Ottobre 2021

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    Stop MPS-UniCredit, analisti commentano l'occasione persa e il ruolo di BPM

    (Teleborsa) – Dopo l’interruzione dei negoziati tra MEF e UniCredit relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro di Banca Monte dei Paschi di Siena, si riaccende l’attenzione sul risiko bancario italiano. Gli analisti finanziari sono abbastanza concordi nel giudicare il fallimento delle nozze tra Gae Aulenti e Rocca Salimbeni come “un’occasione persa”, anche se restano positivi sul futuro di UniCredit e guardano con interesse a possibili sviluppi sul fronte Banco BPM. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna potrebbe essere preda della stessa UniCredit, ma anche soggetto aggregatore in operazioni con BPER o la Banca Popolare di Sondrio.Gli effetti su azioni e bondA metà giornata il titolo di Banca MPS si posiziona a 1,046 euro, con una discesa del 2,43%. È passata in positivo Unicredit, che passa di mano in progresso dello 0,12% a quota 11,546 (dopo aver toccato in mattina un minimo di 11,076). Seduta decisamente positiva per Banco BPM, che tratta in rialzo del 3,28%.Risultano sotto pressione i quattro bond subordinati emessi dalla banca senese, per un controvalore complessivo di 1,75 miliardi di euro. Il timore è infatti di un burden sharing (condivisione degli oneri) se non ci dovessero essere investitori disponibili a sottoscrivere l’aumento con lo Stato e quindi si dovesse procedere a una ricapitalizzazione precauzionale.Il costo d’assicurazione per l’esposizione al debito di MPS ha invece visto un’impennata ai massimi di un anno a metà mattina. Secondo i dati di IHS Markit, i credit default swaps (Cds) a cinque anni per la banca senese sono balzati di 101 punti base dalla chiusura di venerdì, vicini ai massimi di un anno a 270 punti base.Le valutazioni degli analistiMediobanca parla di “un’occasione mancata” per Unicredit, in quanto “sarebbe stato bello avere la ricca dote” predisposta dal Tesoro. Gli analisti restano “lunghi” sulla banca guidata da Andrea Orcel, che giudicano “sottovalutata” in Borsa “nonostante disponga di molto capitale in eccesso e un portafoglio pulito”. Viene sottolineato che i risultati e il nuovo business plan sono “catalyst positivi”. Di “occasione persa” parla anche Kepler, secondo cui Unicredit “avrebbe potuto rafforzare la sua posizione competitiva in Italia, aggiungendo una quota di mercato del 3-4% al suo 11-12% e aumentando il valore dell’azione del 13%”. “Un’acquisizione di MPS rispettando la linea rossa indicata il 29 luglio sarebbe stata vista come in grado di creare valore dagli investitori”, secondo Exane BNP, che stimava in “circa 1 punto percentuale” l’aumento del ritorno sul capitale tangibile (rote) di Unicredit. “Resta da vedere se entrambe le parti possano ancora cambiare idea, ma è probabile che la notizia attiri l’attenzione su potenziali partner M&A alternativi”, hanno scritto gli analisti di Jefferies.L’ipotesi fusione UniCredit-Banco BPMCon lo stop alle trattative per l’acquisto di MPS, riprende quota un deal tra UniCredit e Banco BPM, anche se la strada per un’operazione di questo tipo è tutt’altro che semplice. Sempre secondo Exane BNP, lo scenario è “non proprio semplice” perché “le condizioni finanziarie dell’operazione dipenderanno molto dall’estensione dei benefici della DTA che il governo è adesso meno incentivato a prorogare”. “Sarà importante capire se il Governo confermerà la decisione di estendere i benefici fiscali”, scrive Intermonte. Se così fosse “aumenterebbe le chance” di una fusione, grazie a “un beneficio netto al capitale di circa 3,3 miliardi di euro”. Per Morgan Stanley ora “la prospettiva di una fusione con Banco BPM riemerge, offrendo simili, se non più grandi benefici”.Lo scenario Terzo PoloDopo Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 stelle e presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario, anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi torna a rilanciare l’ipotesi del terzo polo bancario. “Capisco le esigenze del MEF che deve risolvere la situazione MPS, in questo mi auguro che ci sia una grande discussione a livello nazionale per un terzo polo, anche perché nell’affrontare il PNRR gli investimenti privati saranno la parte più importante – ha detto a margine dell’assemblea dell’Unione Industriali di Torino – Avere tre poli bancari molto importanti, secondo me, potrebbe essere utile anche al sistema delle imprese”. LEGGI TUTTO

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    Cambi, Lira turca su nuovo minimo storico

    (Teleborsa) – Nuovo minimo storico per la Lira turca, che stamattina ha raggiunto un nuovo record al ribasso nei confronti del dollaro a 9,7513 e nei confronti dell’euro a 11,3338, a causa delle politiche autoritarie approntate dal Presidente Recep Tayyip Erdogan.L’ultima in ordine di tempo l’espulsione di 10 ambasciatori – Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Stati Uniti – accusati di aver firmato l’appello per la liberazione di liberazione di Osman Kavala e quindi considerati “non più graditi” da Ankara. Il fattore determinate per il tracollo della valuta locale, comunque, è rappresentato dall’insolita “ricetta” anti-crisi del Presidente, che ha fatto pressioni sulla banca centrale, arrivando addirittura a cambiarne i vertici, per costringerla a tagliare i tassi di interesse al 16% (-200 pb), nonostante l’altissima inflazione che viaggia su un 20%. Una decisione che è stata pedissequamente applicata dalle banche “di stato” che si stanno preparando a ridurre i tassi applicati alla clientela di 200 punti a partire da oggi. LEGGI TUTTO

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    Servizi Italia, operatività su azioni proprie

    (Teleborsa) – Servizi Italia, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea del 20 aprile 2021, ha comunicato di aver acquistato, dal 18 al 22 ottobre 2021, complessivamente 11.500 azioni ordinarie pari allo 0,036% del capitale sociale, al prezzo unitario medio di 2,1302 euro per un controvalore pari a 24.497,55 euro.A seguito degli acquisti finora effettuati, la società attiva nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico detiene 1.920.908 azioni proprie pari al 6,04% del capitale sociale.Intanto, sul listino milanese, si muove verso il basso Servizi Italia che si posiziona a 2,11 euro, con una discesa dello 0,94%. LEGGI TUTTO

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    S&P migliora l'outlook sul rating dell'Italia a “positivo”

    (Teleborsa) – S&P ha confermato il rating “BBB/A-2” dell’Italia alzando l’outlook a “positivo” da “stabile”. Il miglioramento della prospettiva ha a che fare con “chiaro impegno” assunto dal Governo Draghi a portare avanti le riforme necessarie ad accelerare la crescita e le “conseguenze positive che la crescita avrà sui conti pubblici”.”Prevediamo una forte ripresa spinta dagli investimenti nel 2021 e nel 2022″, che consentiranno di spingere il PIL “sopra i livelli del 2019 con un anno di anticipo rispetto alle previsioni”, sottolinea l’agenzia, che prevede per l’Italia una crescita del del 6% quest’anno e del 4,4% il prossimo.Il deficit è atteso invece all’8,8% del PIL nel 2021, anziché al 9,4% a suo tempo indicato dall’esecutivo, grazie ad entrate maggiori del previsto, e che scenderà al 5,8% nel 2022. Il debito pubblico è indicato al 144% del PIL a fine 2021. “La chiave per ridurre gli elevati livelli di debito è la crescita”, afferma S&P, indicando che “la robusta maggioranza su cui il Governo Draghi può fare affidamento alla Camera e in Senato dovrebbero garantire il raggiungimento entro fine 2021 dei 51 traguardi e obiettivi inclusi nell’ambizioso programma di riforma dell’esecutivo collegato con il PNRR”.S&P fa cenno anche alle trattative fra il MEF ed Unicredit per MPS, indicando che “un accordo in questa direzione richiederebbe quasi certamente un significativo apporto di capitale da parte dello Stato italiano” e quindi “un rischio potenziale” per i conti pubblici. LEGGI TUTTO

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    HSBC, balzo dell'utile nel 3° trimestre. Via a buyback da 2 miliardi

    (Teleborsa) – HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo, ha registrato un utile ante imposte di 5,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre, in aumento del 75% rispetto ai 3,1 miliardi di dollari dell’anno precedente e superiore alla stima media di 3,78 miliardi di dollari degli analisti. La banca ha rilasciato 700 milioni di dollari di accantonamenti per perdite su crediti, mentre nello stesso periodo dell’anno fa aveva messo da parte 800 milioni di dollari.Le entrate sono state di 12 miliardi di dollari, lo 0,7% in più rispetto a un anno fa e inferiori al consensus (+3,1% a 12,3 miliardi di dollari). Il margine di interesse netto (NIM) è stato dell’1,19%, rispetto all’1,2% del secondo trimestre, mentre il Common Equity Tier 1 ratio si è assestato al 15,9%, rispetto al 15,6% del secondo trimestre.”Abbiamo avuto una buona performance nel terzo trimestre, con una forte crescita dei profitti supportata da ulteriori rilasci di crediti”, ha affermato Noel Quinn, amministratore delegato del gruppo. “Pur mantenendo una prospettiva prudente sul contesto di rischio esterno, riteniamo che i minimi degli ultimi trimestri siano alle nostre spalle – ha aggiunto – Questa fiducia, insieme alla nostra solida posizione di capitale, ci consente di annunciare un riacquisto di azioni fino a 2 miliardi di dollari, che prevediamo di iniziare a breve”.Con riguardo all’outlook, la banca ha affermato che le prospettive dei ricavi stanno diventando più positive, “con una crescita delle commissioni in molte delle nostre attività e una stabilizzazione del margine di interesse”. HSBC ha tuttavia affermato che le sue proiezioni dei costi per il 2022 sono aumentate a 32 miliardi di dollari da 31 miliardi di dollari, a causa di “pressioni inflazionistiche, investimenti continui e impatto e tempistica delle acquisizioni e cessioni annunciate di recente”. LEGGI TUTTO

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    MPS, finita la trattativa con UniCredit. Ora ricapitalizzazione e proroga di Bruxelles

    (Teleborsa) – “Nonostante l’impegno profuso da entrambe le parti, UniCredit e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) comunicano l’interruzione dei negoziati relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro definito di Banca Monte dei Paschi di Siena”. È con questa breve nota che è stata messa la parola fine alla trattativa tra Unicredit e Via XX Settembre per l’uscita del Tesoro dal capitale della banca senese. Non sono stati resi noti i motivi dello stop alle trattative, che andavano avanti in maniera esclusiva dal 29 luglio, ma diverse fonti citano un disallineamento di circa 3 miliardi di euro sulla dote pubblica che il venditore avrebbe dovuto riconoscere al compratore.Al momento, visto che è altamente improbabile che si materializzino compratori istantanei, l’unica strada percorribile per il Governo sembra essere quella dell’avvio di un secondo piano di ristrutturazione da negoziare con la Dg Comp a Bruxelles (la direzione generale della Commissione UE che si occupa di concorrenza) mediante un’altra ricapitalizzazione precauzionale di 2,5-3 miliardi e una proroga rispetto alla scadenza del bilancio 2021 per trovare il nuovo azionista. Ciò potrebbe però portare molta turbolenza sul titolo a Piazza Affari. Inoltre, l’ok dalla Commissione UE è improbabile arrivi senza condizioni, considerando che l’Italia è già inadempiente rispetto agli impegni presi nel 2017 e che il piano stand alone presentato a gennaio dall’AD Guido Bastianini non ha mai ricevuto l’avallo della vigilanza europea.Le reazioni politichePer Alberto Bagnai, responsabile economia della Lega, quello di ieri è “l’epilogo evitabile di una trattativa impostata male, cioè considerando un unico contraente, e condotta peggio, cioè piegandosi all’illimitato vantaggio negoziale conferito alla controparte”. Il Carroccio ha chiesto poi quale soluzione proponga ora il segretario del PD Enrico Letta, neo deputato eletto proprio a Siena. “L’impressione è che Unicredit pensava di partecipare a una svendita, sostanzialmente. Invece il ministro del Tesoro è stato corretto”, ha detto Letta intervistato da Fabio Fazio. “Serve ora più tempo con l’Europa per avere altre opzioni sul tavolo e che queste opzioni abbiano la possibilità di mettere in atto gli impegni: salvaguardia dell’occupazione, della banca e del marchio. Altre opzioni? Da adesso in poi ci saranno”, ha aggiunto.”Non sarebbe uno scandalo se Draghi, grazie alla sua autorevolezza, chiedesse all’Europa una proroga”, è stato il commento del sindaco di Siena Luigi De Mossi. Addirittura ottimista il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Il Monte dei Paschi di Siena ce la può fare, senza dover essere incorporato in altra banca. Oggi ci giunge la notizia positiva della interruzione della trattativa Unicredit-MEF”. Intanto, i presidenti delle commissioni Finanze di Camera e Senato, Luigi Marattin e Luciano D’Alfonso, invitano al ministro dell’Economia Daniele Franco a riferire in Parlamento.L’idea Terzo PoloSecondo Carla Ruocco, deputata del Movimento 5 stelle e presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario, “l’Europa non avrà difficoltà” a concedere una nuova proroga per rinviare la privatizzazione di MPS. “Andrà detto all’Europa che questo tempo gioverà a chiarire una scelta: se cioè sia più funzionale al modello di PNRR approvato il rafforzamento di un “duopolio” bancario o se invece, come da molti sostenuto, non sia più utile trovare una soluzione che favorisca la creazione di un “terzo polo” bancario”, ha detto in un’intervista a La Stampa. “Un polo che faccia ad esempio della territorialità delle banche che lo compongono un elemento distintivo e coerente con le caratteristiche peculiari del nostro modello industriale, fortemente incentrato sulle pmi spesso raccolte nei distretti industriali”, ha aggiunto.Il ruolo di Banco BPMBanco BPM ha ribadito di non avere interesse a sedersi al tavolo e di non essere stato contattato di recente, avendo come priorità il nuovo Piano industriale del 5 novembre. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna potrebbe peraltro diventare l’obiettivo della stessa UniCredit, anche se capitalizzazione attuale (circa 4,4 miliardi di euro) ai quali aggiungere un premio rende per ora complicato raggiungere un accordo. La certezza è ora che il risiko bancario in Italia rimane congelato, fatto che potrebbe allungare i tempi anche per la sistemazione di Banca Carige. LEGGI TUTTO

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    In rosso Tokyo. Sopra la parità le Borse cinesi

    (Teleborsa) – Sessione negativa per Tokyo, con il Nikkei 225 che sta lasciando sul parterre lo 0,73%, mentre, al contrario, Shenzhen fa un piccolo salto in avanti dello 0,30% e Shanghai dello 0,37%. Consolida i livelli della vigilia Hong Kong (+0,1%); poco sopra la parità Seul (+0,46%).In Cina sono in ribasso i titoli del settore immobiliare, dopo che sabato il principale organo decisionale del parlamento ha annunciato che lancerà una tassa immobiliare pilota in alcune regioni. “Anche se abbiamo avuto alcune notizie sul fronte di Evergrande, penso che vedremo una maggiore pressione sul settore immobiliare, in particolare sulle società più piccole”, ha affermato Carlos Casanova, economista di UBP.In moderato rialzo Mumbai (+0,39%); sulla stessa tendenza, leggermente positivo Sydney (+0,36%), mentre la Borsa neozelandese è chiusa per il Labor Day.Appiattita la performance dell’Euro contro la valuta nipponica, che tratta con un modesto +0,2%. Sostanziale invarianza per l’Euro nei confronti della divisa cinese, che passa di mano con un trascurabile +0,04%. Seduta sostanzialmente invariata per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che tratta con un moderato +0,08%.Il rendimento per l’obbligazione decennale giapponese è pari 0,1%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese tratta 2,98%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati asiatici:Giovedì 28/10/202101:50 Giappone: Vendite dettaglio, annuale (atteso -2,3%; preced. -3,2%)Venerdì 29/10/202101:30 Giappone: Tasso disoccupazione (atteso 2,8%; preced. 2,8%)01:50 Giappone: Produzione industriale, mensile (atteso -3,2%; preced. -3,6%). LEGGI TUTTO

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    Pensioni, cresce tensione Lega-PD. Letta boccia sistema Quote

    (Teleborsa) – Cresce l’asticella della tensione nella maggioranza sul dossier pensioni con il cantiere della manovra che dovrebbe chiudersi giovedì, quando potrebbe essere convocato il Consiglio dei Ministri per l’approvazione della Legge di Bilancio. Prossime ore serviranno a trovare, con la maggioranza e con le parti sociali, una intesa (che resta difficile) sui tanti nodi ancora da sciogliere, su tutti il meccanismo per superare Quota 100, ai saluti alla fine dell’anno. Il Governo, come noto, ha fissato i suoi paletti con il Documento programmatico di bilancio (Dpb) già inviato a Bruxelles: per ciascun capitolo della manovra sono state definite le grandi cifre e non si stravolgerà quell’impianto.Ma la tensione in maggioranza si alza su come usare i fondi. Con una complicazione in più: Enrico Letta dice no al sistema delle Quote che è invece fortemente voluto dalla Lega e chiede di intervenire con un meccanismo flessibile, in particolare per lavori gravosi e donne. “Il problema di fondo – ha detto a Che tempo che fa – è che è sbagliato il metodo della Quota. Quota 100 è stato un errore: chi ne ha usufruito ha avuto un vantaggio ed è contento ma per l’80% sono uomini, è uno strumento diseguale che discrimina le donne. Secondo me più che il tema della Quota, le due cose da fare sono flessibilità a seconda dei lavori gravosi e poi dare un messaggio importante alle donne con Opzione donna”. “Combatteremo perché in legge di bilancio il punto essenziale siano le donne e i giovani”.L’esecutivo, intanto, respinge la proposta di Matteo Salvini di applicare Quota 102 per due anni, perché creerebbe uno scalone. Al vaglio un meccanismo con età fissa di uscita a 64 anni fino al 2024 e contributi crescenti. Idea che potrebbe piacere di più ai Dem ma non convincerebbe ancora i leghisti, che però dicono di voler trattare e lanciano le loro contro-proposte. Un tavolo con i sindacati, che hanno già bocciato senza se e senza ma la proposta del Governo sulle pensioni, definendola “una presa in gira” e una riunione della cabina di regia dovrebbero precedere l’approdo della manovra in CdM. Ad ora non risultano convocazioni, giovedì è la data più plausibile, anche perché da venerdì il Premier è impegnato nel G20. Matteo Salvini, che con Silvio Berlusconi riunirà i ministri di Lega e Fi sulla manovra, si dice pronto a incontrare Draghi per affrontare i temi aperti. Un colloquio, secondo fonti parlamentari, potrebbe essere in agenda anche con il leader M5s Giuseppe Conte, che preme per la proroga (ad oggi non all’ordinel del giorno) del suo cashback. LEGGI TUTTO