Dicembre 2021

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    Fisco, CGIA: “Nel 2021 gettito tributario da 513,5 miliardi di euro”

    (Teleborsa) – Ammonta a 513,5 miliardi di euro il gettito tributario del 2021. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Ufficio studi della CGIA. Tra imposte dirette (Irpef, Ires, Irap, etc.), indirette (Iva) e quelle in conto capitale (imposte di successione, condoni, etc.), negli ultimi 20 anni solo nel 2019 – secondo l’analisi dell’Associazione – il gettito è stato superiore a quello di quest’anno: sebbene di poco, due anni fa il fisco ebbe modo di incassare 517 miliardi (+3,4 miliardi di euro).NEGLI ULTIMI 20 ANNI PIÙ TASSE PER OLTRE 146 MILIARDI – Negli ultimi 20 anni, periodo che praticamente coincide con l’utilizzo dell’euro, le entrate tributarie in Italia sono aumentate di 146,6 miliardi di euro. Se nel 2001 l’erario, Regioni e gli enti locali avevano incassato 366,9 miliardi di euro, nel 2021 il gettito, a prezzi correnti, – rileva la CGIA – è salito a 513,5 miliardi (+39,9 per cento). L’inflazione, sempre in questo arco temporale, è aumentata del 35,5 per cento, 4,4 punti in meno rispetto alla crescita percentuale del gettito; il PIL, invece, è aumentato del 36,4 per cento, 3,5 punti in meno dell’incremento delle tasse. “Qualcuno può affermare con cognizione di causa che con 146,6 miliardi di entrate in più – commenta la CGIA – la nostra macchina pubblica funziona meglio e che i contribuenti italiani abbiano ricevuto più servizi, oppure questo prelievo aggiuntivo li ha impoveriti, contribuendo a non far crescere il Paese ? Noi non abbiamo dubbi; propendiamo senza esitazioni per la seconda ipotesi”. FISCO: IL 2022 SARÀ UN ANNO DI TRANSIZIONE – “In attesa della tanto agognata riforma fiscale che speriamo sia realizzata entro l’anno prossimo con la legge delega, il 2022 – sottolinea la CGIA – sarà un anno di transizione. Certo, il leggero ritocco all’Irpef approvato in queste settimane dalla maggioranza di governo darà un po’ di sollievo, ma siamo ancora molto lontani dal raggiungere un risultato accettabile. Non solo. Oltre a tagliare le tasse, operazione non più rinviabile, sarà necessario sburocratizzare l’intero sistema fiscale. Oggi paghiamo troppo e in maniera estremamente complessa che per molti artigiani e tanti piccoli imprenditori si traduce in un ulteriore costo per il servizio reso dal commercialista o dal consulente del lavoro”.BENE TAGLIO IRPEF MA È ANCORA INSUFFICIENTE – Il punto debole della nuova misura – secondo la CGIA – sta nella dimensione del taglio dell’Irpef che i contribuenti beneficeranno nel 2022: “7 miliardi – afferma l’Associazione – sono pochi e del tutto insufficienti per allineare la nostra pressione fiscale alla media europea. Tuttavia, vista la situazione dei nostri conti pubblici, qualsiasi riduzione strutturale delle tasse non potrà essere fatta in deficit. Se non vogliamo scassare definitivamente il bilancio pubblico, le risorse andranno reperite tagliando di pari importo la spesa pubblica. E qui sta il punto. Abbiamo l’impressione che nessuno, anche lontanamente, voglia razionalizzare le uscite pubbliche, tanto più nei prossimi anni, visto che con il PNRR dovremo spendere oltre 235 miliardi di euro. Per questo nutriamo tante perplessità sulla riuscita della prossima riforma che verrà definita con la legge delega”.SOLO CON MENO SPESA AVREMO UNA FORTE RIDUZIONE DELLE TASSE – Dall’Ufficio studi della CGIA non hanno dubbi: “la vera sfida è far funzionare meglio e con costi inferiori la macchina pubblica. Se, infatti, fossimo in grado con un colpo di bacchetta magica di eliminare una buona parte degli sprechi e degli sperperi che si annida all’interno della nostra Pubblica Amministrazione (PA), probabilmente la spesa pubblica italiana costerebbe molto meno e, conseguentemente, il livello della pressione tributaria sarebbe più contenuto, avvantaggiando proprio coloro che le tasse le versano tutte, fino all’ultimo centesimo”. La CGIA segnala che il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione burocratica dei rapporti con la PA è pari – stando ai dati dell’Istituto Ambrosetti – a 57 miliardi di euro all’anno. “I debiti commerciali che lo Stato e le sue articolazioni periferiche hanno nei confronti dei propri fornitori ammontano a 53 miliardi di euro. Senza contare – conclude l’Associazione – la malagiustizia, il deficit infrastrutturale e l’arretratezza del nostro trasporto pubblico locale. Insomma, se riusciremo ad ammodernare la macchina pubblica, i cittadini e le imprese riceveranno servizi migliori a minor costo e chi ci governa potrà contare su un numero di risorse maggiori per tagliare le tasse”. LEGGI TUTTO

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    Mission Produce, trimestrale deludente su problemi a supply chain

    (Teleborsa) – Mission Produce, leader mondiale nell’approvvigionamento, produzione e distribuzione di avocado, ha registrato risultati finanziari deludenti per il quarto trimestre fiscale, terminato il 31 ottobre 2021. Il fatturato è stato di 237 milioni di dollari, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo dato è stato influenzato da aumenti dei prezzi medi di vendita del 21%, parzialmente compensati da una diminuzione del 5% del volume di avocado venduto. Il profitto lordo è stato di 33,8 milioni di dollari, con un margine sceso al 14,3% delle entrate. L’utile netto rettificato è stato di 17 milioni di euro, o 0,24 dollari per azione diluita, rispetto a 21,9 milioni di dollari, o 0,34 dollari per azione diluita, per lo stesso periodo dell’anno scorso. Il mercato, secondo i dati Refinitiv, si aspettava entrate per 242,7 milioni di dollari e un utile per azione di 0,30 dollari.”La nostra attività ha dovuto affrontare notevoli difficoltà nel quarto trimestre – ha commentato il CEO Steve Barnard – La difficile dinamica dell’offerta in Messico, i ritardi nei porti e i problemi logistici e la variabilità nei modelli di acquisto dei consumatori a causa delle mutevoli condizioni del Covid hanno avuto un impatto negativo sulla nostra redditività”. “Nonostante queste sfide, la nostra attività rimane resiliente – ha aggiunto – Siamo ben posizionati per navigare attraverso interruzioni a breve termine mentre continuiamo a sfruttare i nostri vantaggi competitivi per espandere ulteriormente la nostra posizione di leader del settore”. LEGGI TUTTO

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    CNH Industrial in pole nel FTSE MIB, occhi su assemblea straordinaria

    (Teleborsa) – Effervescente CNH Industrial, che scambia con una performance decisamente positiva del 2,07%.Gli azionisti guardano all’assemblea straordinaria odierna che dovrebbe dare il via libera alla scissione di Iveco. L’operazione diverrà effettiva il 1° gennaio 2022 ed il primo giorno di negoziazione delle azioni di Iveco Group all’Euronext Milan sarà il 3 gennaio 2022.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione al leader globale nel settore dei capital goods rispetto all’indice di riferimento.Il quadro tecnico di breve periodo del produttore di macchine movimento terra mostra un’accelerazione al rialzo della curva con target individuato a 16,69 Euro. Rischio di discesa fino a 16,34 che non pregiudicherà la buona salute del trend corrente ma che rappresenta una correzione temporanea. Le attese sono per un’estensione della trendline rialzista verso quota 17,05. LEGGI TUTTO

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    USA, a novembre spese personali +0,6% redditi +0,4%

    (Teleborsa) – A novembre, crescono a un ritmo inferiore al mese precedente le spese delle famiglie americane. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, le spese personali (PCE) sono salite dello 0,6%, uguale a quanto stimato dagli analisti (+0,6), dopo il +1,4% del mese precedente. I redditi personali hanno registrato un aumento delo 0,4% rispetto al +0,5% precedente e al +0,4% del consensus. L’aumento del reddito personale a novembre riflette principalmente gli aumenti delle retribuzioni dei dipendenti e dei benefici sociali del governo, sottolinea il BEA.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, segna un incremento dello 0,5% su mese (+0,5% il mese precedente) e una crescita del 4,7% su anno (precedente +4,2%). LEGGI TUTTO

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    USA, ordini beni durevoli novembre +2,5% m/m, core +0,8%

    (Teleborsa) – Si rafforza la crescita degli ordinativi di beni durevoli americani a novembre. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (Bureau of the Census), gli ordini hanno evidenziato un incremento del 2,5% dopo il +0,1% del mese precedente (dato rivisto da -0,5%) e il +1,6% delle stime degli analisti.Il dato “core”, ossia al netto degli ordinativi del settore trasporti, risulta in aumento dello 0,8% rispetto al +0,3% del mese precedente (rivisto da +0,5%) ed al +0,6% del consensus. Se si esclude il settore della difesa, gli ordinativi hanno visto un incremento del 2% dopo il +1,3% precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione stabili a 205.000 unità

    (Teleborsa) – Sono stabili e non sorprendono il mercato le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 17 dicembre, i “claims” sono risultati pari a 205.000 unità, in diminuzione di 1.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 206.000 (dato rivisto da 205.000). Il dato è uguale alle attese degli analisti, che erano per richieste a 205 mila. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 206.250 unità, in aumento di 2.750 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (203.500 unità). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana all’11 dicembre, le richieste continuative di sussidio sono diminuite a 1.859.000, con decremento di 8 mila unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (1.867.000). Il consensus indicava 1.820.000. LEGGI TUTTO

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    Crocs acquisisce per 2,5 miliardi di dollari Heydude, fondata da Alessandro Rosano

    (Teleborsa) – Crocs, società statunitense produttrice degli omonimi zoccoli in plastica leggera, ha stipulato un accordo definitivo acquisire il marchio di calzature casual Heydude per 2,5 miliardi di dollari. La transazione dovrebbe concludersi nel primo trimestre del 2022 e il prezzo di acquisto sarà per 2,05 miliardi di dollari in contanti e per 450 milioni di dollari in azioni Crocs emesse al fondatore e CEO del marchio Alessandro Rosano. “Abbiamo fondato Heydude in Italia nel 2008, per sviluppare calzature comode, versatili e accessibili – ha commentato Rosano – Siamo orgogliosi del marchio che abbiamo costruito e siamo onorati di entrare a far parte di Crocs, un’azienda perfettamente posizionati per portare Heydude al livello successivo”.”Heydude ha registrato un’incredibile crescita di entrate e profitti negli ultimi anni – ha dichiarato la CFO di Crocs Anne Mehlman – Si prevede che Heydude aumenterà immediatamente la nostra elevata crescita dei ricavi, i margini operativi e gli utili. Ci aspettiamo che l’attività combinata generi un significativo free cash flow, consentendoci di ridurre rapidamente l’indebitamento e investire per supportare la crescita futura”.Al completamento della transazione, Heydude opererà come una divisione autonoma. Alessandro Rosano continuerà a guidare lo sviluppo di prodotti innovativi come Strategic Advisor e Creative Director. Come parte della transazione, Rick Blackshaw è stato assunto per unirsi a Heydude come vicepresidente esecutivo e presidente del marchio. Blackshaw vanta oltre 25 anni di esperienza nel settore delle calzature e, più recentemente, è stato CEO di CCM Hockey e in precedenza ha ricoperto incarichi come presidente di Sperry, presidente di Keds e vicepresidente della divisione Chuck Taylor di Converse. LEGGI TUTTO

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    Agevolazioni contributive, INPS: nel 2021 aumentano Apprendistato (+24%) e Incentivo Donne (+14%)

    (Teleborsa) – Il numero complessivo di assunzioni e variazioni contrattuali effettuate tramite le agevolazioni contributive è stato di 775mila nel 2019 (su 8,3 milioni di attivazioni complessive), ha superato il milione di unità nel 2020 (su 6,4 milioni di attivazioni complessive) mentre nei primi nove mesi del 2021 ha raggiunto quasi 1,4 milioni (su 5,7 milioni di attivazioni complessive), con un’incidenza che è passata dal 9,2% del 2019 al 16% nel 2020 e a circa il 25% nel 2021. È quanto emerge dal Focus Inps sulle agevolazioni contributive per l’incentivazione dell’occupazione dei lavoratori dipendenti del settore privato. Il documento, pubblicato oggi, ha lo scopo di illustrare l’impatto di tali interventi su assunzioni e variazioni contrattuali, attraverso il confronto dei dati rilevati nel triennio 2019-2021 (limitatamente ai primi nove mesi dell’anno in corso).Dal confronto tra gli anni 2019 e 2020 l’Inps registra una marcata diminuzione delle assunzioni (-23,6%) e delle trasformazioni contrattuali (-18,6%), per un valore complessivo pari al -23,1%. Analizzando invece i primi nove mesi 2020 e il corrispondente periodo 2019, il documento rileva una diminuzione totale del -23,9%, mentre l’analisi dello stesso periodo per gli anni 2021 e 2020 evidenzia ancora una dinamica negativa per le trasformazioni (-6,5%), ma anche un recupero significativo delle assunzioni (+19,4%).Tra il 2019 e il 2020 – si legge nel focus – le agevolazioni sono diminuite, con l’eccezione delle trasformazioni dei rapporti di apprendistato che sono invece aumentate del 9,3%. In ogni caso, l’insieme dei rapporti incentivati tra il 2020 e il 2019 ha presentato una crescita del 21% per le assunzioni e del 63% per le variazioni contrattuali, grazie soprattutto all’attivazione degli incentivi previsti dal DL 104/2020.Considerando i primi nove mesi dei tre anni osservati, l’Inps rileva una variazione negativa (-21%) del numero totale dei rapporti incentivati tra il 2020 e il 2019 mentre nel 2021 riscontra un forte aumento dei rapporti agevolati, sia rispetto al 2020 (+191%) sia rispetto al 2019 (+131%).Nel periodo gennaio-settembre 2021, i rapporti instaurati con contratto di Apprendistato e Incentivo Donne sono aumentati rispetto al 2020, con una variazione tendenziale del +24% e +14% rispettivamente mentre, rispetto al 2019, emerge una diminuzione del 5% per l’apprendistato e del 6% per l’incentivo donne. Nel corso del 2021 continua a diminuire il ricorso a Esonero giovani (-64,8% rispetto al 2020 e -74,7% rispetto al 2019). Decontribuzione sud è la più utilizzata nei primi nove mesi del 2021 (67%), e i rapporti a tempo determinato (51%) e stagionale (21%) costituiscono la componente maggioritaria di tale agevolazione.A livello nazionale i contratti di Apprendistato e i rapporti instaurati con Esonero giovani sono utilizzati maggiormente al Nord del Paese. Decontribuzione Sud invece, per la sua specifica finalità, – spiega l’Inps – trova applicazione nelle regioni del Mezzogiorno (per il 68% in sole tre regioni: Campania, Puglia e Sicilia), con una parte residuale rilevata nelle aree del Centro-Nord che riguarda i contratti stipulati con agenzie di somministrazione, per le quali è prevista la possibilità di godere del beneficio contributivo anche se il lavoratore presta la propria attività lavorativa in una regione del Centro-Nord, purché la sede dell’agenzia sia ubicata in aree svantaggiate. Sia per l’Apprendistato che per Decontribuzione Sud, più del 50% dei rapporti di lavoro viene instaurato con aziende la cui forza lavoro non supera i 15 dipendenti, mentre le assunzioni di giovani con esonero contributivo sono maggiormente concentrate nelle imprese con più di 100 unità (59%).”Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli; trasporto e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione” è il settore con il maggior numero di rapporti incentivati con riferimento a tutte le tipologie di agevolazione ad eccezione dell’Incentivo Donne, per il quale il settore maggiormente interessato è quello delle “Attività professionali, scientifiche e tecniche; amministrazione e servizi di supporto”. Per la generalità dei rapporti agevolati, il settore con una percentuale di donne più alta rispetto agli uomini risulta essere quello di “Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale”. LEGGI TUTTO