Agosto 2021

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    Delta Air Lines rincara l'assicurazione per i dipendenti senza vaccinazione

    (Teleborsa) – Delta Air Lines chiederà ai suoi dipendenti 200 dollari in più al mese per l’assicurazione sanitaria se scelgono di non vaccinarsi contro il Covid- 19 e li obbligherà a sottoporsi a tampone settimanalmente. Il supplemento assicurativo entrerà in vigore il prossimo 1° novembre, per tutti coloro che non presenteranno adeguata documentazione della vaccinazione effettuata, mentre i test anti-Covid settimanali inizieranno il prossimo 12 settembre.Attualmente, il 75% dei dipendenti di Delta ha una vaccinazione, quindi il provvedimento riguarderà il 25% che ancora non ha una copertura vaccinale.Il Ceo della compagnia Ed Bastian ha affermato che il supplemento è necessario per affrontare il rischio finanziario che la compagnia aerea è costretta a sostenere per la decisione di non vaccinarsi, giacché una degenza ospedaliera media per un’infezione da Covid-19 ha un costo di circa 40mila dollari.La Air Line Pilots Association di Delta ha affermato che non intende opporsi al supplemento proposto, perché non influenza il piano sanitario che l’associazione rappresentativa dei piloti ha negoziato con la compagnia aerea.Il contributo aggiuntivo sull’assicurazione sanitaria non è cosa nuova e rappresenta l’ultima mossa strategica di alcune aziende americane per spingere il personale a fare la vaccinazione. Il Presidente Joe Biden ha esortato le aziende statunitensi a chiedere la vaccinazione ai propri dipendenti, per rallentare la diffusione della variante Delta, ma di obbligo non si può certo parlare. LEGGI TUTTO

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    Afghanistan, 007 occidentali: Rischio attacchi Isis a Kabul “alto e specifico”

    (Teleborsa) – Caos e disperazione all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul, assediato da una folla di circa 20mila persone che vogliono lasciare il Paese. Intanto, arriva l’alert delle intelligence di USA, GB e Germania citate dai media internazionali: c’è un alto e “specifico” rischio di attacchi dell’Isis contro le operazioni di evacuazione all’aeroporto di Kabul condotte dagli occidentali. Si temono in particolare attacchi suicidi contro militari e civili ancora imbrigliati nella ressa all’aeroporto. “C’è un afflusso di potenziali kamikaze in città”, avvertono gli 007.Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo quanto si apprende, nel pomeriggio ha presieduto un tavolo straordinario con la vice ministra Marina Sereni e i rappresentanti delle Organizzazioni della Società Civile che operano in Afghanistan. Al centro dell’incontro, che si è svolto all’Unità di Crisi della Farnesina, l’impegno delle OSC e un focus sulla Cooperazione umanitaria in relazione alla crisi afghana.Secondo quanto riferisce Reuters, i talebani hanno minacciato e picchiato personale delle Nazioni Unite: spiegando che la notizia proviene da un documento interno dell’Onu, viene precisato che sono decine gli episodi di minacce e violenze da parte dei talebani registrati dal 10 agosto scorso. Il documento riferisce anche che ci sono stati saccheggi negli uffici delle Nazioni Unite.I talebani però proseguono nella loro “strategia” e ribadiscono di essere “assolutamente impegnati” rispetto ai “diritti delle donne”. “Hanno diritto all’istruzione, al lavoro, alla proprietà”, ha detto Mohammad Naeem, portavoce dell’ufficio politico dei Talebani a Doha, in Qatar, in un’intervista all’agenzia turca Anadolu, nell’intento dichiarato di “rassicurare tutti”. Rassicurazioni che, però, non convincono nessuno. LEGGI TUTTO

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    OPA Cerved, adesioni al 25/08/2021

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) volontaria promossa da Castor BidCo sulle azioni Cerved, risulta che oggi, 25 agosto 2021, sono state presentate 11.776 richieste. Complessivamente le richieste di adesioni risultano pertanto a quota 11.776, pari allo 0,13533% dell’offerta. L’offerta, iniziata il 16 luglio 2021, terminerà il prossimo 31 agosto 2021, come prorogato. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Cerved acquistate sul mercato nei giorni 30 e 31 agosto 2021 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Toshiba in trattative con quattro società private equity per opzioni strategiche

    (Teleborsa) – La conglomerata giapponese Toshiba, reduce da scandali e lotte intestine, sarebbe in trattative con almeno quattro società di private equity globali per saggiare le loro idee in merito alla sua nuova strategia. Lo hanno riferito alla Reuters fonti a conoscenza della questione, indicando che fra le società coinvolte ci sono KKR, Blackstone, Bain Capital e la canadese Brookfield.Le quattro papabili – non si capisce se per un’offerta su tutto o parte del Gruppo – sarebbero state contattate dal Comitato di revisione strategica per presentare alcune idee, ma il processo potrebbe anche non portare alla presentazione di un’offerta formale.Toshiba è reduce da uno scandalo e da un’accusa di collusione con il governo nipponico, per presunte pressioni su investitori internazionali volte a sollecitarne l’acquisto, che ha portato anche alle dimissioni del numero uno del Gruppo. E senza dimenticare le tensioni emerse in seno all’azionariato a seguito della contestata offerta presentata da CVC Capital, che valutava Toshiba 20 miliardi di dollari. In realtà, ai prezzi di oggi, la sua capitalizzazione è di 19 miliardi.Nella recente call con gli analisti per la presentazione dei risultati trimestrali, il Ceo di Toshiba Satoshi Tsunakawa ha detto di essere “fortemente impegnato nel dialogo non solo con gli azionisti, ma anche con gli investitori finanziari e strategici” LEGGI TUTTO

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    S&P Global Ratings attende meno default per le società “speculative”

    (Teleborsa) – La pandemia di Covid-19 ha innescato una crisi senza precedenti e, per rispondere a questa sfida, le banche centrali hanno inondato l’economia di denaro, che attraverso il consueto canale creditizio, è giunto sino all’economia reale. Le imprese hanno beneficiato di un sostegno straordinario alla liquidità, grazie anche a politiche governative che favorivano la concessione di garanzie, e di bassi tassi d’interesse, che mantenevano basso il costo del credito. Ma cosa accadrà quando i tassi risaliranno e quando le politiche governative diventeranno più selettive? Le imprese non sono tutte uguali ed hanno un certo grado di solvibilità. Quelle catalogate dalle agenzie di rating come investment-grade sono in grado di onorare i loro debiti, mentre quelle speculative-grade, con rating basso, incontreranno maggiori difficoltà a ripagare i loro debiti.Un report di S&P Global Ratings prevede che il tasso di default a 12 mesi delle aziende speculative-grade europee, vale a dire quelle più fragili, scenda al 3,25% entro giugno 2022 rispetto al 4,7% di giugno 2021. In questo scenario di base, 24 società andrebbero in default.Esiste anche uno scenario ottimistico, che vede il tasso di default scendere al 2% entro giugno 2022 e 15 società andare in default, ed uno pessimistico, che stima un tasso in crescita al 5,5% e ben 42 default. Lo scenario base assume un numero limitato di default, poiché le condizioni di credito rimangono favorevoli e si prevede una forte crescita economica fino al 2022. Ma il numero di emittenti con rating ‘B-‘ o inferiore è ancora alta, poiché la leva finanziaria è aumentata nel corso del 2020 e i livelli di debito rimangono elevati, e questo li rende più vulnerabili a potenziali fattori di stress, ad esempio un irrigidimento delle condizioni creditizie, una frenata economica o la riacutizzazione del virus con relativi nuovi blocchi dell’attività.”Prevediamo che ci vorranno diversi anni prima che i settori più deboli tornino alle loro metriche di credito del 2019″, ammette Nick Kraemer, capo di S&P Global Ratings Performance Analytics. “Un forte aumento dei tassi di interesse ed eventuali ulteriori blocchi in grado di interrompere la ripresa economica avrebbero un impatto maggiore su questi emittenti a basso rating mentre cercano di riprendersi dall’interruzione sperimentata nel 2020”. LEGGI TUTTO

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    Vaccini, studio GB: copertura diminuisce entro primi sei mesi

    (Teleborsa) – La protezione offerta dalle due dosi dei vaccini anticovid sviluppati da Pfizer/BioNTech e Oxford/AstraZeneca inizierebbe a ridursi entro i primi sei mesi. E’ quanto sostengono alcuni ricercatori britannici, confermando, dunque, l’importanza – in termini di efficacia – di una terza dose. Dopo cinque o sei mesi, l’efficacia del vaccino Pfizer (NYSE:PFE) nel prevenire il contagio ottenuta a un mese dalla somministrazione della seconda dose scende dall’88% al 74%, come emerge dall’analisi dei dati dello studio britannico Zoe Covid. L’efficacia di AstraZeneca passa, invece, dal 77% al 67% dopo quattro o cinque mesi.Lo studio ha preso in considerazione dati provenienti da oltre 1,2 milioni di test. LEGGI TUTTO

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    Borsa, da domani vietati ordini al meglio su EEMS e SourceSense

    (Teleborsa) – Borsa Italiana comunica che da domani, 26 agosto 2021, e fino a successiva comunicazione non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo sulle azioni sulle azioni ordinarie EEMS e SourceSense. Il provvedimento restrittivo è scattato dopo che i due titoli hanno chiuso la seduta odierna in forte rialzo con incrementi nell’ordine del 28-29%. LEGGI TUTTO

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    Trasporti e Covid: i nodi da sciogliere in vista della ripartenza

    (Teleborsa) – Con il PNRR cambia anche il modo di realizzare le infrastrutture “che andranno fatte con una nuova logica”. Lo ha detto il Ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, al Meeting di Cl a Rimini. “Non si potrà più costruire un ponte come è stato fatto fino ad ora – ha aggiunto Giovannini -. Non si tratta di fare di più, ma di farlo diversamente”. “Le linee guida per la progettazione delle opere, che stanno per uscire – ha concluso il ministro -, avranno la sostenibilità ambientale come elemento cruciale”.”Domani mi incontrerò con il presidente delle Regioni” Massimiliano Fedriga “per discutere dei materiali che abbiamo ricevuto e per eventualmente adeguare i piani” dei trasporti in base alle nuove regole dei anti-Covid, ha detto Giovannini. “Mi sembra ci sia un ampio spettro di strumenti – ha spiegato – tutto questo richiede sistemi di controllo adeguati, non solo micro ma anche rispetto ai soggetti che devono attuare le linee guide. Stiamo dialogando con i vari soggetti per assicurarci che tutti adottino gli strumenti necessari per attuare correttamente le linee guida”.In vista della ripartenza di settembre, cruciale la questione dei trasporti che “non riguarda solo la scuola, ma anche il ritorno alle attività anche lavorative. Per questo da mesi stiamo lavorando con Regioni, Comuni e gestori dei diversi mezzi di trasporto per preparare questa ripartenza – ha ricordato Giovannini -. Le linee guida sono state definite in collaborazione con le Regioni, sono all’attenzione del Cts (Comitato Tecnico Scientifico, ndr). Lunedì è scaduto il termine entro il quale le Regioni dovevano inviarci i loro piani per il potenziamento”. In merito ai nuovi investimenti fatti per il potenziamento del trasporto pubblico, in particolare per il servizio scolastico, il ministro ha ricordato che “nei mesi scorsi i finanziamenti dati dallo Stato hanno consentito al trasporto pubblico locale nelle ore di punta di essere maggiorato del 15/20% in media. In più, d’accordo con il Cts, abbiamo portato il tasso di copertura sui mezzi pubblici all’80%. Sappiamo da una serie di rilevazioni che molte persone sceglieranno il mezzo privato: questa non è una buona notizia per il traffico ma fa prevedere una riduzione della domanda”.Inoltre “abbiamo obbligato tutte le imprese con oltre 100 addetti a istituire la figura del mobility manager che hanno il compito di distribuire nella settimana le attività, in particolare l’uso dei trasporti. Per chi entro il 31 agosto ha predisposto i piani c’è un finanziamento di 50 milioni proprio per aiutare le imprese e le amministrazioni pubbliche ad andare verso una ‘spalmatura’ al di fuori degli orari di punta. Infine ci sono tavoli prefettizi: luogo in cui i diversi soggetti fanno programmazione”. LEGGI TUTTO