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Morgan Stanley, grandi volumi di IPO e M&A fanno volare i profitti

(Teleborsa) – La banca d’affari ha registrato un fatturato di 14,8 miliardi di dollari per il secondo trimestre (conclusosi il 30 giugno 2021) rispetto ai 13,7 miliardi di dollari dello stesso periodo di un anno fa eai 15,7 miliardi di dollari dei primi tre mesi del 2021. L’utile netto è stato di 3,5 miliardi di dollari, o 1,85 dollari per azione diluita, rispetto all’utile netto di 3,2 miliardi di dollari, o 1,96 dollari per azione diluita, dello stesso periodo del 2020. La banca sottolinea che i confronti dei risultati dell’anno in corso con i periodi precedenti sono stati influenzati dalle acquisizioni di E*TRADE Financial Corporation (“E*TRADE”) nel segmento Wealth Management e Eaton Vance nel segmento di gestione degli investimenti.

I risultati hanno battuto le attese del mercato: le entrate hanno superato le stime degli analisti per 13,98 miliardi di dollari, così come gli utili per azioni sono stati più elevati degli 1,65 dollari del consensus. La divisione Wealth Management ha registrato un margine ante imposte del 26,8%, con i risultati che riflettono commissioni di gestione patrimoniale più elevate, crescita dei prestiti bancari, nonché nuovi asset per 71 miliardi di euro e flussi basati su commissioni di 34 miliardi di dollari.

“La società ha realizzato un altro trimestre molto positivo, con il contributo positivo di tutte le nostre attività – ha commentato James P. Gorman, presidente e amministratore delegato – Le nostre attività di Wealth and Investment Management hanno registrato afflussi di 120 miliardi di dollari e Institutional Securities ha generato oltre 7 miliardi di dollari di ricavi. Con il nostro modello di business trasformato che fornisce utili più stabili e durevoli, abbiamo raddoppiato il nostro dividendo e annunciato un riacquisto di 12 miliardi di dollari”.

I ricavi dell’Investment Banking sono stati in crescita del 16% nel trimestre, rispetto a un anno fa. I ricavi delle consulenze sono aumentati rispetto a un anno fa per le maggiori operazioni di M&A completate. La sottoscrizione di azioni è aumentata rispetto a un anno fa, trainata da volumi più elevati nelle IPO tradizionali, parzialmente compensati da minori ricavi derivanti dall’emissione di convertibili e dalle offerte successive.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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