Ottobre 2021

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    Expo 2020 Dubai: oltre 200mila visitatori al Padiglione Italia

    (Teleborsa) – Con oltre 200mila visitatori il Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai si conferma uno dei più visti tra quelli dei 190 Paesi partecipanti alla prima Esposizione Universale nel mondo arabo. Ai 202mila visitatori in presenza, che hanno esplorato il percorso espositivo e partecipato agli eventi in programma, si aggiungono quelli virtuali: 3,4 milioni di utenti raggiunti tramite il portale web, i canali social (Facebook, Linkedin, Instagram, Twitter, TikTok, YouTube) e la APP delPadiglione.Per i visitatori in presenza è stato rilevato un picco di 44mila unità nell’ultimo lungo weekend iniziato giovedì, giornata di ferie per il Paese ospitante. Oltre agli accessi al Padiglione – che nell’ultima settimana tematica dedicata allo Spazio ha visto protagoniste di molte iniziative ed eventi le Regioni Lazio e Puglia – si contano migliaia di presenze nelle arene di Expo in occasione di eventi musicali di alto profilo che l’Italia ha portato a Dubai, tra i quali i concerti di Ludovico Einaudi e dell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta.Il volume mensile delle prenotazioni verso Dubai – secondo i principali tour operator che operano sia in Italia che negli Emirati Arabi Uniti – ha registrato aumenti a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo anno comparabile prima della pandemia. Un incremento che, per gli operatori del settore, lascia prevedere presenze a Dubai e visite al Padiglione Italia di Expo in ulteriore ascesa in novembre e dicembre, in coincidenza con le festività italiane ed europee.Gli accessi totali a Expo 2020 Dubai dall’apertura del primo di ottobre – calcolando anche i visitatori che hanno varcato l’ingresso più di una volta per visitare in giornate diverse più padiglioni tematici e nazionali – ammontano, secondo i dati forniti dall’ufficio stampa dell’ente organizzatore, a quasi un milione e mezzo. LEGGI TUTTO

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    Pinterest affonda a Wall Street dopo nota PayPal

    (Teleborsa) – Aggressivo avvitamento per Pinterest, che tratta in perdita del 12,40% sui valori precedenti.A pesare sulle azioni è quanto reso noto da parte di PayPal, ovvero che non sta perseguendo una acquisizione di Pinterest, in questo momento. Il titolo di Pinterest era volato la scorsa settimana, sulla scia di indiscrezioni riportate da Bloomberg, secondo cui PayPal avrebbe potuto acquistare il gruppo di social media. Le quotazioni di PayPal salgono di oltre il 3%.La tendenza ad una settimana di Pinterest è più fiacca rispetto all’andamento dell’S&P-500. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da Pinterest restano ancora lette in chiave positiva. Gli indicatori di breve periodo evidenziano una frenata della fase di spinta in contrasto con l’andamento dei prezzi per cui, a questo punto, non dovrebbero stupire dei decisi rallentamenti della fase rivalutativa in avvicinamento a 51,53 USD. Il supporto più immediato è stimato a 49,65. Le attese sono per una fase di assestamento tesa a smaltire gli eccessi di medio periodo e garantire un adeguato ricambio delle correnti operative con target a 48,43, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    USA, Indice Fed di Dallas si rafforza a 14,6 punti

    (Teleborsa) – Continua ad aumentare l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas nel mese di ottobre, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, è salito a 14,6 punti rispetto ai 4,6 del mese precedente. Bisogna tuttavia ricordare che quando la quota di aziende che segnalano un aumento supera la quota che segnala una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero, suggerendo che l’indicatore è aumentato rispetto al mese precedente.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è calato di 6 punti a quota 18,3 ed i nuovi ordini sono saliti a 14,9 punti.L’indice della capacità di utilizzo è sceso a 13,8 punti e l’indice delle consegne a 20,1 punti. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, Orcel: priorità è costruire fondamenta futuro. M&A solo con giusti presupposti

    (Teleborsa) – “Il nostro obiettivo primario non è quello di fare fusioni e acquisizioni. Queste operazioni possono diventare degli acceleratori della nostra strategia, se ci sono i giusti presupposti. Ma la nostra priorità è, ed è sempre stata, costruire delle fondamenta solide per il nostro futuro, facendo emergere tutto il valore e il potenziale che abbiamo all’interno di UniCredit”. Così l’AD di Unicredit, Andrea Orcel si rivolge ai dipendenti della banca commentando lo stop alle trattative con il ministero dell’Economia per l’acquisizione di MPS. “Per farlo – aggiunge il top manager – continueremo ciò che abbiamo incominciato a fare: ci impegneremo per semplificare la nostra banca e mettere i nostri clienti al centro di tutto quello che facciamo, sperimentando soluzioni innovative e portando avanti il nostro processo di evoluzione digitale”. L’operazione MPS è stata sempre vista da UniCredit “come un’occasione per rafforzare il settore bancario di questo paese, e al tempo stesso garantire un futuro brillante tanto ai clienti quanto ai dipendenti di BMPS”, scrive ancora Orcel nella lettera. “Inoltre, l’accordo avrebbe potuto creare valore aggiunto per UniCredit: rafforzare il nostro posizionamento nei nostri mercati principali e aumentare la nostra base clienti è una parte fondamentale del nostro nuovo piano strategico”. Tuttavia – ricorda Orcel – “abbiamo messo in chiaro fin dall’inizio che il coinvolgimento di UniCredit nell’operazione sarebbe dipeso dal verificarsi di una serie di principi chiave concordati dalle parti, da cui non potevamo discostarci per garantire gli interessi di tutti i nostri stakeholder”.”Sfortunatamente, e nonostante gli sforzi che abbiamo profuso, siamo arrivati alla conclusione che le condizioni da cui dipendeva l’accordo non possono essere soddisfatte. Gli avvenimenti recenti non devono scoraggiarci. Gli imprevisti fanno parte di ogni percorso di creazione, costruzione e transizione verso una nuova organizzazione, e la nostra capacità di gestirli e di reagire con prontezza mi dà fiducia nel futuro”, conclude l’AD. LEGGI TUTTO

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    EMA avvia rolling review della pillola anti-Covid di Merck & Co.

    (Teleborsa) – Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, ha avviato una rolling review del medicinale antivirale orale molnupiravir sviluppato da Merck & Co. (conosciuta anche come MSD al di fuori di USA e Canada) e Ridgeback Biotherapeutics per il trattamento della Covid-19 negli adulti.La decisione del CHMP di avviare la valutazione del farmaco si basa sui risultati preliminari diffusi a inizio mese, i quali indicano che la pillola antivirale è capace di ridurre il rischio di ospedalizzazione o morte per Covid-19 del 50% in pazienti adulti a rischio e non ricoverati con Covid-19 da lieve a moderato.L’EMA valuterà dati sulla qualità, la sicurezza e l’efficacia del medicinale e la rolling review continuerà “fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per consentire all’azienda di presentare una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio”, si legge in una nota. L’Agenzia europea per i medicinali non è in grado di stimare i tempi della valutazione, ma sottolinea che dovrebbe essere necessario meno tempo del normale”.La rolling review è uno strumento che l’EMA utilizza per accelerare la valutazione di un farmaco promettente durante un’emergenza sanitaria. Normalmente, tutti i dati sull’efficacia, la sicurezza e la qualità di un medicinale o di un vaccino devono essere pronti all’inizio della valutazione. Nel caso di una rolling review, il CHMP esamina i dati non appena diventano disponibili dagli studi in corso. LEGGI TUTTO

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    Clima, von der Leyen: Ue farà di tutto affinché la COP26 sia un successo

    (Teleborsa) – “L’Unione europea farà di tutto per rendere la COP26 un successo”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in occasione del via della settimana europea dell’energia sostenibile. “A Glasgow continueremo a raggiungere tutti i paesi per convincerli ad essere anche molto più ambiziosi. Seguendo l’esempio dell’UE, la maggior parte delle principali economie ha fissato obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 o poco dopo, dagli Stati Uniti alla Cina”, ha dichiarato.”Condizione importante per il successo della COP26″ per von der Leyen sarà la capacità dei Paesi sviluppati di assicurare un solido sostegno finanziario per la lotta ai cambiamenti climatici ai paesi meno sviluppati e più vulnerabili. “Le principali economie hanno il dovere speciale di aiutarle ad adattarsi ai cambiamenti climatici e anche a ridurre le loro emissioni. Dovremmo aiutare questi paesi a superare uno sviluppo economico basato sui combustibili fossili. Uno strumento importante per questo è il climate finance”. La presidente della Commissione Ue ha ricordato che l’Europa è già il principale contributor all’obiettivo globale di 100 miliardi di dollari l’anno e che ha deciso di incrementare la sua quota annuale di 25 miliardi con ulteriori 5 miliardi di dollari complessivi fino al 2027. “Mi auguro che tutti i paesi sviluppati si uniscano a noi per colmare il divario finanziario per il clima”, ha aggiunto. L’occasione ha dato modo alla presidente della Commissione Ue di tornare sul tema dell’impennata dei prezzi dell’energia. “Questo è già successo in passato, soprattutto quando le economie si stanno riprendendo e l’offerta è in ritardo rispetto alla domanda”, ha spiegato. La presidente della Commissione Ue ha sottolineato la forte dipendenza dell’Unione dai mercati energetici globali e quindi dalla fluttuazione dei prezzi dei combustibili fossili: “l’Europa attualmente importa il 97% del suo petrolio, il 44% del suo carbone e il 90% del suo gas”. “Quindi ci può essere una sola conclusione – ha proseguito – Dobbiamo accelerare il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Ogni kilowatt di elettricità prodotta con energia rinnovabile non è solo un’assicurazione contro l’aumento dei prezzi dell’energia. Ci aiuta anche a ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni, rendendo sia la nostra società che la nostra economia più resilienti e il nostro pianeta un luogo più sano”. LEGGI TUTTO

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    Health Italia ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Health Italia in esecuzione e nei termini della delibera assunta dall’Assemblea ordinaria degli Azionisti del 30 luglio 2021 intende avviare da oggi,25 ottobre, e sino al 20 dicembre 2021, un programma di acquisto di azioni proprie ordinarie da destinare al servizio di piani di incentivazione azionaria, in qualunque forma essi siano strutturati (sia di stock option, stock grant, o piani di work for equity) riservati a amministratori e/o dipendenti e/o collaboratori della Società.Il numero delle azioni da acquistare sul mercato per soddisfare la finalità di cui al Programma è pari a 95.000 azioni, corrispondenti allo 0,5% del capitale sociale del Gruppo, nel rispetto della delibera che ha autorizzato, per un periodo di 18 mesi decorrenti dalla stessa, l’acquisto anche in più tranches fino ad un numero massimo pari a 3.795.619 azioni corrispondenti ad una percentuale massima del capitale sociale pari al 20%.Il potenziale esborso massimo per l’esecuzione del Programma è fissato in 237.500,00 euro.Il numero di azioni acquistabili giornalmente non potrà essere superiore al 25% del volume medio giornaliero di azioni scambiate in Euronext Growth Milan, calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi nel corso dei 20 giorni di negoziazione precedenti la data di acquisto delle azioni.Per l’attuazione del Programma, la Società ha conferito specifico incarico, quale intermediario specializzato, a MIT SIM, che adotterà le decisioni in merito agli acquisti in piena indipendenza nel rispetto della delibera e della normativa applicabile.Al 25 ottobre, Health Italia detiene direttamente o per il tramite di controllate 185.588 azioni proprie in portafoglio.Intanto, a Piazza Affari, la società attiva nel mercato italiano della sanità integrativa registra una flessione del 3,41% rispetto alla vigilia, attestandosi a 1,758 euro. LEGGI TUTTO

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    Clima, monito ONU: siamo fuori strada

    (Teleborsa) – Nuovo record di gas serra nell’atmosfera lo scorso anno, con un tasso di incremento annuo superiore alla media del periodo compreso fra il 2011 e il 2020, e questa tendenza è continuata nel 2021.Lo afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), agenzia delle Nazioni Unite, nel Bollettino annuale sui gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) che intrappolano il calore. L’aumento delle concentrazioni di gas serra mette a rischio gli obiettivi di temperatura dell’accordo di Parigi sul clima, mette in guardia il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas, avvertendo: “Siamo davvero fuori strada”.”Il Greenhouse Gas Bulletin – aggiunge Taalas – contiene un chiaro messaggio scientifico per i negoziatori del cambiamento climatico alla Cop26. All’attuale tasso di aumento delle concentrazioni di gas serra, entro la fine di questo secolo assisteremo a un aumento della temperatura di gran lunga superiore agli obiettivi dell’Accordo di Parigi da 1,5 a 2 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali”. La quantità di Co2 nell’atmosfera ha superato il traguardo di 400 parti per milione nel 2015, ricorda il segretario generale dell’Omm rimarcando che “solo cinque anni dopo, ha superato le 413 ppm. Questo è più di una semplice formula chimica e cifre su un grafico. Ha importanti ripercussioni negative per la nostra vita quotidiana e il nostro benessere, per lo stato del nostro pianeta e per il futuro dei nostri figli e nipoti”, ha aggiunto. “L’anidride carbonica rimane nell’atmosfera per secoli e nell’oceano ancora più a lungo – ha spiegato Taalas – L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione simile di Co2 è stato 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 gradi centigradi più calda e il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso. Ma allora non c’erano 7,8 miliardi di persone”, ha detto Taalas. “Molti paesi – ha proseguito – stanno fissando ora obiettivi carbon neutral e si spera che la Cop26 vedrà un consistente aumento degli impegni. Ma dobbiamo trasformare il nostro impegno in azioni che avranno un impatto sui gas che causano il cambiamento climatico. Dobbiamo rivedere i nostri sistemi industriali, energetici e di trasporto e l’intero stile di vita. Le modifiche necessarie sono economicamente accessibili e tecnicamente possibili. Non c’è tempo da perdere”, ha detto infine Taalas.L’OMM ha espresso anche preoccupazione per la capacità degli ecosistemi terrestri (come le foreste) e degli oceani di fungere da “serbatoi” di anidride carbonica: c’è il timore che questa capacità possa diventare meno efficace in futuro a causa ad esempio di forte siccità e incendi boschivi, riducendo la funzione di cuscinetto contro un ulteriore aumento della temperatura. Lo segnala l’Omm nel Bollettino annuale sui gas serra ricordando che circa la metà della Co2 emessa con le attività umane rimane nell’atmosfera mentre l’altra metà è assorbita dagli oceani e dagli ecosistemi terrestri. LEGGI TUTTO