Settembre 2021

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    Generali, spunta l'asse Caltagirone-Del Vecchio in vista del rinnovo del Board

    (Teleborsa) – Nasce un asse Caltagirone-Del Vecchio sulle Generali, dopo i recenti acquisti di quote da parte della coppia di imprenditori, che sono arrivati a detenere insieme quasi l’11% del capitale del Leone di Trieste. Delfin, la holding lussemburghese di Leonardo Del Vecchio, e una serie di società controllate da Francesco Gaetano Caltagirone, hanno stipulato un Patto di consultazione in Generali, apportando congiuntamente una quota del 10,948% del capitale (oltre 173 milioni di azioni), in vista dell’assemblea della primavera 2022, quando i soci saranno chiamati ad approvare il bilancio 2021 ed il rinnovo de CdA. Ma i giochi si consumeranno ben prima di quel periodo, forse al CdA convocato per il 27 settembre, quando si potrebbe affrontare il tema della lista per il cdA.Dall’avviso a pagamento pubblicato sui quotidiani, emerge che il Patto di consultazione si concretizza “nell’impregno delle parti di consultarsi in merito alle materie poste all’ordine del giorno dell’assemblea”, in particolare alla nomina del CdA, “al fine di meglio ponderare i rispettivi autonomi interessi rispetto a una più profittevole ed efficace gestione” del gruppo assicurativo “improntata alla modernizzazione tecnologica dell’attività caratteristica, al posizionamento strategico dell’impresa, nonché alla sua crescita in una logica di mercato aperta, trasparente e contendibile”.Il nocciolo della questione ruota attorno alle nomine ed in particolare alla figura del Ceo Philippe Donnet, che da tempo viene indicato in uscita dal Gruppo assicurativo. E c’è già chi ipotizza i papabili alla successione, ad esempio un ritorno dell’ex Ad Sergio Balbinot o l’arrivo dell’ex Ad di MPS Marco Morelli.La vera storia è che si profila un braccio di ferro a colpi di candidature in vista della prossima assemblea, da un lato il Board sostenuto da Mediobanca, titolare del 12,93% del capitale, che chiederà di rinnovare l’incarico di Donnet, facendo leva sul raggiungimenti di tutti i target del Piano e sulla consolidata esperienza del manager francese; dall’altro la coppia di imprenditori, che presenterà una propria lista di candidati, chiedendo al nuovo CdA un “salto di qualità”, qualcosa di più dei risultati già brillanti portati dall’attuale Ceo. Alla fine l’ago della bilancia sarà il mercato, in particolare gli investitori istituzionali, che all’ultima assemblea hanno pesato per il 24% del capitale.Frattanto, IVASS e Consob stanno seguendo con grande attenzione l’evolversi della vicenda, soprattutto l’authority di regolamentazione del mercato, che guarda con una certa apprensione alla doppia partecipazione di Del Vecchio e Caltagirone in Generali e nella controllante Mediobanca, con il patron di Luxottica che detiene la quota massima a ridosso del 20% in Piazzetta Cuccia ed il costruttore romano che è già arrivato ad una quota del 3% con facoltà di salire fino al 5% del capitale. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione agosto crescono meno del previsto

    (Teleborsa) – Rallenta la corsa dei prezzi alla produzione in Giappone. Secondo la Bank of Japan, a giugno i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 5,5% su base annua, rispetto al +5,6% del mese precedente ed atteso dagli analisti. Su base mensile, i prezzi all’industria non hanno registrato variazioni, a fronte del +1,1% di luglio e del +0,2% indicato dal consensus. I prezzi import hanno segnato un aumento dell’1,8% su base mensile e del 29,2% su base tendenziale. I prezzi export sono saliti del 2,2% su mese e del 26,5% su anno. LEGGI TUTTO

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    Moto Guzzi: emesso il francobollo celebrativo dei 100 anni

    (Teleborsa) – Il centenario della fondazione di Moto Guzzi è un momento di grande orgoglio per tutta l’industria italiana, che viene festeggiato oggi con l’emissione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di un francobollo ordinario dedicato alla Casa dell’aquila.Distribuito da Poste Italiane e stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con una tiratura di un milione di esemplari, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva non fluorescente, il francobollo appartiene alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico” e rappresenta l’evoluzione delle motociclette Moto Guzzi lungo l’arco della sua storia secolare. Il bozzetto è stato curato dal Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.La vignetta riproduce la prima Moto Guzzi, la Normale del 1921, assieme all’ultima nata, la V7 Stone nella speciale livrea celebrativa “Centenario” del 2021; nella parte alta è riprodotto il logo del centenario Moto Guzzi mentre sullo sfondo campeggia il disegno del caratteristico motore bicilindrico trasversale a V di 90°, configurazione unica al mondo. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B zona 1”, con un valore pari a 1,15 €.L’annullo “primo giorno di emissione” sarà disponibile presso l’ufficio postale di Mandello del Lario e presso lo Spazio Filatelia Genova.Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli Spazio Filatelia di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma1, Torino, Trieste, Venezia Verona e sul sito poste.it.Per l’occasione sono state realizzate due cartelle filateliche, una in formato A4 a tre ante, contenente il francobollo singolo, la quartina di francobolli, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione e una tessera filatelica, al prezzo di 18 €, e una in formato A5 a due ante, al suo interno, due cartoline affrancate ed annullate, al prezzo di 9 €. LEGGI TUTTO

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    Bialetti Industrie riduce la perdita a 4 milioni di euro nel 1° semestre

    (Teleborsa) – Bialetti Industrie – società quotata sull’MTA di Borsa Italiana e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura – ha conseguito ricavi pari a 64,9 milioni di euro nel primo semestre del 2021, in crescita del 27,5% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2020. L’EBITDA consolidato normalizzato è risultato di 6,2 milioni di euro (2,6 milioni di euro nel primo semestre 2020), mentre il risultato netto evidenzia una perdita di 4 milioni di euro e si confronta con il risultato negativo di 9,3 milioni di euro di un anno fa.Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2021 è negativo per 32,2 milioni di euro, rispetto ai negativi 28,3 milioni al 31 dicembre 2020. L’indebitamento finanziario netto normalizzato al 30 giugno 2021 è stato pari a 98,2 milioni di euro, rispetto ai 96,6 milioni al 31 dicembre 2020.Il CdA ha deliberato, su valutazione e proposta del Comitato per le nomine, di incaricare ad interim l’AD Egidio Cozzi, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari con effetto dal 18 settembre 2021. Il Collegio Sindacale ha espresso parere favorevole in considerazione dell’urgenza della nomina da un lato e della temporaneità dell’incarico dall’altro. LEGGI TUTTO

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    Green Pass, Bonomi: “Politica decida, non lasci imprenditori soli”

    (Teleborsa) – “Noi chiediamo alla politica di assumersi le sue responsabilità e di non lasciare gli imprenditori in prima fila senza la possibilità di avere strumenti per intervenire”. È quanto ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine della presentazione del corto Centoundici alla Biennale di Venezia.”Confindustria – ha sottolineato Bonomi – è per l’obbligo vaccinale perché solo attraverso l’obbligo vaccinale mettiamo in sicurezza la salute degli italiani. Purtroppo la politica non riesce a trovare una sintesi credo che sia dovuto anche al fatto che si avvicinano le elezioni amministrative. Noi però dobbiamo mettere in sicurezza i luoghi di lavoro per la salute dei lavoratori e per avere un’economia sana che possa garantire comunque tutta una serie di risorse importanti per il Paese. L’unico strumento che noi abbiamo oggi è il green pass e abbiamo chiesto al governo l’obbligatorietà del green pass nei luoghi di lavoro. Sulle misure per il contenimento del Covid nei luoghi di lavoro e sul green pass noi dovremmo lavorare insieme pur avendo delle differenze di opinioni. Credo che si ci mettiamo insieme con lo stesso spirito col quale i nostri genitori hanno ricostruito l’Italia una soluzione la troviamo. La mia preoccupazione è che invece si stia spingendo verso una radicalizzazione all’interno dei luoghi di lavoro sulla quale noi non abbiamo strumenti per intervenire e questo ci dispiace”. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza incendi, Confartigianato-CNA: “Decreto Controlli mette in crisi installatori”

    (Teleborsa) – “Il ‘Decreto Controlli’ sulla sicurezza antincendi firmato ieri dal ministro degli Interni Lamorgese rischia di mettere in crisi migliaia di imprese di installazione impianti. Non è così che si garantisce la sicurezza dei cittadini”. È quanto dichiarano in una nota congiunta Confartigianato Impianti e Cna Installazione Impianti contestando “il provvedimento che impone decine di ore di formazione a pagamento per i dipendenti delle imprese che operano sugli impianti antincendio per certificare competenze già in loro possesso”.”Questo ulteriore e oneroso carico di formazione – sostengono le due Associazioni – appare del tutto ingiustificato ai fini dell’acquisizione di competenze. Il nuovo decreto sembra infatti ignorare che le nostre imprese sono già autorizzate ad operare in base a severi e precisi requisiti di legge per garantire l’efficienza e la funzionalità dei sistemi antincendio: il rispetto delle norme di abilitazione in vigore da 30 anni prima con la legge 46/1990 e poi con il D.M. 37/2008, la nomina di un responsabile tecnico che si assume totalmente ogni responsabilità (penale e civile) della corretta esecuzione a regola d’arte del lavoro”. Confartigianato Impianti e Cna Installazione Impianti fanno sapere che chiederanno “la modifica del Decreto. Non è in discussione – sottolineano – il rispetto del sacrosanto principio della sicurezza dei sistemi antincendio. Ma, come dimostrano anche i recenti episodi verificatisi a Milano e a Torino, la sicurezza si garantisce con un efficace sistema di controlli e verifiche periodiche e la creazione di un catasto degli impianti antincendio, non speculando sul mercato dei corsi di formazione a pagamento da caricare sulle spalle degli imprenditori”. LEGGI TUTTO

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    Omer, valore della produzione a 27 milioni di euro nel 1° semestre

    (Teleborsa) – Omer – società quotata su AIM Italia e attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario – ha registrato un valore della produzione pari a circa 27 milioni di euro nel primo semestre del 2021, con un EBITDA pari a circa 8 milioni di euro e un EBITDA margin pari a circa il 29%. La Posizione Finanziaria Netta Consolidata è risultata pari a circa 3 milioni di euro, mentre il backlog è pari a 132 milioni di euro.”Tali valori sono in linea con le guidance indicate in fase di IPO, con un valore della Produzione 2021 atteso pari a circa 53 milioni di euro e un EBITDA Margin pari a circa il 27%”, scrive la società nella nota sui conti. Non è stato fornito un confronto con dati precedenti per il fatto che Omer elabora e comunica, in questa occasione, per la prima volta, dati semestrali consolidati.”Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel primo semestre del 2021, che sono in linea con le guidance annunciate dalla società in sede di IPO e che ci rendono confidenti del raggiungimento degli obiettivi indicati per il 2021 – ha commentato l’AD Giuseppe Russello – Ci fa inoltre piacere constatare come, a poco più di un mese dalla quotazione, avvenuta il 4 agosto, gli investitori continuino a mostrare un forte interesse e apprezzamento nei confronti della società”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    BCE, per analisti solo timida svolta: ancora qualche mese per vere intenzioni

    (Teleborsa) – La decisione della Banca centrale europea (BCE) di ridurre il ritmo degli acquisti del programma PEPP (Programma di acquisto per l’emergenza pandemica) era stata ampiamente annunciata dai funzionari dell’istituzione di Francoforte nelle ultime settimane, e infatti ieri il mercato non è stato mosso dagli annunci della BCE. Per la maggior parte degli analisti, le parole della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde non sono state particolarmente significative, e bisognerà aspettare ancora qualche mese per conoscere le vere intenzione dei banchieri centrali dell’area euro.”Coloro che pensavano che la BCE avrebbe sorpreso il mercato con un annuncio da “falco” (visto che alcuni falchi all’interno del Consiglio Direttivo hanno alzato la voce) probabilmente dovranno aspettare ancora qualche mese per sentire in che modo abbia intenzione di uscire dal PEPP e “aggiustare” il programma APP senza scuotere troppo il mercato”, ha osservato Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analyst di MFS IM. “Gli acquisti di APP sono attualmente di 20 miliardi di euro al mese, e sospettiamo che – andando avanti – potrebbero salire a circa 40 miliardi di euro dal secondo trimestre del prossimo anno, poiché l’offerta lorda ancora elevata in tutte le principali economie dell’UEM dovrà essere parzialmente assorbita per evitare un taper tantrum ingiustificato (che minerebbe la trasmissione dell’accomodamento politico passato, la crescita e l’inflazione)”, ha aggiunto.”La decisione suggerisce che l’acquisto settimanale nel programma PEPP scenderà dalla media attuale di 18 miliardi di euro a settimana, ma rimarrà al di sopra della media del primo trimestre pari a 15 miliardi di euro – ha commentato Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments – Poiché l’offerta di obbligazioni tende a diminuire nel quarto trimestre, interpretiamo la decisione semplicemente come un segnale che la svolta della politica monetaria è iniziata, ma che sarà condotta con molta cautela”.”Salvo uno shock improvviso alle prospettive di inflazione e crescita, ci aspettiamo un’ulteriore riduzione del programma PEPP nel primo trimestre del 2022 e la sua scomparsa nel secondo trimestre – ha detto Reto Cueni, Chief Economist di Vontobel – Inoltre, ci aspettiamo che la BCE compensi la scadenza del PEPP con un aumento degli acquisti nel programma APP tradizionale (o uno nuovo). Ci aspettiamo che questo si traduca in acquisti di attività della BCE di circa 30-40 miliardi al mese entro la metà del 2022″.”Tralasciando le notizie sugli acquisti di asset c’è stato probabilmente un cambiamento più significativo nella caratterizzazione della ripresa e dei rischi nel discorso introduttivo – ha affermato – ha detto Andrew Mulliner, Head of Global Aggregate di Janus Henderson Investors – Era da un po’ che la BCE non parlava di potenziali rischi al rialzo per l’inflazione, tuttavia le dichiarazioni si riferivano esplicitamente alle persistenti pressioni sui prezzi come un rischio al rialzo e le previsioni dello staff sono state riviste al rialzo su tutta la linea. Mentre la BCE si aspetta che gli attuali tassi di inflazione superiori all’obiettivo siano transitori e prevede un’inflazione all’1,5% per quanto riguarda l’inflazione core e headline nel 2023 (ancora molto al di sotto del loro nuovo obiettivo del 2%), per una volta i falchi del consiglio sembrano guadagnare una maggiore influenza nel calcolo dei rischi”. LEGGI TUTTO