Ottobre 2021

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    Rally per Exor, resta in pole nel FTSE MIB. Sulla scia corre anche Stellantis

    (Teleborsa) – Continua i forte Rialzo il titolo Exor che con un guadagno del 5,57% si conferma in pole position nel principale paniere FTSE MIB.A fare da assist alle azioni della holding della famiglia Agnelli contribuiscono le indiscrezioni stampa su un rilancio delle trattative per la vendita di PartnerRe alla francese Covea. L’operazione – secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore – potrebbe valere quasi 9 miliardi di dollari. Il quotidiano scrive di trattative in una fase iniziale e potrebbero non portare ad un accordo. Sulla scia di Exor, tra le migliori di Piazza Affari c’è anche Stellantis che balza del 3,10%.Comparando l’andamento del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, si nota che la società d’investimento controllata dalla famiglia Agnelli mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +6,42%, rispetto a +0,93% del principale indice della Borsa di Milano).Allo stato attuale lo scenario di breve di Exor rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 80,75 Euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 76,91. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 84,59. LEGGI TUTTO

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    Hertz si rilancia con un maxi ordine di 100 mila auto Tesla

    (Teleborsa) – Hertz, colosso statunitense dell’autonoleggio, ha annunciato di aver piazzato un ordine per 100.000 auto Tesla entro la fine del 2022 e una nuova infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici da installare nelle aree in cui opera. Si tratta del singolo acquisto più grande di sempre per veicoli elettrici e di un’operazione significativa per un’azienda che era a rischio fallimento fino a pochi mesi fa. Hertz è infatti uscita dal Chapter 11 (la procedura d’insolvenza prevista dall’ordinamento USA e finalizzata alla riorganizzazione aziendale) all’inizio di quest’anno ed è ora controllata da un gruppo di investitori guidato da Certares e Knighthead Capital Management.”I veicoli elettrici sono ormai diffusi e abbiamo appena iniziato a vedere un aumento della domanda e dell’interesse globali – ha affermato Mark Fields, CEO ad interim di Hertz – La nuova Hertz aprirà la strada come azienda di mobilità, a partire dalla più grande flotta di veicoli elettrici a noleggio in Nord America e l’impegno a far crescere la nostra flotta di veicoli elettrici e fornire la migliore esperienza di noleggio e ricarica per i clienti leisure e business di tutto il mondo”.Con l’ordine attuale, i veicoli elettrici costituiranno oltre il 20% della flotta globale di Hertz e dovrebbero essere supportati da una rete di punti di ricarica rapida in circa 65 mercati entro la fine del 2022 e in più di 100 mercati entro la fine del 2023. Hertz offrirà un’esperienza di noleggio premium e differenziata per i veicoli elettrici Tesla. Ciò include una guida digitalizzata per i clienti per farli partire rapidamente quando noleggiano le auto elettriche e un processo di prenotazione accelerato tramite l’app mobile Hertz.(Foto: Hertz) LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Chicago: frena indice CFNAI a settembre

    (Teleborsa) – Rallenta la crescita dell’attività economica americana. L’indice Fed Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) si è portato a -0,13 punti a settembre, rispetto ai +0,05 punti di agosto (dato rivisto da +0,29).La media mobile a tre mesi sempre a settembre si è portata a 0,25 punti rispetto ai +0,38 punti di agosto.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale. LEGGI TUTTO

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    Trasporto aereo non vedrà ripresa livelli pre-Covid prima del 2025

    (Teleborsa) – Il recupero del trasporto aereo ai livelli pre-pandemia non si realizzerà prima del 2025. E’ quanto stima ACI Europe, associazione che rappresenta oltre 500 aeroporto in 55 Paesi e circa il 90% del traffico aereo europeo. “Il ripristino completo dei viaggi senza vincoli è ancora molto lontano e sembra destinato a realizzarsi in modo irregolare e volatile, condizionato dagli ulteriori progressi nelle vaccinazioni e dall’evoluzione della situazione epidemiologica”, ha spiegato Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe”Il livello della domanda non espressa è sbalorditivo”, ha commentato Jankovec, aggiungendo che vi sono anche fattori dal lato dell’offerta che “rallentano il ritmo della ripresa”, ad esempio i ridimensionamenti di flotte e personale attuati dalle compagnie aeree e l’elevato costo dei carburanti.Ripresa graduale fino al 2025Dalle previsioni formulate in occasione dell’assemblea generale, emerge che quest’anno il settore chiuderà con un -60% rispetto ai livelli del 2019 ed il prossimo a -32%, grazie alla ripresa del traffico transatlantico ed all’allentamento delle restrizioni sul lungo raggio, in particolare recuperando pienamente i livelli pre-pandemia solo nel 2025.Aeroporti a due velocitàDai dati di ACI Europe emerge che gli aeroporti europei perderanno 1,26 miliardi di passeggeri quest’anno, (-62% sui livelli pre-pandemia). Quello del trasporto aereo in Europa è un mercato che evidenzia una doppia velocità di ripresa: gli aeroporti UE hanno fatto segnare un -69% sui livelli del 2029, con picchi estivi che hanno raggiunto un -50%, mentre gli aeroporti al di fuori della UE hanno registrato un -34% rispetto al 2019 con picchi nei mesi estivi a -21%. LEGGI TUTTO

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    Kimberly-Clark rivede al ribasso la guidance su aumento dei costi

    (Teleborsa) – Kimberly-Clark, colosso statunitense del settore dei prodotti in carta (in Italia il suo marchio più famoso è Scottex), ha registrato profitti sotto le attese nel terzo trimestre 2021, a causa delle pressioni inflazionistiche e dei problemi alla supply chain. Le vendite nette nei tre mesi a settembre sono state di 5 miliardi di dollari, in aumentato del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (vendite organiche a +4%). L’utile per azione adjusted è stato di 1,62 dollari, inferiore agli 1,72 dollari di un anno fa e agli 1,65 stimati dagli analisti.”I nostri profitti sono stati influenzati negativamente da una significativa inflazione e interruzioni della catena di approvvigionamento che hanno aumentato i nostri costi oltre quanto previsto – ha commentato il CEO Mike Hsu – Stiamo intraprendendo ulteriori azioni, inclusi prezzi aggiuntivi e una migliore gestione dei costi, per mitigare questi venti contrari poiché sta diventando chiaro che non è probabile che vengano risolti rapidamente”.La società ha rivisto al ribasso la guidance per l’intero esercizio. Le vendite nette sono previste in aumento dall’1 al 2% (la precedente stima era per un aumento dell’1-4%), mentre quelle organiche in calo dall’1 al 2% (in precedenza dallo 0 al 2%). L’utile operativo dovrebbe diminuire dal 20 al 22% su base annua (contro una stima precedente tra -11 e -14%). Gli input di costo chiave dovrebbero aumentare da 1.400 a 1.500 milioni di dollari, a causa dell’aumento dei costi dei materiali a base di polimeri, dei costi di distribuzione e delle tariffe energetiche. Il piano di buyback è stato ridotto a circa 400 milioni di dollari (da 400-450 milioni di dollari).(Foto: Trong Nguyen) LEGGI TUTTO

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    Ecomondo-Key Energy, ENEA presenta piattaforma per riuso acque reflue in agricoltura e una hydrogen valley

    (Teleborsa) – Una piattaforma per il riuso in agricoltura delle acque reflue depurate e un incubatore tecnologico per lo sviluppo di una filiera nazionale dell’idrogeno. Sono queste le principali novità che Enea presenta alla Fiera internazionale di Ecomondo/Key Energy, in programma a Rimini dal 26 al 29 ottobre. Presso lo stand dell’Agenzia sarà possibile conoscere anche le ultime soluzione nel campo della ricerca ambientale (recupero di materie critiche da smartphone, TV e computer, piattaforma di simbiosi industriale, agricoltura sostenibile e blue economy) ed energetica (agrivoltaico, batterie per la mobilità sostenibile e comunità energetiche).Nel dettaglio il prototipo hi-tech per il riuso delle acque reflue è stato sviluppato da Enea e Università di Bologna, in collaborazione con Gruppo HERA e Irritec nell’ambito del progetto VALUE CE-IN, un’iniziativa di ricerca industriale coordinata dal laboratorio Enea per l’Ambiente e finanziata dalla Regione Emilia Romagna con oltre un milione di euro per valorizzare l’intera filiera di trattamento delle acque reflue da abitazioni e industrie e dei fanghi di depurazione, in ottica di economia circolare e di simbiosi industriale. La piattaforma sperimentale, in funzione presso il depuratore di HERA a Cesena, acquisisce le informazioni sulla qualità delle acque trattate e sulle esigenze idriche e di fertilizzazione di un terreno sperimentale coltivato ad arbusti e ortaggi, su cui vengono fatte affluire, con sistemi irrigui di precisione, le acque depurate nell’impianto Hera. “Il riuso delle acque reflue in agricoltura rappresenta un aspetto rilevante di economia circolare, soprattutto nel nostro Paese che, secondo i dati Arera, si colloca in Europa subito dopo la Norvegia per i prelievi pro-capite di acqua dolce per servizi pubblici, di cui circa il 50% per uso agricolo”, spiega Roberto Morabito, direttore del dipartimento Enea di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali. Nell’ambito della Fiera Key Energy sulle tecnologie energetiche, Enea presenta il progetto Hydrogen Demo Valley, un incubatore tecnologico nazionale finanziato dal ministero della Transizione Ecologica con 14 milioni di euro, che sta nascendo nel Centro Ricerche Enea Casaccia, vicino Roma. La ricerca riguarderà l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione alla distribuzione, dall’accumulo agli usi finali, in collaborazione con aziende, associazioni di categoria, enti di ricerca e università. Attualmente l’idrogeno verde può essere ottenuto da diverse fonti di energia rinnovabile come eolico e fotovoltaico; la piattaforma di ricerca Enea consentirà la sperimentazione di nuove tecnologie legate, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti (biomasse residuali), al recupero di sottoprodotti industriali e al calore rinnovabile ad alta temperatura ottenuto in impianti solari a concentrazione. All’interno dell’incubatore, inoltre, potrà essere utilizzato idrogeno puro e in miscela per la produzione di energia elettrica, saranno messe a punto miscele idrogeno-metano (blending) da immettere in una pipeline interna dedicata di distribuzione del gas e realizzato un “idrogenodotto” locale per il trasporto di idrogeno puro in pressione da utilizzare a seconda della domanda delle utenze. Tra le applicazioni possibili c’è anche il “Power to Gas” per lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno prodotto dall’energia elettrica generata da fonti rinnovabili, che agisce come raccordo tra produzione e utilizzo. I ricercatori Enea condurranno anche studi di fuel e load flexibility su turbine a gas per la valutazione del comportamento delle macchine in condizioni di miscele (gas naturale/idrogeno) e di carico variabili. È prevista, inoltre, la realizzazione di una stazione di rifornimento per veicoli a idrogeno, come mezzi per la movimentazione delle merci, bus e automobili, in uso all’interno del centro ricerche Enea. “Questo incubatore – sottolinea Giorgio Graditi, direttore del dipartimento Enea di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili – si candida come best practice da replicare in realtà quali siti produttivi e distretti industriali, aree dismesse o aree da riqualificare, per sostenere il ruolo dell’idrogeno come tecnologia abilitante per la transizione energetica e la decarbonizzazione, così come previsto e incentivato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina all’idrogeno 3,7 miliardi di euro”. LEGGI TUTTO

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    Future USA sulla parità. Focus su trimestrali

    (Teleborsa) – Dopo una settimana chiusa con una seduta contrastata (con solo il Dow Jones in positivo), i future USA indicano che il mercato americano dovrebbe aprire la giornata con scambi appena sopra la parità. L’attenzione degli investitori rimane su inflazione, nuove ondate di Covid e stagione delle trimestrali. Stasera, dopo la chiusura del mercato, Facebook diffonde i risultati del terzo trimestre. Attese per domani, invece, le trimestrali di Alphabet, Microsoft e Twitter. Giovedì toccherà ad Apple, Amazon.Il contratto sul Dow Jones guadagna lo 0,06% a 35.698 punti, mentre quello sullo S&P 500 mostra un rialzo dello 0,14% a 4.551 punti. Il derivato sul Nasdaq segna un +0,28% a 15.398 punti.Sul fronte macroeconomico, prima dell’Opening Bell la Chicago Federal Reserve Bank diffonde l’indice CFNAI sull’attività economica nel 7° distretto, mentre dopo l’apertura della Borsa la Federal Reserve di Dallas pubblica i dati sullo stato di salute delle industrie manifatturiere del Texas.Tra i titoli sotto osservazione ci sono PayPal e Pinterest(con la prima che ha smentito di essere al lavoro per acquistare la seconda), Tesla (secondo indiscrezioni di stampa il colosso dell’autonoleggio Hertz avrebbe ordinato 100.000 auto), Kimberly-Clark (utili sotto le attese nell’ultimo trimestre su problemi alla supply chain e pressioni inflazionistiche), HSBC (balzo dell’utile nel terzo trimestre), Whirlpool (downgrade), Facebook (rimane al centro delle polemiche e attenzionata dalla stampa americana). LEGGI TUTTO

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    Congedo paternità, Italia fanalino di coda. Dal 2022 possibile balzo in classifica con Family Act

    (Teleborsa) – L’aumento in Italia a 90 giorni di congedo parentale per i papà ridurrebbe il gap con Paesi più virtuosi come la Spagna (fino a 112giorni per entrambi i genitori), la Svezia (480 giorni da dividere tra i due genitori), e la Germania (fino a 1.095 giorni per tutti e due), nazioni che fissano per madri e padri gli stessi diritti sul periodo di congedo in conformità con le linee guida europee, secondo cui alla nascita di un figlio entrambi i genitori hanno diritto ad almeno 4 mesi di congedo ciascuno. Parità che, al contrario, in altri Paesi (tra cui l’Italia) non esiste. In Belgio i giorni di congedo per i neo papà sono 15, in Irlanda e Regno Unito sono 10 e in Svizzera 14. In Francia i giorni sono recentemente aumentati a 25, ma ancora non raggiungono il livello delle madri. È quanto emerge dall’analisi realizzata dallo Studio legale Daverio & Florio che ha indagato le differenti misure applicate in 10 Paesi in merito ai congedi di paternità.Nel nostro Paese all’inizio dell’anno i giorni obbligatori di paternità sono stati aumentati da 3 a 10, un valore comunque inferiore ad altri Paesi. Ma a partire dal 2022 – come recentemente annunciato dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti – potrebbero salire gradualmente da 10 a 90 grazie alle disposizioni introdotte nel Family Act, prossimo all’approvazione in Parlamento. La misura ha come scopo finale quello di ridurre il “gender gap” sui luoghi di lavoro, ovvero di equiparare le posizioni di madri e padri sul piano dei costi sostenuti dai datori di lavoro a fronte delle nuove nascite. “L’Italia sta facendo passi da gigante nel processo di equiparazione dei diritti dei lavoratori – commenta Bernardina Calafiori, socio fondatore dello Studio Legale Daverio & Florio e vicepresidente di Innangard –. Prima con l’allungamento della paternità a 10 giorni obbligatori e adesso con questa nuova misura del Family Act, anche se aspettiamo di capire se sarà approvata integralmente. Non dobbiamo sottovalutare il costo dell’intera operazione che difatti, come ha specificato la Ministra Bonetti, sarà graduale, ma è pur vero che questo è il momento di fare scelte coraggiose in linea con gli standard europei, in quanto possiamo contare sul sostanzioso aiuto del Pnrr”.Se l’Italia inizia a muovere i primi passi nella direzione dell’attuazione di politiche più inclusive e paritarie in ambito occupazionale, è la Spagna – rileva l’indagine – il Paese che nel 2021 ha il merito di aver accorciato le distanze di trattamento tra lavoratrici e lavoratori quando si parla di figli. Dal 1 gennaio, il congedo parentale spagnolo è stato fissato per entrambi i genitori fino a 16 settimane (112 giorni), retribuite al 100%.I Paesi scandinavi prevedono da anni la parità nei congedi concessi: la Svezia ne è un esempio. Qui, alla nascita del figlio – si legge nel rapporto – entrambi i genitori hanno diritto a spartirsi 480 giorni, di cui 60 obbligatori per uno dei due e i restanti 420 divisi liberamente nella coppia, remunerati all’80% del salario. Anche in Germania vige la parità di trattamento tra madre e padre: entrambi quando hanno un figlio possono lasciare il lavoro per un massimo di 3 anni (1.095 giorni), durante i quali ricevono un’indennità parentale dallo Stato, per un massimo di 14 mesi combinati tra i due, equivalente a circa il 67% del proprio stipendio netto con un minimo di 300 e un massimo di 1.800 euro al mese.In Francia dal 1 luglio il congedo di paternità è aumentato da 11 (18 in caso di nascite multiple) a 25 giorni (32 per nascite multiple) in totale, di cui 4 giorni sono obbligatori, con retribuzione scalata secondo il tipo di contratto del lavoratore. Nei Paesi Bassi alla nascita di un figlio il padre riceve un congedo pagato di 1 settimana e non pagato di 5 settimane (35 giorni) da prendere entro i primi 6 mesi post parto. In Belgio, ai papà spettano 15 giorni di congedo da prendere entro 4 mesi dal giorno della nascita del figlio. In Irlanda e Regno Unito il congedo obbligatorio equivale a 10 giorni lavorativi, mentre in Svizzera, il congedo introdotto solo nel 2021 equivale a 14 giorni, pagati all’80%, da prendere entro 6 mesi dalla nascita. Ogni Paese poi differenzia a seconda dei casi. In Irlanda, per esempio, si distingue tra maternità/paternità prima e subito dopo la nascita e congedo parentale successivo, concesso fino a un massimo di 5 settimane (25 giorni) pagato per ogni genitore durante i primi due anni di vita del bambino o, in caso di adozione, entro due anni. In Regno Unito invece il padre può ottenere, in aggiunta ai 10 previsti, altri giorni di congedo presi da quelli spettanti in origine alla madre. LEGGI TUTTO