Dicembre 2021

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    Covid, di nuovo sopra 100 i decessi giornalieri

    (Teleborsa) – Sono 15.085 i casi Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia (ieri 12.764) con 573.775 tamponi totali (ieri ne erano stati effettuati 719.972). Sale il rapporto positivi/tamponi a 2,6% (ieri 1,8%).Sono 103 i decessi registrati oggi (ieri 89), che porta il conteggio totale a 133.931 morti da inizio pandemia. In leggero aumento sia il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva (oggi sono 3 in più, 686 totali), sia quello degli ospedalizzati con sintomi, 21 in più rispetto a ieri (sono 5.248 in totale). LEGGI TUTTO

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    Tinexta, Intermonte conferma target price e BUY

    (Teleborsa) – Intermonte ha confermato a 44,2 euro il prezzo obiettivo su Tinexta, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei servizi Digital Trust, Cybersecurity, Credit Information & Management e Innovation & Marketing, e ha mantenuto il giudizio sul titolo a “BUY”. Quella odierna è stata una grande giornata per Tinexta, che ha messo a segno un rialzo del 6,91% a quota 38,7. Gli analisti scrivono che il terzo trimestre è stato “solido”, con la società che ha riportato risultati in linea con le loro stime in termini di fatturato e EBITDA Adjusted.Gli analisti ritengono che gli obiettivi dell’azienda per il quarto trimestre e l’intero 2021 “non siano solo raggiungibili, ma addirittura battibili, in quanto il confronto del 4Q, a differenza di quello del 3Q, sarà con un trimestre debole lo scorso anno perché impattato dalla seconda ondata di Covid-19” e influenzato “da una stagionalità contraria al solito (il 3Q20 è stato più forte del 4Q20 per i margini)”.Intermonte si aspetta che la società chiuda l’anno con ricavi di 378 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 99 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 51 milioni di euro. Questi valori dovrebbero passare nel 2022, rispettivamente, a 445 milioni di euro, 126 milioni di euro e 67 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un incremento nel 2023 a ricavi per 500 milioni di euro, un EBITDA Adjusted di 146 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 82 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    OPA Reno de Medici, adesioni al 4,6%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da Rimini BidCo sulle azioni Reno de Medici, primo produttore italiano di cartoncino ricavato da materiale riciclato e gruppo quotato su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 1 dicembre 2021, sono state presentate 118.217 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 4.656.803, pari al 4,662% dell’offerta.Il periodo di offerta è iniziato il 22 novembre 2021 e terminerà il prossimo 17 dicembre 2021. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Reno de Medici acquistate sul mercato nei giorni 16 e 17 dicembre 2021 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Bollette, Nomisma prevede maxi stangata. Fondi in manovra non bastano

    (Teleborsa) – Al 1° gennaio 2022 le bollette del gas aumenteranno del 50%, mentre quelle dell’elettricità saliranno di almeno del 17%, a meno di interventi del governo. È la previsione di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. “Le tariffe del gas sono decise ogni trimestre dall’ARERA, sulla base dei prezzi internazionali – ha detto Tabarelli all’ANSA – Ma questi, dopo essere rimasti tranquilli per dieci anni, alla metà del 2021 sono impazziti, e oramai sono fuori controllo. Nel trimestre ottobre-dicembre 21, la tariffa ARERA è 0,95 euro al metro cubo. Ma dato l’andamento dei mercati internazionali, senza un intervento dello stato per calmierare, nel trimestre gennaio-marzo 22 si arriverà a 1,40 euro”.Discorso analogo per la bolletta elettrica. “A fissare la tariffa è il GME, gestore dei mercati energetici, sulla base dei prezzi internazionali – spiega Tabarelli – Al primo ottobre abbiamo avuto un aumento incredibile, del 30%, quando di solito gli aumenti erano sull’1%. Oggi sui mercati spot l’elettricità si paga da 250 euro al megawattora a quasi 300 (in passato ci sembrava tanto quando costava 40-50 euro). Senza un intervento dello stato, al primo gennaio l’aumento della bolletta elettrica sarebbe dal 17 al 25%”. In questa situazione, secondo il presidente di Nomisma Energia “i due o tre miliardi che saranno stanziati in manovra per calmierare le bollette sono poca cosa”.Le cause dell’aumento dei prezzi del gas sono diverse: “La prima è che gli stoccaggi sono bassi, perché la Russia consegna meno gas all’Europa. Un po’ perché vuole spingere sul gasdotto North Stream (che aprirà a marzo), un po’ perché ha problemi di trasporto, dato che la sua rete è molto vecchia. Poi c’è stata la ripresa produttiva dopo la pandemia; la Cina ha aumentato la domanda di gas per uscire dal carbone; le compagnie energetiche investono di più sulle rinnovabili e meno sulle fossili, ma la domanda di gas non cala; l’eolico e l’idroelettrico in alcuni paesi hanno ridotto la produzione per motivi di meteo”.Infine, secondo l’esperto “i mercati sono in mano alla speculazione, e i politici non sanno che pesci pigliare”. Tabarelli ricorda che “chi ha fatto contratti di acquisto a lungo termine, oggi paga il gas 35 centesimi a metro cubo”.(Foto: © Richard Villalon | 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 910 mila barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite meno delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 26 novembre 2021, sono scesi di circa 910 mila barili a 433,1 MBG, contro attese per un decremento di 1,24 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 2,2 milioni a 123,9 MBG, contro attese per un calo di 0,5 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un incremento di 4 milioni a quota 215,4 MBG (non erano attese variazioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 1,9 milioni a 602,6 MBG. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero novembre aumenta a 61,1 punti

    (Teleborsa) – L’attività manifatturiera americana accelera a novembre. Lo indica l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile. L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 61,1 punti dai 60,8 di ottobre. Il dato risulta superiore alle attese degli analisti che stimavano un livello a 61 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, resta ben oltre la soglia chiave di 50, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini aumenta a 61,5 punti da 59,8, mentre quella sull’occupazione sale a 53,3 da 52 e la componente relativa ai prezzi si porta a 82,4 da 85,7 (le attese erano per 85,5). LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni ottobre +0,2% m/m +8,6% a/a

    (Teleborsa) – In aumento a ottobre le spese per costruzioni in USA. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.598 miliardi di dollari registrando una crescita dello 0,2% dopo il -0,1% di settembre ed il +0,4% stimato dagli analisti. Su base annua si è visto invece un incremento dell’8,6%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono scese dello 0,2% a 1.245 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono calate dello 0,5% a 774,7 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dell’1,8% a 353 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI manifatturiero novembre al minimo in 11 mesi

    (Teleborsa) – Si riduce ancora l’indice dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti, elaborato da Markit, confermando peraltro una crescita ancora solida del settore. Nel mese di novembre, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 58,3 punti dai 58,4 del mese precedente, in ribasso anche rispetto ai 59,1 della stima preliminare. L’indice si conferma sopra la soglia chiave di 50, che denota espansione dell’attività, ma è anche il valore più basso da dicembre 2020, con produttori che hanno segnalato ulteriori ritardi nelle forniture e un rallentamento degli afflussi di nuovi ordini al livello più debole finora quest’anno. “Ampie fasce della produzione statunitense rimangono ostacolate da strozzature nella catena di approvvigionamento e difficoltà a riempire i posti vacanti di personale – ha commentato Chris Williamson, capo economista presso IHS Markit – Sebbene novembre abbia portato alcuni segnali di un leggero rallentamento dei problemi della catena di approvvigionamento al livello più basso registrato da sei mesi, la diffusa carenza di input ha comportato che la crescita della produzione è stata nuovamente fortemente limitata”.”Anche se la domanda rimane stabile, novembre ha portato segnali di un raffreddamento della crescita dei nuovi ordini al minimo di quest’anno, legato a carenze che limitano la possibilità di aumentare le vendite e segnali di respingimento da parte dei clienti poiché i prezzi hanno continuato a salire bruscamente durante il mese”, ha aggiunto. “Mentre l’inflazione media dei prezzi di vendita è diminuita, con le aziende che cercavano di acquisire clienti, il tasso di inflazione dei costi di input ha raggiunto un nuovo massimo, suggerendo una compressione dei margini”, ha concluso. LEGGI TUTTO