Dicembre 2021

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    Banca d'Italia, le imprese con rating di legalità nel 2020 sono state 10.112 (+11,1%)

    (Teleborsa) – Nel 2020 le imprese titolari di rating di legalità finanziate presso il sistema bancario sono state 10.112, per un incremento dell’11,1% (30,4% nel 2019). La percentuale di imprese finanziate che hanno beneficiato del rating di legalità e’ cresciuta di un punto percentuale al 58,8%. Lo comunica la Banca d’Italia che ha pubblicato i dati aggregati relativi agli effetti del rating di legalità – attribuito dall’Agcm alle imprese che ne fanno richiesta – sulla concessione di finanziamenti da parte del sistema bancario. I benefici riconosciuti alle imprese, spiega Bankitalia, si sono concretizzati principalmente nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento; in particolare, in sede di prima istanza di finanziamento, la riduzione dei tempi di istruttoria si è verificata in circa 9 casi su 10. Le imprese che non hanno conseguito benefici dal possesso del rating di legalità sono state 4.171, pari al 41,2% del totale delle imprese finanziate: nel 54,1% dei casi l’assenza di benefici è dipesa dalla mancata dichiarazione del titolo da parte dell’impresa nel corso dell’istruttoria; nel 43% dei casi il rating di legalità non ha apportato informazioni aggiuntive ai fini dell’accertamento del merito creditizio. Infine, 217 imprese titolari di rating di legalità non sono state finanziate; nella maggioranza dei casi le relative istanze di finanziamento o di revisione delle condizioni non sono state accolte per insufficiente merito creditizio. LEGGI TUTTO

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    Delocalizzazioni, Todde: provvedimento in Legge di Bilancio è un punto di partenza

    (Teleborsa) – “Se non ci fosse stata una spinta complessiva quasi quotidiana sia del Movimento che vostra, oggi non saremmo mai arrivati a parlare di questo tema. Questa norma, che abbiamo inserito in Legge di Bilancio, è una mediazione della mediazione, e ne siamo tutti consapevoli, ma è un punto di partenza che ha avuto il merito di far affrontare concretamente il tema all’opinione pubblica spingendo la politica a discuterne una volta per tutte”. Lo ha detto la viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, nel corso dell’incontro a palazzo Madama fra la delegazione del M5S guidata da Giuseppe Conte e i vertici dei sindacati confederali. “Questa norma – ha sottolineato Todde – serve perché dimostra quanto sia necessario un percorso ordinato che offra alternative alla chiusura o alla delocalizzazione. Guardiamo il caso dell’azienda Elica: se non avessimo avuto tempo, avrebbe delocalizzato, invece abbiamo salvaguardato 400 posti di lavoro. Il punto è proprio questo: ottenere tempo e stabilire un percorso per cercare soluzioni diverse. Noi non vogliamo discutere solo di come avvengono i licenziamenti. Il tema è più ampio e va dalla competitività di un territorio alla formazione del lavoratore. Quando una multinazionale decide di chiudere, tutte le PMI di quel territorio, che sono più fragili, rischiano di andare in crisi. E le PMI costituiscono l’ossatura del sistema produttivo italiano. E vanno protette, sempre”. “La norma è importante – ha detto ancora la viceministra – non perché vogliamo tenere vincolate in alcun modo le imprese, ma per consentire un percorso che – dove possibile – salvaguardi i posti di lavoro e non desertifichi le attività produttive. Quando un’azienda chiude, chiude anche l’indotto. Importante portare il tema sul tavolo. Grazie al nostro impegno abbiamo fatto capire che il problema ci sta e serve una regolamentazione che lo affronti”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Draghi: “Italia più forte, influente e credibile. Nel 2022 prima sfida è attuazione Pnrr”

    (Teleborsa) – “Grazie alla politica estera l’Italia è più forte, più influente, più credibile. Lo stesso spirito di collaborazione, la stessa determinazione, lo stesso orgoglio di rappresentare l’Italia ci deve accompagnare anche il prossimo anno. Abbiamo davanti sfide significative, da cui dipende la nostra credibilità davanti ai cittadini e ai nostri partner”. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso del suo intervento alla XIV Conferenza Ambasciatori e Ambasciatrici che si è chiusa oggi alla Farnesina. “La prima sfida – ha proseguito il premier – è l’attuazione del Pnrr. Nei prossimi cinque anni, dobbiamo investire 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri fondi per un totale di 235 miliardi di euro. Ci siamo impegnati a ridurre i divari, accelerare la transizione digitale ed ecologica, migliorare la scuola, la sanità e a riformare in modo profondo l’economia. Il Pnrr non è il piano di rilancio di questo governo. È il piano di tutto il Paese. Spetta a tutti, politici, funzionari, imprenditori, parti sociali, contribuire alla sua realizzazione in modo rapido, efficiente, onesto”.Parlando della pandemia e della conseguente crisi economica “che hanno colpito soprattutto i più deboli” Draghi ha sottolineato come gli ultimi anni siano stati “molto difficili per il nostro Paese, come per il resto del mondo”. In tale scenario, tuttavia, “l’Italia – ha affermato il premier – ha dimostrato, ancora una volta, di saper reagire alle crisi più dure con coraggio, determinazione, unità”. In cima alle priorità illustrate da Draghi figura la gestione della nuova fase della crisi sanitaria. “La campagna di vaccinazione – ha detto il presidente del Consiglio – ci ha permesso di salvare vite e di riaprire l’economia, le scuole, i luoghi della nostra socialità. L’arrivo della stagione invernale e la diffusione della variante Omicron ci obbligano però alla massima cautela nella gestione dei prossimi mesi”. Ad oggi nel nostro Paese – come ha evidenziato il premier – “medici, infermieri, volontari hanno somministrato oltre 106 milioni di dosi di vaccino, uno sforzo senza precedenti nella storia recente”. Determinante per la ripresa dell’economia, ha aggiunto il premier, è stato “l’impegno di lavoratori e imprenditori”. Ampliando lo sguardo Draghi ha affermato che “il contrasto alla pandemia non è una questione soltanto interna, ma un tema centrale per la politica estera. Durante la presidenza del G20, – ha ricordato il premier – abbiamo incoraggiato la comunità globale a vaccinare il mondo, per aiutare i cittadini dei Paesi più vulnerabili e ridurre il rischio di nuove varianti. Il Global Health Summit dello scorso maggio a Roma ha visto i Paesi più ricchi e le case farmaceutiche impegnarsi a donare un numero considerevole di dosi. Dobbiamo mantenere queste promesse e assicurarci che i vaccini arrivino chi ne ha bisogno. L’Italia sostiene l’ambizione di vaccinare il 70% della popolazione di tutti i Paesi entro metà 2022. Quest’obiettivo ora deve essere raggiunto”.Sul fronte europeo, parlando agli ambasciatori, Draghi ha sottolineato la necessità di “accelerare verso una difesa europea, complementare alla Nato. La bussola strategica che ci apprestiamo ad adottare – ha detto il presidente del Consiglio – è un primo passo, a cui deve seguire un impegno ancora maggiore in termini di capacità militari e risorse finanziarie. Dobbiamo costruire una politica estera più chiara e più forte, dotata di meccanismi decisionali efficaci, a partire dal superamento del principio di unanimità. All’interno di queste alleanze, il rapporto con gli Stati Uniti è e rimarrà centrale”. Nel corso del suo intervento il premier ha ribadito l’importanza del Trattato del Quirinale firmato dall’Italia lo scorso 26 novembre, definendo l’accordo “un momento storico nelle relazioni tra Italia e Francia”. Riguardo alla questione dei flussi migratori per Draghi “ora è essenziale che l’Unione europea adotti una gestione condivisa, umana e sicura, all’altezza dei nostri valori. Servono – ha proseguito – corridoi umanitari dai Paesi terzi verso l’Europa che impegnino anche altri Paesi europei, non solo l’Italia. E servono accordi di rimpatrio giusti ed efficaci. Anche in questo, l’Unione europea può svolgere un ruolo di guida”. Centrale è per Draghi il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale. “Sotto la presidenza italiana, il G20 – ha detto il premier – ha fatto passi avanti molto significativi sul fronte della tassazione globale, della distribuzione di vaccini, della lotta al cambiamento climatico. Il nostro è stato un multilateralismo efficace, che parte dalla consapevolezza che i fenomeni globali richiedono risposte collettive”. Ricordando come la lotta al cambiamento climatico richieda sforzi notevoli sul piano interno e internazionale Draghi ha affermato che “gli impegni che abbiamo preso come Unione europea ci obbligano ad agire su più fronti. Dobbiamo fare in modo – ha spiegato – che la transizione ecologica sia un’opportunità, che le nostre imprese siano in grado di gestire queste profonde trasformazioni, che i lavoratori siano formati adeguatamente per i lavori che verranno e che i cittadini, soprattutto i più deboli, siano sostenuti nel far fronte ai costi della transizione”. Per il presidente del Consiglio “è essenziale continuare a impegnarci perché tutti i Paesi partecipino al processo di decarbonizzazione. Questo – ha spiegato – può procedere con velocità diverse, a seconda del livello di sviluppo economico dei singoli Stati, ma deve partire al più presto ovunque. Dobbiamo ribadire l’impegno, preso al G20 di Roma, di contenere il riscaldamento globale entro un grado e mezzo e raggiungere la neutralità climatica intorno alla metà del secolo. Il settore privato può contribuire in maniera decisiva a questo obiettivo, come è emerso alla Cop26 di Glasgow. E dobbiamo coinvolgere i giovani, i veri protagonisti di questo cambiamento”.Tra i “nodi” di politica estera toccati dal presidente del Consiglio figurano le tensioni ai confini orientali dell’Europa, la crisi in Afghanistan e la questione libica. “Siamo determinati a ridurre le contrapposizioni sempre più evidenti ai confini orientali dell’Europa. Mi riferisco – ha affermato Draghi – alle tensioni in Ucraina con la Russia, e la crisi al confine tra Polonia e Bielorussia. Dobbiamo essere fermi nel condannare qualsiasi provocazione. L’utilizzo dei migranti come strumento di pressione geopolitica è inaccettabile. Allo stesso tempo, dobbiamo proseguire con il dialogo, a livello bilaterale e sul piano multilaterale”. Sul fronte dell’Afghanistan il premier ha affermato che nonostante il vertice straordinario organizzato “per coordinare una risposta comune sui temi degli aiuti umanitari, della lotta al terrorismo, della mobilità, la crisi diventa sempre più grave”. In Libia “dobbiamo proseguire con il nostro impegno per la piena stabilizzazione del Paese, seguendo il percorso tracciato dalle Nazioni Unite. È un processo – ha detto Draghi – che deve rimanere a guida libica, che la comunità internazionale deve sostenere e accompagnare. Nonostante il rinvio del voto del 24 dicembre, è importante che ci siano quanto prima elezioni libere, credibili e inclusive che possano unire il Paese e portare a una pace duratura”.Durante il suo discorso Draghi ha ricordato l’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso brutalmente nella Repubblica Democratica del Congo con il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milàmbo. “Sono morti – ha detto il presidente del Consiglio – per aver fatto il loro lavoro, in un contesto difficile, come quello in cui operano molti di voi. Ai loro cari va la mia più sentita vicinanza. Auspico che venga fatta finalmente luce sul loro assassinio, e che si accertino prontamente tutte le responsabilità”. LEGGI TUTTO

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    General Mills paga dazio con la trimestrale in chiaroscuro

    (Teleborsa) – Retrocede molto General Mills, che esibisce una variazione percentuale negativa del 3,94%.A pesare sulle azioni del gruppo alimentare sono i conti del secondo trimestre che si è chiuso in chiaroscuro. Una delle più importanti multinazionali statunitensi attive nella produzione di alimenti ha tuttavia rivisto la propria guidance per l’anno fiscale 2022 per riflettere una maggiore crescita delle vendite, costi più elevati e l’impatto della dismissione di Yoplait in Europa.La trendline del titolo su base settimanale si muove parallelamente a quella dell’S&P-500, ad evidenza del fatto che il movimento di General Mills subisce la pressione del mercato a cui fa riferimento, piuttosto che di eventi legati al titolo stesso.Segnali di rafforzamento per la tendenza di breve con resistenza più immediata vista a 65,81 USD, con un livello di supporto a controllo della fase attuale stimato a 64,2. L’equilibrata forza rialzista di General Mills è supportata dall’incrocio al rialzo della media mobile a 5 giorni sulla media mobile a 34 giorni. Per le implicazioni tecniche assunte dovremmo assistere ad una continuazione della fase rialzista verso quota 67,42. LEGGI TUTTO

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    Covid, terapie intensive occupate di nuovo sopra mille: non succedeva dalla fine di maggio

    (Teleborsa) – Sono 30.798 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 16.213. Sono invece 153 le vittime in un giorno (ieri 137). Sono 851.865 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati. (Ieri 337.222). Il tasso di positività è al 3,6%, in calo rispetto al 4,8% di ieri. Sono 1.012 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 25 in più rispetto a ieri. Mille persone nelle terapie intensive non si registravano in Italia dal 31 maggio scorso quando il totale era 1.033 i pazienti ricoverati. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 8.381, 280 in più rispetto a ieri. I 30.798 nuovi positivi al Covid registrati nelle ultime 24 ore rappresentano il livello più alto dal 21 novembre del 2020, quando se ne registrarono 34.767. Per trovare invece un numero di morti superiore ai 153 rilevati oggi si deve risalire allo scorso 27 maggio, quando furono 171. LEGGI TUTTO

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    Nike festeggia la trimestrale oltre attese

    (Teleborsa) – Rialzo per Nike, che passa di mano in forte guadagno, sopravanzando i valori precedenti del 7,30%.A fare da assist al titolo contribuisce la trimestrale superiore alle aspettative annunciata dal gigante dello sportswear, grazie alle vendite in Nord America.Il confronto del titolo con il Dow Jones, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa di Nike rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Quadro tecnico in evidente deterioramento con supporti a controllo stimati in area 165 USD. Al rialzo, invece, un livello polarizzante maggiori flussi in uscita è visto a quota 171,5. Il peggioramento di Nike è evidenziato dall’incrocio al ribasso della media mobile a 5 giorni con la media mobile a 34 giorni. A brevissimo sono concrete le possibilità di nuove discese per target a 161,6. LEGGI TUTTO

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    Manovra, oggi l'approdo in Aula al Senato: è attesa alla Camera il 28 dicembre

    (Teleborsa) – La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che la Legge di Bilancio approderà in Aula della Camera martedì 28 dicembre, con l’avvio della discussione generale alle 14. Le votazioni non avranno inizio prima delle 18. I lavori proseguiranno nelle giornate del 29 e del 30 e c’è anche l’ipotesi del 31 dicembre. Sempre in capigruppo, viene riferito, è stata avanzata l’ipotesi che il governo possa mettere la fiducia sulla legge di Bilancio, per il via libera definitivo.Dopo il via libera della commissione Bilancio del Senato a tutti gli emendamenti del governo – da quello ‘omnibus’, che introduce in manovra il taglio di Irpef e Irap, la rateizzazione delle bollette, riscrive il patent box e rifinanzia il bonus tv, a quelli su delocalizzazioni e stabilizzazione delle toghe onorarie – alle 15,30 la Legge di Bilancio è approdata in Aula al Senato dove è in corso la discussione generale.Tra gli emendamenti approvati dalla Commissione c’è quello sul Superbonus 110%, che toglie il vincolo del tetto Isee per le villette. Il testo approvato è lo stesso riformulato e poi presentato in nottata in commissione Bilancio durante l’esame della legge di bilancio. Previsto anche un bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche. Si prevede una detrazione da scontare in 5 anni per le spese sostenute dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, con tetto a 50mila euro per le villette, 40mila ad appartamento per i piccoli condomini e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità. Il bonus serve per installare ad esempio ascensori o montacarichi, e sarà esteso anche a “interventi di automazione degli impianti degli edifici”, comprese le spese di smaltimento dei vecchi impianti. LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze, la Guardia di Finanza acquisisce documenti nelle sedi di Inter e Lega

    (Teleborsa) – La Guarda di Finanza ha perquisito le sedi di Inter e Lega nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sulle plusvalenze della società nerazzurra relative agli anni 2017/19 acquisendo alcuni documenti. L’indagine è a carico di ignoti per false comunicazioni sociali. L’operazione dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, come si legge in un comunicato del procuratore facente funzione Riccardo Targetti, è finalizzata ad “acquisire documentazione relativa alle cessioni” da parte dell’Inter “dei diritti pluriennali sulle prestazioni di taluni calciatori” che riguardano gli esercizi di bilancio 2017-2018 e 2018-2019.L’intento di inquirenti e investigatori, precisa la nota, è “verificare la regolarità della contabilizzazione delle relative plusvalenze”. L’ipotesi di reato, spiega ancora Targetti, per la quale sono in corso “le indagini preliminari, nei confronti di ignoti, riguarda il delitto di false comunicazioni sociali”. Gli accertamenti dovrebbero riguardare operazioni per 100 milioni di euro tra il 2017 e il 2019 per la cessione di una decina di giocatori di fascia medio-bassa, alcuni anche delle giovanili. I pm di Milano, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, assieme al procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, titolari del fascicolo sulle presunte irregolarità nei bilanci dell’Inter, hanno analizzato da fonti aperte anche i documenti contabili del Milan dai quali, è stato riferito, non sono emerse criticità. L’indagine milanese è nata in autonomia e temporalmente dopo quella di Torino che ha visto protagonista la Juventus. “Nessun tesserato dell’Inter è indagato. Nessuna contestazione è stata formalizzata. Come recita il comunicato stesso della Procura, si tratta di indagini preliminari”, ha fatto sapere l’Inter in una nota ufficiale, dopo l’acquisizioni dei documenti.(Foto: Oscar Federico Bodini, CC BY-SA 2.0) LEGGI TUTTO