Dicembre 2021

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    USA, scorte industria ottobre +1,2% m/m vendite +2,1%

    (Teleborsa) – Crescono le scorte dell’industria in USA a ottobre. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dell’1,2% a 2.127,5 miliardi di dollari, oltre a quanto stimato dagli analisti (+1,1%) e dopo il +0,8% del mese precedente (dato rivisto da un +0,7%). Su base annua si è registrato un aumento del 7,8%. Nello stesso periodo le vendite sono salite del 2,1% su base mensile, attestandosi a 1.709,1 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione positiva del 16,7% rispetto a ottobre 2020. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,24. A ottobre 2020 era pari all’1,35. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO

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    Alerion, accordo per sviluppo di tre progetti eolici in Romania

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power, gruppo quotato su Europex Milan e attivo nella produzione di energia rinnovabile, ha firmato un accordo per lo sviluppo di tre nuovi progetti eolici in Romania con una potenza fino a 550 MW. L’operazione è stata portata a termine con la propria controllata rumena Alerion Clean Power Ro, che ha firmato con Black Sea Wind Partners, una delle principali società operanti nello sviluppo di progetti eolici in Romania.Alerion Clean Power, spiega in una nota, prevede che il processo autorizzativo degli impianti in sviluppo sarà completato entro la fine del 2024. “L’accordo firmato rafforza il programma di crescita che Alerion sta perseguendo all’estero, e in particolare in Romania”, viene aggiunto.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    IGD, Intesa Sanpaolo migliora target price e giudizio

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato il prezzo obiettivo su IGD SIIQ, uno dei principali player in Italia nel settore immobiliare retail e società quotata su Euronext STAR Milan, portandolo a 4,8 euro (da 4,6 euro) e ha migliorato il giudizio sul titolo a “BUY” da “ADD”. Nella seduta odierna, il titolo IGD SIIQ è in rialzo del 3,1% a quota 3,72 euro, proseguendo il rally di ieri. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha presentato il Piano Industriale 2022-2024.Gli analisti considerano il nuovo piano “in continuità con il percorso intrapreso negli ultimi anni da un punto di vista strategico, ma ora strutturato per tenere conto dei macro trend in atto di evoluzione delle abitudini di consumo, digitalizzazione e rivoluzione verde, intensificati dal Covid -19”. I nuovi obiettivi finanziari di IGD sono considerati “raggiungibili”, in particolare considerando la crescita economica prevista in Italia e non ipotizzando ulteriori restrizioni guidate dalla pandemia.Intesa Sanpaolo ha quindi sostanzialmente allineato le proprie aspettative 2022-24 agli obiettivi della società, sebbene adottando “un approccio più prudente sulla distribuzione dei dividendi in considerazione dello scenario ancora incerto per quanto riguarda le valutazioni del mercato immobiliare”. IGD ha affermato ieri di voler tornare a essere “una dividend company” con un dividendo distribuito previsto in crescita nell’arco del piano: nel 2022 il dividendo distribuito per azione si collocherà in un intervallo compreso di 0,25-0,30 euro, e successivamente sarà in crescita fino ad arrivare a 0,50 euro per azione nel 2024.Intesa Sanpaolo ora si aspetta che la società chiuda l’anno con ricavi per 151,1 milioni di euro, un EBITDA di 104,3 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 55 milioni di euro. Questi valori dovrebbero passare nel 2022, rispettivamente, a 148,2 milioni di euro, 111,3 milioni di euro e 64,4 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un incremento nel 2023 a ricavi per 153,8 milioni di euro, un EBITDA di 116,9 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 70,2 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Poco mossa la Borsa americana in attesa della FED

    (Teleborsa) – Sostanzialmente stabile Wall Street, che continua la sessione sui livelli della vigilia in attesa delle mosse della FED, che potrebbe annunciare un avvio più veloce del tapering e un inizio anticipato di rialzo dei tassi. Alle 20.00 (ora italiana) la Banca centrale USA comunica le decisioni di politica monetaria, mentre alle 20.30 c’è la conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Il Dow Jones si ferma a 35.533 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500 (New York), che si posiziona a 4.632 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,26%); senza direzione l’S&P 100 (-0,14%).”Riteniamo che la FED annuncerà il raddoppio del ritmo del tapering, arrivando a 30 miliardi di dollari al mese a partire da metà gennaio 2022 (inizialmente aveva annunciato la cifra di 15 miliardi). Ciò comporterebbe la fine del Quantitative Easing a marzo 2022 (e non a giugno)”, ha commentato François Rimeu, Senior Strategist di La Francaise AM. “Il tapering non è il punto di svolta “hawkish” che pone fine ai mercati rialzisti, ma è un perno rispetto al massiccio allentamento monetario dall’inizio della pandemia”, ha scritto in una nota Tom Lee di Fundstrat, aggiungendo che il meeting del FOMC potrebbe trasformarsi in un “buy the event”.Sul fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio sono aumentate meno delle attese a novembre. L’indice manifatturiero Empire State di New York è aumentato, contro attese per una diminuzione. Sono saliti meno del mese precedente i prezzi import-export a novembre. Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori utilities (+0,55%), sanitario (+0,41%) e beni industriali (+0,41%). Tra i peggiori della lista dell’S&P 500, in maggior calo i comparti telecomunicazioni (-0,93%), energia (-0,85%) e materiali (-0,51%).Al top tra i giganti di Wall Street, Cisco Systems (+1,04%), United Health (+0,83%), Apple (+0,65%) e Coca Cola (+0,53%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Boeing, che continua la seduta con -1,17%.Vendite su Walgreens Boots Alliance, che registra un ribasso dell’1,01%.Piccola perdita per Chevron, che scambia con un -0,95%.Tentenna Goldman Sachs, che cede lo 0,95%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Adobe Systems (+1,88%), Intuitive Surgical (+1,74%), Intuit (+1,31%) e C.H.Robinson (+1,30%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Tripadvisor, che continua la seduta con -2,67%.In apnea Baidu, che arretra del 2,49%.Tonfo di Regeneron Pharmaceuticals, che mostra una caduta del 2,32%.Seduta negativa per Vodafone, che mostra una perdita del 2,18%. LEGGI TUTTO

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    Eli Lilly aumenta la guidance grazie a una solida pipeline di farmaci

    (Teleborsa) – L’azienda farmaceutica statunitense Eli Lilly ha rivisto al rialzo la propria guidance per il 2021 e fornito una previsione ottimistica per il 2022, in occasione di un incontro con la comunità finanziaria. “I successi di Lilly negli ultimi anni sono impressionanti, ma è dove stiamo andando che ci entusiasma di più”, ha affermato il CEO David Ricks, parlando di una solida pipeline e di una crescita sostenuta per il futuro. Eli Lilly prevede ora che le entrate del 2021 saranno comprese tra 28 e 28,3 miliardi di dollari e che l’utile per azione sarà compreso tra 6,18 e 6,23 dollari su base reported e tra 8,15 e 8,20 dollari su base non GAAP.L’azienda è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di lanciare 20 nuovi farmaci nel decennio tra il 2014 e il 2023. In particolare, negli ultimi otto anni, Eli Lilly ha prodotto 16 nuovi farmaci e prevede di lanciare altri cinque farmaci nei prossimi due anni, se approvati, inclusi tirzepatide, donanemab, pirtobrutinib, lebrikizumab e mirikizumab.L’azienda farmaceutica prevede che le entrate del 2022 saranno comprese tra 27,8 miliardi e 28,3 miliardi di dollari, con prodotti chiave per la crescita che guideranno i due terzi delle entrate principali del business, escluse le terapie COVID-19. Inoltre, prevede che il margine operativo sia di circa il 30% su base reported e di circa il 32% su base non GAAP e si aspetta che l’utile per azione sia compreso tra 8,00 e 8,15 dollari su base reported e tra 8,50 e 8,65 dollari su base base non GAAP. LEGGI TUTTO

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    PMI e Mid Cap, via all'Acceleratore Franco-Italiano per internazionalizzazione imprese

    (Teleborsa) – È stato lanciato oggi l’Acceleratore Franco-Italiano per PMI e Mid Cap, un’iniziativa dedicata alla formazione e agli incontri di business matching per sostenere la crescita e i processi di internazionalizzazione delle aziende sui mercati dei due Paesi. Il progetto è sostenuto da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Bpifrance, ELITE-società del Gruppo Euronext e Team France Export e prende il via oggi con un primo gruppo di circa 40 aziende francesi e italiane attive nei settori manifatturiero e dei servizi. L’iniziativa sarà articolata in sei sessioni, ciascuna della durata di due giorni, che si svolgeranno alternativamente tra la Francia e l’Italia. Il primo giorno di ogni sessione sarà dedicato alla formazione, mentre il secondo avrà un focus sugli incontri di business matching.Inoltre, il programma prevede sessioni formative fornite da primarie Business School italiane e francesi: MIP Politecnico di Milano, SDA Bocconi school of management di Milano e Sciences Po di Parigi, e la possibilità di cogliere potenziali opportunità di business attraverso incontri bilaterali. Saranno anche messi a disposizione delle aziende strumenti digitali di autodiagnosi come l’ELITE Digital Compass, lo strumento di ELITE per identificare i punti di forza di ciascuna azienda e per definire le proprie priorità di crescita, e contenuti di approfondimento fruibili attraverso piattaforme di e-learning. LEGGI TUTTO

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    Edison, nuovo piano: attività rinnovabili più che raddoppiate entro 2030

    (Teleborsa) – Edison, azienda italiana attiva nel settore energetico e controllata dal colosso francese EDF, ha presentato il piano al 2030 per lo sviluppo delle energie rinnovabili. La società aumenterà la propria capacità rinnovabile installata dagli attuali 2 GW a 5 GW al 2030 grazie a investimenti per 3 miliardi di euro nell’arco di piano. Queste risorse saranno destinate a impianti rinnovabili greenfield, ossia di nuova realizzazione, integrali ricostruzioni (repowering) di impianti eolici esistenti per dotarli di migliori tecnologie e a selettive operazioni di M&A.”Vogliamo accompagnare il Paese nella transizione energetica per raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality – ha commentato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison – Il nostro è un piano di crescita concreto e sostenibile che integra le diverse fonti di produzione introducendo anche sistemi di flessibilità. A fine piano la generazione rinnovabile rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo in uno sforzo importante di abbattimento delle emissioni climalteranti”.Nel settore eolico e fotovoltaico Edison ha attualmente circa 1,1 GW di potenza installata e i 1.500 MW in sviluppo si compongono di 800 MW eolici e oltre 700 MW fotovoltaici, per un totale di 63 impianti tra greenfield e integrali ricostruzioni su tutto il territorio nazionale. “Siamo anche impegnati nello sviluppo di ulteriore capacità rinnovabile per la produzione dell’idrogeno verde e di 1 GW di sistemi di stoccaggio e flessibilità come i pompaggi idroelettrici e le batterie al 2030”, ha aggiunto Marco Stangalino, Executive Vice President Power Asset Edison.Per il momento EDF non pensa a un disimpegno da Edison, che controlla per oltre il 99% e che ha delistato nel 2012. “Sul ritorno in borsa bisogna chiederlo ai nostri azionisti. Eravamo a Piazza Affari fino al 2012 e abbiamo le risparmio quotate”, ha detto l’AD, interpellato a margine della presentazione del piano. “Dipenderà dalla volontà degli azionisti se fare questo passo o meno. A breve non ne sono al corrente”, ha aggiunto Monti. A una domanda diretta sulla possibilità che il colosso francese pensi a uscire o a ridurre la sua quota, l’AD ha risposto: “Disimpegno da parte di EDF direi senz’altro di no. Questo piano che stiamo facendo è stato approvato dal CdA e dall’azionista di maggioranza che seguono questo piano di sviluppo in modo totale”. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import novembre +0,7% prezzi export +1%

    (Teleborsa) – Salgono meno del mese precedente i prezzi import-export USA a novembre. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato un +0,7% su mese dal +1,5% di ottobre (rivisto da un preliminare di +1,2%), risultando uguale al +0,7% atteso degli analisti. Su base annua, i prezzi import registrano una variazione positiva pari a +11,7%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione del +0,5% su mese. I prezzi export hanno riportato un incremento dell’1% dopo il +1,6% del mese precedente (da un preliminare di +1,5%), superiore al consensus (+0,5%). Su anno il dato evidenzia un incremento del 18,2%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un +1%. LEGGI TUTTO