Maggio 2021

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    Pirelli, utile in crescita del 10% a 42 milioni nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Pirelli ha registrato ricavi pari a 1.244,7 milioni di euro, in rialzo del 18,4% rispetto al primo trimestre 2020 (+24,5% la variazione organica). L’EBIT adjusted aumenta del 19,6% a 168,8 milioni di euro (141,1 milioni nel primo trimestre 2020), con un margine al 13,6% (13,4% nel primo trimestre 2020). L’utile netto cresce del 9,6% a 42,2 milioni di euro (+38,5 milioni di euro nel primo trimestre 2020).Il flusso di cassa netto è stato di -653,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto a -753,5 milioni nel primo trimestre 2020 grazie alla performance operativa e alla gestione del capitale circolante. La Posizione Finanziaria Netta è di -3.911,9 milioni di euro (-3.258,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020 e -4.260,7 milioni di euro al 31 marzo 2020) “per la consueta stagionalità del capitale circolante”, sottolinea la società. LEGGI TUTTO

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    Banca Centro Emilia, assemblea approva bilancio 2020

    (Teleborsa) – L’assemblea dei soci di Banca Centro Emilia ha approvato a maggioranza assoluta tutti i punti all’ordine del giorno, fra cui il bilancio d’esercizio 2020 che ha segnato un utile netto di 2,48 milioni di euro. Oltre l’83% del risultato d’esercizio viene portato a riserva, innalzando il Common Equity Tier One ratio dal 14,55% del 2019 al 17,01%. Saranno inoltre distribuiti ai soci, in relazione al possesso delle quote sociali, circa 300 mila euro sottoforma di dividendo.La banca di credito cooperativo – che fa parte del Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca ed è presente con 28 filiali nel territorio compreso fra le province di Ferrara, Modena, Bologna e Reggio Emilia – ha inoltre destinato 50 mila euro dell’utile a beneficenza e mutualità che andranno in larga misura a beneficio delle borse di studio destinate a soci o figli di soci.”Non è semplice parlare del bilancio 2020 e di prospettive future, dopo un anno di grave emergenza sanitaria – ha commentato il presidente Giuseppe Accorsi – Di fronte a tutto questo, presentare anche quest’anno un bilancio positivo acquisisce ancor più valore ed è dimostrazione del nostro legame col territorio che emerge ancor di più nelle situazioni di emergenza, prima col terremoto del 2012 ed oggi con la pandemia”. LEGGI TUTTO

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    Parità di accesso alla rete, OdV TIM presenta Relazione annuale 2021

    (Teleborsa) – L’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di TIM (OdV) ha presentato oggi i principali risultati conseguiti nel 2020 nell’ambito della tutela del principio di non discriminazione e parità di trattamento. Si tratta della quarta relazione del Consiglio insediatosi nel 2017, presieduto da Gianni Orlandi e composto da Giovanni Amendola, Fabio Di Marco, Maurizio Mensi e Francesco Sclafani. Composto da 5 membri indipendenti di cui 3 designati da Agcom, l’Organo di vigilanza è deputato al controllo del rispetto di impegni di non discriminazione e parità di trattamento assunti volontariamente da Tim, approvati e resi vincolanti dall’Autorità nel 2008, con il via libera della Commissione europea, successivamente trasformati in obblighi regolamentari.Per quanto riguarda il 2020 sono due gli elementi di novità messi in evidenza dalla Relazione: l’avvio del processo che dovrebbe condurre progressivamente alla creazione di una società unica della rete di accesso e l’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2. Il primo elemento – si legge nel rapporto – consiste in un percorso iniziato da Tim per mezzo di una separazione societaria che ha portato alla creazione di FiberCop cui la stessa Tim ha conferito la propria infrastruttura secondaria di rete, lasciando aperta la possibilità ad investitori pubblici e privati di partecipare al coinvestimento. Il secondo elemento ha suscitato profondi sconvolgimenti economici, sociali e sanitari, in un evento globale senza precedenti che ha posto in evidenza il ruolo essenziale e l’importanza strategica delle reti di comunicazione elettronica. In tale scenario – sottolinea la Relazione – la funzionalità di un’infrastruttura di comunicazione a banda ultra larga efficiente per la salute, la formazione educativa e il mondo del lavoro è un fattore indispensabile per il futuro del Paese, ed il suo potenziamento costituisce un obiettivo non più procrastinabile. In Italia, infatti, la connettività a banda ultra-larga è assai più limitata che in altri paesi e presenta significative differenze tra le diverse aree geografiche sia in termini di penetrazione che di qualità. Tim auspica, dunque, “un intervento sistematico per ridurre il divario digitale e rendere il Paese totalmente e universalmente connesso, permettendo l’ampia diffusione tra aziende e privati delle tecnologie innovative”.”Quello aperto da Fibercop è uno scenario nuovo, ancora in evoluzione, che stiamo osservando con molta attenzione in attesa dell’esito delle due consultazioni avviate dall’autorità” ha sottolineato il presidente uscente dell’OdV Francesco Sclafani.Nel 2020 e nei primi mesi del 2021 – secondo quanto emerso nel corso della presentazione – “si sono create le condizioni per avviare una nuova fase regolamentare a seguito della separazione societaria della rete di accesso secondaria in rame e fibra di Tim, che è stata conferita a FiberCop, e della pubblicazione dell’offerta di co-investimento di Tim nella nuova rete Ftth che verrà realizzata da FiberCop, adottando il modello previsto dal nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche”. FiberCop, secondo le previsioni del gruppo, “raggiungerà entro il 2025 il 76% delle unità immobiliari tecniche delle aree grigie e nere del paese. Questo nuovo scenario si rifletterà inevitabilmente sui temi della parità di trattamento e della non discriminazione, che sono oggetto delle attività dell’Organo di vigilanza, che dovrà adeguare di conseguenza i propri compiti e funzioni, attraverso un percorso condiviso con l’Autorità e Tim alla luce delle nuove esigenze del mercato”. “Le attività di vigilanza previste dagli impegni e quelle di supporto ad Agcom, svolte nel 2020, – ha affermato Gianni Orlandi, presidente dell’Organo di vigilanza – sono state ampie e con valenza prospettica. In relazione ai futuri sviluppi sull’equivalence della rete di accesso, siamo pronti a collaborare da subito con le autorità e le istituzioni mettendo a disposizione le nostre competenze professionali, per contribuire a disegnare regole sempre più efficaci in grado di garantire l’accesso paritario di tutti gli operatori all’infrastruttura di Tim”. Nel corso del 2020, inoltre, l’Organo di Vigilanza, nell’ottica di coadiuvare Agcom nell’attività di gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19, – ha proseguito Orlandi – ha garantito “la propria collaborazione nel rilevare in maniera più stringente le prestazioni offerte da Tim agli operatori nei processi di provisioning ed assurance, oltre che nel verificare il rispetto dei tempi di fornitura da parte di Tim dei circuiti di trasporto necessari a supportare l’aumento di banda degli operatori e nel monitorare l’attivazione dei cabinet Fttc nelle aree bianche nel rispetto della parità di trattamento”.”L’Italia e l’Europa – ha affermato nel suo intervento il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Anna Ascani – devono riacquisire un ruolo strategico, di sistema nelle comunicazioni e incentivare investimenti. Neutralità tecnologica non significa indifferenza tecnologica. La neutralità tecnologica, anche nelle posizioni della Commissione europea, è sempre declinata in funzione delle prestazioni, ovvero neutralità tecnologica a parità di prestazioni. L’obiettivo – ha proseguito Ascani – è quello di non lasciare indietro nessun territorio, nessuna impresa, nessun cittadino e di non creare zone di disuguaglianza tecnologica, dove chi è più fortunato ha a disposizione la connessione migliore e chi non lo è continua ad arrancare per stare al passo dei cambiamenti della società. I principi generali che il Governo intende seguire nell’azione ‘Italia ad 1 Giga’, stanti le regole europee sugli aiuti di Stato, sono la minimizzazione della spesa e dell’intervento pubblico, al fine di non spiazzare o distorcere l’investimento privato; la non duplicazione degli investimenti dove c’è stato un intervento pubblico, e la rapidità di implementazione ed attuazione del Piano, anche in termini di costi e tempi amministrativi”.”Tim ha avuto nel suo percorso tantissime evoluzioni fino alla separazione societaria della rete di accesso secondaria nel 2021, con la creazione di FiberCop e la cessione del 42% della nuova società ad altri soggetti. Questa – ha sottolineato l’ad di Tim, Luigi Gubitosi – è una cosa unica ed è a uso dei benchmark più recenti. Si vedrà che il modello di separazione adottato da Tim è una best practice europea e internazionale e offre maggiori garanzie di parità di accesso rispetto ad esempio all’altro modello inglese di Bt Open reach che è posseduto al 100% da Bt e non ha opportunità di coinvestimento né ha altri soci. Tim invece nel 2021 ha lanciato il più grande progetto europeo di coinvestimento ed è un progetto aperto che consente a tutti gli altri operatori interessati di partecipare alla realizzazione di un piano in fibra. Il modello di coinvestimento introdotto dal Codice delle comunicazioni europeo è il nostro modello di riferimento e la nuova analisi dei mercati di accesso inviata da Agcom a seguito della notifica di FiberCop dovrà tener conto dell’offerta di coinvestimento e dovrà aggiornare e adeguare gli obiettivi dell’organismo di vigilanza attraverso un percorso condiviso con l’Autorità e con il mercato”. LEGGI TUTTO

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    Cerved, ricavi e redditività stabili nel primo trimestre dell'anno

    (Teleborsa) – Nei primi tre mesi 2021 i ricavi consolidati di Cerved sono aumentati dell’1,9%, attestandosi a 124,1 milioni di euro, rispetto ai 121,8 milioni di euro dei primi tre mesi 2020 (+1,6% su base organica). L’EBITDA Adjusted è stato di 52,3 milioni di euro, +0,1% rispetto ai 52,3 milioni dei primi tre mesi del 2020, con un’incidenza sui ricavi del 42,2%. L’utile netto Adjusted è stato di 26,9 milioni di euro, in calo dell’1,9% rispetto ai 27,4 milioni dei primi tre mesi del 2020.L’Operating Cash Flow è stato di 44,3 milioni di euro, +51,3% rispetto ai 29,3 milioni dei primi tre mesi del 2020. L’Indebitamento Finanziario Netto consolidato pari a 544,5 milioni di euro al 31 marzo 2021, pari a 2,7x l’EBITDA Adjusted LTM, in miglioramento rispetto a 587,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020.”Siamo cresciuti con tassi a due cifre nella Risk Intelligence, con tassi di crescita elevati sia nel segmento istituzioni finanziarie, sia nel segmento imprese, grazie ad analytics, rating e ai servizi di supporto per l’erogazione di prestiti garantiti dal Fondo Centrale – ha commentato l’AD Andrea Mignanelli – Questa crescita ha più che compensato il leggero calo dei ricavi nella Marketing Intelligence, che ha tuttavia significativamente aumentato i margini, e quello nel Credit Management, ancora impattato dalla sospensione dell’attività delle aste giudiziarie durante l’emergenza pandemica”. LEGGI TUTTO

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    Ferragamo, gli analisti alzano il prezzo obiettivo

    (Teleborsa) – Gli esperti di Kepler Cheuvreux e di Jefferies hanno rivisto al rialzo il target price su Salvatore Ferragamo portandolo rispettivamente a 18,50 euro e 21,50 euro. La raccomandazione è stata confermata “hold” da Kepler Cheuvreux mentre Jefferies ha mantenuto “buy”.Intanto, a Milano, la maison del lusso estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 19,24 euro. LEGGI TUTTO

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    Array Technologies perde il 33% dopo ritiro della guidance per aumento costi

    (Teleborsa) – In caduta libera Array Technologies, che si attesta a 16,48, con un calo del 33,95%. La società quotata al Nasdaq, uno dei maggiori produttori mondiali di strutture per progetti di energia solare, ha annunciato ieri sera i risultati finanziari per il suo primo trimestre terminato il 31 marzo 2021.Array Technologies ha ritirato la guidance per il 2021 dopo aver sperimentato aumenti “senza precedenti” dei costi dei materiali e della logistica che hanno pesantemente influito sugli utili nel primo trimestre. L’utile adjusted è infatti stato inferiore alle attese e pari a 34,5 milioni di dollari, in calo del 69% anno su anno. I ricavi sono diminuiti di circa il 44% su base annua a 245,9 milioni di dollari.Attesa per il resto della seduta un’estensione della fase ribassista con area di supporto vista a 15,7 e successiva a 14,93. Resistenza a 17,77. LEGGI TUTTO

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    Finecobank, Kepler Cheuvreux rivede il target price

    (Teleborsa) – L’ufficio studi di Kepler Cheuvreux ha deciso di ritoccare al rialzo il prezzo obiettivo su Finecobank portandolo a 16,50 euro dai 16 euro della precedente indicazione. La raccomandazione è stata confermata “buy”.Nel frattempo, sul listino milanese, il leader italiano nell’equity trading estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 14,07 euro, con un aumento dell’1,15%. LEGGI TUTTO

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    Draghi, regole Patto stabilità erano e sono inadeguate

    (Teleborsa) – Il Governo resta vicino al settore come il wedding con lo stanziamento di 200 milioni per anno in corso e prevede ulteriori indennizzi nel nuovo decreto sostegni la settimana prossima”. Lo ha detto il Premier Mario Draghi nel corso del Question Time alla Camera.”Voglio essere molto chiaro. E’ fuori discussione che le regole sul Patto di stabilità dovranno cambiare, ma questo dibattito non è ancora partito”, ha aggiunto. “La mia linea è che le attuali regole sono inadeguate, lo erano e lo sono di più per la uscita dalla pandemia. Dovremo concentrarsi su un forte slancio della crescita per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici”. Draghi ricorda che “il 3 marzo di quest’anno la Commissione europea ha adottato una Comunicazione che fornisce alcune indicazioni sugli orientamenti in materia di politica di bilancio a un anno dall’esplosione della crisi pandemica. Questa Comunicazione delinea l’approccio che la Commissione intende seguire circa la disattivazione della cosiddetta clausola generale di salvaguardia – che ha permesso agli Stati membri di utilizzare politiche di bilancio espansive per fronteggiare la crisi”. “La Commissione intende ancorare la disattivazione della clausola a quando l’economia dell’Unione europea tornerà ai livelli pre-crisi. Secondo le attuali previsioni, questo non dovrebbe accadere prima del 2023. Resta dunque il tema del dibattito sulla revisione delle regole di bilancio, che era stato avviato nel febbraio 2020 e poi sospeso per la pandemia. Voglio essere molto chiaro su questo: è fuori discussione che le regole dovranno cambiare. Tuttavia, questo dibattito, che impiegherà gran parte del 2022, non è ancora partito. La mia linea – e non è da oggi, ma da diverso tempo su questo tema – è che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un’economia in uscita da una pandemia”. “Nei prossimi anni dovremo concentrarci soprattutto su un forte rilancio della crescita economica, che è anche il modo migliore per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici. La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica. Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea”, conclude”La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica!, ha detto il Presidente del Consiglio. “Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea. L’Italia intende partecipare attivamente al dibattito europeo. Sul tema è in corso un processo di analisi e riflessione – all’interno del Dipartimento del Tesoro e della Presidenza del Consiglio – che tiene conto anche dei contributi provenienti dal mondo accademico e da altri soggetti istituzionali”, conclude. La pandemia ha avuto sugli operatori turistici effetti economici ingenti e siamo all’opera per farli ripartire quanto prima e con la massima sicurezza. La prima iniziativa è lo sforzo che il governo fa per il rapido completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60″, ha proseguito il Premier sottolineando che sui flussi turistici, “per quanto riguarda i Paesi del G7, in particolare Usa, Giappone e Canada saranno favoriti gli ingerssi senza quarantena in caso di certificazione vaccinale”. “La posizione espressa da Biden si chiarirà nei prossimi giorni ma parte da una semplice considerazione: c’è uno sbilanciamento tra i finanziamenti pubblici delle grandi case farmaceutiche e i paesi più poveri al mondo. L’indirizzo Usa va condiviso ma il rischio è che la sospensione dei brevetti sia un disincentivo alla ricerca”, ha concluso. LEGGI TUTTO