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Covid, Giovannini: “Sfida si vince abbracciando la trasformazione senza scetticismo”

(Teleborsa) – “Sappiamo da tanti studi che in futuro saremo esposti ad ulteriori shock, non necessariamente pandemie, ma shock climatici, tecnologici, economici. Se sono piccoli e durano poco, siamo in grado di assorbirli, se invece sono un pò più lunghi o più ampi, dobbiamo adattarci. Ma se sono molto grandi o molto lunghi, dobbiamo trasformarci. Ed è questa la sfida che abbiamo davanti. Una sfida che potrebbe essere affrontata con nuove categorie, non solo di pensiero ma anche di azione”. Tuttavia se, con la pandemia Covid-19, il Paese ha capito, che il cambiamento è ineludibile, una parte di esso è in ritardo anche a causa dello “scetticismo” che “nella società italiana è altissimo”. Questo il messaggio lanciato dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nel suo intervento alla XXIX Conferenza “Etica ed economia” dal titolo “Pensare il futuro dell’Italia dopo la pandemia”, organizzata da Nemetria.
“Le imprese – ha segnalato Giovannini – riconoscono che la sostenibilità è una necessità ma solo un terzo di loro ha una strategia per uno sviluppo sostenibile e un quinto non ha alcuna previsione di spesa in questo senso”. Attualmente – secondo il ministro – vi è una “divaricazione in termini di visione del futuro tra soggetti innovativi che hanno capito e investono in quella direzione, soggetti spaventati e in attesa degli eventi, soggetti colpiti dalla crisi che hanno problemi diversi, non certo problemi del futuro ma quelli del presente”. In tale scenario – ha proseguito Giovannini – “la politica ha la necessità di prendersi cura di tutti e tre questi gruppi di imprese ma anche di individui e di comunità”. Bisogna “stimolare” chi vuole investire nel futuro ma questo cambiamento – ha ribadito il ministro – viene “percepito con tanto scetticismo e preoccupazione perché lo scetticismo della società italiana è altissimo ed è un ostacolo”.

Giovannini ha, inoltre, evidenziato la necessità di “provare a dare certezze a chi oggi certezze non ha” orientando anche “i comportamenti di spesa, risparmio o investimento una volta superata la fase di emergenza sanitaria”. Queste risorse “immobilizzate” – ha spiegato il ministro – potrebbero, infatti, essere “più facilmente orientate verso un futuro più equo e sostenibile”.

Si tratta di una sfida – ha concluso Giovannini – che dobbiamo affrontare “con nuove categorie, non solo di pensiero ma di azione; con un modo diverso di vedere le politiche, che parta dall’idea di proteggere, promuovere, preparare, prevenire, trasformare. Ma per far questo, dobbiamo abbandonare l’idea dei due tempi: prima torniamo a come eravamo, poi penseremo alla trasformazione. È un’idea radicalmente sbagliata”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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