Dicembre 2021

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    Banca Ifis-BEI, 100 milioni di euro in finanziamenti per progetti green delle PMI

    (Teleborsa) – Banca Ifis ha rafforzato la partnership con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per consentire alle piccole e medie imprese (PMI) italiane di accedere a finanziamenti che servono a ridurre il proprio impatto ambientale. Grazie al finanziamento BEI, tramite due accordi separati da 50 milioni di euro ciascuno, Banca Ifis metterà a disposizione delle PMI 100 milioni di euro da investire in nuovi progetti per la transizione sostenibile. Si tratta del terzo accordo finalizzato dalla banca italiana con BEI nel corso dell’ultimo triennio. Il nuovo plafond, sommando i tre finanziamenti, porterà la complessiva erogazione a 200 milioni di euro.”L’innovazione e la sostenibilità ambientale sono priorità sempre più urgenti e anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in primo piano le tematiche green – ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis – Come Banca specializzata nei servizi alle PMI e parte attiva nella transizione ambientale dei propri clienti, sappiamo che questi investimenti sono determinanti per lo sviluppo del Paese e per la costruzione di un futuro più sostenibile. Questa rinnovata partnership con la BEI conferma, dunque, il nostro sostegno alla spina dorsale del tessuto economico italiano e il nostro impegno, sempre più inclusivo dei criteri ESG, in questa complessa fase di ripresa”.”Questo accordo rispecchia la solida relazione fra la BEI e Banca Ifis e l’obiettivo comune di finanziare progetti e imprese che contribuiscano alla lotta contro i cambiamenti climatici e allo sviluppo di progetti sostenibili – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vice Presidente della BEI – La ripresa economica deve essere verde e, operazioni come queste, volte a sostenere i progetti green di piccole e medie imprese, ricoprono un ruolo fondamentale per il raggiungimento della neutralità”.Entrando nel dettaglio dei nuovi finanziamenti, la prima linea di credito del valore di 50 milioni di euro sarà dedicata alla promozione di iniziative e progetti finalizzati alla lotta al cambiamento climatico, posti in essere da PMI, che riguardano prevalentemente l’acquisto in leasing di veicoli ibridi e full electric. La seconda linea di credito da 50 milioni di euro sarà riservata per il 60% a finanziamenti leasing per investimenti nell’innovazione o progetti promossi da società innovative nell’ambito del Piano Industria 4.0 e, per il rimanente 40% al finanziamento di PMI in ambito commercial lending a sostegno di nuovi investimenti o del capitale circolante. LEGGI TUTTO

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    SACE e Italfinance insieme per supportare imprese e PMI nel processo di internazionalizzazione

    (Teleborsa) – SACE e Italfinance – da oltre trent’anni punto di riferimento per le imprese del nostro Paese nel mondo della consulenza finanziaria e agevolativa e della mediazione creditizia corporate – hanno siglato un accordo per favorire lo sviluppo delle aziende italiane sui mercati internazionali attraverso la promozione delle soluzioni integrate assicurativo-finanziarie di SACE. Si tratta del primo passo di una collaborazione che consentirà a Italfinance di ampliare la propria offerta di prodotti e servizi integrandoli con quelli proposti dalle società del Gruppo SACE. L’obiettivo congiunto è quello di sostenere ulteriormente la crescita nel mondo delle imprese italiane e, in particolare, delle PMI. Nel dettaglio, la Partnership firmata da Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di SACE, ed Emilio Panzeri, Presidente di Italfinance, è finalizzata a migliorare la conoscenza tra le aziende clienti di Italfinance dei prodotti assicurativo-finanziari che SACE mette a disposizione: factoring, assicurazione a breve termine e recupero crediti, ma non solo. In futuro Italfinance avrà la possibilità di proporre alla propria clientela ulteriori servizi del Gruppo Sace. “La missione di SACE da oltre quarant’anni è essere al fianco delle aziende che intendono espandere il proprio business in sicurezza, –ha dichiarato l’Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini– E in questo momento particolarmente complesso ma di sostanziale ripresa, l’accordo con Italfinance rappresenta un elemento strategico importante, che favorirà l’accesso delle imprese, soprattutto PMI, ai prodotti assicurativo-finanziari più adatti alle loro necessità”. LEGGI TUTTO

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    Fibercop e Netoip firmano accordo di co-investimento per accelerare diffusione fibra

    (Teleborsa) – FiberCop, operatore di infrastrutture del Gruppo TIM, e Netoip, hanno siglato un accordo che consentirà di sviluppare il mercato dell’accesso Fiber-to-the-Home (FTTH) attraverso la partecipazione di Netoip al progetto di co-investimento su rete FiberCop.In base a tale accordo Netoip utilizzerà la rete di accesso secondaria in fibra ottica fino alle abitazioni di FiberCop per sviluppare il mercato dell’accesso Fiber-to-the-Home (FTTH) su 9 comuni delle Marche e su altri comuni delle regioni Calabria, Sicilia e Sardegna.L’adesione di Netoip all’offerta di co-investimento – che il Gruppo TIM realizza tramite FiberCop – fa seguito a quella di altri importanti operatori e conferma la validità del piano di investimenti FiberCop che assicurerà la copertura FTTH al 75% delle aree grigie e nere del Paese entro il 2025.L’intesa raggiunta conferma l’efficacia del modello del co-investimento che consente a tutti gli operatori interessati di partecipare allo sviluppo della fibra ottica in Italia in un quadro di competizione infrastrutturale. Inoltre, accelera il superamento del digital divide sul territorio nazionale e permette a famiglie e imprese di scegliere connessioni ultra-broadband con velocità superiori a 1 Gigabit al secondo.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: non escludo e non pianifico M&A. Concentrati su crescita organica

    (Teleborsa) – Dopo il fallimento della trattativa per acquisire MPS, UniCredit è concentrata sulla crescita organica, con un nuovo piano che prevede 16 miliardi di euro di distribuzioni agli azionisti entro il 2024, grazie alla crescita dei ricavi, ai risparmi sui costi e agli investimenti. Tuttavia, l’amministratore delegato Andrea Orcel non esclude categoricamente operazioni di M&A, ovvero fusioni e acquisizioni. “Non posso escluderlo e non posso pianificarlo – ha detto nella conferenza stampa di presentazione del piano – Abbiamo un piano che può generare tanto valore organico, questo è il punto di partenza e su cui siamo concentrati. È il mio lavoro esplorare opportunità, se emergono, ma voglio essere molto chiaro: valuteremo opportunità che rispettano tre parametri. Il primo è lo strategic fit, il secondo è il rafforzamento del nostro franchising e il terzo è il sostentamento o la crescita delle distribuzioni agli azionisti, nell’arco del piano e oltre”. Questi saranno i criteri sia per potenziali acquisizioni in Italia che in ogni altra parte d’Europa. “A questi criteri potremmo finalizzare deal, altrimenti saremmo concentrati al 100% sulla crescita organica”, ha puntualizzato.”È prematuro e sarebbe speculativo commentare su una soluzione di sistema per MPS”, ha detto a gli chiedeva un commento sul naufragio delle trattative per acquisire un perimetro della banca senese. “Unicredit ha offerto una soluzione concordata col Governo, eravamo pronti ad eseguirla” ma non si è concretizzata per cui “e abbiamo abbandonato”. Ora “siamo concentrati a far crescere la profittabilità e la redditività” della banca, ha puntualizzato.Il primo piano firmato da Andrea Orcel, al timone dell’istituto di Piazza Gae Aulenti dallo scorso aprile, spinge sugli investimenti in trasformazione digitale con 2,8 miliardi di euro impiegati nel Digital & Data e 2.100 assunzioni nette a cui si aggiungono 1.500 assunzioni nel business, si legge in una nota, per un totale di 3.600 nuove assunzioni nette. A chi gli chiedeva maggiori dettagli sul personale in uscita, visto che indiscrezioni parlano di 3.000 tagli, ha risposto: “Non posso fornire dettagli sui tagli, perché siamo discutendo con i sindacati. Ovviamente ci sarà una riduzione del personale, ma anche assunzioni”. Inoltre, ha segnalato un significativo cambiamento nelle skills delle persone assunte e la volontà di rendere la banca più efficiente con queste nuove competenze.UniCredit prevede sull’esercizio 2021 la distribuzione di 3,7 miliardi, con un dividendo cash pari al 30% dell’utile netto sottostante e buyback per la parte restante. Il dividendo cash per il 2022 è atteso al 35% dell’utile netto, mentre per gli anni seguenti sarà di “almeno il 35%” con la parte restante in buyback. L’utile netto sarà superiore ai 4,5 miliardi di euro a fine piano, per una crescita annua nell’arco piano prevista è del 10%. A chi gli chiedeva conto della generosa distribuzione agli azionisti, a fonte di un aumento dei ricavi più contenuto, Orcel ha puntualizzato di non essere “mai stato d’accordo con una distribuzione solamente legata al profitto netto” e che bisogna considerare anche i risparmi e gli investimenti nell’arco di piano per arrivare a una maggiore generazione di capitale. “Non ho nessun problema a distribuire il capitale generato ogni anno”, ha aggiunto.Una parte importante del piano passa per una internalizzazione della forza lavoro qualificata e una razionalizzazione delle partnership esterne al fine di riportare all’interno competenze e professionalità chiave, con un costo unitario inferiore e maggiore produttività, riducendo di due terzi il ricorso di UniCredit a società esterne ad alto costo da qui al 2024. Orcel ha sottolineato in conferenza stampa che il gruppo bancario ha una rete complicata di accordi assicurativi e sta quindi razionalizzando e selezionando due-tre partner principali. LEGGI TUTTO

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    SECO acquista azioni proprie

    (Teleborsa) – SECO, facendo seguito a quanto comunicato lo scorso 11 novembre in merito all’avvio del programma di acquisto di azioni proprie di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione tenutosi alla medesima data, comunica di aver acquistato, tra il 1 e il 3 dicembre 2021, complessivamente 50.000 azioni proprie al prezzo medio unitario di 8,7064 euro, per un controvalore complessivo di 435.317,53 euro.A seguito degli acquisti finora effettuati, considerando le azioni già in portafoglio, SECO detiene 50.000 azioni proprie pari allo 0,0466% del capitale sociale.Intanto, in Borsa, si muove al rialzo Seco, che si attesta a 9,44 euro, con un aumento dell’1,51%. LEGGI TUTTO

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    Poco mosse le borse europee. Stabile Piazza Affari

    (Teleborsa) – Si muovono sulla parità le principali borse europee, con la borsa di Milano che riesce a schivare le vendite, in un clima che resta cauto per l’andamento della pandemia e le incertezze sulle prospettive di inflazione. In mattinata è uscito il nuovo piano strategico di UniCredit, il primo del nuovo AD Andrea Orcel, che ha fatto schizzare il titolo in borsa, anche grazie alla maggiore remunerazione prevista per gli azionisti. Sul fronte macroeconomico, balzo di export e import tedesco nel mese di ottobre.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,2%. L’Oro è sostanzialmente stabile su 1.782,1 dollari l’oncia. Seduta in frazionale ribasso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che lascia, per ora, sul parterre lo 0,35%.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +134 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all’1,00%.Nello scenario borsistico europeo giornata fiacca per Francoforte, che segna un calo dello 0,21%, senza slancio Londra, che negozia con un -0,19%, e Parigi è stabile, riportando un moderato 0%.A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile e si posiziona su 26.785 punti; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 29.377 punti, sui livelli della vigilia.In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,68%); con analoga direzione, poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,62%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, vola Unicredit, con una marcata risalita del 7,76%.Buona performance per Banco BPM, che cresce dell’1,41%.Sostenuta A2A, con un discreto guadagno dell’1,25%.Piccolo passo in avanti per BPER, che mostra un progresso dello 0,89%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Telecom Italia, che continua la seduta con -1,36%.Sotto pressione Saipem, con un forte ribasso dell’1,21%.Soffre Moncler, che evidenzia una perdita dell’1,07%.Preda dei venditori Tenaris, con un decremento dell’1,05%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Banca MPS (+3,22%), Reply (+2,64%), El.En (+2,37%) e Tinexta (+2,31%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Saras, che prosegue le contrattazioni a -1,61%.Si concentrano le vendite su Juventus, che soffre un calo dell’1,51%.Vendite su Caltagirone SpA, che registra un ribasso dell’1,17%.Seduta negativa per Autogrill, che mostra una perdita dell’1,13%. LEGGI TUTTO

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    Revolut diventa banca in Italia, CEO: solidità da banca e innovazione da fintech

    (Teleborsa) – Revolut, società fintech britannica che intende creare una super app finanziaria, nella giornata di oggi ha reso operativa la sua licenza bancaria europea specializzata in Italia. Ora i depositi dei clienti italiani che passano a Revolut Bank saranno protetti dal sistema di garanzia dei depositi, ovvero un sistema che rimborsa i depositanti (fino a 100.000 euro) qualora la loro banca sia in dissesto e i depositi diventino indisponibili. I clienti italiani possono passare da subito a Revolut Bank per ottenere servizi aggiuntivi dall’interno dell’app, con il processo di aggiornamento che richiede pochi minuti, mentre il loro IBAN rimarrà lituano. Anche se, al momento, non sono stati annunciati nuovi servizi per il pubblico italiano, per la società è un passo importante per offrire “altri prodotti bancari in un prossimo futuro”, ha detto a Teleborsa Joe Heneghan, Chief Executive Officer di Revolut Bank. Revolut oggi offre servizi come una carta di debito prepagata, cambio valuta, acquisto di criptovalute e pagamenti peer-to-peer, e a luglio 2021 ha portato a termine un maxi round di finanziamento da 800 milioni di dollari, che l’ha valutata 33 miliardi di dollari e l’ha resa la seconda startup fintech europea dietro a Klarna.Perché l’ottenimento della licenza bancaria in Italia è un passo importante per Revolut? “Revolut ha ottenuto la licenza bancaria europea nel 2018. Revolut Bank è una banca specializzata, autorizzata dalla Banca Centrale Europea e regolamentata dalla Banca di Lituania. Stiamo passaportando la nostra licenza bancaria nei paesi dell’Europa meridionale e occidentale, inclusa l’Italia – dopo l’Europa centrale e orientale – per un totale, ad oggi, di 18 paesi. È un grande passo per Revolut, perché potremo offrire ai nostri clienti maggiore sicurezza sui conti che saranno protetti dal sistema di garanzia dei depositi, così come altri prodotti bancari in un prossimo futuro. Oltre il 50% dei nostri clienti italiani ha affermato che avrebbe versato lo stipendio sul conto Revolut e lo avrebbe utilizzato di più se avessimo offerto conti protetti”.Cosa cambierà da oggi, concretamente, per i clienti italiani di Revolut? “I clienti di Revolut Bank possono godere della sicurezza di una banca e della user experience, della flessibilità e dell’innovazione di un’azienda fintech. I nostri clienti italiani che passano a Revolut Bank per servizi aggiuntivi godranno sia della protezione sui depositi sia della gamma di altri servizi Revolut che già usano ogni giorno”.L’assimilarvi a una banca serve a offrire nuovi servizi o anche a rendervi più attraenti verso un pubblico adulto? “Operare con una licenza bancaria ci consente di offrire la protezione sui depositi ma anche prodotti di credito al consumo come quelli che già offriamo ai clienti in Lituania e Polonia. Penso che il pubblico più maturo consideri già attraente Revolut, l’età media in Italia è di 36 anni ed è salita con la pandemia. Inoltre molti genitori usano Revolut insieme ai loro figli dai 7 ai 17 anni che hanno un conto Revolut Junior. Con Revolut offriamo una serie di servizi che si adattano alle esigenze di un pubblico molto diversificato, dall’analisi del budget all’open banking, dai conti Junior alla prenotazione di alloggi per le vacanze. Ecco perché vogliamo costruire una super app: per rendere possibile un’ampia gamma di operazioni e gestire tutto ciò che riguarda il denaro”.Dopo l’ottenimento della licenza bancaria in Italia, quali nuovi servizi prevedete di lanciare? “Per il momento i clienti che aggiorneranno i conti beneficeranno di una maggiore sicurezza, ovvero i depositi saranno protetti fino a 100.000 euro nell’ambito del sistema di garanzia dei depositi. Nel prossimo futuro la nostra intenzione è di introdurre nuovi servizi, ma non possiamo condividere maggiori dettagli in questa fase”.Che opportunità vede Revolut nel mercato italiano? “L’Italia è un mercato importante per Revolut, in cui abbiamo aumentato la base clienti da 100.000 a oltre 650.000 negli ultimi due anni con la costituzione del team locale. Consentiamo già ai nostri clienti di inviare e ricevere denaro, spendere e scambiare senza commissioni nascoste, ottenere cashback durante lo shopping, monitorare e analizzare in dettaglio le loro spese e molto altro ancora – e ci siamo resi conto che i nostri servizi sono diventati molto popolari con la pandemia da quando le persone possono fare molte operazioni dal proprio smartphone in modo molto semplice e veloce. Vogliamo crescere di più nel paese e anche lanciare nuovi prodotti che rendano Revolut sempre più rilevante per le esigenze degli italiani”.Quanto manca affinché Revolut offra servizi più tradizionali del mondo bancario come i prestiti?”Stiamo iniziando con conti protetti insieme a una serie di servizi e prodotti finanziari offerti nell’app Revolut. Ascoltiamo attentamente i feedback dei clienti e miglioriamo di conseguenza la nostra offerta. Questo è ciò che faremo in Italia e in altri mercati mentre espandiamo i servizi della banca. Prevediamo di lanciare ulteriori servizi bancari in futuro, tuttavia al momento non abbiamo una timeline specifica”. LEGGI TUTTO

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    Cina, prezzi produzione rallentano da record. Inflazione a +2,3% a/a

    (Teleborsa) – La crescita dei prezzi alla produzione cinesi registra una decelerazione nel mese di novembre, rispetto al livello record raggiunto a ottobre. L’indice dei prezzi è aumentato del 12,9% tendenziale dopo il +13,5% riportato il mese precedente. Lo comunica il National Bureau of Statistics (NBS) cinese. La lettura del mese scorso era stata la più elevata in 26 anni. Il dato di novembre è comunque superiore alle attese del mercato, pari a +12,4%. Le recenti politiche del governo per frenare il forte aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime stanno entrando funzionando, ha affermato lo statistico senior della NBS Dong Lijuan.Salgono, invece, i prezzi al consumo su base annua. A novembre l’inflazione ha registrato un incremento del 2,3% dopo il +1,5% di ottobre. Le attese degli analisti erano per un +2,5%. Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,4%, dopo il +0,7% precedente e rispetto al +0,3% del consensus.È interessante notare che i prezzi degli ortaggi freschi in Cina sono aumentati del 30,6% a novembre rispetto a un anno fa, ha sottolineato il National Bureau of Statistics. Il balzo ha seguito un aumento del 15,9% su base annua in ottobre, poiché inondazioni e altre condizioni meteorologiche estreme negli ultimi mesi hanno colpito le aziende agricole. Sebbene l’ufficio statistico abbia evidenziato che l’offerta di verdure è aumentata a novembre, i prezzi sono comunque aumentati su base mensile del 6,8%.”Cibo a parte, le pressioni sui prezzi si stanno generalmente allentando, specialmente nell’industria pesante”, ha affermato in una nota Julian Evans-Pritchard, economista senoior di Capital Economics. “Pertanto, non pensiamo che i timori per l’inflazione tratterranno la Banca popolare cinese (PBOC) da ulteriori misure di allentamento, compresi i tagli dei tassi ufficiali”. Lunedì, la PBOC ha dichiarato che ridurrà il coefficiente di riserva obbligatoria della maggior parte delle banche di 0,5 punti percentuali dalla prossima settimana. LEGGI TUTTO