Settembre 2021

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    Brilla Citrix Systems su investimento di Elliott Management

    (Teleborsa) – Ottima performance per Citrix Systems, che scambia in rialzo del 5,42% e si attesta a 109,3. La multinazionale – che fornisce tecnologie per la virtualizzazione desktop e server, networking e cloud computing – beneficia di un articolo del Wall Street Journal, il quale afferma che l’hedge fund attivista Elliott Management ha accumulato una partecipazione di oltre 1 miliardo di dollari nella società.Operativamente le attese propendono per la continuazione del rialzo verso la resistenza stimata in area 111,3 e successiva a quota 114,3. Supporto a 108,3. LEGGI TUTTO

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    Facebook ad antitrust UK: richiesta di vendere Giphy è irragionevole

    (Teleborsa) – Facebook ritiene “irragionevole e sproporzionato” lo scenario prospettato dall’antitrust britannico riguardante la vendita di Giphy, il sito di Gif che il colosso di Menlo Park ha acquisito l’anno scorso per circa 400 milioni di dollari. Il mese scorso la Competition and Markets Authority (CMA), ovvero l’antitrust del Regno Unito, aveva detto che potrebbe richiedere a Facebook di vendere Giphy dopo aver “provvisoriamente scoperto che l’acquisizione di Giphy da parte di Facebook avrà un impatto negativo sulla concorrenza tra le piattaforme di social media”.”Se la CMA desidera intervenire in una fusione, spetta alla CMA dimostrare sulla bilancia delle probabilità che è probabile che si verifichi una sostanziale diminuzione della concorrenza in un mercato nel Regno Unito a seguito della transazione”, ha scritto Facebook in una risposta pubblicata oggi sul sito della CMA, sottolineando che l’authority non ha mostrato chiare evidenze.La società fondata da Mark Zuckerberg ha anche affermato che i regolatori dovrebbero valutare attentamente “il passaggio intrusivo di ordinare la vendita di una società che non svolge attività nel Regno Unito”. In un altro passaggio della risposta di Facebook viene scritto che “il rimedio della CMA è grossolanamente irragionevole e sproporzionato”.La CMA non ha accettato un’offerta fatta da Facebook a marzo per consentire a rivali e clienti di accedere alla libreria di Giphy alle stesse condizioni di prima dell’accordo per cinque anni. L’antitrust britannico CMA emetterà la sua relazione finale entro il 6 ottobre 2021. LEGGI TUTTO

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    ITA incontra i sindacati: dalla proroga della CIGS alle tutele occupazionali

    (Teleborsa) – Sta per iniziare l’incontro fra ITA, la nuova compagnia aerea nata dalle ceneri di Alitalia, ed i sindacati rappresentativi, per discutere degli aspetti relativi al personale ed ai contratti. Nodo centrale della trattativa, avviata lunedì scorso con la proposta presentata dall’azienda ai sindacati, è quello di assicurare lo slittamento della cassa integrazione, che però implica l’intervento del governo nella trattativa.L’incontro di oggi è stato confermato dall’azienda per le ore 15, dal momento che ITA aveva già indicato le 17 come termine ultimo per definire un accordo con i sindacati, mentre i rappresentanti dei lavoratori avevano chiesto uno slittamento sino alle 18, per consentire il completamento delle assemblee in corso a Fiumicino. Sono oltre 500 i lavoratori di Alitalia che hanno partecipato oggi alle assemblee indette dalle varie sigle sindacali – Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl ed il sindacato autonomo Usb – presso l’area tecnica Alitalia. Scopo delle assemblee la stesura di una proposta alternativa a quella avanzata dall’azienda lunedì scorso. Nel corso della mattinata, i sindacati hanno inviato a ITA una controproposta. Fra le richieste emerse dalle assemblee dei lavoratori – a quanto si apprende – vi sono la proroga della CIGS sino al 2025, misure di tutela occupazionale, i ritardi nell’erogazione del Fondo di solidarietà del trasporto aereo (Fsta) e proposte per la definizione del bando di gara per la manutenzione e l’handling. LEGGI TUTTO

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    Coinbase, SEC minaccia azioni legali per servizio di prestiti con criptovalute

    (Teleborsa) – Coinbase – una delle più popolari piattaforme per acquistare, vendere e depositare criptovalute – ha accusato la Securities and Exchange Commission (SEC) di comportarsi in modo “sospetto”, dopo che l’ente federale preposto alla vigilanza della borsa ha minacciato azioni legali contro la società per l’annunciato lancio del programma “Lend”. In post sul blog della società Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, ha svelato che la SEC ha emesso un avviso Wells, ovvero che intende portarla in tribunale, e aperto un’indagine formale.La controversia tra Coinbase e la SEC è incentrata sul prodotto chiamato Lend, che la società commercializza come un’alternativa ad alto rendimento ai tradizionali conti di risparmio. “Per Lend stiamo cercando di consentire ai clienti idonei di guadagnare interessi su asset selezionati su Coinbase, a partire da un rendimento percentuale annuo del 4% sull’USD Coin (USDC)”, si legge sul post scritto da Grewal. In sostanza, Coinbase intende effettuare prestiti in USD Coin a mutuatari verificati, consentendo a chi partecipa al programma di guadagnare il 4%. La società afferma che la criptovaluta che il singolo utente sceglie di dare in prestito è garantita da Coinbase e che l’utente può continuare a inviare e vendere la propria criptovaluta senza ritardi e senza commissioni.L’exchange di criptovalute ha detto di essersi impegnato in modo proattivo con la SEC sul programma Lend per quasi sei mesi, scambiando documenti con l’autorità e rispondendo alle domande che gli venivano sottoposte. “Siamo minacciati di azioni legali prima che una singola guida effettiva sia stata fornita all’industria – ha scritto su Twitter Brian Armstrong, CEO di Coinbase – La regolamentazione tramite contenzioso dovrebbe essere l’ultima risorsa per la SEC, non la prima”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Agenzia Entrate: incentivi DTA applicabili a più fusioni distinte

    (Teleborsa) – L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulla disciplina in materia di trasformazione in crediti di imposta delle attività per imposte anticipate relative a perdite fiscali, affermando che gli incentivi fiscali alle aggregazioni bancarie si possono applicare a “più operazioni distinte approvate o deliberate nel 2021″. Finora, l’interpretazione prevalente era che gli incentivi si potessero applicare potenzialmente a più operazioni, purché sincroniche.La normativa a cui l’Agenzia delle Entrate fa riferimento è quella introdotta dal governo di Giuseppe Conte. La Legge di Bilancio per il 2021 ha infatti consentito la trasformazione in credito d’imposta di attività per imposte anticipate (deferred tax asset o DTA) in caso di aggregazione aziendali approvate entro il 31 dicembre 2021.”Si può ritenere che la disciplina in esame sia applicabile anche a più operazioni distinte approvate o deliberate nel 2021, fermo restando che ai fini della determinazione delle DTA trasformabili in ciascuna operazione, lo stesso attivo possa concorrere una volta soltanto”, si legge nelle conclusioni della Risoluzione n. 57/E del 7 settembre 2021. “Quindi – prosegue il documento – se in un’operazione l’attivo di un soggetto ha concorso a determinare l’ammontare di DTA trasformabili, lo stesso attivo non potrà essere considerato in un’operazione successiva”.L’Agenzia delle Entrate fornisce anche un esempio: “Si pensi al caso di una fusione tra due soggetti, A e B, e di un successivo conferimento d’azienda da parte della società risultante dalla fusione a un terzo conferitario, C. Ipotizzando che l’attivo di A sia maggiore dell’attivo di B, a sua volta maggiore di quello di C, si avrebbe una prima trasformazione di DTA fino al 2% dell’attivo di B per effetto della fusione e poi una seconda trasformazione di DTA fino al 2% degli attivi conferiti (ovvero di A e B)”. In questa situazione, “la norma sarebbe formalmente rispettata e l’attivo di B avrebbe concorso due volte alla trasformazione di DTA – viene spiegato – Si tratta quindi di un’interpretazione che condurrebbe a un’incoerenza e a una contraddittorietà del sistema, che inducono a superare il tenore letterale della stessa”. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan acquisisce il 75% della piattaforma di pagamento di Volkswagen

    (Teleborsa) – JPMorgan ha stipulato un accordo con Volkswagen Financial Services per acquisire una partecipazione di controllo vicina al 75% nella piattaforma di pagamento della casa automobilistica tedesca, gestita da Volkswagen Payments SA. Il colosso bancario statunitense ha affermato che l’accordo lo aiuterò ad espandersi nel settore dei pagamento digitali ed entrare per la prima volta nel settore automobilistico.L’accordo – di cui non sono stati divulgati i dettagli finanziari – dovrebbe concludersi nella prima metà del 2022, quando le due società delineeranno una strategia per aprirsi ad altre società del settore automobilistico. “Abbiamo in programma di basarci sulla piattaforma innovativa di Volkswagen Financial Services per soddisfare le aspettative in evoluzione dei clienti nel settore automobilistico e oltre”, ha detto Shahrokh Moinian, Head of Wholesale Payments EMEA presso JPMorgan.Fondata nel 2017 in Lussemburgo, Volkswagen Payments SA gestisce una piattaforma di pagamento progettata per l’industria automobilistica. Operando in 32 mercati in tutto il mondo, l’azienda offre una gamma di servizi di pagamento digitale quali acquisto iniziale e leasing, pagamenti a bordo del veicolo, rifornimento di carburante e ricarica di veicoli elettrici, parcheggio e servizi in abbonamento come assicurazioni e intrattenimento. LEGGI TUTTO

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    PayPal compra la giapponese Paidy e punta sul buy now-pay later

    (Teleborsa) – PayPal – società statunitense che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro – ha stretto un accordo per acquisire Paidy, società giapponese specializzata nel buy now-pay later, ovvero un modello di rateizzazione degli acquisti online su cui stanno puntando diversi colossi del fintech. La transazione, principalmente in contanti, vale circa 2,7 miliardi di dollari e permetterà a PayPal di crescere nel terzo mercato di e-commerce più grande al mondo.”Paidy ha aperto la strada all’acquisto ora-paga in seguito alle soluzioni su misura per il mercato giapponese ed è rapidamente cresciuto fino a diventare il servizio leader, sviluppando una considerevole piattaforma di consumatori e commercianti – ha affermato Peter Kenevan, head of Japan di PayPal – La combinazione del brand, delle capacità e del team di Paidy con l’esperienza, le risorse e la scala globale di PayPal creerà una solida base per accelerare il nostro slancio in questo mercato strategicamente importante”.I servizi di pagamento di Paidy consentono agli acquirenti giapponesi di effettuare acquisti online e di pagarli con rate mensili presso negozi convenzionati o tramite bonifico bancario. L’azienda utilizza una tecnologia proprietaria per valutare l’affidabilità creditizia, sottoscrivere transazioni e garantire il pagamento ai commercianti. Fatte salve le consuete condizioni di chiusura, l’acquisizione dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2021. LEGGI TUTTO

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    Energia pulita, Eni e CFS annunciano successo del test su fusione a confinamento magnetico

    (Teleborsa) – Eni ha comunicato che CFS (Commonwealth Fusion Systems), società spin-out del Massachusetts Institute of Technology di cui Eni è il maggiore azionista, ha condotto con successo il primo test al mondo del magnete con tecnologia superconduttiva HTS (HighTemperature Superconductors) che assicurerà il confinamento del plasma nel processo di fusione magnetica. La fusione a confinamento magnetico – spiega il Cane a sei zampe – “è una fonte energetica sicura, sostenibile e inesauribile che riproduce i princìpi tramite i quali il Sole genera la propria energia, garantendone una enorme quantità a zero emissioni e rappresentando una svolta nel percorso di decarbonizzazione”.”Lo sviluppo di tecnologie innovative è uno dei pilastri su cui poggia la strategia di Eni volta al completo abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti, nonché la chiave per una transizione energetica equa e di successo – ha commentato l’AD Claudio Descalzi – Per Eni, la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire all’umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando per sempre il paradigma della generazione di energia e contribuendo a una svolta epocale nella direzione del progresso umano e della qualità della vita”.Sulla base dei risultati del test, CFS ha confermato la propria roadmap, che prevede la costruzione entro il 2025 del primo impianto sperimentale a produzione netta di energia denominato SPARC e successivamente quella del primo impianto dimostrativo, ARC, il primo impianto capace di immettere energia da fusione nella rete elettrica che, secondo la tabella di marcia, sarà disponibile nel prossimo decennio. LEGGI TUTTO