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MIC, Confcommercio: indice disagio sociale rimane su livelli elevati. Preoccupa risalita inflazione

(Teleborsa) – Lieve miglioramento a settembre per il Misery Index Confcommercio (Mic) che si attesta su un valore stimato di 16,7, in riduzione di un decimo di punto su agosto. L’indicatore anche nella formulazione attuale, che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati, si conferma su livelli storicamente elevati.

A preoccupare – sottolinea Confcommercio – sono le criticità che interessano la componente relativa all’occupazione, con nei prossimi mesi un possibile ritorno significativo di popolazione sul mercato del lavoro e una presumibile crescita della disoccupazione, e la risalita dell’inflazione. In pochi mesi, infatti, – evidenzia il report – si è passati da una situazione di deflazione ad una crescita prossima al 3%. Fenomeno che, inizialmente guidato dagli energetici, comincia ad interessare un insieme sempre più ampio di beni e servizi e la cui durata e intensità potrebbero comprimere in misura significativa i redditi e limitare le capacità di ripresa del sistema ed il recupero dell’occupazione.

A settembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,1%, in riduzione di un decimo di punto su agosto. Il dato è sintesi di un recupero dei livelli occupazionali (+59mila unità) e di una diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-28mila unità in termini congiunturali). Confcommercio segnala come il miglioramento dell’occupazione non coinvolga il lavoro indipendente ed autonomo in continua riduzione. Le incertezze che ancora caratterizzano la ripresa continuano a mantenere parte delle forze di lavoro potenziali nell’area dell’inattività: rispetto ai livelli pre-pandemia, nella fascia 15-64 anni, vi sono oltre 250mila inattivi in più.

A settembre 2021 le ore autorizzate di CIG sono state oltre 74 milioni a cui si sommano i quasi 48 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 71,8% aveva causale Covid-19, dato in riduzione su agosto, a segnalare come le imprese ed il mondo del lavoro non siano ancora usciti del tutto dalla fase emergenziale. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a quasi 438mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione estesa all’11,7%.

A settembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno registrato un aumento del 2,6% su base annua.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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