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BCE e mercati, emerge sempre più la divergenza di aspettative

(Teleborsa) – Nonostante la riunione di questo mese della Banca centrale europea (BCE) non fosse la più attesa, sono emersi particolare interessanti sia sul lato dell’inflazione che sulla prospettiva di un innalzamento dei tassi. Essenzialmente, Christine Lagarde ha riconosciuto che le aspettative del mercato non sono in linea con i suoi piani. La numero uno dell’istituzione di Francoforte ha cercato di stemperare le attese di rialzo tassi nel 2022, sottolineando che il fatto che non è in linea con i criteri individuati nella forward guidance rivista in estate.

“Il mercato sta prezzando un rialzo dei tassi BCE entro la fine del 2022, molto prima di quanto le ultime previsioni o il tono stesso della BCE lascino intendere”, fa notare Pasquale Diana, Senior Macro Economist di AcomeA SGR. Al momento, la BCE non ritiene che le condizioni per alzare i tassi possano essere soddisfatte nel 2022, come invece si aspetta il mercato. ” Anche se forse ci si aspettava un messaggio più netto dalla Lagarde, quest’ultima ha comunque voluto prendere le distanze dal market pricing attuale, sostenendo che la BCE continuerà a ripetere il suo messaggio con convinzione, anche se differisce dalle aspettative degli operatori finanziari”, aggiunge Diana.

“Il push back sul pricing dei mercati non è parso totalmente convincente, con qualche elemento di contraddizione durante il Q&A – afferma Fabio Castaldi, Investment manager di Pictet Asset Management – I mercati obbligazionari restano impostati al ribasso con perdite amplificate sui titoli di stato periferici (BTP in testa), i più vulnerabili in questo scenario e nel contesto della conclusione a fine marzo – preannunciata oggi dalla presidente Lagarde – del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)”.

“Non sorprende che la BCE abbia mantenuto invariata la sua politica monetaria nella riunione di oggi – commenta Pietro Baffico, european economist di – Con gli aggiornamenti sulle previsioni macroeconomiche attesi a dicembre, la BCE si riserva un po’ di tempo per valutare gli sviluppi inflazionistici prima di prendere qualsiasi decisione. Mentre è improbabile che la BCE si discosti dalla sua attuale posizione, secondo cui i recenti picchi dei prezzi sono temporanei, il rischio di una pressione inflazionistica sta erodendo la fiducia degli investitori, che ora attendono con ansia la riunione di dicembre, quando sarà rivalutato anche il futuro dei programmi di QE”.

Si trova su una posizione simile Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di . “Complessivamente la BCE si conferma al momento come una delle banche centrali più colomba, che non appare intenzionata ad utilizzare l’arma del rialzo tassi, preparandosi invece a rimodulare il proprio armamentario di politica monetaria nel meeting del 16 dicembre”, dice l’economista dell’investment bank italiana.

Secondo Andreas Billmeier, European Economist presso Western Asset, “è degno di nota il fatto che la previsione di un rallentamento dell’inflazione per il prossimo anno sembri avere ricevuto una battuta d’arresto e ci aspettiamo invece una significativa revisione al rialzo dell’inflazione 2022 nelle proiezioni di dicembre della BCE”. “Allo stesso modo – aggiunge – ci aspettiamo che il sondaggio della BCE sull’inflazione, quando domani sarà pubblicato, evidenzi un aumento su tutti gli orizzonti temporali. Entrambi i fattori potrebbero alimentare le trattative salariali nei prossimi mesi e trimestri”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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