Aprile 2021

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    Brillano i titoli del lusso su risultati Kering

    (Teleborsa) – Così come era successo per la trimestrale di LVMH, i risultati per i primi tre mesi dell’anno di Kering spingono al rialzo i titoli del lusso europeo e confermano un inizio 2021 promettente per il comparto, soprattutto grazie alla spinta dei business asiatici delle aziende. Kering ha archiviato il primo trimestre dell’anno con ricavi pari a 3,9 miliardi di euro, pari a una crescita organica del 26% anno su anno e migliore delle attese degli analisti.A livello geografico, performance molto positive per Nord America (+83%) e Asia-Pacific (+46%), mentre Europa occidentale (-34%) e Giappone (-3%) “risentono ancora fortemente dell’interruzione dei flussi turistici”. A livello di brand, Gucci ha evidenziato “un’ottima performance” crescendo del 20,2% a quota 2,17 miliardi di euro, Yves Saint Laurent ha messo a segno un +18,9% a 517 milioni di euro e Bottega Veneta ha registrato “un primo trimestre record” con un fatturato di 328,2 milioni di euro (+19,9%).A Piazza Affari brillano i titoli del settore: Moncler +2,87%, Salvatore Ferragamo +1,73%, Brunello Cucinelli +3,05%, Tod’s +1,02%. LEGGI TUTTO

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    Clima, Visco: servono incentivi “green” e tasse sulla CO2

    (Teleborsa) – Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha dichiarato che per contrastare il cambiamento climatico servono incentivi agli investimenti green e tasse sulle emissioni di CO2. “Il cambiamento climatico e la pandemia sono i problemi globali più importanti del nostro tempo”, ha sottolineano nel suo intervento al “Boao Forum for Asia”, la Davos asiatica. È necessario, quindi, “uno stretto coordinamento internazionale. Dobbiamo tenere presente che fermare il cambiamento climatico richiede prima di tutto una forte e coerente determinazione politica: i governi nazionali sono le uniche istituzioni che possono decidere incentivi agli investimenti ‘verdi’, imporre tasse sulle emissioni di anidride carbonica e introdurre regolamenti che limitano le emissioni consentite”, ha spiegato. “I governi nazionali – ha aggiunto Visco – dovrebbero svolgere un ruolo decisivo. Oltre a sottolineare l’importanza dei sistemi di tariffazione della CO2, consentitemi di ribadire la necessita’ di rimuovere i sussidi dannosi per l’ambiente, promuovendo in questa maniera una riallocazione dei capitali verso gli investimenti green”.Un ruolo di primo piano però può averlo anche la finanza, “canalizzando più risorse verso gli investimenti green”. “Le Banche Centrali – ha precisato – possono cooperare definendo un quadro comune per misurare i rischi legati al clima e integrarli nelle loro pratiche di gestione del rischio. In questa prospettiva, le Banche Centrali dovrebbero anche dare l’esempio, rivelando la loro esposizione collegata al rischio climatico e spiegando come tengono conto di questi rischi nelle loro strategie di investimento”. Nel frattempo, più di 40 banche internazionali hanno firmato un impegno a ridurre l’inquinamento dai loro portafogli e raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050. Nella lista degli aderenti figurano quasi tutti i maggiori istituti europei (tra cui Hsbc, Bnp Paribas, Socgen, Deutsche Bank, Bbva, Santander, Credit Suisse, Ubs), ma nessuna banca italiana. La Glasgow Financial Alliance for Net Zero, guidata dall’ex governatore della Banca d’Inghilterra – e ora consigliere del premier britannico Boris Johnson – Mark Carney, riunisce diversi patti di finanziamento per il clima nuovi ed esistenti che coinvolgono un totale di 160 società responsabili di 70 mila miliardi di dollari di attivo. L’annuncio è arrivato alla vigilia del vertice mondiale sul clima organizzato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Tutti i firmatari hanno convenuto di allineare le emissioni dei loro portafogli di prestiti e investimenti con i percorsi verso lo zero netto entro il 2050 o prima e fissare obiettivi per il 2030 entro 18 mesi, con target intermedi da fissare ogni 5 anni dal 2030 in poi: tutti gli obiettivi saranno regolarmente revisionati per garantire la coerenza con le scoperte scientifiche più recenti. Le banche aderenti inoltre si concentreranno sui settori più inquinanti all’interno dei loro portafogli e fisseranno un ulteriore ciclo di obiettivi per i settori ad alta intensità di carbonio (agricoltura, alluminio, cemento, carbone, immobiliare, ferro e acciaio, petrolio e gas, produzione di energia e trasporti) entro 36 mesi. LEGGI TUTTO

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    Vola in Borsa Hugo Boss su interessamento da parte di rivali e fondi

    (Teleborsa) – Sulla Borsa di Francoforte è protagonista Hugo Boss, che mostra un’ottima performance, con un rialzo del 7,73% a quota 38,21. Le azioni della casa di moda tedesca sono scattate su voci di un interesse da parte di rivali come LVMH e Kering e di fondi di private equity, secondo quanto riporta il Times di Londra.Le implicazioni tecniche assunte avvalorano l’ipotesi di una prosecuzione della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 39,61 e successiva a 42,69. Supporto a 36,53. LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, inflazione conferma recupero a marzo

    (Teleborsa) – Segnali di recupero giungono dall’inflazione nel Regno Unito nel mese di marzo. Lo rileva l’Office for National Statistics (ONS), spiegando che su base annua i prezzi al consumo segnano una crescita dello 0,7% contro il +0,4% del mese precedente, sebbene la variazione sia sotto lo 0,8% del consensus.Su base mensile l’inflazione ha registrato un incremento dello 0,3%, in linea con le aspettative degli analisti e superiore al +0,1% rilevato a febbraio.Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili quali cibo e carburanti, accelera all’1,1%, dallo 0,9% del mese precedente, e risulta in linea con le stime del mercato. Su base mensile si registra un +0,4% (era atteso +0,3%) contro il -0,5% del mese precedente.Anche i prezzi alla produzione offrono segnali di ripresa, registrando una variazione tendenziale positiva dell’1,9%, rispetto al +0,9% del mese precedente ed al +1,7% atteso.Su base mensile, l’indice dei prezzi alla produzione (output) è salito dello 0,5% su base mensile, rispetto al +0,7% del mese precedente ed al +0,3% atteso. LEGGI TUTTO

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    Decreto Covid, fa il suo esordio la “certificazione verde” per muoversi tra le Regioni

    (Teleborsa) – Il ritorno delle zone gialle – e delle relativi misure di limitazione del contagio – e la proroga dello stato d’emergenza al 31 luglio 2021 saranno affiancate dal 26 aprile dalla “certificazione verde” per muoversi tra le Regioni di colore diverso, come era stato annunciato durante la conferenza stampa dello scorso venerdì dal presidente del Consiglio Mario Draghi. È quanto si apprende dalla bozza del nuovo decreto Covid – ancora suscettibile di modifiche – che è atteso oggi in Consiglio dei Ministri.Nella bozza del provvedimento è stato precisato che il certificato potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e per chi sia guarito dal Covid. Per coloro che hanno concluso un intero ciclo di vaccinazione sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione; per chi è invece guarito viene rilasciato dall’ospedale, dal medico di base o dal pediatra. Varranno invece 48 ore i certificati per chi effettuerà un test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.Dal 26 aprile riaprono in zona gialla si potrà tornare a pranzare in ristoranti a pranzo e cena ma solo all’aperto, mentre dal primo giugno potranno aprire – ma solo a pranzo – anche i locali che hanno spazi al chiuso. La bozza prevede inoltre in la zona gialla dal 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici. Da lunedì prossimo in zona gialla via libera anche agli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto ma con ingressi contingentati e solo se in grado di assicurare un corretto distanziamento nel pubblico: quindi solo “posti a sedere preassegnati” con distanza di almeno un metro e capienza non potrà essere superiore al 50% di quella massima (massimo con mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso). Dal primo giugno si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25%, sempre con non più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso.Frenata sul fronte scuola. Con ogni probabilità non si raggiungerà infatti il 100% del ritorno tra i banchi di scuola degli studenti: come si apprende dal testo della bozza di decreto, le Regioni in zona gialla e arancione dovranno infatti garantire ad “almeno il 60%” della popolazione scolastica la didattica in presenza – quota che scende ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75% nelle zone rosse – con il ritorno quindi del principio di flessibilità a favore dei presidi. Dibattito ancora aperto invece sull’orario di inizio del coprifuoco: nel testo rimane confermata al momento la fascia 5-22 ma la destra all’interno del governo di Matteo Salvini spinge per prolungare fino alle 23 l’orario. LEGGI TUTTO

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    Superlega già al fischio finale, i club fanno retromarcia

    (Teleborsa) – Superlega congelata. Questa la formula scelta per non ammettere la totale debacle di un progetto morto ancora prima di decollare. La resa è arrivata a tarda notte ma che l’iniziativa fosse nata sotto una cattiva stella era chiaro già da ore, in scia all’indignazione in particolare dei tifosi. Ma non solo. Tutto il mondo dello sport aveva bocciato l’operazione. A sfilarsi per prime, creando un vero e proprio effetto domino, le sei squadre inglesi (United, City, Liverpool, Tottenham, Chelsea e Arsenal) annunciando l’uscita una alla volta, sui loro social. Del resto, tra i contrari della prima ora, il Premier britannico Boris Johnson, uno dei primi a condannare la Superlega, che aveva caldeggiato un passo indietro repentino. Tra le italiane, la prima a tirarsi indietro è l’Inter con una nota nel cuore della notte che sfalda il fronte italiano- spagnolo (Real, Barcellona, Atletico, Juventus e Milan).”La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perchè il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto”. Questa, in sintesi, la posizione della Superlega nella bozza di una nota ufficiale circolata in nottata e rilanciata dall’Ansa.La giornata di ieri si era sviluppata tra l’esecutivo Uefa, con Ceferin che ha prova a tendere la mano invitando “i presidenti di alcuni club, inglesi principalmente”, a “cambiare idea”, e il Presidente del Real Madrid, Florentino Perez che indicava nella Superlega la via “per salvare il calcio”, mentre veniva ribadita la contrarietà della Fifa, col presidente, Gianni Infantino, che annunciava che “i club ne pagheranno le conseguenze”. Niente da fare, dunque, per la nuova competizione finanziata da Jp Morgan, accolta subito da un coro di polemiche. “I sogni non si comprano”, questo lo slogan che ha accompagnato fin dalla prima ora il no unanime, da tifosi a giocatori. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 21 aprile 2021

    (Teleborsa) – Mercoledì 21/04/202108:00 Regno Unito: Prezzi produzione, annuale (atteso 1,7%; preced. 0,9%)08:00 Regno Unito: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,1%)08:00 Regno Unito: Prezzi consumo, annuale (atteso 0,8%; preced. 0,4%)10:00 Italia: Produzione costruzioni, mensile (preced. 4,5%)13:00 USA: Richieste mutui, settimanale (preced. -3,7%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -2,98 Mln barili; preced. -5,89 Mln barili) LEGGI TUTTO

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    CreVal, Credit Agricole rinuncia a condizione “Soglia 90%” e offre 12,5 euro

    (Teleborsa) – Credit Agricole Italia ritocca ancora l’offerta per CreVal alla vigilia della scadenza dell’OPA e fa slittare la chiusura dell’offerta sino al 23 aprile 2021. L’OPA, iniziata lo scorso 30 marzo, avrebbe dovuto chiudersi oggi, 21 aprile 2021, ma la modifica di alcuni termini ha fatto slittare il termine.Credit Agricole ha annunciato infatti che riconoscerà un corrispettivo di 12,5 euro (cum dividendo, ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti) a prescindere dal superamento della soglia del 90% di adesioni, cui aveva subordinato il pagamento di questo corrispettivo, composto da 12,2 euro per azione e 0,3 euro aggiuntivi da corrispondere solo nel caso di superamento del target.La decisione è stata presa da Credit Agricole dopo aver ricevuto adesioni pari al 22,2% del capitale – dalla holding Dgfd dell’imprenditore francese Denis Dumont e dai fondi Alta Global, Hosking Partners, Tig Advisors e Petrus Advisers – a condizione che accetti di rinunciare alla condizione del superamento della Soglia 90% e che paghi in ogni caso il corrispettivo di 12,5 euro. La banca francese ha poi ricevuto adesioni pari al 5% da parte di “altri azionisti”.Nell’ambito dell’OPA, Credit Agricole aveva ricevuto sino a ieri, 20 aprile 2021, 3.657.778 richieste di adesioni, che portano complessivamente a 15.488.834 le richieste di adesione ricevute dall’inizio dell’offerta, pari al 22,64% del totale. LEGGI TUTTO