Dicembre 2021

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    USA, Empire State index dicembre sorprende in positivo

    (Teleborsa) – Aumenta, contro attese per un calo, l’indice manifatturiero Empire State di New York, che si è portato a dicembre a 31,9 punti dai 30,9 punti di novembre. Il dato è migliore delle stime degli analisti, che erano per una diminuzione fino a 25 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini peggiora a 27,1, mentre quella sulle consegne diminuisce a 27,1 e quella sulle scorte a 9,1. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite al dettaglio crescono meno delle attese a novembre

    (Teleborsa) – Vendite al dettaglio in aumento meno delle attese negli Stati Uniti. Nel mese di novembre, si è registrato una variazione mensile positiva dello 0,3% a 639,8 miliardi di dollari, dopo il +1,8% del mese precedente (dato rivisto da +1,7%). Il dato comunicato dall’US Census Bureau è peggiore delle attese degli analisti, che indicavano un +0,8%. Su base annua si è registrato un aumento del 18,21% (+16,26% a ottobre).Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,3% dopo il +1,8% di ottobre (dato rivisto da +1,7%) e contro attese per un +0,9%.(Foto: Parker Burchfield on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Nice Footwear, Value Track inizia copertura con TP a 16 euro

    (Teleborsa) – Value Track ha iniziato la copertura sul titolo di Nice Footwear, gruppo quotato dallo scorso 18 novembre su Euronext Growth Milan e attivo nello sviluppo, produzione e distribuzione di scarpe per il tempo libero e lo sport. Il prezzo obiettivo è stato fissato a 16 euro per azione. Attualmente, si muove al rialzo Nice Footwear, che si attesta a 13 euro per azione, con un aumento dell’1,17%.Gli analisti si aspettano che il gruppo continuerà a crescere rapidamente (CAGR top line del 18% a 39 milioni di euro entro il 2024), mentre l’EBITDA dovrebbe registrare un CAGR del 22% a 3 anni e consentire una generazione di cassa cumulata di 8,5 milioni di euro (inclusi 4,6 milioni di proventi netti dell’IPO). Value Track si aspetta l’acquisto di un nuovo marchio premium (joint venture) entro la fine del 2023, l’ampliamento della licenza di Ellesse nel 2024, significativo cross selling nella linea di business progetti speciali (CAGR dei ricavi del 23% al 2024). Value Track si aspetta che la società chiuda l’anno fiscale 2022 (ad aprile 2022) con un valore della produzione di 24,5 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 3,2 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 1,3 milioni di euro. Questi valori dovrebbero salire nel 2023, rispettivamente, a 31,9 milioni di euro, 4 milioni di euro e 1,9 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un ulteriore incremento nel 2024 a un valore della produzione di 39 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 5 milioni di euro e un utile netto di 2,5 milioni di euro.Value Track ha prodotto la raccomandazione per conto di BPER Banca, che ha agito in qualità di Euronext Growth Advisor, Global Coordinator e Specialist nel processo di quotazione di Nice Footwear. LEGGI TUTTO

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    Inditex (Zara) e H&M, vendite tornate a livelli pre-pandemici o al di sopra

    (Teleborsa) – I due maggiori gruppi di moda retail al mondo hanno registrato vendite ai livelli pre-pandemici o al di sopra nell’ultimo trimestre. Inditex, multinazionale spagnola dell’abbigliamento che controlla marchi come Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti e Bershka, ha comunicato una crescita del fatturato a cambi costanti del 10% rispetto al 2019 nel trimestre che si chiude a ottobre. Il gruppo svedese Hennes and Mauritz (H&M), il secondo più grande al mondo, ha detto che le vendite nelle valute locali hanno raggiunto i livelli pre-pandemici nei tre mesi tra settembre e novembre.Il fatturato di Inditex nei primi nove mesi dell’anno è stato di 19,33 miliardi di euro, in crescita del 37% anno su anno. L’utile netto è stato di 2,5 miliardi di euro, in crescita anno su anno del 273%, mentre l’EBITDA è stato di 5,43 miliardi di euro (+63%). “Questi risultati sono molto soddisfacenti e dimostrano ancora una volta la solidità del nostro modello di business, la qualità e l’impegno dei nostri team e il potenziale realizzato dalla nostra strategia di integrazione completa tra negozi e online”, ha commentato il presidente esecutivo Pablo Isla.Le vendite nette in valuta locale di H&M sono aumentate dell’11% nel quarto trimestre 2021 (dal 1° settembre 2021 al 30 novembre 2021), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per l’anno finanziario 2021 le vendite nette sono aumentate del 12% in valute locali. Convertite in SEK, le vendite nette sono aumentate dell’8% a 56.813 milioni di SEK (circa 5,54 milioni di euro) nel quarto trimestre 2021. “Nonostante le continue restrizioni e le conseguenze negative della pandemia, le vendite in valuta locale del gruppo H&M sono tornate ai livelli del quarto trimestre 2019”, si legge in una nota. Le vendite nette in corone svedesi sono ancora inferiori ai livelli pre-pandemia. Due anni fa erano pari a 61,7 miliardi di corone. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Morellato, da Crédit Agricole FriulAdria e SACE finanziamento da 10 milioni

    (Teleborsa) – Crédit Agricole FriulAdria e Sace sostengono l’internazionalizzazione del Gruppo Morellato, azienda attiva nella produzione di gioielli, orologi e accessori.Nell’ambito dell’operatività a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione delle aziende italiane, Sace ha garantito un finanziamento ESG linked di 10 milioni di euro erogato da Crédit Agricole FriulAdria, grazie al quale Morellato Group potrà ampliare la rete distributiva retail in Francia e in Italia, impegnandosi nel contempo su dei precisi obiettivi di sostenibilità nel campo della formazione dei dipendenti e dell’economia circolare. Gli investimenti sono destinati all’apertura di 20 flagship stores in Francia e 10 in Italia in primarie location commerciali e all’avviamento delle relative attività.Morellato Group impiega più di 2mila dipendenti nel mondo (di cui 1.250 in Italia) e presidia il mercato globale su canali wholesale e retail (380 punti vendita diretti), sia con i propri marchi Morellato, Sector No Limits, Philip Watch, Lucien Rochat, Live Diamond, OUI&ME, La Petite Story, Chronostar, Bluespirit, D’Amante, Joye, Cleor, Noellie, sia attraverso brand in licenza, tra cui Chiara Ferragni, Maserati e Trussardi.”Il nostro è un Gruppo dalla forte vocazione internazionale, presidiamo il mercato della gioielleria e orologeria con marchi di proprietà e in licenza che sono espressione dell’eccellenza italiana, attraverso una struttura manifatturiera diretta e una capillare rete distributiva worldwide – ha commentato Massimo Carraro, presidente Morellato Group –. Questo nuovo finanziamento di Crédit Agricole FriulAdria e Sace, sarà dedicato allo sviluppo della rete retail in Italia e Francia con l’obiettivo di raggiungere nel 2023 quota 500 negozi diretti. Un percorso che segue la strada, intrapresa da tempo, dell’impegno concreto di Morellato Group nella sostenibilità, attraverso attività a tutela dell’ambiente e di responsabilità sociale”. “Il nostro intervento – sottolinea Alberto Turchetto responsabile Mid Corporate del Nord-Est di Sace – permetterà a un’eccellenza italiana come il Gruppo Morellato, a cui fanno capo brand famosi e apprezzati un tutto il mondo, di rafforzare la sua presenza su un mercato strategico per il settore del lusso come quello francese. Con questa operazione Sace conferma il suo impegno a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende in un comparto così rappresentativo per il Made in Italy come quello della gioielleria e dell’orologeria”.”Il banking avrà un ruolo sempre più decisivo nella trasformazione dell’economia e della società in un’ottica ESG – ha dichiarato Luca Fornari, responsabile Area Imprese e Corporate di Crédit Agricole FriulAdria –. In tale ottica, il nostro Gruppo, per favorire le aziende clienti più lungimiranti come Morellato Group, ha strutturato finanziamenti ESG linked, caratterizzati da specifici obiettivi di sostenibilità, al raggiungimento dei quali la società beneficia di un miglioramento delle condizioni economiche del finanziamento”. LEGGI TUTTO

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    Banche centrali, attesa per decisione Fed su tapering. Giovedì tocca alla Bce

    (Teleborsa) – Entra nel vivo la settimana cruciale per le Banche centrali. Domani i fari sono puntati sulla Federal Reserve, giovedì sulla Bce e sulla Banca d’Inghilterra, mentre mercoledì sarà la Banca del Giappone a chiudere la serie delle “big”. E in questi giorni, in vista delle decisioni chiave per il futuro delle politiche monetarie e delle conseguenti possibili ricadute, la tensione sui mercati finanziari è palpabile. Sul fronte della Fed c’è attesa per la decisione sul tapering. L’istituto di Washington, accusato di non aver invertito la rotta di fronte alla crescita dell’inflazione, dovrebbe avviare il percorso di progressiva rimozione dello stimolo monetario. Una decisione annunciata che sembra, ormai, inevitabile con il carovita che negli Stati Uniti a novembre è salito al 6,8%. Le decisioni verranno comunicate alle 20 italiane insieme alle nuove previsioni su economia e inflazione mentre alle 20.30 è prevista la conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Mercati operatori si attendono che in questa occasione la banca centrale Usa fornisca indicazioni più chiare sulle future manovre di leggero inasprimento della linea, per contrastare i forti rialzi inflazionistici. A Francoforte la Bce dovrà, invece, decidere sui due programmi di quantitative easing, il Pepp e il Paa. Se verrà confermata a fine marzo 2022 la conclusione del programma di acquisti di titoli anticrisi Pepp la Banca centrale europea sarà anche chiamata a tracciare la nuova strategia. Secondo diversi analisti è possibile che, per evitare un inasprimento indesiderato delle condizioni finanziarie, il Paa subirà un aumento temporaneo, da 20 a 50 miliardi di euro al mese, fino al 2023. Le decisioni di politica monetaria verranno comunicate alle 13.45 mentre alle 14 e 30 la presidente, Christine Lagarde riferirà delle previsioni aggiornate su economia e inflazione. Ma non si attendono grandi cambi di passo. Lagarde ha, infatti, più volte ribadito che nell’area euro bisogna mantenere lo stimolo monetario e che l’alta inflazione ha natura transitoria. Intanto, tuttavia, il carovita nell’area euro a novembre ha raggiunto il 4,9%. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, Cuchel: “Senza il contributo dei professionisti le riforme sono ferme al palo”

    (Teleborsa) – “Il Manifesto che sottoponiamo all’attenzione della politica ha lo scopo di accompagnare le riforme strutturali che riguarderanno il Paese nei prossimi anni. Lo facciamo formulando le nostre proposte che sono il frutto dell’esperienza che maturiamo quotidianamente al fianco di imprese e famiglie; sono richieste strutturali: elevare lo Statuto del contribuente al rango di norma costituzionale; evitare il continuo ricorso a norme fiscali retroattive; garantire il rispetto dei principi di imparzialità, collaborazione e buona fede in grado di favorire una compliance spontanea e diffusa dei contribuenti; eliminazione delle sanzioni per errori formali, sanzionando pesantemente l’evasione fiscale; ottenere la certezza nel diritto tributario semplificando la gestione complessiva della materia fiscale sia per il contribuente che per l’amministrazione finanziaria”. Queste le parole di Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, che ha illustrato i dettagli della proposta nel corso del forum “Commercialisti e imprese: un manifesto per la politica” promosso dall’Anc in collaborazione con Confimi Industria.”La riforma fiscale – ha proseguito Cuchel – deve avere come primo obiettivo quello di ripristinare i rapporti tra contribuenti e PA e portare chiarezza nel sistema fiscale italiano, uno dei più complessi e pressanti al mondo. A partire dalla definizione dei ruoli degli attori in campo fiscale ristabilendo i rapporti tra Agenzia delle Entrate, che sembra fare oggi dal legislatore, accertatore, riscossore e finanche consulente del contribuente, con il Mef, il Parlamento e i commercialisti. Presupposto di questi punti sono la redazione di testi unici per il riordino di una normativa frastagliata e contraddittoria e una riforma del contenzioso tributario attraverso una maggiore specializzazione dei giudici e il passaggio dell’istituto dal Mef alla Presidenza del Consiglio. Il Pnrr offre un’occasione imperdibile per dare avvio a questa grande innovazione”.La prima risposta del governo alle istanze poste dai commercialisti italiani è arrivata da Massimo Garavaglia, ministro per il Turismo. “Veniamo da un periodo di emergenza che ha portato con sé un fuoco di fila di decreti emergenziali – ha affermato il ministro –. Adesso serve ordine e ritornare alla normalità con una bonifica di tutte queste norme di carattere straordinario che hanno avuto un impatto importante nel contenere la crisi in fase pandemica ma hanno generato un caos notevole. E i professionisti ne pagano lo scotto. È necessario affiancare alla riforma fiscale la semplificazione. La proposta, ad esempio, di costituzionalizzare lo Statuto del contribuente va nella direzione di tornare alla normalità . Presupposto per tornare a pagare le tasse in modo ordinato. Affianco a questo – ha rimarcato Garavaglia – ci sono opportunità da cogliere come quella legata all’introduzione della fattura elettronica che ha consentito la disponibilità di una massa di dati nuovi e aggiornati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate sulla base dei quali costruire un fisco più snello, equo ed efficiente”.Il punto di vista delle imprese è stato espresso da Flavio Lorenzin, vicepresidente Confimi Industria. “Intervenire sul Fisco è fondamentale per un duplice aspetto. Il primo è quello morale perché le imprese sono fatte di persone e dobbiamo dire basta all’utilizzo di norme retroattive che sono causa di un disastro psicologico. Altro punto è quello di smetterla con i proclami non supportati da piani industriali che non vengono seguiti da norme concrete e il risultato è spesso di paralizzare i mercati in attesa di provvedimenti che poi tardano a venire. Sul tema fiscale, la cosa peggiore è avere costi che gravano sulla produzione, come le accise e le tasse sull’energia elettrica. Vuol dire caricare i costi di produzione mettendoci fuori mercato e fuori concorrenza. Le aziende non sono i bancomat dello Stato. Non si può continuare a togliere liquidità alle imprese. Senza liquidità sistema bancario non ti finanzia e si entra in un circolo vizioso”.Una seconda riposta del governo è arrivata da Gilberto Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo Economico che ha espresso attestati di stima nei confronti dei lavoratori autonomi. “I commercialisti e gli altri professionisti, assieme alle associazioni delle imprese, – ha affermato Fratin – svolgono un compito indispensabile e di crescente importanza a fianco delle aziende e dello stato, soprattutto in questa particolare congiuntura storica: per uscire dalla crisi è necessario uno sforzo collettivo comune che veda un coinvolgimento concreto non solo della società civile ma anche dei corpi intermedi. Valorizzare la grande risorsa rappresentata dal mondo dei professionisti e’ dunque tra gli impegni prioritari del Governo e su questo punto infatti posso garantire la nostra massima sensibilità nel seguire con grande attenzione una serie di istanze di rilievo come la riforma fiscale, le modifiche alla fatturazione elettronica fino al riconoscimento del ruolo sociale delle professioni ordinistiche. A tal riguardo, non a caso, ricordo che siamo stati i primi a sostenere l’importanza della sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti a carico del libero professionista in caso di malattia o di infortunio, ora oggetto di un emendamento al DDL Bilancio”.Luigi Pagliuca, presidente della cassa dei ragionieri e degli esperti contabili ha chiesto maggiore attenzione per gli enti previdenziali professionali. “È necessario intervenire urgentemente sulla doppia tassazione cui sono sottoposti gli istituti pensionistici perché è paradossale che i professionisti vengano tassati due volte sottraendo così risorse economiche che potrebbero essere, invece, investite nel welfare attivo. Sono convinto che il Manifesto presentato oggi può contribuire ad onorare gli impegni assunti con l’Europa sulle riforme”.”Raramente lo Stato ha veramente collaborato con imprese e professionisti sul tema delle riforme – ha detto Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione Finanze di Palazzo Madama –. Non tenendo in debita considerazione le istanze di chi rappresenta il vero motore dell’economia italiana: le piccole e medie aziende. I veri produttori di Pil. Invece lo Stato si è limitato a dialogare con sindacati e Confindustria. Otto miliardi di euro su 550 miliardi complessivi di entrate tributarie possono davvero essere una risposta alle esigenze di riforma fiscale? Mentre ne diamo 10 al reddito di cittadinanza come forma di assistenzialismo. Non possiamo prenderci in giro. Nessun governo ha avuto mai 200 miliardi di euro che arrivano dall’Europa con i vincoli di Maastricht sospesi. Bisogna approfittarne. Dobbiamo essere in grado di dire al contribuente che se produce più viene premiato facendo sì che il reddito incrementale non venga tassato. Così si incentiva la produttività e si porteranno benefici ai cittadini e allo Stato”.”Con il Pnrr – ha affermato Paola De Micheli (Pd) – dobbiamo intervenire sulle debolezze storiche del nostro Paese decidendo un piano di investimenti serio su infrastrutture, digitalizzazione e scuole. Un piano che coinvolga tutte le imprese, non solo quelle più grandi. Anche le Pmi devono avere ricadute in termini di guadagni. Nei prossimi tre anni dobbiamo mettere in piedi una crescita stabile e duratura che deve riguardare il più ampio numero possibile di imprese e famiglie e lavoratori. Se rimane appannaggio di pochi è evidente che la crescita si rinsecchirà molto presto. Una risposta alle istanze dei professionisti è arrivata anche da Emiliano Fenu (M5s). “Le proposte del manifesto – ha detto Fenu – sono già all’attenzione della politica anche se troviamo difficoltà a portarle avanti. Il Data Lake deve essere messo a disposizione anche del contribuente. Bisogna insistere sull’affermazione del principio di parità di accesso alle informazioni tra contribuente e Agenzia delle Entrate. Una compliance che oggi non si riesce ad attuare in modo pieno. Su questo bisogna intervenire. Evitare l’approccio punitivo e differenziare tra errore ed evasione sono i principi inseriti nella proposta di rivisitazione dell’Irpef”. LEGGI TUTTO

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    Tesla in calo dopo mossa Elon Musk

    (Teleborsa) – Pressione su Tesla Motors, che perde terreno, mostrando una discesa del 2,40%, dopo che il fondatore Elon Musk ha venduto altre azioni per 906 milioni di dollari.L’andamento dell’azienda attiva nel settore automotive nella settimana, rispetto all’S&P 100, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Il quadro tecnico di Tesla Motors segnala un ampliamento della linea di tendenza negativa con discesa al supporto visto a 929,3 USD, mentre al rialzo individua l’area di resistenza a 957,8. Le previsioni sono di un possibile ulteriore ripiegamento con obiettivo fissato a 915,4. LEGGI TUTTO