e rendere il Paese (responsabile di un quarto dell’offerta globale) meno competitivo.Secondo recenti stime di Goldman Sachs, il prezzo del rame può salire a 15.000 dollari entro il 2025. “Le discussioni sul picco della domanda di petrolio trascurano il fatto che senza un aumento nell’uso del rame e di altri metalli chiave, la sostituzione del petrolio con le energie rinnovabili non avverrà”, hanno scritto gli analisti della banca d’affari. La domanda potrebbe aumentare in modo significativo, del 900% fino a 8,7 milioni di tonnellate entro il 2030, secondo le stime di Goldman Sachs, che sottolinea come se anche questo processo fosse più lento, la domanda aumenterebbe comunque del 600% a 5,4 milioni di tonnellate. LEGGI TUTTO

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    Sogefi brinda ai risultati del primo trimestre

    (Teleborsa) – Brilla Sogefi, che passa di mano con un aumento del 2,73%.A fare da assist alle azioni contribuiscono i risultati del primo trimestre 2021 pubblicati alla fine della scorsa settimana che hanno evidenziato un significativo aumento dei ricavi ed una redditività in forte miglioramento.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE Italia Star. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione alla società di componentistica per l’industria dell’auto rispetto all’indice di riferimento.Tecnicamente, Sogefi è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 1,471 Euro, mentre il supporto più immediato si intravede a 1,393. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 1,549. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori aprile sale a 121,7 punti

    (Teleborsa) – Si rafforza la fiducia dei consumatori americani ad aprile. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un rialzo dell’indice a 121,7 punti rispetto ai 109 punti del mese di marzo (rivisti da un preliminare 109,7). Il dato è migliore anche delle aspettative degli analisti che erano per un indice in aumento fino a 113.Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori è basato su un campione rappresentativo di famiglie americane ed è condotto per il Conference Board da Nielsen. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è salito a 139,6 punti dai 110,1 precedenti, mentre l’indice sulle attese è salito a 109,8 punti da 108,3 punti.”La fiducia dei consumatori è rimbalzata drasticamente negli ultimi due mesi ed è ora al livello più alto dal febbraio 2020 – ha affermato Lynn Franco, direttore senior degli indicatori economici presso The Conference Board – La valutazione dei consumatori sulle condizioni attuali è migliorata in modo significativo ad aprile, suggerendo che la ripresa economica si è ulteriormente rafforzata all’inizio del secondo trimestre. L’ottimismo dei consumatori sulle prospettive a breve termine è rimasto stabile questo mese. I consumatori sono stati più ottimisti riguardo alle loro prospettive di reddito, forse a causa del miglioramento del mercato del lavoro e del recente pacchetto di aiuti all’economia”. LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero Fed Richmond aprile stabile a 17 punti

    (Teleborsa) – Rimane stabile l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero ad aprile. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto non si è mosso dai 17 punti di marzo. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un peggioramento della componente delle consegne che si porta a +16 punti da +22 del mese precedente, mentre quella dei servizi balza a +22 punti da +16.”I risultati del sondaggio hanno suggerito che molte aziende manifatturiere hanno aumentato l’occupazione e i salari in aprile – sottolinea in una nota la Fed di Richmond – Tuttavia, trovare lavoratori con le competenze necessarie è rimasto difficile. I partecipanti al sondaggio si aspettavano che queste tendenze continuino nei prossimi sei mesi”. LEGGI TUTTO

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    Covid, CIA: “Mancano braccia nei campi serve quarantena attiva come in Germania”

    (Teleborsa) – Lavorare e vivere isolati dagli altri operai nel periodo di quarantena dopo l’arrivo in Italia. È questa la richiesta al Governo di Cia-Agricoltori Italiani, per salvare la stagione di raccolta sui campi della penisola. Il modello è la Germania, ma la cosiddetta quarantena attiva – spiega Cia in una nota – viene utilizzata anche in altri Paesi europei e da noi riguarderebbe circa 100mila lavoratori comunitari, quasi tutti da Romania e Bulgaria, che vengono abitualmente reclutati dalle nostre aziende, ma rischiano di scegliere quest’anno i lander tedeschi. Per Cia questa è la misura più efficace, insieme al rinnovo urgente dei permessi di soggiorno (scadenza 30 aprile) per i lavoratori extra-comunitari regolari, arrivati grazie ai passati decreti flussi (circa 30mila).Il nostro Paese – sottolinea la nota – deve, infatti, far fronte all’insuccesso della sanatoria degli “invisibili”, che ha portato a soli 500 lavoratori agricoli regolarizzati sui 600mila annunciati dalla ex-ministra Bellanova. Delle 210mila domande presentate, 30mila riguardavano gli agricoli e di queste il 70% non aveva requisiti. Le pratiche sono state ulteriormente frenate da ostacoli burocratici e dalle norme anti-contagio.Secondo Cia, il protocollo di “quarantena attiva” già diede in autunno buoni risultati nelle Province autonome di Trento e Bolzano, che salvarono il raccolto delle mele facendo lavorare sui campi squadre di ragazzi dell’Est separate dagli altri italiani, senza contatti con la comunità locale per 14 giorni. La soluzione è obbligata perché nessun italiano nelle liste di disoccupazione raccoglie gli inviti dei produttori agricoli e l’opzione di una quarantena vera “pagati senza lavorare” non è sostenibile né per le aziende, né per l’operaio che la deve attuare anche al ritorno nel Paese d’origine. In tal modo, invece, – prosegue Cia – il datore di lavoro viene responsabilizzato a seguire norme igieniche rigorose, col rischio che un solo contagiato blocchi le operazioni di raccolta, mandando all’aria un anno intero di lavoro.Diverso il problema per il lavoro agricolo degli extracomunitari regolari, che hanno bisogno del rinnovo del permesso di soggiorno. Si rende quindi urgente – afferma la Confederazione – la proroga dei permessi relativi al decreto flussi del 2019, che resta, ad oggi, l’unico provvedimento utile. Nel 2021 non è stato ancora emanato e nel 2020 è arrivato in forte ritardo, non producendo effetti: quasi tutte le pratiche sono bloccate perché i dipendenti pubblici lavorano in smart working e non possono convocare i lavoratori per i necessari controlli. Per sbloccare l’emergenza manodopera, Cia ha aderito all’iniziativa del noleggio di voli charter dal Marocco e dopo i primi 189 lavoratori già arrivati per alcune aziende del Fucino e del Veneto, domani – annuncia la Confederazione – atterreranno all’aeroporto di Pescara altri 144 lavoratori. LEGGI TUTTO

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    Diasorin in coda al FTSE MIB, pesa annuncio rivale francese Biomerieux

    (Teleborsa) – Continua a muoversi in forte ribasso il titolo DiaSorin che mostra -4,66% confermando l’impostazione debole della prima parte della seduta. A pesare sulle azioni contribuisce la revisione al ribasso delle stime di crescita organica dei ricavi 2021 annunciata dalla rivale francese Biomerieux. Il gruppo specializzato nella diagnostica in vitro stima un giro d’affari in aumento nel range 0-5% quest’anno contro la forchetta 5-8% prevista in precedenza. Per il primo semestre si attende un +10% dalla precedente previsione di +20% circa. Biomerieux rivedendo la view ha citato la riduzione del business legato ai test molecolari con l’allentamento della pandemia.Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice FTSE MIB, evidenzia un rallentamento del trend dell’azienda produttrice di apparati diagnostici rispetto al principale indice della Borsa di Milano, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva di DiaSorin, mentre se si analizza il grafico a breve, viene evidenziato un indebolimento delle quotazioni al test della resistenza 148,8 Euro. Primo supporto visto a 143,3. Tecnicamente, si attende nel breve periodo, un’evoluzione in senso negativo della curva verso il bottom visto a 141,3. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali, il fondo Destination Value gestito da Planisfer entra nell'offerta

    (Teleborsa) – Destination Value, il primo fondo gestito da Plenisfer Investments SGR, entra nella gamma d’offerta di Banca Generali. L’accordo con Banca Generali, perfezionato da Generali Investments Luxemburg, Management Company della SICAV, rappresenta il primo collocamento di Destination Value su una rete private.Il Fondo UCITS Destination Value, partito lo scorso maggio, è gestito da Plenisfer, boutique di investimento focalizzata su portafogli multi-strategy ad obiettivo svincolati dal benchmark che opera nell’ambito della piattaforma multi-boutique di Generali Investments. Il fondo, con una gestione articolata attraverso cinque stategie, mira a generare ritorni in linea con quelli dei mercati azionari nel lungo periodo, ma con una volatilità più contenuta.”Grazie a questa prima importante partnership con Banca Generali, Destination Value potrà da oggi essere disponibile per gli investitori anche attraverso una primaria rete di private banker – ha commentato Giordano Lombardo, CEO di Plenisfer – Siamo particolarmente felici di questo accordo che ci consente di accelerare nella nostra strategia di sviluppo commerciale quando mancano pochi giorni al primo compleanno del fondo, partito il 4 maggio 2020″. LEGGI TUTTO