Maggio 2021

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    Relatech annuncia l'acquisto del 60% di DIALOG SISTEMI

    (Teleborsa) – Relatech, quotata su AIM Italia e operante nel settore della digital transformation delle imprese, ha annunciato di aver sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione, in una prima fase, del 60% del capitale sociale di DIALOG SISTEMI, società che offre soluzioni nel settore del Business Performance Management e del Data Warehousing basate su piattaforma proprietaria. Il restante 40% del capitale sarà acquisito entro il 2024 al verificarsi di determinate condizioni.Dialog ha registrato ricavi delle vendite pari a circa 1,12 milioni di euro nel 2020, con un EBITDA pari a circa 0,15 milioni e una PosizioneFinanziaria Netta (cassa) pari a circa -0,6 milioni. “La società conta una quota di ricavi ricorrenti pari a circa il 40% e vanta una consolidata base clienti nei settori pharma, food industry, telco, GDO e retail ai quali offre soluzioni per il monitoraggio e miglioramento delle performance economiche, operative e di servizi”, si legge in una nota.”Dialog ha una soluzione proprietaria che arricchisce la nostra offerta alla clientela di gruppo consentendo di attivare fin da subito un’intensa attività di cross-selling e up-selling sui clienti in essere e neo-acquisiti, realtà perfettamente in target per le nostre soluzioni verticali ReFab (industry 4.0) e ReZone (retail) – ha commentato Pasquale Lambardi, presidente e amministratore delegato di Relatech – Con l’ingresso dei professionisti Dialog saremo in grado di arricchire il patrimonio aziendale nell’area del business and performance process management”. LEGGI TUTTO

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    FNM, approvati conti primo trimestre segnato da acquisizione MISE

    (Teleborsa) – FNM, gruppo quotato sull’MTA e attivo nel trasporto e nella mobilità in Lombardia, ha registrato ricavi pro-forma pari a 116,7 milioni di euro (121,4 milioni di euro al 31 marzo 2020, -3,9%), un EBITDA rettificato pro-forma di 35,4 milioni di euro (44 milioni di euro al 31 marzo 2020, -19,5%) e un utile netto rettificato pro-forma pari a 11,3 milioni di euro (18,3 milioni di euro al 31 marzo 2020, -38,3%).Il conto economico pro-forma – alla luce del perfezionamento dell’acquisizione della partecipazione di controllo in Milano Serravalle – Milano Tangenziali (MISE) avvenuto lo scorso 26 febbraio – considera il consolidamento di MISE dal primo gennaio 2021. Il periodo di confronto del primo trimestre 2020 è stato parimenti pro-formato come se il consolidamento di MISE fosse avvenuto in data primo gennaio 2020.Al 31 marzo 2021 la Posizione Finanziaria Netta rettificata è pari a 753,4 milioni di euro da 43,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020, in peggioramento di 709,7 milioni di euro, principalmente a causa dell’uscita di cassa relativa all’acquisto del 96% del capitale sociale di MISE per un corrispettivo complessivo pari a 604,8 milioni di euro, di cui 526,5 milioni di euro pagati nel primo trimestre 2021.FNM ha confermato le previsioni per il 2021. Il confronto delle previsioni per il gruppo a perimetro omogeneo (ovvero considerando MISE consolidata in FNM per tutto il 2020 e tutto il 2021), evidenzia per il 2021 ricavi in linea rispetto al 2020 e un EBITDA in lieve crescita (low single digit). Il rapporto EBITDA Rettificato/Ricavi è atteso rimanere costante. LEGGI TUTTO

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    Dl Covid, Brunetta: “Sblocchiamo migliaia di posti nella PA. Vince il merito”

    (Teleborsa) – “È il primo passo per la rivoluzione del reclutamento nella Pubblica amministrazione”. Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per l’approvazione in Aula al Senato del decreto legge Covid (44/2021) che all’articolo 10 sblocca e riforma i concorsi pubblici. “Niente più carta e penna, a regime una sola prova scritta digitale, ma in presenza, e una prova orale – ha spiegato Brunetta, entrando nei dettagli della riforma –. Valutazione iniziale dei titoli di studio per le figure ad alta specializzazione tecnica, nel segno della corrispondenza ragionevole tra richiesta dell’amministrazione e livello del posto messo a bando. Un principio che era già nelle intenzioni della norma, come avevo chiarito in audizione il 27 aprile. Basta con le interpretazioni fuorvianti da parte di chi vuole speculare sul futuro dei giovani. Con questa riforma sblocchiamo migliaia di posti di lavoro. Premiare il merito valorizzando i percorsi formativi significa stare dalla parte dei giovani, soprattutto di quelli che possono contare soltanto sullo studio e sull’impegno”.Dallo scorso 3 maggio le selezioni – come ha sottolineato il ministro per la PA – “grazie al dialogo costruttivo con il Comitato tecnico-scientifico sono già ripartite, semplificate, digitalizzate e velocizzate. Prima – ha evidenziato Brunetta – un concorso poteva durare fino a quattro anni dalla pubblicazione del bando alle graduatorie finali. Adesso, come accadrà ad esempio con il Concorso Sud per assumere 2.800 tecnici qualificati negli enti del Mezzogiorno, ci vorranno cento giorni. Da quattro anni a tre mesi: un cambiamento che darà ossigeno alle amministrazioni impoverite da anni di blocco del turnover, garantirà il ricambio generazionale e premierà il merito e le competenze”. Tra i meriti della riforma, nella visione di Brunetta, vi è inoltre la “fine del gigantismo”. Con la riforma dei concorsi – ha spiegato il ministro – “si pone rimedio a un’altra conseguenza prodotta sin qui da blocchi e inefficienza: il gigantismo, ossia l’accumulo di quantità enormi di concorrenti. Una devianza spaventosa, che ha creato generazioni di concorsisti. Il decreto finalmente torna a dare i segnali giusti: ci saranno più concorsi ogni anno e ci saranno diversi modelli di selezione che le amministrazioni potranno utilizzare, a seconda delle loro esigenze”. LEGGI TUTTO

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    Webuild, nuovi ordini e in corso di finalizzazione per 2,6 miliardi da inizio anno

    (Teleborsa) – Webuild ha comunicato che il totale dei nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno, includendo i progetti per i qualiWebuild è risultata migliore offerente, ammonta a circa 2,6 miliardi di euro. La pipeline complessiva delle attività commerciali del Gruppo è superiore a 35 miliardi di euro e include gare presentate ed in attesa di aggiudicazione per circa 10 miliardi di euro, concentrate in geografie quali Italia, altri paesi dell’Europa Occidentale e Australia. Webuild prevede la partecipazione a gare per oltre 13 miliardi di euro entro la fine dell’anno.”Siamo molto soddisfatti per il livello di ordini acquisiti in questi primi mesi del 2021, e lo siamo ancor di più di poter contribuire alla realizzazione di progetti che supportino il rilancio infrastrutturale ed occupazionale in Italia, in una fase di ripresa economica in cui crediamo molto – ha dichiarato l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini – La nostra presenza nel Paese si è rafforzata grazie all’integrazione di Astaldi, ma puntiamo a crescere sempre di più, in linea con le esperienze dei nostri competitor internazionali nei propri paesi d’origine”.La società ha confermato, sulla base del corrente perimetro del gruppo, la guidance finanziaria per il 2021: crescita dei ricavi compresa tra 6,5 e 7,2 miliardi di euro, coperta interamente dall’attuale backlog; recupero dell’EBITDA margin a circa l’8%, supportato dal processo di efficientamento dei costi già in atto; Indebitamento Finanziario Netto pari a 0,5 – 0,3 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Covid, cresce numero contagiati ma calano ricoveri e vittime

    (Teleborsa) – Cresce in po’ il numero dei contagiati di Covid-19 in Italia, mentre cala il numero delle vittime. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute il numero dei positivi è 8.085 nelle ultime 24 ore rispetto ai 7.852 di ieri. Le vittime invece sono scese a 201 dalle 262 precedenti. Effettuati 287.026 tamponi molecolari e antigenici , in calo rispetto ai 306.744 di ieri, con un tasso di positività che risale al 2,8% dal 2,5% di ieri.I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.893 (99 in meno rispetto a ieri), a fronte degli 81 ingressi delle ultime 24 ore (91 la vigilia). I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 13.608( 672 meno di ieri). Prosegue così il trend di riduzione dei ricoverati per coronavirus nei reparti degli ospedali. Secondo quanto rilevato dalla Fondazione Gimbe, nell’ultimo mese, i ricoveri negli ospedali italiani si sono pressoché dimezzati: -49,1% nei reparti ordinari e -45,1% nelle terapie intensive. Un trend che è frutto delle restrizioni mantenute fino a qualche settimana fa. Nonostante questo continua a salire l’indice Rt che si porta ad un valore medio di 0,89 da 0,85. La campagna vaccinale invece prosegue faticosamente: attualmente è coperta solo 1 persona su 4 nella fascia d’età compresa fra 70-79 anni ed 1 su 2 nella fascia fra 60 e 69 anni. Per la Fondazione Gimbe è dunque necessario integrare il sistema della prenotazione volontaria con un sistema a chiamata attiva, accanto a una campagna di comunicazione istituzionale e a strategie di persuasione individuale. Quanto al parere sulla revisione del meccanismo dei “colori” delle Regioni, si ritiene che una revisione integrale del sistema rischia di “avvitarsi” in tecnicismi e divenire terreno di scontro Governo-Regioni, mandando nel frattempo alciune Reigoni in zona Arancione. . LEGGI TUTTO

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    A2A, Mazzoncini: interessati ad asset ERG. Con Ascopiave non ci sono problemi

    (Teleborsa) – “La positività dei risultati del primo trimestre ha sorpreso anche me. Mi aspettavo dei buoni risultati, non me li aspettavo così buoni”. È quanto affermato dall’amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, nella conference call che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2021. “Sicuramente – ha spiegato – siamo in presenza di uno scenario positivo che porta anche ad altre aziende del settore ad avere un trimestre positivo. Però, evidentemente, i nostri asset sono di valore. E non parlo solo della business unit Generazione – che beneficia di prezzi favorevoli – ma anche quella delle reti, ambiente e mercato, tutte con indici positivi. Questo dimostra che tutti i nostri asset sono di valore, tute le nostre infrastrutture. Ma anche la nostra base clienti, che si sta dimostrando di grande valore, con un livello di affezione al nostro brand molto forte”.Quanto alle aste, “confermo che abbiamo partecipato. In questo momento è interessante poter acquisire il cliente. Stiamo lavorando molto sui servizi a valore aggiunto, perchè ci aspettiamo un futuro in cui la marginalità sulla vendita della commodity diminuirà (nell’arco del piano prevista a -30%), e ci immaginiamo invece che le aziende si focalizzino sui clienti e sulla capacità di erogare altri servizi, come climatizzazione, mobilità elettrica”, ha affermato rispondendo alle domande degli analisti.A2A sta partecipando alla procedura di vendita di asset da parte di Erg, ha poi confermato Mazzoncini. L’interesse è focalizzato sul maxi idroelettrico di Terni, mentre dalle parole dell’AD di A2A è sembrato scarso rispetto all’impianto termoelettrico. “In questo momento tutto quello che è rinnovabile ci interessa in maniera particolare. Confermo che stiamo partecipando alla procedura avviata da Erg, ma siamo in una fase del tutto preliminare, le informazione sono ancora molto limitate, quindi è molto presto per confermare il nostro interesse. Ma siamo della partita, sì'”. Quanto ai tempi, Mazzoncini ha rilevato che “non è una procedura che si può chiudere in pochi giorni. Credo che ci voglia qualche mese per la chiusura”. A2A, insieme ad altri player, ha presentato un’offerta non vincolante per gli 800 MW circa di idroelettrico, suddivisi in sette impianti. “Noi – ha detto l’AD – siamo già molto strutturati sull’idroelettrico, quindi da un lato lo vediamo con interesse perché’ sta nel nostro know how e poi l’idroelettrico ha il vantaggio che si può accendere e spegnere. Però la priorità assoluta del nostro piano è su altri tipi di rinnovabili”.Mazzoncini ha infine riferito di non vedere come un atto ostile la presenza di Ascopiave nel capitale e nel board della multiutility Acsm-Agam, controllata da A2A e dai Comuni azionisti. “Non la vediamo assolutamente come ostile. Anzi, io ho un ottimo rapporto con l’AD di Ascopiave, Cecconato – ha affermato – Avere un consigliere in CdA è assolutamente un loro legittimo diritto. Riteniamo che non farà altro che gli interessi di Acsm-Agam e quindi non lo vediamo come un problema”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Confindustria: “In due anni spesa di 18,5 miliardi e impatto di 1% sul PIL”

    (Teleborsa) – Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, l’applicazione del Superbonus 110% “attiverà in due anni 18,5 miliardi di spese con un impatto positivo sul PIL pari a circa l’1%”. È quanto ha affermato il vicepresidente per Credito, Finanza, Fisco di Confindustria, Emanuele Orsini, nel corso di un’audizione alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.”Il Superbonus 110%, – ha spiegato Orsini – è come il motorino di avviamento delle autovetture, prima mettiamo in moto, prima l’economia riparte”. Tale agevolazione – ha proseguito – è in grado di rimettere in moto l’intera filiera delle costruzioni che, nelle fasi di crisi si è dimostrata essere il traino più importante per la ripresa dell’intera economia”.Il Superbonus 110% – ha sottolineato Orsini – è “una misura che necessita di tempi giusti per viaggiare a pieno regime” e quindi – ha aggiunto – “ribadiamo l’assoluta importanza di prorogare il Superbonus almeno fino al 31 dicembre 2023. L’incertezza sui tempi di proroga della misura porta alla conseguenza per cui alcune banche, per ragioni di prudenza, preferiscono non impegnarsi nell’acquisto di crediti relativi a lavori da completare o, addirittura, eseguire nel 2022. Con la conseguenza di fermare un iter già avviato con lavori tecnici preparatori”. Ma, secondo Confindustria, “accanto alla proroga è necessaria l’adozione urgente di alcuni correttivi che consentano alla misura di liberarne tutto il potenziale. Ciò anche in considerazione del fatto che il Governo ha già allocato risorse per 22,26 miliardi su questo strumento, che ci aspettiamo siano incrementate il prima possibile. Vi è un’ultima ragione – ha proseguito – che impone una proroga del Superbonus. Il periodo di vigenza di queste misure non può non tenere conto del fatto che i lavori sugli edifici hanno bisogno di tempistiche adeguate. Serve l’asseverazione degli stessi, serve il progetto, serve la messa in opera in sicurezza, servono gli accordi in merito alla cessione dei medesimi bonus a soggetti terzi o alla possibilità di concordare lo “sconto in fattura” con l’impresa esecutrice. Pensiamo, inoltre, ai progetti di rigenerazione urbana, fondamentali per contenere il consumo del suolo anche attraverso la demolizione e ricostruzione, che però richiedono tempi ancora più lunghi. Un iter che comprende acquisizione del vecchio immobile, sua demolizione, ricostruzione e successiva vendita, che deve comunque avvenire entro la scadenza dell’agevolazione, oggi fissata al 30 giugno 2022″. Secondo il vicepresidente di Confindustria “questo termine vuole dire, in sostanza, chiudere la misura ora. Servono termini più realistici per ottenere significativi risultati”. Per rendere efficace la misura è, inoltre, necessario ridurre gli ostacoli burocratici e ampliarne gli ambiti di applicazione. “Il Superbonus – ha detto Orsini – è una misura con un enorme potenziale di rilancio del settore degli investimenti privati ma deve necessariamente essere oggetto di un lavoro di semplificazione con l’obiettivo di rimuovere i diversi ostacoli burocratici e normativi che potrebbero compromettere il pieno raggiungimento degli obiettivi”. Per Confindustria “occorre trovare un bilanciamento tra i requisiti necessari a tutelare l’interesse erariale e l’accesso e l’utilizzo dell’incentivo. I superbonus richiedono giustamente la presenza di presidi ma tutto ciò non deve tradursi in un sovrabbondante ostacolo alla concreta realizzazione dell’obiettivo ultimo, che è quello di riqualificare e mettere in sicurezza città e territori”. Secondo alcune indagini condotte a fine 2020 – ha ricordato Orsini – una famiglia su tre, seppur interessata all’agevolazione, si dichiara intenzionata a rinunciarvi, in ragione della sua complessità”. In particolare, ha aggiunto, “la dimensione della complessità del Superbonus è data, a nostro avviso, dalla mole di interpretazioni che l’agenzia dell’entrate è stata chiamata a produrre”. Per questo “sarebbe utile avere un unico strumento in cui far confluire i chiarimenti più importanti con circolari quadro o guide interministeriali. Abbiamo condiviso proprio ieri questa necessità con l’Agenzia dell’Entrate, che si è resa prontamente disponibile”. Infine, l’ambito di applicazione del Superbonus – per l’esponente di Confindustria – dovrebbe essere ampliato “affinché possano essere annoverate a pieno titolo tra i soggetti beneficiari anche le imprese per gli interventi realizzati sugli immobili di loro proprietà”. Secondo Confindustria “è questo un passaggio cruciale. Non si può infatti pensare – ha concluso Orsini – di rigenerare compiutamente il tessuto urbano, sul piano energetico e strutturale, lasciando fuori, o agevolando in misura sostanzialmente inferiore, gli immobili delle imprese (si pensi ad un hotel, o un edificio amministrativo nel centro di una città)”. LEGGI TUTTO

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    OPA Panariagroup, adesioni al 13/05/2021

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Finpanaria sulle azioni Panariagroup Industrie Ceramiche risulta che oggi, 13 maggio 2021, sono state presentate 27.125 richieste di adesioni, che portano complessivamente a 60.006 le richieste di adesioni, pari allo 0,53% dell’offerta. L’offerta, iniziata il 10 maggio 2021, terminerà il prossimo 7 giugno 2021. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Panariagroup Industrie Ceramiche acquistate sul mercato nei giorni 4 e 7 giugno 2021 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO