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Green pass su lavoro, Orlando allontana le tensioni

(Teleborsa) – “Stiamo facendo incontri tecnici per prevenire i problemi che sicuramente si possono presentare, io credo che dobbiamo procedere con grande determinazione, disponibilità al dialogo e anche capacità di aggiustare strada facendo un meccanismo che non ha precedenti”. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a chi gli chiedeva, a margine di un evento a Milano, se il Governo temesse il caos che potrebbe esserci nelle aziende venerdì 15 ottobre, giorno di entrata in vigore del green pass nei luoghi di lavoro.

Sull’eventualità di possibili tensioni: “Noi non abbiamo mai sottovaluto le tensioni, credo che questo implichi una capacità di promuovere un sovrappiù di dialogo”. “Nelle piazze, nelle manifestazioni bisogna saper guardare anche all’elemento di malessere, di stress che si è determinato in qualche modo nella società italiana nei mesi della pandemia. Quello che va detto con molta nettezza – ha sottolineato – è che che vanno sconfitti tutti coloro che provano a manipolare e strumentalizzare quel malessere sia con una matrice ideologica sia con una matrice anti-scientifica e complottista. La preoccupazione non può cancellare una direzione di marcia che sta dando buoni risultati nel contrasto alla pandemia, migliori di altri paesi europei”.

Quanto all’estensione o meno della durata del tampone a 72 ore “non è una valutazione che deve fare la politica”. “Credo che sia stravagante – ha spiegato Orlando – è come se noi decidiamo con una norma di dire che la febbre non è più a 36,5 ma a 39 la gente non sente più i sintomi, noi siamo di fronte a al fatto che o il tampone vale per 48 ore o per 72, ma non può essere oggetto di discussione politica. Se nelle 24 ore successive il tampone non e’ piu’ valido vuol dire che non certifica più niente. Bisognerebbe lasciare agli ambiti tecnici lo spazio che e’ proprio”.

Commentando il Premio Nobel nel segno dell’economia sociale, assegnato ieri, Orlando ha parlato di “segnale molto importante, sicuramente la questione del salario minimo credo che sia un tema che dovremmo affrontare”. “La mia preoccupazione è sempre stata quella di coniugare questo strumento agli strumenti della contrattazione che nel nostro paese hanno garantito in alcuni contesti una difesa dei livelli salariali evitare che questi due strumenti entrino in contrapposizione, ma sicuramente il salario minimo è uno strumento in più che può aiutare a difendere la capacità salariale dei lavoratori”. “C’è una direttiva europea che l’Italia sostiene sulla quale muoverci anche per armonizzare e contrastare forme di dumping salariale – ha spiegato il Ministro – dopodichè io credo che col dialogo sociale si possono valutare i passaggi attraverso i quali introdurre strumenti che vanno in questa direzione. I prossimi mesi saranno assolutamente importanti per fare un passo avanti”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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