Aprile 2021

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    Caccia alle IPO sui mercati mondiali: valore già supera 200 miliardi dollari

    (Teleborsa) – E’ IPO-mania sui mercati mondiali, che dopo un 2020 sorprendentemente positivo, si preparano a cavalcare gli sbarchi in borsa previsti nel 2021, con ampi guadagni per chi investe su nuove matricole. Tutto questo a fronte del rally messo a segno dai mercati, drogati dalle politiche di sostegno delle banche centrali, e a dispetto della pandemia, che lo scorso anno ha colpito duramente l’economia globale. Ma forse è proprio la necessità di reperire nuovi capitali a spingere molte aziende a percorrere l’avventura di Borsa. IPO quadruplicate nel primo trimestreNei primi tre mesi del 2021, secondo una analisi di BuyShare, il valore delle IPO a livello mondiale ha raggiunto un valore di 201,1 miliardi di dollari in crescita del 524% rispetto all’anno precedente. Un risultato però falsato dalla pandemia, scoppiata proprio a marzo 2020, che ha rinviato tutti i progetti di IPO previsti in quel periodo. Stati Uniti da record… ma l’Europa sorprendeGli Stati Uniti trainano la crescita dei debutti in Borsa avendo già raccolto 117,6 miliardi di dollari quest’anno, con una crescita del 1.169% rispetto allo stesso periodo del 2020, a fronte dei 144,4 miliardi relativi a tutto l’anno 2020.Se si considera l’Europa, però, i tassi di crescita sono ancor più brillanti con un +2.392% nel primo trimestre, anche se il valore delle IPO è un quarto di quello statunitense, pari a 31,1 miliardi di dollari a fine marzo, contro i 28,6 miliardi raccolti complessivamente nel 2020.Le IPO corrono nel comparto finanziarioA livello settoriale, le più attive sul fronte delle IPO sono le società finanziarie con 100 miliardi raccolti, seguite da quelle tecnologiche con circa 48 miliardi e farmaceutiche con 13,2 miliardi. Seguono le aziende che producono beni di consumo (6,5 miliardi raccolti) e trasporti (6,1 miliardi). La triade d’oroFra tutte le operazioni di sbarco in Borsa ve ne sono alcune che hanno raccolto più risorse: al primo posto c’è la cinese Kuaishou, la TikTok asiatica, con 6,2 miliardi raccolti alla borsa di Hong Kong, seguita dalla big coreana dell’e-commerce Coupang, che ha raccolto 4,5 miliardi con l’ingresso al Nyse, e dalla società di logistica polacca inPost, che ha rasccolto 3,9 miliardi su Euronext. Le IPO ingrassano le grandi banche d’affariA trarre i primi benefici da questo revival delle quotazioni borsistiche sono le grandi banche d’affari, che incassano laute commissioni per il servizio di supporto all’IPO. In prima fila Citigroup con 21,1 miliardi incassati, seguita da Goldman Sachs con 18,6 miliardi, Morgan Stanley con 13 miliardi, Credit Suisse con 11,3 miliardi e JP Morgan con 11,1 miliardi. LEGGI TUTTO

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    USA, Biden presenta superpiano infrastrutture e rompe “tabù” tasse

    (Teleborsa) – “Dobbiamo ricostruire l’America. È poderoso, sì, e audace sì… e possiamo farlo”. Con queste parole il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden illustra l’American Jobs Plan. Sul piatto, per iniziare, oltre 2.000 miliardi di dollari (prima costola di un maxi progetto che ne stanzia complessivamente oltre 4000) che getteranno le basi della nuova America grazie ad una serie di investimenti spalmati nell’arco di otto anni in grandi opere come strade, ponti, alta velocità, completamento della banda larga, ammodernamento della rete elettrica e di quella idricaUn piano certamente ambizioso e costoso che passa dall’aumento della pressione fiscale su grandi società e multinazionali attraverso un doppio binario: innalzamento dell’aliquota dal 21 al 28% e tassazione dei profitti guadagnati all’estero. Ed è qui che ci consuma la prima grande rottura con l’era Trump che con la sua riforma fiscale aveva tagliato le tasse a Corporate America dal 35 al 21%.Secondo la Casa Bianca, questo tasso rimarrebbe, dopo l’aumento, comunque al minimo dalla Seconda guerra mondiale, eccezion fatta per gli anni trascorsi dalla riforma fiscale targata Tycoon approvata nel 2017.Prima però c’è da superare la dura opposizione non solo di Repubblicani e aziende ma anche di alcuni rappresentanti dello stesso partito democratico su alcuni punti chiave della proposta presentata una settimana fa, che aspetta l’ok del Congresso. Biden intanto tenta la mediazione, “Non vogliamo punire nessuno alzando le tasse. Ma accidenti! Sono stanco di vedere la gente ordinaria spennata”: così ha replicato alle critiche rivolte al suo piano di aumentare la pressione fiscale sui più ricchi per finanziare le opere infrastrutturali e aiutare le famiglie americane, affermando di essere disposto a trattare sull’aliquota che in base al piano dovrebbe essere portata dal 21% al 28% per le grandi società.Intanto, Biden incassa un endorsement “pesante”. Jeff Bezos, il patron di Amazon e l’uomo più ricco del mondo, ha fatto sapere che appoggia il maxi piano per le infrastrutture. “Sia i democratici sia i repubblicani hanno appoggiato le infrastrutture in passato, e questo è il momento giusto per lavorare insieme” e realizzarle, dice Bezos dicendosi a favore anche dell’aumento delle tasse per le società.”Ammettiamo che gli investimenti” nelle infrastrutture “richiederanno concessioni da tutte la parti, sia sulle specifiche incluse sia su come vengono finanziati (sosteniamo un aumento delle tasse per le aziende)”, dice Bezos che si conferma – secondo Forbes – l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 177 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici dell'8 aprile 2021

    (Teleborsa) – Giovedì 08/04/202101:50 Giappone: Partite correnti (atteso 1,97 Mld ¥; preced. 647 Mld ¥)07:00 Giappone: Fiducia consumatori (preced. 33,9 punti)08:00 Germania: Ordini industria, mensile (atteso 1,2%; preced. 1,4%)08:45 Francia: Partite correnti (preced. -1,6 Mld Euro)08:45 Francia: Bilancia commerciale (preced. -3,95 Mld Euro)11:00 Unione Europea: Prezzi produzione, annuale (atteso 1,4%; preced. 0%)11:00 Unione Europea: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,6%; preced. 1,4%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 683K unità; preced. 719K unità)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (preced. 14 Mld piedi cubi) LEGGI TUTTO

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    Fed rassicura: no sterzate restrittive. Rischi inflazione bilanciati

    (Teleborsa) – L’attuale politica monetaria resta appropriata anche perché l’economia americana resta ben lontana dai target di lungo termine. Lo afferma la Federal Reserve nei verbali della riunione del 16 e 17 marzo da cui emerge che la maggior parte dei membri della banca centrale ritiene “bilanciati i rischi di inflazione”. Tuttavia alcuni funzionari Fed hanno sollevato, nel corso della riunione, timori sui rischi alla stabilità finanziaria legati alla politica monetaria espansiva e alle condizioni finanziarie accomodanti. Ma la crisi sanitaria continua a porre considerevoli rischi e per il board “ci vorrà del tempo prima di avere sostanziali progressi” verso gli obiettivi prefissati.Quanto al mercato del lavoro, il FOMC sottolinea nelle minute che “le condizioni sono migliorate nei mesi di gennaio e di febbraio”, ma l’occupazione “è rimasta ben al di sotto dei livelli di inizio 2020”.Nei verbali del braccio di politica monetaria della Federal Reserve non sembra vi siano tracce di sferzate restrittive dietro l’angolo. Viene ribadito, infatti, che gli acquisti mensili di asset (QE) per un valore di 120 miliardi di dollari “hanno fornito un supporto sostanziale all’economia”. I banchieri centrali hanno indicato che è improbabile che il ritmo di forti acquisti di titoli anticrisi subisca modifiche a breve termine, poiché vogliono vedere molti più progressi sulla ripresa economica prima di valutare cambiamenti alla linea ultra accomodante.La maggioranza dei membri del FOMC vede ancora rischi significativi per l’outlook dalla pandemia di coronavirus. “Tuttavia, data la resilienza dell’economia di fronte alla precedente ondata di nuovi casi di Covid-19, ricoveri e decessi e l’entità del sostegno fiscale attuato, i rischi al ribasso per le prospettive economiche sono stati visti come minori rispetto alla precedente proiezione”, sottolinea la Fed. LEGGI TUTTO

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    USA, Yellen: “Il sistema fiscale si è rotto. Competere sulle tasse è autolesionista”

    (Teleborsa) – “Il sistema fiscale degli Stati Uniti non funziona più, così come il modo in cui gli stessi americani pensano alla tassazione delle società”. Ad affermarlo è il segretario al tesoro americano Janet Yellen, la quale sottolinea che la riforma fiscale non è un gioco a somma zero, con le società da una parte e il governo dall’altra, ma che “ci sono politiche che sono reciprocamente vantaggiose e Washington ne ha un esempio proprio davanti agli occhi”, riferendosi al piano dell’amministrazione Biden.In un editoriale sul Wall Street Journal, con il quale spera di rivolgersi a tanti dirigenti d’azienda e politici conservatori che si sono schierati contro i piani di Biden, Yellen ha voluto sottolineare le storture del sistema fiscale a stelle e strisce (e di come l’intervento di Trump lo abbia peggiorato) e ha chiesto la fine della corsa globale al ribasso sulle tasse societarie.Il dipartimento del Tesoro ha anche pubblicato il Made in America Tax Plan Report, con cui Yellen intende supportare l’innalzamento delle tasse per promuovere l’occupazione e le infrastrutture. Le 17 pagine sono una specie di road map che i funzionari dell’amministrazione e i legislatori useranno per dare concretezza agli ambiziosi piani del Presidente Biden. Fornendo maggiori dettagli sulle proposte fiscali rilasciate la scorsa settimana insieme al pacchetto economico da 2,25 trilioni di dollari, il Tesoro ha affermato che i cambiamenti, nell’arco di un decennio, riporterebbero circa 2 trilioni di dollari di profitti aziendali nella rete fiscale statunitense, con circa 700 miliardi di dollari di entrate federali che arriverebbero dalla fine degli incentivi per spostare i profitti all’estero. Nel report viene inoltre indicato che il gettito extra di tasse per circa 2,5 trilioni di dollari in 15 anni coprirebbe tutte le spese del piano in otto anni di Biden.Nell’editoriale sul Wall Street Journal, Yellen ricorda che dopo il Tax Cut and Jobs Act del 2017 promosso dall’amministrazione Trump, “negli ultimi tre anni, la riscossione dell’imposta sulle società è scesa al livello più basso dalla seconda guerra mondiale: l’1% del prodotto interno lordo. Molte delle più grandi aziende del paese non hanno pagato tasse federali nel 2020”.Il segretario del Tesoro descrive i tagli delle tasse degli USA come “la base per una corsa al ribasso” in quanto gli altri Paesi saranno sempre pronti a rispondere e afferma che scegliendo di competere sulle tasse, gli Stati Uniti hanno trascurato la competizione sulla base delle capacità dei propri lavoratori e la forza della proprie infrastrutture. “È una competizione autolesionista e né io né il presidente Biden siamo più interessati a parteciparvi”, ha detto. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, aumentano contagi con boom di tamponi

    (Teleborsa) – Triplicano i tamponi in Italia, portando ad un aumento del numero dei casi positivi e dei decessi men che proporzionale, che fa scendere il tasso di positività al 4%. E’ quanto emerge dal bollettino odierno del Ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 13.708 nuovi casi di positività (erano 7.767 ieri), a fronte di 339.939 tamponi effettuati (112.962 la vigilia). I morti sono stati 627 contro i 421 precedenti. Il tasso di positività si è portato al 4% dal 6,9%.Gli attualmente positivi sono 547.837 – in calo di 7.868 rispetto alla viglia. Sono 514.838 quelli in isolamento domiciliare e 29.316 quelli ricoverati con sintomi. Presenti in terapia intensiva 3.683 persone, con 276 ingressi rispetto a ieri. Il bilancio totale delle vittime è di 112.374 da inizio pandemia, mentre il totale dei contagiati è di 3.700.393. La Lombardia resta al top con 2.569 nuovi contagi e 109 morti, mentre in Piemonte si sono registrati 1.464 casi e 79 decessi ed in Veneto 1.111 casi e 103 morti. La Campania ha riportato 1.358 nuovi casi e 34 morti, mentre il Lazio conta 1.081 nuovi casi e 47 decessi. Sul fronte della campagna vaccinale, si sono aperte oggi le prenotazioni per per chi ha 64-65 anni ((nati nel 1956 e 1957): attualmente sono le prenotazioni effettuate. Frattanto, l’OMS conferma un aumento dei decessi e dei casi di Covid a livello mondiale negli ultimi 7 giorni, sesta settimana consecutiva in crescita: i casi di Covid sono aumentati del 5% a oltre 4 milioni, mentre il numero delle vittime è salito dell11% con oltre 71.000 nuovi decessi.L’EMA ha annunciato oggi in conferenza stampa l’esito dell’esame approfondito sul vaccino AstraZeneca, che ha prodotto “rari casi” di trombosi e conferma “benefici superiori ai rischi”. LEGGI TUTTO

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    Arterra Bioscience, contratto con ADL Farmaceutici per vendita dispositivi medici

    (Teleborsa) – Arterra Bioscience, azienda italiana green biotech quotata su AIM Italia, ha siglato un accordo di fornitura e licenza di utilizzo di un marchio di propria titolarità esclusiva con ADL Farmaceutici, azienda attiva nel settore della nutraceutica e dei dispositivi medici.L’accordo è finalizzato alla realizzazione, produzione e messa in commercio da parte di ADL Farmaceutici di un nuovo prodotto rientrante nella categoria dei dispositivi medici.”L’accordo segna l’entrata da parte di Arterra nel settore dei dispositivi medici, un importante step nell’ampliamento della nostra gamma di mercati finali, già comprendenti il settore cosmetico, agrochimico e nutraceutico”, ha commentato l’amministratore delegato Gabriella Colucci. LEGGI TUTTO

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    Ex Embraco, sale la protesta. Sindacati: “Tavolo al Mise o ci autoconvocheremo”

    (Teleborsa) – In vista dell’imminente scadenza del 25 aprile, quando tutti i 400 lavoratori ex Embraco saranno licenziati, cresce la protesta dei sindacati. Se non verrà convocato un tavolo al ministero dello Sviluppo economico entro il 20 aprile – hanno annunciato Fim, Fiom, Uilm, Uglm di Torino in occasione del presidio dei lavoratori ex Embraco che si è svolto questa mattina sotto la Prefettura in piazza Castello a Torino – le organizzazioni sindacali si autoconvocheranno al Mise. Il prefetto ha incontrato una delegazione sindacale e ha annunciato un vertice tra il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, e i presidenti di Piemonte e Veneto per il prossimo 15 aprile. A tale incontro non sono state, tuttavia, convocate le organizzazioni sindacali, che, a 18 giorni dalla data prevista per i licenziamenti, hanno ribadito la richiesta di un confronto urgente.”Dopo 3 anni e mezzo di lotte per trovare una soluzione per i lavoratori, dopo un numero spropositato di manifestazioni, incontri con le istituzioni, politici di tutti gli schieramenti, con i Governi che si sono succeduti, è inaccettabile il silenzio del Mise sulla vicenda ex Embraco – ha affermato Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino –. Il ministero dimostri di avere a cuore le sorti industriali di questo Paese: convochi un incontro urgente per rilanciare il progetto Italcomp e dimostri rispetto nei confronti dei 400 lavoratori che, in questi anni difficili, hanno sempre difeso il proprio posto di lavoro con grande senso di responsabilità”.”Vogliamo l’incontro subito con il ministro, il progetto Italcomp va subito sbloccato e implementato – ha sottolineato Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom di Torino –. Ci aspettiamo che gli impegni presi con il Prefetto, riferiti oggi in piazza, vengano mantenuti. La mobilitazione dei lavoratori Embraco continua, la pazienza è finita, basta parole, vogliamo i fatti”. “Ci saremmo aspettati una data certa per l’incontro sulla vicenda Ex Embraco, ma questo non è avvenuto – ha dichiarato Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim torinese –. Riteniamo intollerabile che le deleghe al lavoro non siano state ancora assegnate considerata la situazione drammatica che i lavoratori stanno vivendo”. “Trovo paradossale – ha aggiunto Ciro Marino, segretario Uglm Torino – che trascorsi due mesi dall’insediamento del nuovo Governo, non siano ancora state ufficializzate le deleghe dei vari ministeri, eppure il ministro Giorgetti aveva annunciato che la ex Embraco sarebbe stata la prima vertenza che avrebbe gestito. Forse non è chiaro che non c’è più tempo, lo spettro dei licenziamenti è vicino ed è vergognoso che non si riesca a definire una data per far finalmente partire questo progetto industriale. Se questo è il biglietto da visita, non osiamo pensare quali saranno i nuovi orizzonti del mondo del lavoro”. LEGGI TUTTO