Aprile 2021

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    Recovery, Draghi: “Fondato su tre pilastri e risorse per 221,5 miliardi di euro”

    (Teleborsa) – Semplificazione istituzionale, delle norme e dei tempi politici, inclusi i poteri sostitutivi; riforme, soprattutto della pubblica amministrazione e della giustizia civile; e trasparenza. Questi i tre pilastri sui quali sarà fondata l’attuazione del Recovery plan di Mario Draghi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – come ha spiegato questa mattina il presidente del Consiglio nel corso dell’incontro con vertici di Cgil, Cisl e Uil – sarà di 221,5 miliardi di euro, di cui 69 a fondo perduto. L’approvazione è attesa nel Consiglio dei ministri che si terrà questa settimana. Sul tavolo ancora nessuna versione preliminare del documento, che sarà presentato prima alle Camere, entro fine aprile, e poi in un successivo incontro a maggio nuovamente con le parti sociali. Tuttavia, secondo quanto anticipato da Draghi ai segretari, le grandi opere previste nel documento saranno 57. “Draghi ci ha parlato della necessità che sull’attuazione del piano ci sia una mobilitazione collettiva e che il governo è disponibile ad interloquire in maniera permanente con le parti sociali e le forze politiche nazionali e locali – ha fatto sapere il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro –. Abbiamo chiesto chiesto di accompagnare fase di attuazione con un patto sociale che tenga insieme governo, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. La priorità è rilanciare gli investimenti ed evitare nuovi licenziamenti””C’è bisogno che questi investimenti siano destinati alla creazione di un piano straordinario per l’occupazione che abbia al centro i giovani, le donne e il Mezzogiorno” ha sottolineato segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Il lavoro – ha aggiunto Pierpaolo Bombardieri di Uil – è la vera emergenza di questo Paese. La nostra richiesta è di considerare il lavoro come tema centrale del Pnrr”. “Il Recovery diventa inattuabile se non è comunicato, disegnato, digitalizzato con trasparenza. Ogni progetto ha un cronoprogramma, questa informazione verrà posta su una piattaforma digitale in modo che sia controllabile e monitorabile da parte di tutti – ha poi, secondo quanto si apprende, spiegato Draghi nel pomeriggio in occasione dell’incontro con le associazioni delle imprese –. Ma il miglior modo per controllare l’attuazione nei tempi e modi che saranno decisi è il confronto continuo con voi: il modo migliore di fare trasparenza. Sono molto contento di questo incontro ma immagino ce ne saranno tanti altri nei mesi prossimi”. “Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, non conoscendo ancora i dettagli Confindustria ribadisce alcuni auspici di ordine generale, già formulati al Governo precedente – ha affermato al termine dell’incontro il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi –. Primo, un sistematico coinvolgimento delle parti sociali nell’attuazione del Piano, in linea con le indicazioni europee. Una vera e propria rete nazionale, composta da soggetti pubblici e privati, per monitorare ed elaborare costantemente i dati e le informazioni necessari ad accompagnare l’esecuzione dei progetti. Secondo, una governance del Piano snella, la cui cabina centrale presso il Mef si occupi non solo della gestione dei flussi finanziari e rendicontazione dei progetti, ma dia supporto operativo alla gestione del Pnrr ed elabori, in caso di ritardi, azioni correttive. Terzo – conclude Bonomi – serve una visione industriale strategica”. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane, Fitch: oneri per svalutazione dei crediti rimarranno alti nel 2021

    (Teleborsa) – La stragrande maggioranza delle moratorie sui prestiti nei principali Paesi dell’UE è scaduta. I prestiti in moratoria costituivano infatti solo il 3,5% dei prestiti a famiglie e società non finanziarie alla fine del 2020, quasi la metà rispetto a tre mesi prima e ben al di sotto del picco del 9% raggiunto durante l’anno. Questa situazione presenta però due notevoli eccezioni, l’Italia e il Portogallo, secondo un report di Fitch Ratings. In questi due Paesi rimane significativo il ricorso alle moratorie per le banche e queste sono state estese a giugno in Italia e fino a settembre 2021 in Portogallo, con discussioni aperte per ulteriori proroghe.Guardano all’intera Europa, alla fine del 2020 la quota dei prestiti in moratoria classificata come stage 2 (ovvero i prestiti in bonis, ma con un maggiore rischio di deterioramento) era di circa il 27%, ben superiore a quella dei prestiti con moratoria scaduta (19%) e tre volte i prestiti in moratoria sul totale (pari al 9% ). Ciò indica, secondo Fitch, che più prestiti migrano allo stage 2 e stage 3 (credito deteriorato) quando il sostegno statale viene ridotto.In particolare, i Paesi con elevati stock di crediti deteriorati, come Grecia, Irlanda, Italia e Portogallo, che hanno fatto un maggiore ricorso alle moratorie, dovranno affrontare maggiori afflussi di nuovi crediti deteriorati derivanti dalla scadenza delle moratorie. In particolare, i crediti da svalutare nei bilanci delle banche italiane a causa delle perdite “potrebbero salire oltre il 10% quest’anno da circa il 7% del 2020, a meno di cessioni”, evidenzia l’agenzia di rating.”Le banche italiane generalmente stanno andando verso minori oneri per svalutazioni dei crediti che nel 2020. Tuttavia ci aspettiamo che il livello di tali oneri rimanga ragguardevole, non lontano quello del 2020, a causa della necessità di aumentare le coperture di fronte alle perdite sui crediti e, in alcuni casi, di rafforzare le riserve a supporto dei piano di riduzione dei rischi”. Restano meglio posizionate, rispetto al livello degli oneri per svalutazioni dei crediti, le banche che hanno scelto un approccio più prudente nell’anticipare gli effetti della pandemia nel 2020, osserva il report.Allargando lo sguardo, Fitch ha inoltre analizzato (in un report diverso) l’outlook dei sistemi bancari della maggiori economie globali. Se la Cina si distingue per essere l’unica grande economia in cui l’outlook ha la possibilità di migliorare sensibilmente dal suo livello attuale, e gli indicatori macro puntano verso una ripresa relativamente rapida anche gli Stati Uniti, per gli altri Paesi le prospettive sono meno ottimistiche.I sistemi bancari di Corea del Sud, Svizzera, Russia, Australia e Indonesia si sono già stabilizzati, mentre quelli di Messico, Brasile, Turchia, Polonia e alcune delle principali economie all’interno dell’Europa rimangono su un trend negativo. “Potrebbero non stabilizzarsi fino alla seconda metà del 2021 o, in alcuni casi, anche nel 2022 e rimanere vulnerabili a una revisione al ribasso”, sottolineano gli analisti dell’agenzia di rating. LEGGI TUTTO

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    DiaSorin lancia test rapidi Covid-19 frutto di partnership con Lumos Diagnostics

    (Teleborsa) – DiaSorin ha comunicato il lancio di LIAISON IQ, la sua nuova piattaforma immunodiagnostica Point-Of-Care (POC), e il test LIAISON Quick Detect COVID TrimericS Ab nei mercati che accettano la marcatura CE. Questo primo test disponibile sul LIAISON IQ individua in 10 minuti la presenza di anticorpi specifici contro la proteina Spike del SARS-CoV-2 in campioni di sangue capillare prelevati con dispositivi pungi dito. Queste due iniziative sono frutto della collaborazione con Lumos Diagnostics, annunciata il 6 aprile 2021.”DiaSorin intende entrare nel mercato POC a partire da un programma dedicato all’Italia, che ha come obiettivo quello di raggiungere le farmacie attraverso accordi con i distributori che permettono la diffusione capillare della nuova offerta che combina piattaforma e nuovo test anticorpale”, si legge in una nota.Per diagnostica POC si intende un’analisi medica svolta in prossimità del sito di cura ed assistenza del paziente, nel modo più comodo e immediato per il paziente stesso. I pazienti, afferma DiaSorin, saranno in grado di eseguire il test per identificare la presenza di una risposta immunitaria contro il SARS-CoV-2 direttamente in farmacia, ottenendo risultati in tempi brevi e con la qualità dei test di laboratorio.Il LIAISON IQ e il LIAISON Quick Detect COVID IgG Ab saranno resi disponibili anche negli Stati Uniti dopo l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA). DiaSorin e Lumos Diagnostics stanno inoltre lavorando allo sviluppo di un test dell’antigene per il SARS-CoV-2 che verrà lanciato entro la fine del secondo trimestre del 2021. “La marcatura CE della nostra piattaforma LIAISON IQ e del suo primo test segna il nostro ingresso nel mercato del Lateral Flow, un segmento in forte crescita, che permette a DiaSorin di seguire il trend di decentralizzazione della diagnostica”, ha commentato Carlo Rosa, CEO del gruppo DiaSorin.(Foto: © Dmitry Kalinovsky/123RF) LEGGI TUTTO

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    Bonomi: serve visione industriale strategica. Lavoro “emergenza assoluta”

    (Teleborsa) – Per Confindustria “serve una visione generale per la ripresa dell’Italia”. E’ quanto ha sottolineato il Presidente Carlo Bonomi nel corso del confronto con il Governo sul Recovery Plan. “La pregiudicata sostenibilità sociale del nostro Paese – ha detto il leader degli industriali – merita risposte ispirate allo stesso senso di emergenza che ci vede impegnati contro la pandemia. Sono le fratture sociali in continua crescita a richiedere una revisione generale dell’intervento dello Stato in alcuni pilastri fondamentali del nostro vivere come comunità. A partire dalla modifica dell’offerta formativa pubblica, la revisione generale della sanità, il riequilibrio della previdenza, una riforma organica del fisco e delle procedure pubbliche e l’abbandono di criteri elettoralistici e assistenziali”. Bonomi ha rinnovato la “disponibilità” di Confindustria al “coinvolgimento di ogni risorsa privata nella costruzione di una nuova Italia. Auspichiamo che, con il nuovo PNRR, il Governo sappia utilizzare al meglio le risorse europee destinate al nostro Paese”.Pur “non conoscendo ancora i dettagli” del Recovery Plan, Confindustria ribadisce la richiesta di “un sistematico coinvolgimento delle parti sociali nell’attuazione del piano, in linea con le indicazioni europee”, ha ribadito nel corso dell’incontro tra il Premier Mario Draghi e i rappresentanti delle associazioni datoriali chiedendo “una governance snella, la cui cabina centrale presso il MEF si occupi non solo della gestione dei flussi finanziari e rendicontazione dei progetti, ma dia supporto operativo alla gestione del Pnrr ed elabori, in caso di ritardi, azioni correttive”. Secondo Bonomi “serve una visione industriale strategica. Confidiamo che l’attuale Governo accolga e traduca in interventi concreti le proposte dell’Antitrust: dalla energica diminuzione dei servizi in house delle controllate locali, all’abbattimento delle deroghe di durata delle concessioni pubbliche”.Capitolo Def: prevede, dall’11,8% sul Pil di quest’anno, una discesa del deficit pubblico superiore a 8 punti di Pil in 36 mesi, tra il 2022 e il 2024. Ma questo obiettivo puo’ essere raggiunto solo con interventi per innalzare la crescita e renderla solida e duratura”. Bonomi ha sottolineato che il Def “si fonda sull’ipotesi che i 4 pilastri della risposta europea al Covid (sospensione del patto di stabilità, acquisti senza limiti della Bce, sospensione del divieto di aiuti di Stato e Next Generation EU considerato solo come l’inizio di una progressiva espansione del debito europeo) restino in vigore per molti anni. Ma nessuno oggi può prevederlo”. Considerato che il debito pubblico dell’Italia è previsto superiore al 150% del Pil per anni “sarebbe auspicabile proporre in Europa un piano B, solido e credibile, di rientro del debito – ha aggiunto – in questo modo, peraltro, famiglie e imprese sarebbero più propense a orientare la massa di risparmio cresciuta con la crisi (di circa 110 miliardi) verso investimenti produttivi, poichè sarebbe scongiurato il rischio di stangate fiscali volte a ridurre l’eccesso di debito”.Bonomi sottolinea anche che i numeri del lavoro delineano “un’emergenza assoluta”. “Tra febbraio 2020 e febbraio 2021 abbiamo perso 945mila occupati – ha ricordato il leader degli industriali – soprattutto giovani, donne, occupati a tempo e autonomi, nonostante il blocco dei licenziamenti assunto solo in Italia”. Secondo Bonomi “serve quindi agire lungo due direttrici. La prima è scaricare meglio a terra gli strumenti già esistenti, riducendo la soglia d’accesso al contratto di espansione portandola a 50 dipendenti dagli attuali 250, collegando questa misura ai bonus per l’assunzione di giovani e donne, e rimuovendo contestualmente le causali previste nel Dl dignità sui contratti a tempo determinato. La seconda – ha aggiunto – riguarda le riforme strutturali, la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro”. Sul fronte imprese, sono liquidità, patrimonializzazione, ristori e lavoro le “necessità urgenti”. “Le misure emergenziali varate nel 2020 hanno alleviato i colpi della crisi – ha detto – ma hanno altresì determinato un forte aumento del debito delle imprese. Sulle imprese industriali grava inoltre la sensibile crescita dei prezzi delle materie prime che riducono ulteriormente i cash flow”. Secondo il leader degli industriali “servono dunque alcune misure prioritarie, a partire da un più rapido recupero dell’Iva versata sui corrispettivi non incassati, dalla compensazione tra crediti e debiti fiscali e contributivi, dall’allungamento dei tempi di restituzione da sei a non meno di quindici anni dei debiti emergenziali contratti. Bene la proroga della moratoria, ma non è sufficiente. Vanno inoltre scongiurati interventi di aumento dell’imposizione fiscale, a partire dall’introduzione di nuove imposte come plastic e sugar tax, e andrebbe consentita l’immediata deducibilità dalla base imponibile Irap degli oneri finanziari, in attesa di una riforma fiscale organica”. Bonomi ha aggiunto che “queste misure andrebbero accompagnate da interventi volti al rafforzamento patrimoniale delle imprese, come un vigoroso incentivo a favore degli aumenti di capitale. Inoltre, per evitare un’ondata di fallimenti fuori controllo, serve rinviare di un anno l’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa o, quantomeno, delle procedure di allerta e composizione assistita della crisi”.Infine, un monito. Gli effetti della pandemia sull’economia, sul lavoro e sui redditi “sono diseguali nel mondo e tra Paesi avanzati. In questo quadro, l’Europa rischia di restare indietro e l’Italia più indietro dell’Europa stessa”. Per un anno Confindustria ha sottolineato l’esigenza di coinvolgere tutte le forze economiche e sociali per convogliare l’ingente mole di risorse europee su finalità credibili e condivise – ha aggiunto – ma il tempo per le imprese è trascorso invano”. LEGGI TUTTO

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    Panariagroup, depositato documento di OPA finalizzata al delisting

    (Teleborsa) – Finpanaria ha comunicato di aver depositato oggi presso Consob il documento di offerta relativo all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria avente ad oggetto le azioni ordinarie di Panariagroup Industrie Ceramiche, società quotata sul Mercato Telematico Azionario, segmento STAR.L’offerta (annunciata a inizio mese e finalizzata al delisting) è promossa sulla totalità delle azioni – dedotte le 31.431.869 azioni di Panaria detenute dall’offerente (che è il principale azionista), le 1.702.782 Azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto e le 432.234 azioni proprie detenute dall’emittente – pari a 11.788.406 azioni ordinarie, dal valore nominale di 0,50 euro, rappresentative del 25,99% del capitale sociale della società.Finpanaria riconoscerà un corrispettivo pari a 1,85 euro per azione, per un controvalore massimo complessivo di 21.808.551,10 euro. L’esborso massimo potrà diminuire qualora dovesse diminuire il numero di azioni oggetto dell’offerta. LEGGI TUTTO

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    Pioggia di vendite a Wall Street su aumento contagi

    (Teleborsa) – Scambi in ribasso per la Borsa di New York, che accusa una flessione dello 0,75% sul Dow Jones; sulla stessa linea, si muove in retromarcia l’S&P-500, che scivola a 4.131 punti (-0,81). Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-0,85%); sulla stessa tendenza, in ribasso l’S&P 100 (-0,77%).La Borsa americana è in ribasso per il secondo giorno consecutivo, dopo i record battuti la settimana scorsa. Un aumento dei contagi da Covid-19 in diversi Paesi del mondo (e anche negli Stati Uniti nonostante la campagna di vaccinazione) sta pesando sulle azioni degli investitori, nonostante le trimestrali positive di molte grandi società. Dopo il closing bell arriveranno i risultati nel primo trimestre di Netflix, la prima delle grandi aziende tech a diffonderli.Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti utilities (+1,52%), beni di consumo per l’ufficio (+0,82%) e sanitario (+0,62%). In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti energia (-2,76%), finanziario (-1,95%) e beni di consumo secondari (-1,60%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, IBM (+4,71%), Johnson & Johnson (+2,90%), Merck (+1,84%) e United Health (+1,73%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Boeing, che ottiene -4,56%.In caduta libera Nike, che affonda del 4,47%.Pesante Goldman Sachs, che segna una discesa di ben -3,66 punti percentuali.Seduta drammatica per DOW, che crolla del 3,27%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Biogen (+1,89%), Amgen (+1,58%), Costco Wholesale (+1,46%) e Charter Communications (+1,31%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Tripadvisor, che ottiene -10,39%.Sensibili perdite per American Airlines, in calo del 5,59%.In apnea Marriott International, che arretra del 4,68%.Tonfo di Wynn Resorts, che mostra una caduta del 4,24%. LEGGI TUTTO

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    Covivio, risultati incoraggianti in primo trimestre. Pesa segmento Hotel

    (Teleborsa) – Descrive come “risultati solidi e prospettive incoraggianti” i dati dei primi tre mesi dell’anno Covivio, azienda francese operante nel settore immobiliare. I ricavi a fine marzo per gli immobili a uso ufficio sono in calo dell’1,2% a perimetro costante, quelli degli immobili a uso residenziale in rialzo del 3,4% (+3,9% esclusa Berlino) e il segmento Hotel segna un calo del 46% a perimetro costante, penalizzato dalle continue restrizioni e da un effetto di base 2020 sfavorevole.I ricavi a fine marzo ammontano a 206 milioni di euro, di cui 144 milioni di pertinenza del gruppo, stabili a perimetro costante, esclusi gli hotel (+0,3%). A perimetro costante, gli affitti degli immobili a uso ufficio (60% del portafoglio) sono calati leggermente a causa dell’effetto degli sfitti del 2020. Il tasso di occupazione in Francia è stabile al 93%. In Italia si attesta al 96%, in leggero calo rispetto alla fine del 2020 a causa del rilascio di un immobile retail nel cuore di Milano (Via Dante). In Germania, la tendenza è leggermente migliorata (+0,4 pt, al 77%), e da marzo si registra un’accelerazione delle trattative di locazione.A Milano, sottolinea la società, il primo trimestre è stato positivo con 70.000 m² di domanda collocata, in linea con il primo trimestre del 2020 (esclusa l’operazione eccezionale Saipem per 41.000 m² a Santa Giulia, alle porte di Milano).Covivio ha raggiunto un patrimonio di 25,7 miliardi di euro (17,1 miliardi di euro di pertinenza del gruppo) di asset in Europa. Il 60% del patrimonio è composto da immobili a uso ufficio in Francia, Italia e Germania, principalmente in posizioni centrali nelle città di Parigi, Milano e Berlino, mentre gli hotel (15% del portafoglio) sono situati nelle maggiori città turistiche europee (Parigi, Berlino, Roma, Madrid, Barcellona, Londra, etc.) e sono locati o gestiti direttamente da grandi operatori quali AccorInvest, IHG, B&B o NH Hotels.L’assemblea generale tenutasi oggi ha approvato tutte le delibere con un risultato medio del 98,8%, compresa la distribuzione di un dividendo di 3,60 euro per azione. Rinnovato il mandato di Sylvie Ouziel, amministratore indipendente, di Jean-Luc Biamonti, amministratore indipendente, e di Predica, società controllata di Crédit Agricole Assurances e azionista al 7,8% di Covivio.Tugdual Millet, attuale Chief Financial Officer di Covivio, è stato nominato CEO di Covivio Hotels, affiancato da Elsa Tobelem, con il ruolo di Deputy CEO for Operations, mentre Paul Arkwright, attualmente Director of Financial Control, Corporate Finance and Investor Relations, assume il ruolo di Group Chief Financial Officer. Queste nomine saranno effettive a partire dal primo luglio. LEGGI TUTTO

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    Alitalia, Leogrande: situazione finanziaria di grossa difficoltà

    (Teleborsa) – “A causa della pandemia provocata dal Covid, Alitalia ha fatto registrare una perdita di ricavi “mesi su mesi, addirittura del 90% in alcuni mesi”. Lo ha detto il Commissario straordinario Alitalia, Giuseppe Leogrande, in audizione alle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera precisando che nei mesi di maggio e aprile del 2020 si è registrato un calo dei ricavi del 96 e del 97% rispettivamente, mentre a febbraio scorso il calo è stato dell’85,5%, a 21,2 milioni, rispetto ai 145,6 milioni del febbraio del 2020.Oggi Alitalia in As si trova “in una situazione di grossa difficoltà finanziaria”, ha detto Leogrande imputando ciò all’aggravarsi della pandemia e dell’allungamento dei tempi sulla ristrutturazione. Tale situazione può sfociare “in ulteriori ristori o nella messa in sicurezza sotto un’imputazione di un sistema giridico diverso”.”C’è stato un rallentamento dei tempi – ha spiegato ancora Leogrande – che da una parte sono correlati ad un lento avvio di ITA che formalmente è partita solo a novembre e dall’altra parte abbiamo trovato un campo molto professionale e molto complesso con la Ue sui ristori, posto che i 350 milioni non sono ancora prevenuti nella disponibilità dell’amministrazione straordinaria”. Nel corso dell’audizione il Commissario ha anche sottolineato che i 350 milioni consuntivati per il 2020 e stanziati dal Governo per fronteggiare la pandemia “non sono ancora pervenuti”.”Nel mese di febbraio abbiamo registrato un -85,5% dei ricavi rispetto a febbraio 2020, con i ricavi passeggeri che sono calati da 145,6 milioni a 21,2 milioni, ma secondo il criterio selettivo adottato da ultimo dalla Commissione Ue, c’è un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente, anche in termini di perdita e di Ebita”, per cui “noi non dovremmo aver titolo di chiedere alcun indennizzo per febbraio a fronte di una contrazione dei ricavi sul mese da passeggeri di oltre 125 milioni” ha aggiunto ancora, spiegando che il nuovo criterio selettivo della Commissione è a “seconda della situazione che veniva a crearsi nelle varie direttrici”. Quanto al valore del marchio Alitalia “si aggira sui 150 milioni di euro”, ha detto auspicando che possa rimanere “operativo sul ramoaviation, conservare il valore in quanto è un bene strumentale, essenziale per l’esercizio di questa impresa”.I ristori “sono essenziali per la prosecuzione dell’operatività aziendale”, è quanto ha sottolineato il commissario straordinario Alitalia. Gabriele Fava, in audizione alla Camera, il quale ha aggiunto che bisogna “fare non presto, prestissimo”, nel mettere in sicurezza Alitalia in as e procedere con il completamento dell’operatività di ITA”. Durante l’audizione, il Commissario straordinario Daniele Santosuosso ha sottolineato che il Piano ITA sarà “da valutare anche sotto il profilo dell’occupazione”, spiegando anche che il piano sarà valutato sotto il profilo della sostenibilità, compreso “il numero delle persone funzionali al piano”. “Ci muoveremo – ha aggiunto il commissario Gabriele Fava – nella massima tutela dell’occupazione” in relazione alle esigenze operative della nuova compagnia.Se il Piano ITA non fosse sostenibile e non potesse garantire la tutela dell’occupazione “potremmo dover declinare l’offerta”, ha aggiunto Santosuosso, precisando che tra i compiti dei commissari straordinari figura la tutela degli asset produttivi, il rilancio della compagnia e la tutela occupazionale”.A maggio le prenotazioni risultano in linea con l’incremento dell’offerta del 25% nell’intercontinentale, del 10% nell’internazionale e del 7% nel nazionale. “Faremo di tutto per non far perdere almeno la stagione estiva” di ITA, ha aggiunto Santosuosso, spiegando che ci vorranno comunque due mesi per valutare l’offerta della newco. LEGGI TUTTO