Dicembre 2021

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    Open Fiber, a Empoli completati i lavori nelle aree bianche

    (Teleborsa) – Open Fiber ha realizzato nel comune di Empoli un’infrastruttura a banda ultra larga che consentirà a cittadini e imprese di beneficiare di una velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo. I lavori, con il contributo economico della Regione Toscana, – fa sapere Open Fiber in una nota – rientrano nell’ambito dei bandi Infratel del piano BUL per portare la banda ultra larga nelle aree bianche della Regione, dove cioè gli operatori hanno dichiarato di non avere interesse di mercato a realizzare l’infrastruttura.Open Fiber si è aggiudicata tutte le gare Infratel (Società in house del Ministero dello sviluppo economico) per la realizzazione e la gestione della rete a banda ultra larga (che sarà di proprietà pubblica) che porterà la fibra nelle cosiddette aree bianche della Toscana.Il progetto, illustrato questa mattina alla presenza dell’assessore della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, della sindaca Brenda Barini, dell’assessore alla Smart City Alfonso Pellegrini e di Roberto Tognaccini, responsabile Network & Operations Area Centro di Open Fiber, ha visto la realizzazione di una nuova rete di oltre 20 chilometri che ha connesso 1660 unità immobiliari con tecnologia FTTH (la fibra fino a casa) e di altre 472 in fase di sviluppo in banda ultra larga con tecnologia FWA (Fixed Wireless Access). Il progetto ha interessato la copertura delle frazioni di Osteria Bianca, Brusciana, Pianezzoli e della zona industriale di Terrafino.I lavori – sottolinea Open Fiber – sono stati svolti, per la quasi totalità della nuova rete, privilegiando il riutilizzo di infrastruttura esistente in modo da limitare il più possibile i disagi per la comunità. La rete, d proprietà pubblica, è in concessione per 20 anni a Open Fiber, che ne curerà la gestione e la manutenzione.”Prosegue – ha detto Ciuoffo – l’opera di diffusione della banda ultra larga nel maggior numero di aree bianche della Toscana. Quella di Empoli è un’operazione di rilievo che, con i lavori realizzati, permetterà a oltre 1600 famiglie, 4 sedi della pubblica amministrazione, e imprese di fruire di una connessione molto veloce, in linea con i migliori standard europei. È la strada che abbiamo scelto, e che intendiamo continuare a perseguire, per colmare il divario digitale che caratterizza ancora troppe aree della nostra regione. La nuova rete empolese è uno dei risultati del nostro ‘Piano Banda Ultralarga nelle aree a fallimento di mercato’, con il quale stiamo provvedendo a far realizzare un’infrastruttura in fibra ottica di proprietà pubblica per permettere a tutti i cittadini e alle imprese di connettersi ad alta velocità alla rete mondiale”.”Il percorso che ha visti impegnati Open Fiber e il Comune di Empoli – ha dichiarato Barnini –. Due anni fa l’assessore Ponzo Pellegrini lanciò il progetto della Fibra ottica ponendo Empoli al pari delle città più importante d’Italia. Ringrazio Open Fiber per aver inserito Empoli fra le città coinvolte in questo investimento che rappresenta un’opportunità per tutti. I lavori hanno significato qualche disagio per la cittadinanza, dovuti all’impatto dei cantieri sulla viabilità, sia per gli scavi sia per i ripristini. Ma il nostro compito è quello di pensare allo sviluppo e al bene della nostra comunità provando ad indirizzare lo sguardo al futuro. Credo che il gioco ne sia valso la candela, e continuerà a essere così. Oggi possiamo dirci soddisfatti perché buona parte delle nostre aree sono coperte, aziende e famiglie empolesi hanno la possibilità di accedere a un collegamento ad internet molto più veloce che in passato, un risultato concreto per tutti. La superfibra ci permetterà di avere informazioni più veloci e di offrire servizi più efficaci e intelligenti attraverso i servizi e dispositivi cittadini”.”Siamo felici di aprire la vendibilità al servizio nelle aree bianche di Empoli – commenta Tognaccini – la nostra realtà è già presente in città con un investimento di 6 milioni di euro e oltre 15 mila unità immobiliari connesse tra case uffici e negozi. Visto il successo della nostra rete abbiamo deciso di estendere la copertura ad altre 2 mila unità immobiliari”. LEGGI TUTTO

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    CVS Health aumenta guidance, dividendo e buyback

    (Teleborsa) – CVS Health, colosso statunitense del mondo sanitario, ha alzato la guidance del 2021, fornito le prime previsioni per il 2022 e annunciato il primo aumento del dividendo e i primi riacquisti di azioni dal 2017. La società, secondo quanto comunicato in occasione dell’Investor Day, ora prevede per l’intero anno 2021: ricavi totali di almeno 290,3 miliardi di dollari, da una stima precedente tra 286,5 e 290,3 miliardi di dollari; un utile per azione rettificato di almeno 8 dollari, da un intervallo precedente di 7,90-8,00 dollari; un flusso di cassa dalle operazioni di almeno 13,5 miliardi di dollari, da un intervallo precedente di 13-13,5 miliardi di dollari. Nel 2022 sono previsti ricavi totali da 304 a 309 miliardi di dollari, un utile per azione rettificato da 8,10 a 8,30 dollari e un flusso di cassa dalle operazioni da 12,5 a 13 miliardi di dollari. CVS Health ha dichiarato che aumenterà il suo dividendo annuale del 10% a 2,20 dollari per azione, a partire dal 1 febbraio 2022, implementando un programma di riacquisto di azioni da 10 miliardi di dollari.”Abbiamo un approccio finanziario strategico che si concentrerà su una combinazione di crescita aziendale fondamentale, nuove fonti di valore incrementale e impiego di capitale strategico al fine di raggiungere i nostri obiettivi di crescita a lungo termine e guidare i rendimenti degli azionisti – ha affermato il CFO Shawn Guertin – Continueremo inoltre a gestire con prudenza il nostro bilancio, impiegando capitale in aree di crescita come obiettivi di fusioni e acquisizioni che si adatteranno alla nostra collezione unica di risorse”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    GVS, Mediobanca taglia target price e conferma giudizio Neutral

    (Teleborsa) – Mediobanca ha abbassato il prezzo obiettivo su GVS, società quotata su Euronext Milan e attiva nella fornitura di soluzioni filtranti per applicazioni nei settori Healthcare & Life Sciences, Energy & Mobility and Health & Safety, portandolo a 13,2 euro (da 14,8 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a “Neutral”. Intanto, GVS presenta un andamento invariato rispetto alla vigilia, e si attesta a 11,03 euro per azione. La revisione tiene conto degli aggiornamenti forniti dalla società nei conti dei primi nove mesi dell’anno, principalmente per quanto riguarda la divisione Personal Safety, che ha confermato l’atteso calo dei prodotti legati all’emergenza sanitaria e il ritardo registrato nella ripartenza del mercato dei prodotti professional.Gli analisti sottolineano che il 2021 è stato un anno di luci e ombre ed evidenziano la necessità di riattivare la crescita organica nel 2022. “La strategia di M&A è un fattore chiave, ma deve essere abbinata alle leve della crescita organica, osservate prima dell’IPO, che devono essere riattivate – si legge nella nota sulla società – Questo è il modo per superare il difficile consolidamento dei numeri record raggiunto lo scorso anno”.Mediobanca si aspetta che la società chiuda il 2021 con vendite per 345,2 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 113,8 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 72,7 milioni di euro. Questi valori dovrebbero passare nel 2022, rispettivamente, a 370,9 milioni di euro, 118,7 milioni di euro e 70,5 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un incremento nel 2023 a vendite per 404,6 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 131,2 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 80,4 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Banche, Excellence Consulting: “Reti vs Commerciali: nel futuro vincerà chi saprà investire meglio”

    (Teleborsa) – Le prime sette Reti di consulenti finanziari (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Azimut, Allianz, Euromobiliare) si dimostrano più remunerative nei confronti degli azionisti rispetto alle prime sette Banche Commerciali (Unicredit, ISP, Bbpm, MPS, Credit Agricole, BNL, Credem). Infatti, il ROE, ricalcolato non considerando le rettifiche sui crediti imputabili all’effetto Covid, in media è pari al 22% per le Reti, mentre per le Commerciali si ferma al 2%. Determinanti sul risultato in particolare sono le Rettifiche su Crediti: 0,7 bps rispetto agli Assets nel caso delle Reti, 25 bps per le Commerciali. È quanto emerge dalla ricerca di Excellence Consulting “Albero del ROE, confronto tra banche Reti e banche Commerciali”, che analizza i dati dei Bilanci 2020.Se si guarda il conto economico aggregato delle organizzazioni prese in esame, nel 2020 il ROE delle Reti (22%) è ancora significativamente più elevato rispetto a quello delle Commerciali (-1%): a rendere ancora più rilevante questa differenza – sottolinea il rapporto – è il fatto che le Commerciali necessitano di maggiore capitale delle Reti. L’analisi di Excellence dimostra in realtà che il modello di business delle Commerciali consente loro di generare più ricavi anche nell’attuale contesto di tassi bassi o negativi: infatti, i margini d’ intermediazione sugli Assets delle Commerciali (186 bps) risultano più alti di quelli delle Reti (89 bps). A determinare questa differenza concorre il fatto che i ricavi delle Reti sono già decurtati dal costo dei consulenti finanziari, che vengono remunerati in percentuale dei risultati commerciali ottenuti.Perché allora il ROE delle Commerciali è inferiore a quello delle Reti? A causare questo scarto – spiega il rapporto – sono due componenti di costo, che nel caso delle Commerciali sono notevolmente più alte rispetto alle Reti: da un lato i Costi Operativi sugli Assets delle Commerciali (131 bps), che corrispondono stipendi fissi ad un volume di dipendenti molto più ampio e articolato, sono superiori a quelli delle Reti (40 bps), dall’altro le Rettifiche sui Crediti/Assets, che sono maggiori nel caso delle Commerciali (46bps), che distribuiscono più credito a privati e imprese, rispetto a quelle delle Reti (0,7 bps) che fanno credito prendendo a pegno gli investimenti dei clienti. Nel complesso, in un’economia come l’attuale a tassi zero e in un’attività come quella bancaria che ha spazi di imprevedibilità, poiché i Margini d’ Intermediazione/Assets bilanciano sostanzialmente i Costi Operativi/Assets, la remuneratività per gli azionisti delle banche commerciali – afferma Excellence Consulting – risulta connessa principalmente alle Rettifiche su Crediti, ossia la capacità di fare banca, cioè il sapere scegliere a chi, privato o impresa, concedere credito. Per rispondere alla possibile obiezione che su tale fotografia possa avere influito l’effetto Covid-19, la ricerca di Excellence prende a prestito lo Studio di Bankitalia, che quantifica in circa il 46% il valore delle rettifiche sui crediti delle banche Commerciali imputabili alle conseguenze della pandemia. Applicando tale coefficiente, rimanendo invariate a 0,7bps le Rettifiche sui Crediti/Assets delle Reti, quelle delle Commerciali scendono da 46 bps a 25 bps, persistendo pertanto una notevole differenza di risultato tra i due modelli di business.”Nell’attuale momento di tassi d’interesse vicino allo zero, che secondo i principali analisti potrebbero rimanere tali nel medio periodo, – afferma Maurizio Primanni, ceo Excellence Consulting – la capacità di remunerare gli azionisti è generata più dal modello di business della banca che da altri elementi, e ciò a prescindere dai contraccolpi dell’emergenza sanitaria. La differenza non è stabilita tanto dal patrimonio, dai Costi Operativi o dal Margine di intermediazione, sempre maggiori nelle banche Commerciali, ma dalle Rettifiche sul credito erogato. Si pone quindi la necessità di evolvere il sistema di finanziamento alle imprese, riducendo nel tempo il peso del credito bancario e aumentando conseguentemente la diffusione dei prodotti alternativi di Private Debt e Private Equity, i quali però richiedono un intervento di revisione complessiva dei sistemi organizzativi, comportamentali e delle competenze delle banche”. LEGGI TUTTO

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    Iren, S&P assegna rating BBB- con outlook positivo

    (Teleborsa) – Standard & Poor’s ha assegnato per la prima volta al gruppo Iren il rating per il merito di credito a lungo termine al livello BBB-con outlook positivo. Lo stesso rating è attribuito anche al debito senior non garantito. Il giudizio dell’agenzia di rating esprime la solidità e la qualità del merito creditizio di Iren e riflette il solido posizionamento del gruppo in Italia come una delle più grandi multiutility con ampia diversificazione delle attività soprattutto in attività regolamentate e forte presenza territoriale.In aggiunta, l’accelerazione degli investimenti previsti dal nuovo piano industriale, prevalentemente destinati alla crescita organica e alla transizione energetica, combinata con un continuo miglioramento atteso delle metriche di credito, supportano l’outlook positivo da parte dell’agenzia di rating. Dal punto di vista finanziario, il rating assegnato esprime anche lo stato di buona liquidità del gruppo.”Accogliamo positivamente e con grande soddisfazione il giudizio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s relativa al merito creditizio del Gruppo Iren – ha commentato Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato e direttore generale di Iren – L’ottenimento del giudizio Investment Grade da una seconda agenzia, dopo Fitch, conferma la solidità finanziaria del gruppo che permetterà di sostenere l’ambizioso piano di investimenti declinati nell’ultimo piano industriale ampliando anche le opportunità di accesso al mercato finanziario a condizioni competitive”. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari piatta sostenuta da Unicredit. Europa in calo

    (Teleborsa) – Seduta al ribasso per le principali borse del Vecchio Continente. Tiene invece la piazza di Milano che si posiziona sulla linea di parità, spinta dallo strappo di Unicredit, che ha spinto al rialzo anche altri istituti bancari. Il mercato ha premiato il nuovo piano strategico di UniCredit, il primo del nuovo AD Andrea Orcel, che prevede una generosa remunerazione per gli azionisti. Orcel ha detto di non escludere il ricorso all’M&A, ma anche di non prevederlo e di essere concentrato sulla crescita organica. Intanto, sta registrando un balzo al debutto Svas Biosana, l’ultima arrivata su Euronext Growth Milan.Prevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,25%. L’Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,28%. Perde terreno il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 71,68 dollari per barile, con un calo dello 0,94%.In lieve rialzo lo spread, che si posiziona a +136 punti base, con un timido incremento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari all’1,00%.Tra i listini europei si muove sotto la parità Francoforte, evidenziando un decremento dello 0,27%, contrazione moderata per Londra, che soffre un calo dello 0,36%, e sottotono Parigi che mostra una limatura dello 0,22%.Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 26.795 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 29.370 punti.Poco sopra la parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,35%); consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Star (+0,17%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, brilla Unicredit, con un forte incremento (+10,55%).In luce A2A, con un ampio progresso dell’1,31%.Andamento positivo per BPER, che avanza di un discreto +1,18%.Guadagno moderato per Banco BPM, che avanza dello 0,68%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Telecom Italia, che prosegue le contrattazioni a -1,60%.Si concentrano le vendite su Saipem, che soffre un calo dell’1,57%.Vendite su Tenaris, che registra un ribasso dell’1,46%.Seduta negativa per ENI, che mostra una perdita dell’1,44%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Banca MPS (+4,22%), Bff Bank (+2,82%), Carel Industries (+1,97%) e De’ Longhi (+1,66%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Juventus, che prosegue le contrattazioni a -3,79%.In apnea Saras, che arretra del 2,16%.Sotto pressione Danieli, che accusa un calo dell’1,64%.Scivola Caltagirone SpA, con un netto svantaggio dell’1,41%. LEGGI TUTTO

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    Ita Airways, accordo di codeshare con Air France

    (Teleborsa) – Ita Airways e Air France hanno firmato un accordo di codeshare che collega i network delle due compagnie aeree attraverso i rispettivi hub di Roma Fiumicino e Parigi – Charles De Gaulle. Grazie a questa partnership commerciale, operativa dal 13 dicembre, Ita amplierà la propria offerta commerciale sui settori domestici francesi e in Nord Europa (Gran Bretagna, Scandinavia, Danimarca) incrementando e sviluppando nuovi flussi di traffico leisure e business. Air France apporrà il proprio codice su una selezione di voli domestici di ITA Airways via Roma – Fiumicino (Bari Brindisi, Catania, Genova, Palermo, Lamezia, Trieste, Venezia) e su due destinazioni internazionali (Malta e Tirana). L’accordo di codeshare sarà inoltre esteso ad un’ampia scelta di destinazioni Usa non appena sarà completato l’iter autorizzativo presso la DOT statunitense.”Oggi abbiamo stretto un importante accordo commerciale con Air France, un partner fondamentale per lo sviluppo della nostra Compagnia in Francia”, ha dichiarato Emiliana Limosani, Chief Commercial Officer di Ita. “Grazie a questo accordo di code-share, riusciremo ad offrire ai nostri clienti, non solo la migliore esperienza di viaggio, ma un network più ricco, ampliando notevolmente la nostra presenza in Francia, un mercato chiave che presenta grandi opportunità per Ita Airways”. Grazie a questo accordo, i clienti di Ita ed Air France possono volare verso le destinazioni desiderate con un biglietto “unico”, effettuando il check-in all’aeroporto di partenza e il ritiro del bagaglio imbarcato all’aeroporto di arrivo. LEGGI TUTTO

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    Svas Biosana, debutto positivo su Euronext Growth Milan

    (Teleborsa) – Svas Biosana, società campana attiva nella produzione e distribuzione di dispositivi medici destinati alle strutture sanitarie pubbliche e private, sta registrando un debutto positivo su Euronext Growth Milan, il segmento di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. Il titolo scambia a quota 14,14 euro a metà seduta, in rialzo del 13,1% rispetto al prezzo di collocamento pari a 12,50 euro, che le avrebbe dato una capitalizzazione pari a 70 milioni di euro. Le azioni di Svas Biosana, dopo non aver fatto prezzo per circa un’ora, hanno aperto a quota 14,95 (+19,6%), per poi limare i guadagni.Si tratta della trentacinquesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese e porta a 166 il numero delle società attualmente quotate su Euronext Growth Milan. In fase di collocamento Svas Biosana ha raccolto 20 milioni di euro, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di esercizio integrale dell’over-allotment l’importo complessivo raccolto sarà di 23 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 28,57%.”Siamo molto orgogliosi dello sbarco su Euronext Growth Milan, grazie alla quotazione potremo consolidare ulteriormente la nostra posizione sui mercati – ha commentato Umberto Perillo, amministratore delegato di Svas Biosana – Riteniamo che l’espansione geografica del gruppo ed il potenziamento delle linee di produzione costituiranno i pilastri del nostro cammino futuro. Un ringraziamento speciale a chi ci ha dato fiducia, in primis gli investitori, a coloro che ci hanno accompagnato durante questo entusiasmante percorso ed a tutti i nostri dipendenti e collaboratori per il prezioso contributo professionale”. LEGGI TUTTO