Dicembre 2021

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    “Go Italy go”, il plauso dell'FMI all'Italia: “Forte livello crescita e misure giuste. Continui così”

    (Teleborsa) – “Congratulazioni all’Italia per aver ottenuto questo livello di forte crescita e per le riforme e gli investimenti”. È racchiuso in queste parole pronunciate dalla direttrice operativa del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, il plauso espresso dall’Fmi alla manovra e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del nostro Paese. Un vero e proprio endorsement alle misure del governo di Mario Draghi nel quale Georgieva – al termine dell’Eurogruppo che ha dato il placet ai Dpb dei 27 Stati membri – ha sottolineato la “robustezza” del Recovery Plan e il “giusto bilanciamento tra riforme e investimenti” che lo caratterizza.”L’Italia nel 2021 avrà un tasso di crescita più alto della media, 5,8% contro il 5% dell’area euro – ha affermato Georgieva –. Vediamo che il governo mette fondamenta molto solide per la crescita sostenibile”. La sola osservazione mossa dalla direttrice operativa dell’Fmi sul Documento Programmatico di Bilancio italiano riguarda la “crescita della spesa corrente”. Sebbene non costituisca di per sé una cosa “negativa”, l’invito giunto dall’Fmi è che il mix tra “riduzione fiscale dei redditi e aumento della spesa sociale nel medio termine sia sostenibile”. Un elemento tenuto sotto osservazione anche da Bruxelles ma sul quale Georgieva si è detta fiduciosa. “La direzione di marcia – ha aggiunto – è definita, quindi Roma continui così”. “L’atmosfera che stiamo vedendo in questa discussione sulla revisione delle regole Ue sui conti pubblici è complessivamente costruttiva, questo non significa che abbiamo già le soluzioni, ma tra gli Stati membri c’è una consapevolezza comune del problema da affrontare – ha commentato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sul confronto all’Eurogruppo per la riforma del Patto di stabilità e crescita –. Per il momento siamo in una fase di apertura della discussione con alcuni importanti contributi, tra i quali quelli della Bce e del Fondo monetario internazionale”.Ampliando lo sguardo, illustrando all’Eurogruppo il report preliminare sulla risposta dell’eurozona alla crisi Covid, Georgieva ha affermato che “l’eurozona si sta riprendendo rapidamente grazie alla campagna di vaccinazione e al crescente adattamento della domanda alla pandemia”. L’esponente dell’Fmi concorda con l’esecutivo europeo sulla transitorietà degli attuali livelli di inflazione e ha definito “appropriata” la linea della Bce. Anche se, questo il monito dell’Fmi all’Eurotower, “siamo in tempi di grande incertezza, occorre restare vigili e pronti ad aggiustamenti in corsa”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Giorgetti: contratto indeterminato come conosciuto oggi destinato a scomparire

    (Teleborsa) – Il contratto a tempo determinato così come lo conosciamo oggi è destinato a scomparire. Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, partecipando ad un dibattito sul lavoro nell’ambito della manifestazione Atreju 2021. “Se stiamo lì ad aspettare il posto di lavoro a tempo indeterminato come l’abbiamo conosciuto nella storia, questo andrà a scomparire. Al netto delle tante assunzioni che stiamo facendo, il collega Brunetta ha escogitato dei meccanismi totalmente innovativi di reclutamento anche nella Pa, se stiamo ad aspettare i posti di lavoro creati dallo Stato, abbiamo sbagliato a capire: lo sviluppo e lo sviluppo economico è strettamente legato all’effervescenza delle attività imprenditoriali”, ha affermato.”L’importante è che ci svincoliamo da un concetto di sviluppo economico che è quello degli anni Settanta e Ottanta, che non c’è e non ci sarà più, e cominciamo a immaginare uno sviluppo economico 4.0 e 5.0 degli anni 20, 30 e 40″, ha aggiunto Giorgetti. “Non dobbiamo rimanere legati a delle forme di lavoro che sono superati dalle condizioni che ci impone il mercato e la globalizzazione. L’Italia è cercata in tutto il mondo, quindi abbiamo margine di export pazzeschi, tutti vogliono venire in Italia, dobbiamo portarli qui. Quello che dobbiamo ricreare – ha sottolineato – è un ambiente che stimoli lo spirito imprenditoriale: la nostra gente e i nostri giovani devono avere il coraggio di rischiare, mettersi in gioco e avviare un’attività. E’ la sola ricetta che ci può garantire sviluppo per il futuro”.Alle prospettive di crescita immaginate per le rivoluzioni digitali ed energetiche farà da contraltare però la crisi di “settori maturi e tradizionali”. “Lì ci sarà un problema di perdita di posti di lavoro in futuro”, ha dichiarato Giorgetti. “Per questo motivo, abbiamo introdotto una misura che io ho voluto, che permette a chi ha bisogno di lavoro, di assumere i lavoratori dei tavoli di crisi con decontribuzione totale. Credo che questa possa essere una forma in qualche modo per alimentare un mercato del lavoro anche e soprattutto nei confronti di questi lavoratori che hanno 50 anni d’età e un’esperienza e una formazione non più utilizzabili nelle nuove professioni”, ha spiegato il ministro. In particolare, Giorgetti ha fatto riferimento ai settori dell’oil and gas, automotive e diesel. “Dobbiamo creare delle condizioni di convenienza, questo è il vero tema”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Cscefi, Carpentieri: “Con la pandemia economica migliaia di famiglie rischiano di perdere la prima casa”

    (Teleborsa) – “Siamo passati dalla pandemia sanitaria a quella economica. Nel 2020 la sospensione delle procedure esecutive ha riguardato circa 44mila immobili; con la revoca delle sospensioni c’è stata una vera e propria esplosione delle vendite all’asta. Il rischio oramai concreto è che migliaia di famiglie italiane trascorrano questo inverno impegnate a difendere la loro prima casa. Altra conseguenza di questo fenomeno è stato il crollo del valore economico degli immobili sottoposti alle procedure esecutive”. Questo l’allarme lanciato da Elvira Carpentieri, presidente del Centro studi sulla crisi economica delle famiglie italiane (Cscefi) nel corso del webinar “In crescita il debito delle famiglie italiane” promosso in collaborazione con l’Osservatorio sul debito con banche e finanziarie”.Il dato che ci fa preoccupare – prosegue l’avvocato Carpentieri – non è solo l’aumento del 44% dei nuovi poveri ma soprattutto il nuovo fenomeno dei cosiddetti ‘poveri a intermittenza’, vale a dire tutti coloro che entrano e escono dalla soglia di povertà. Sono quasi sempre stipendiati, con contratto a tempo indeterminato, che per cause legate al Covid-19 o a motivi di salute, oppure alla perdita del posto di lavoro del coniuge, hanno aumentato la predisposizione all’indebitamento producendo forti squilibri che si riflettono nel rapporto con le banche. Difendere la prima casa è possibile, ci sono diversi strumenti per farlo. Bisogna affidarsi a professionisti specializzati nella materia che siano in grado di elaborare diverse strategie. Le parole d’ordine sono consapevolezza e sostenibilità. Occorre agire tempestivamente prendendo in mano da subito la situazione per evitare di perdere la casa e, al tempo stesso, rimanere indebitati. Se ci si accorge di non poter più sostenere i pagamenti si può rinegoziare il debito con la banca, cercare di modificare il tasso o la durata o tipologia di contratto. Se la banca non concede questa possibilità è possibile cercare altri istituti che offrano condizioni migliori con surroga del mutuo. Se si è in uno stato avanzato della crisi, in ultima istanza, si può cercare lo stralcio oppure arrivare ad accordi stragiudiziali”.”La situazione dell’esposizione della prima casa è particolarmente grave al Sud, dove si sono registrati aumenti delle procedure esecutive del 113% e nelle isole dove l’aumento arriva a toccare il 285% – afferma Francesco Cacciola, presidente dell’Ond (Osservatorio nazionale sul debito con banche e finanziarie) –. Il valore delle prime case all’asta nel 66% dei casi non supera i 100mila euro e nell’89% dei casi non arriva a 200mila euro. Ciò vuol dire che il rischio è quello di perdere la casa e rimanere con il debito. Una situazione in progress perché l’eccesso di offerta all’asta determinerà ulteriori ribassi dei valori medi. Il ‘caso Sicilia’ è emblematico con diversi immobili venduti all’asta a 10mila euro. Vale a dire che la vendita copre a malapena le spese della procedura lasciando integro il debito. E’ paradosso sul quale bisogna intervenire a sostegno delle famiglie. Offrendo loro la possibilità di intraprendere nuove strade per ricominciare. Quando si hanno debiti, spesso per la prima volta, si ha paura e non si sa cosa fare. Si rischia di finire in mano a usurai così come tanti si rivolgono a persone che non potevano assisterle nel migliore dei modi. Riuscire a trovare accordi che permettano di trovare la sostenibilità del debito è fondamentale. Nascono come funghi società che propongono come soluzioni la cosiddetta ‘legge anti-suicidi’ anche se il 72% delle procedure non vanno a buon fine. È essenziale rivolgersi a chi è specializzato per trovare soluzioni concrete e sia in grado di seguire a 360 gradi l’evoluzione del debito”. “L’effetto pandemia ha colpito famiglie già indebolite dalla lunga crisi economica che sta vivendo il Paese – sottolinea Enrica Morlicchio, prof. ordinario di sociologia del lavoro all’Università degli studi di Napoli “Federico II” –. Al Sud le famiglie non possono più contare sui beni rifugio che in passato contenevano il disagio. È venuta meno anche la solidarietà familiare così come il fattore risparmio. I meccanismi finanziari di tipo bancario andrebbero modificati per permettere alle famiglie di non rimanere intrappolate nell’indebitamento. Due dati sono fondamentali: nel Sud il tasso di occupazione femminile è al 35%, correlato alla carenza di servizi per l’infanzia; i neet al Sud sono il 40%. Dall’indebitamento si esce con strumenti tecnici ma principalmente rafforzando l’intensità lavorativa delle famiglie”.”La revisione dell’Irpef e la proroga dei bonus – sottolinea Alessio Saraullo, consigliere nazionale dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili – sono misure che tendono a sostenere l’economia in fase di uscita incidendo sul tasso di crescita nel medio periodo. Un altro elemento fondamentale è l’introduzione dell’assegno unico che mette ordine nelle diverse forme di aiuto alle famiglie. Manca invece una visione globale del lavoro con uno sbilanciamento in favore dei sussidi. Sarebbe meglio investire sulle politiche attive del lavoro investendo sulla formazione e offrendo incentivi alle aziende per assumere soprattutto le nuove leve. Sarebbe auspicabile anche la previsione di una detassazione per le misure di welfare aziendale da erogare anche in forma diretta al singolo dipendente che si trova in difficoltà. Per i soggetti che fanno ricorso, invece, alle procedure di sovraindebitamento sarebbe opportuno lavorare sulla proposta di sospensione della procedura esecutiva individuale già al tempo della presentazione della domanda, nonché prevedere forme di gratuito patrocinio per le procedure di esdebitazione dell’incapiente ed, infine, ulteriore tema su cui intervenire riguarda la necessità di rinvio e rimodulazione delle rate in scadenza di rottamazione e saldo e stralcio di Agenzia Entrate Riscossione”. LEGGI TUTTO

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    Eurogruppo: ok politica espansiva dei Paesi con debito medio-bassi, per gli altri c'è il Recovery Plan

    (Teleborsa) – L’Eurogruppo “concorda che i paesi con debiti pubblici bassi o medi debbano proseguire una linea di bilancio espansiva nel 2022, mentre gli Stati con elevati debiti pubblici dovrebbero usare il Recovery and Resilience Facility per finanziare gli investimenti addizionali a sostegno della ripresa, mentre perseguono politiche di bilancio prudenti”. È la linea riportata dal comunicato dell’Eurogruppo diffuso al termine delle riunioni, e in parte letto dal presidente Paschal Donohoe. “L’Eurogruppo – ha aggiunto – invita questi Paesi ad alto debito, dove la crescita delle spese finanziate nazionalmente non è prevista essere sufficientemente contenuta, secondo le valutazioni della Commissione, ad adottare le misure necessarie nei processi di bilancio nazionali”.(Foto: © iloveotto/123RF) LEGGI TUTTO

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    Tesoro, concambio per massimi 2,5 miliardi di euro il 9 dicembre

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato che il 9 dicembre 2021 effettuerà un’operazione di concambio presso la Banca d’Italia per un massimo di 2,5 miliardi di euro. L’operazione sarà eseguita con il metodo dell’asta marginale e con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità assegnata, si legge in una nota, dove viene specificato che sarà offerto un titolo in emissione a fronte dell’acquisto di quattro titoli.In particolare, il Tesoro emetterà il Ccteu con scadenza 15 aprile 2029, mentre oggetto del riacquisto saranno il Ctz 30 maggio 2022, il CctEu 15 giugno 2022, il Ctz 28 settembre 2022 e il CctEu 15 dicembre 2022. Il giorno stabilito per l’operazione, alle ore 10, verranno annunciati i prezzi dei titoli in riacquisto ammessi al concambio. Le offerte degli operatori dovranno pervenire alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria entro le ore 11 del giorno dell’asta. Saranno escluse le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Il regolamento dell’operazione è fissato per il giorno 13 dicembre 2021. LEGGI TUTTO

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    BuzzFeed, debutto da dimenticare sul Nasdaq

    (Teleborsa) – BuzzFeed sta registrando un debutto deludente sul Nasdaq. Il titolo della società di media digitali perde l’8% a quota 8,85 dollari per azione a metà seduta, dopo che la business combination con la SPAC 890 Fifth Avenue Partner aveva registrato una scarsa adesione da parte degli investitori della special purpose acquisition company.La quotazione di BuzzFeed è attentamente osservata da Wall Street perché si tratta della prima grande azienda di media digitali moderni a sbarcare in borsa. Il buon esito dell’operazione potrebbe spingere diversi competitor – come Vice, Vox, Bustle, Group Nine – a provare la stessa strada, ovvero la quotazione tramite SPAC. Non è nemmeno escluso che alcuni di essi possano essere acquisiti o decidano i unirsi a Buzzfeed. LEGGI TUTTO

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    Italgas, Fitch conferma il rating a BBB+ con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il merito di credito a lungo termine di Italgas, gruppo quotato su Euronext Milan e il più importante operatore in Italia nel settore della distribuzione del gas naturale, a BBB+ con outlook stabile. La conferma del rating tiene conto del business regolamentato italiano di Italgas e della prevista diversificazione nella distribuzione regolamentata del gas in Grecia dal 2022 in poi, si legge nella nota dell’agenzia di rating. Quello greco è descritto come un mercato in crescita, anche se il suo sistema normativo è meno maturo rispetto al consolidato sistema normativo italiano.Inoltre, la conferma del rating si basa sulle prospettive di crescita del gruppo nel periodo 2022-2027, nonostante le aspettative di una riduzione del costo medio ponderato del capitale (WACC) per il settore distribuzione gas a partire dal prossimo anno, come ribadito dal secondo documento di consultazione pubblicato da Arera lo scorso 12 novembre.L’agenzia sottolinea come il prolungarsi dell’attesa per l’avvio delle nuove gare gas e le azioni prospettate dal management di Italgas in risposta ad un quadro regolatorio meno favorevole dal 2022 siano in grado di supportare la solidità finanziaria ed il credit rating della società. È stato, inoltre, riconosciuto l’impegno del gruppo a una gestione proattiva della propria struttura finanziaria, realizzata attraverso operazioni concluse sia sul mercato obbligazionario sia su quello bancario durante gli scorsi mesi. LEGGI TUTTO

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    Covid, in leggero aumento il tasso di positività. Cartabellotta: impatto su ospedali più modesto grazie ai vaccini

    (Teleborsa) – In base ai dati pubblicati dal Ministero della Salute, sono 9.503 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 15.021. Sono invece 92 le vittime in un giorno (ieri 43) per un totale da inizio pandemia pari a 134.287. I tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus sono stati 301.560 (ieri 525.108). Il tasso di positività è al 3,1%, in aumento rispetto al 2,9% di ieri. Sono invece 743 i pazienti in terapia intensiva in Italia (7 in più rispetto a ieri) mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 5.879, (282 in più rispetto a ieri).Intervenuto a Radio Cusano Campus, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha fatto il punto sulla situazione Covid in Italia. “La buona notizia è che nelle ultime due settimane abbiamo ottenuto circa 390mila nuovi vaccinati”, ha sottolineato Cartabellotta. “Questo direttamente o indirettamente – ha aggiunto – dimostra che il famoso zoccolo duro di non vaccinati ha margine per essere scalfito. E’ ovvio che, se si dovesse mantenere questo incremento vaccinale, nel giro di due mesi saranno rimasti solo gli irriducibili a non vaccinarsi. Però dubito che possa esserci questo incremento anche se è difficile fare delle previsioni: spesso gli italiani ci sorprendono in positivo”. Sul fronte epidemiologico, Cartabellotta ha invece osservato che “si conferma la crescita di casi, ma con un impatto sugli ospedali che è però notevolmente più modesto rispetto all’era pre-vaccinale. In era pre-vaccinale, con l’attuale numero di contagi, avevamo il triplo di pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva. Ogni mille casi positivi che abbiamo, il 2,4% viene ricoverato in area medica e il 3xmille va in terapia intensiva. Dobbiamo gestire la pandemia in maniera ordinaria, perché non possiamo più permetterci di intasare gli ospedali ostacolando l’assistenza ai malati delle altre patologie”.Il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha rilevato che nel frattempo è salito al 10%, a livello nazionale, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area medica. La percentuale dei posti in area medica è cresciuta in 7 regioni e PA: Abruzzo (al 9%), Calabria (al 15%), Emilia Romagna (al 9%), Friuli Venezia Giulia (al 23%), Pa di Trento (al 11%), Piemonte (all’8%), Sardegna (al 5%) mentre calano in Valle d’Aosta (al 21%). Stabile all’8%, sempre a livello nazionale, invece la percentuale dei posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Ritornano oltre soglia le ;arche raggiungendo il 12% e restano oltre il limite (che e’ il 10%) il Friuli Venezia Giulia (16%) e la Provincia autonoma di Bolzano (14). Percentuale in calo in Abruzzo (al 4%), Calabria (al 10%), Liguria (al 10%), Umbria (all’8%), Valle d’Aosta (al 3%). LEGGI TUTTO