Dicembre 2021

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    Tamburi, finanziamento da 100 milioni di euro da Banco BPM

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners (TIP), gruppo industriale diversificato quotato su Euronext STAR Milan, ha stipulato con Banco BPM un contratto per un finanziamento di 100 milioni di euro, con scadenza 31 dicembre 2025. Contestualmente, si legge in una nota, TIP ha rimborsato anticipatamente il finanziamento in vigore, da 65 milioni di euro, in scadenza nel giugno 2022, sempre erogato da Banco BPM. LEGGI TUTTO

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    Omicron, Gentiloni: ripresa prosegue ma potrebbe rallentare

    (Teleborsa) – E’ possibile che nell’ultimo trimestre dell’anno la velocità della ripresa nell’Ue possa rallentare, a causa dell’impatto economico delle nuove restrizioni che molti Stati membri stanno decidendo a seguito della preoccupante diffusione della variante Omicron del Covid-19. Lo ha sottolineato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti oggi a Bruxelles. “Abbiamo ancora dati disaggregati e limitati”, ma, ha detto durante una conferenza stampa, “è possibile che nell’ultimo trimestre la velocità della ripresa possa rallentare. Esamineremo la situazione a gennaio e febbraio; ieri l’Indice della fiducia economica dei consumatori nell’Ue mostrava un rallentamento (-1,4 in dicembre su novembre, ndr), e questo è probabilmente connesso alle nuove misure restrittive”. “Sono ancora convinto – ha comunque precisato il commissario – che non assisteremo alle conseguenze economiche comparabili a quelle del primo lockdown; ma questo non significa che non dobbiamo monitorare molto da vicino la situazione”. Oggi, “l’esistenza dei vaccini ci garantisce innanzitutto la nostra salute, ma ci garantisce anche le conseguenze economiche saranno molto più limitate, e che la ripresa magari rallenta un po’, ma certamente prosegue”, ha concluso Gentiloni. “C’è bisogno di giustizia fiscale, soprattutto in un momento come questo in cui tutti in Europa dobbiamo proteggere i nostri cittadini le nostre economie”. Così Gentiloni, rispondendo alle Tv italiane dopo la conferenza stampa in cui ha presentato, oggi a Bruxelles, due importanti proposte della Commissione sulla fiscalità delle imprese. Le due proposte sono la direttiva sull’aliquota fiscale minima del 15% per i grandi gruppi multinazionali, e un’altra direttiva volta a impedire l’elusione e l’evasione fiscale da parte di società estere attraverso il ricorso a società di comodo negli Stati membri. “Le decisioni di oggi – ha detto – da un lato introducono a livello europeo questa tassazione minima per le grandi imprese del 15%, che ridurrà la guerra al ribasso che c’è stata in Europa in questi anni, e renderà più difficile l’accesso ai paradisi fiscali”. D’altra parte, “la seconda decisione è quella di mettere sotto pressione le società di comodo stabilendo una serie di filtri per verificare se queste societa’ hanno un’attività reale, oppure sono soltanto un veicolo per l’evasione fiscale e per l’esclusione del fisco”. Sono, ha concluso il commissario, “due misure importanti per rafforzare la nostra capacità di avere risorse pubbliche, in una crisi che davvero ne richiede in larghissima misura” LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, realizzate operazioni di cessione pro soluto con Unicredit Factoring

    (Teleborsa) – Ferrovie dello Stato Italiane ha comunicato che sono stati sottoscritti gli atti di cessione pro soluto delle somme pluriennali dovute dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili alle principali società del Gruppo FS, ai sensi del DL Rilancio 2020 e della Legge di Bilancio 2021, nel contesto più ampio delle misure varate dallo Stato italiano per fronteggiare gli effetti economici della pandemia da Covid-19.I contributi, dovuti dal 2022 al 2034, sono stati ceduti a Unicredit Factoring, nel ruolo di cessionario, a seguito di un confronto competitivo indetto nel mese di novembre 2021 da FS Holding che ha coordinato, strutturato e negoziato le operazioni per conto di Trenitalia e RFI nel ruolo di cedenti, per somme complessivamente pari a circa 445 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Borsa, prima seduta brillante per Directa SIM e ISCC Fintech

    (Teleborsa) – Nell’ondata di nuove aziende che sono arrivate sul mercato di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, sia Directa SIM che ISCC Fintech hanno registrato un primo giorno di negoziazioni brillante su su Euronext Growth Milan. La prima è pioniere del trading online in Italia e uno dei primi broker al mondo ad offrire servizi di trading sul web, la seconda è un spin-off di Conafi e specializzata nell’analisi e nell’acquisto di portafogli granulari non performing loans (NPL). Le azioni di Directa SIM hanno chiuso la seduta in rialzo del 12,25% a quota 3,3675 euro, rispetto al prezzo di collocamento di 3 euro, raggiungendo una capitalizzazione a fine giornata di 55,56 milioni di euro. Nella prima giornata sono state scambiate 1.387.000 azioni pari al 61,64% del flottante. Il controvalore scambiato è stato di quasi 4,8 milioni di euro, di cui il 63,85% è stato intermediato dai clienti Directa SIM.Le azioni di ISCC Fintech hanno chiuso la seduta in rialzo del 13,60% a quota 5,68 euro, rispetto al prezzo di collocamento di 5 euro. Nella prima giornata sono state scambiate 193.811 azioni in 126 contratti, per un controvalore scambiato di oltre 1,2 milioni di euro.(Foto: © Antonio Truzzi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Confindustria: contagi e caro energia minacciano risalita PIL

    (Teleborsa) – L’Italia è oggi su un “sentiero scivoloso di risalita”: questo l’avvertimento degli economisti di via dell’Astronomia per i quali “crescono i rischi per la risalita del PIL, caro-energia e nuovi contagi sono i principali”. Il Centro studi di Confindustria, con la nota mensile ‘flash’ su congiuntura e previsioni, rileva che “nel quarto trimestre si conferma una frenata dell’economia italiana: preoccupano la scarsità di commodity, i prezzi alti dell’energia, i margini erosi, l’aumento dei contagi”. Ma “il trend di risalita dovrebbe proseguire”, con il recupero dei livelli pre-covid che resta previsto a inizio 2022.Quanto ai consumi sono “alimentati dall’extra-risparmio accumulato”. Il Centro studi di Confindustria vede “luci e ombre per la spesa”, ma come possibile spinta positiva calcola che c’è “tanta liquidità sui conti correnti”, una “espansione del risparmio” che “è in gran parte affluita verso attività finanziarie liquide delle famiglie italiane. Le risorse affluite tramite aumento dei prestiti bancari, invece, sono state modeste (+1,8% nel 2020). L’ammontare di depositi delle famiglie è quindi cresciuto di 66 miliardi nel 2020, da 1.043 a fine 2019 a 1.109 miliardi, ben oltre il suo pur significativo trend crescente a prezzi correnti”, e “tale dinamica è proseguita nel 2021, con un aumento più contenuto, pari a +40 miliardi fino a ottobre”. Così, “i consumi restano sostenuti da un potente driver: il risparmio accumulato dalle famiglie durante la crisi. A favore è anche il completo recupero degli occupati dipendenti e in prospettiva dei redditi”, ma “l’attesa risalita dei consumi rischia” però “di subire una frenata, a causa del balzo dei prezzi dell’energia, che riduce il potere d’acquisto”. La propensione a risparmiare – calcolano ancora gli economisti di via dell’Astronomia – ha toccato il 20% nel 2° trimestre 2020 e poi ha subìto una parziale flessione, arrivando al 12,9% nel 2° trimestre 2021, ancora alta (la media 2010-2019 è stata dell’8,2%). Nell’intero 2020, il risparmio ha raggiunto valori massimi, toccando i 170 miliardi (la media 2010-2019 è stata di 90 miliardi).”Nel IV trimestre si conferma una frenata dell’economia italiana: preoccupano la scarsità di commodity, i prezzi alti dell’energia, i margini erosi, l’aumento dei contagi. Ma il trend di risalita dovrebbe proseguire: dopo il rimbalzo del terzo trimestre (+2,7%), il PIL italiano è a -1,3% dal livello pre-Covid (da un minimo di -17,9%) ed è previsto completare il recupero a inizio 2022″, indica il centro studi diretto da Alessandro Fontana. Sull’industria pesano i “rischi da energia”. LEGGI TUTTO

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    Fervi, Guido Greco lascia ruolo di DG per occuparsi dell'integrazione di Rivit

    (Teleborsa) – Fervi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della fornitura di attrezzature professionali per officine, ha comunicato che il direttore generale Guido Greco ha rassegnato le dimissioni per intraprendere un nuovo ruolo all’interno del gruppo come amministratore delegato e direttore generale di Rivit, acquisita da Fervi a settembre 2021. Dal 1° gennaio 2022, avrà l’obiettivo di velocizzare il processo di integrazione di Rivit all’interno del Gruppo Fervi. In attesa di valutare una nuova figura nel ruolo di direttore generale in Fervi, l’amministratore delegato Roberto Tunioli ricoprirà il ruolo ad interim. Greco continuerà a ricoprire i ruoli di consigliere all’interno del CdA e di Investor Relator. LEGGI TUTTO

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    Imposta societaria, Commissione UE: “Garantire tassazione minima al 15%”

    (Teleborsa) – Imporre un’aliquota fiscale minima per i grandi gruppi e impedire l’elusione e l’evasione fiscale attraverso il ricorso a società di comodo. Questi gli obiettivi alla base delle due proposte presentate oggi dalla Commissione europea. La prima direttiva, che garantisce un’aliquota fiscale effettiva minima per le attività mondiali dei grandi gruppi multinazionali, tiene fede all’impegno dell’Ue di essere tra i primi ad attuare con grande rapidità il recente accordo storico su una riforma fiscale a livello mondiale volta a rendere equo, trasparente e stabile il quadro internazionale per la tassazione delle società. La proposta odierna – spiega la Commissione in una nota – rispecchia l’accordo internazionale e stabilisce in che modo i principi dell’aliquota fiscale effettiva del 15 %, concordati tra 137 paesi, saranno messi in pratica nell’Ue. La proposta comprende un insieme comune di norme sulle modalità di calcolo dell’aliquota fiscale effettiva affinché questa sia applicata con correttezza e coerenza in tutta l’Ue.”Procedendo rapidamente per allinearsi con l’accordo di ampia portata dell’Ocse, – ha commentato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone – l’Europa sta svolgendo appieno il suo ruolo nella creazione di un sistema globale più equo di tassazione delle imprese. Ciò è particolarmente importante in un momento in cui dobbiamo aumentare i finanziamenti pubblici per una crescita sostenibile ed equa e i relativi investimenti e soddisfare allo stesso tempo il fabbisogno di finanziamenti pubblici, sia per affrontare le conseguenze della pandemia che per promuovere la transizione verde e digitale. Recepire nel diritto dell’Ue l’accordo Ocse su una tassazione minima effettiva sarà fondamentale per combattere l’elusione e l’evasione fiscali, evitando nel contempo una corsa al ribasso con una concorrenza fiscale pericolosa tra i paesi. Si tratta di un importante passo avanti nella nostra agenda per una tassazione equa”.”Nell’ottobre di quest’anno – ha dichiarato il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni – 137 paesi hanno sostenuto un accordo multilaterale storico per trasformare la tassazione globale delle imprese, affrontando ingiustizie di lunga data e preservando nel contempo la competitività. Appena due mesi dopo stiamo compiendo il primo passo per porre fine alla corsa fiscale al ribasso che danneggia l’Unione europea e le sue economie. La direttiva proposta garantirà che la nuova aliquota d’imposta effettiva minima del 15 % per le grandi imprese sia applicata in modo pienamente compatibile con il diritto dell’Ue. La prossima estate, una volta firmata la relativa convenzione multilaterale, daremo seguito a una seconda direttiva per attuare l’altro pilastro dell’accordo sulla ridistribuzione dei diritti di imposizione. La Commissione europea ha lavorato duramente per conseguire questo accordo e sono orgoglioso che oggi siamo all’avanguardia nell’attuarlo a livello mondiale.”Le norme proposte – spiega la Commissione – si applicheranno a qualsiasi grande gruppo, nazionale o internazionale che abbia la società madre o una controllata in uno Stato membro dell’Ue. Se l’aliquota effettiva minima non è imposta dal paese in cui una società a bassa imposizione è ubicata, sono previste disposizioni che consentono allo Stato membro della società madre di applicare un’imposta complementare. La proposta garantisce inoltre un’imposizione effettiva nel caso in cui la società madre sia situata al di fuori dell’Ue in un paese a bassa imposizione che non applica norme equivalenti. In linea con l’accordo globale, la proposta prevede anche alcune eccezioni. Per ridurre l’impatto sui gruppi che svolgono attività economiche reali, le imprese potranno escludere un importo di reddito pari al 5 % del valore dei beni materiali e al 5 % dei salari. Le norme prevedono inoltre l’esclusione di importi minimi di profitto, al fine di ridurre l’onere di conformità in situazioni a basso rischio. Ciò significa che quando i profitti e i ricavi medi di un gruppo multinazionale in un dato paese sono inferiori a determinate soglie minime, tale reddito non è preso in considerazione nel calcolo dell’aliquota.La seconda iniziativa presentata oggi dalla Commissione europea è volta per combattere l’uso improprio di società di comodo a fini fiscali. La proposta mira a garantire che le società che esercitano un’attività economica minima o nulla non possano beneficiare di agevolazioni fiscali e non pesino sui contribuenti. “In tal modo – sottolinea la Commissione – sarà inoltre tutelata la parità di condizioni per la stragrande maggioranza delle imprese europee, fondamentali per la ripresa dell’Ue, e i contribuenti non dovranno sopportare ulteriori oneri finanziari a causa di coloro che cercano di eludere la loro giusta quota di tasse. Le società di comodo o le società fantasma possono svolgere utili funzioni commerciali, ma alcuni gruppi di imprese internazionali e singoli individui ne abusano per una pianificazione fiscale aggressiva o per evadere il fisco. Alcune imprese indirizzano i loro flussi finanziari verso società di comodo in paesi con un tasso di imposizione basso o nullo o in cui si può facilmente eludere il fisco. Allo stesso modo, anche singoli individui possono ricorrere a società di comodo per non pagare le imposte patrimoniali o sugli immobili nel paese di residenza o nel paese di ubicazione del bene”.”Le società di comodo – ha affermato Dombrovskis – continuano a offrire ai criminali una facile opportunità per abusare degli obblighi fiscali. Nel corso degli anni si sono verificati troppi scandali legati all’uso improprio di società di comodo. Si tratta di un danno all’economia e alla società nel suo complesso e di un onere supplementare ingiusto per i contribuenti europei. Oggi compiamo un decisivo passo in avanti nella nostra lotta di lunga data contro gli abusi fiscali e a favore di una maggiore trasparenza delle società. Con i nuovi obblighi di monitoraggio e comunicazione sarà più difficile per le società di comodo beneficiare di vantaggi fiscali iniqui e più facile per le autorità nazionali individuare gli abusi collegati alle società di comodo. Non vi è spazio in Europa per chi approfitta delle norme per evadere o eludere il fisco o riciclare denaro: tutti devono pagare la loro giusta quota di tasse”.”La presente proposta – ha sottolineato Gentiloni – aumenta la pressione sulle società di comodo, stabilendo norme in materia di trasparenza, in modo da individuare più facilmente l’uso improprio di queste società a fini fiscali. La nostra proposta stabilisce indicatori oggettivi per aiutare le autorità fiscali nazionali a individuare le imprese che esistono solo sulla carta: in questi casi le società saranno assoggettate a nuovi obblighi di dichiarazione fiscale e perderanno l’accesso ai vantaggi fiscali. Si tratta di un altro passo importante nella nostra lotta contro l’elusione e l’evasione fiscali nell’Unione europea”.La Commissione presenterà inoltre una proposta sulla riassegnazione dei diritti di imposizione nel 2022, una volta concordati gli aspetti tecnici della convenzione multilaterale. Entro la fine del 2023 sarà pubblicato anche un nuovo quadro per la tassazione delle imprese nell’Ue che ridurrà gli oneri amministrativi per le imprese che lavorano in più Stati membri, eliminerà gli ostacoli fiscali e creerà un contesto più favorevole alle imprese nel mercato unico. LEGGI TUTTO

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    WIIT, l'azionista di riferimento WIIT FIN sale al 55% e punta al 58%

    (Teleborsa) – WIIT, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel mercato del Cloud Computing, ha comunicato che l’azionista di riferimento WIIT FIN è salito dal 52,73% al 54,99% della società (pari al 69,90% dei diritti di voto), con l’impegno di incrementare fino al 58,29% a scadenza di un contratto forward al 2024. L’operazione è stata infatti effettuata con l’acquisto di 1.530.900 azioni ordinarie, tramite l’esercizio di opzioni call precedentemente acquistate, e il riacquisto netto, per contestuale chiusura, di 1.187.250 opzioni put, aventi come sottostante azioni WIIT, precedentemente vendute. Al fine di finanziare l’acquisto delle azioni, WIIT FIN ha contemporaneamente sottoscritto un contratto forward con sottostante 925.000 azioni ordinarie (pari a circa il 3,3% del capitale sociale di WIIT) con l’impegno di WIIT FIN stessa di riacquistare le azioni a termine (20 dicembre 2024) a 34 euro per azione.”Sono molto soddisfatto dell’andamento di WIIT, in particolare nell’ultimo anno, periodo in cui il gruppo ha mostrato di saper consolidare il mercato, non solo in Italia, ma anche all’estero – ha commentato l’AD Alessandro Cozzi – Credo che il percorso di sviluppo intrapreso potrà portare a una ulteriore creazione di valore nei prossimi anni trainata da una domanda sempre crescente di servizi Cloud, abilitanti per tutti i processi di trasformazione digitale in atto in questo contesto e da una squadra di manager di standing elevato e comprovata esperienza”.”Questi sono i motivi che hanno guidato WIIT Fin alla decisione di investire ulteriormente in WIIT incrementando la partecipazione dal 52,73% del capitale sociale al 54,99%, con l’impegno di raggiungere il 58,29% entro il 2024 – ha aggiunto Cozzi – La creazione di valore per gli azionisti dal momento dell’IPO è stata del 756% e sono convinto che tale performance possa proseguire e accelerare nei prossimi anni”. LEGGI TUTTO