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Lavoro autonomo, Orlando: “Occorre considerare riforme strutturali degli ammortizzatori sociali”

(Teleborsa) – Il decreto attuativo della legge di bilancio per l’esonero dei contributi a favore di autonomi e professionisti “è indubbiamente atteso dalle categorie” e “mi impegno a monitorare l’iter del provvedimento al fine di giungere in tempi brevi all’adozione definitiva del decreto”. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, rispondendo ad una interrogazione M5S alla Camera.

Il governo, ha detto Orlando, è “consapevole” dell’importanza di attuare questa misura. “I lavoratori autonomi e professionisti hanno subito in maniera drammatica l’impatto della crisi, una forte riduzione dell’orario di lavoro e perdite di reddito, più gravi rispetto ai lavoratori dipendenti. C’è un pezzo di lavoro autonomo, in parte significativamente femminile, che è precipitato in una situazione di povertà improvvisa”, ha detto Orlando. Sull’adozione del decreto attuativo “è terminata la fase di consultazione e confronto con i soggetti istituzionali risultando anche proficua l’interlocuzione con l’ADEPP. Si tratta di un provvedimento complesso” perché sono da definire categorie molto eterogenee di lavoratori, ha spiegato Orlando. Il ministro ha riferito che “sono già in fase di valutazione le osservazioni espresse sullo schema di provvedimento dalla Rgs” e “conclusa questa fase istruttoria che prevede anche il parere dell’INPS, il testo verrà sottoposto all’esame definitivo del MEF”.

“In una prospettiva più ampia occorre considerare con particolare attenzione il lavoro autonomo nell’ambito della riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali”, ha continuato Orlando. “Sono convinto infatti – ha detto il ministro – della necessità di avviare un confronto che sia efficace e produca effetti anche sull’estensione dell’equo compenso e la possibilità di estendere strumenti e tutele anche ad alcune tipologie di lavoratori autonomi che oggi non sono ricomprese”, ha aggiunto.

Riguardo al reddito di cittadinanza, ha dichiarato che “sebbene siano assolutamente certamente da stigmatizzare i casi di indebita acquisizione”, “occorre riflettere sulla portata che la misura ha assunto, in particolare nel corso della crisi emergenziale”. “Indubbiamente – ha detto Orlando – in questi mesi la misura ha funzionato come rete di protezione sociale per un’ampia categoria di soggetti e per le loro famiglie, costituendo spesso un argine per le nuove povertà indotte dalla crisi. Per evitare possibili distorsioni, Orlando ricorda che ha “istituito il Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, con l’obiettivo proprio di valutare la resa dell’istituto e individuare le azioni necessarie per collegarlo più efficacemente al sistema delle politiche attive del lavoro”.

Sulla ripartenza del Paese, Orlando ha detto che “è certamente connessa al rilancio dell’occupazione e soprattutto di un’occupazione di qualità che risponda alle esigenze dell’innovazione, della transizione ecologica e della transizione digitale. A tal fine è indispensabile in primo luogo rafforzare le strutture pubbliche dei Centri per l’impiego, quali punti di riferimento territoriali fondamentali”.

“L’obiettivo – ha detto Orlando – è quindi quello di superare eventuali ritardi e criticità, completando il rafforzamento infrastrutturale e tecnologico”. Inoltre, ha aggiunto, “ogni sforzo deve essere fatto perché la rete pubblica possa operare in sintonia e piena collaborazione con quella privata“. Il ministro ha ricordato che “sono iniziati proprio l’altro ieri gli incontri con la Regione Calabria e domani con la Regione Sicilia, sono già in programmazione tutti gli altri”. Il “completamento in tempi rapidi di questo processo è fondamentale perché le strutture territoriali siano in grado di erogare le politiche attive del lavoro necessarie per far fronte agli effetti della pandemia sul mercato del lavoro, in particolare, dopo che il blocco dei licenziamenti verrà rimosso”, ha sottolineato.

Infine, il ministro ha sottolineato che il governo ha “allo studio misure per incentivare le assunzioni di disoccupati con contratti di lavoro stabile nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza, finalizzati a garantire alle imprese la flessibilità necessaria per gestire la delicata fase della ripartenza e ai lavoratori un percorso di formazione e di reinserimento in grado di accompagnarli nelle transizioni occupazionali verso un impiego stabile, di qualità e rispondente ai fabbisogni professionali delle imprese”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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