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Siderurgia, Federacciai: nei primi 8 mesi dell'anno la produzione (+27%) torna ai livelli del 2018

(Teleborsa) – Nei primi 8 mesi del 2021 l’industria siderurgica italiana ha prodotto 16,3 milioni di tonnellate di acciaio, un incremento superiore al 27% registrato negli stessi mesi del 2020 – anno fortemente condizionato dalla pandemia – ma anche il 6,1% maggiore rispetto al 2019, tornando ai livelli del 2018, anno particolarmente positivo per il settore. Sono i dati emersi nel corso dell’assemblea annuale di Federacciai che si è svolta oggi a Rho.

“Oggi ci troviamo di fronte a una congiuntura positivi – è stato il commento del presidente dell’associazione, Alessandro Banzato –. I primi segnali di ripresa c’erano già stati nella seconda parte del 2020 e la situazione è migliorata quest’anno con una esplosione della domanda che ha trainato la crescita dei volumi a livello sia nazionale che internazionale. Quello che stiamo vivendo è un ciclo espansionistico su scala europea destinato a durare per qualche anno, un trend positivo che si rafforzerà ulteriormente soprattutto quando si tradurranno in cantieri e investimenti i fondi PNRR in Italia e negli altri Paesi europei”. Il presidente di Federacciai si è però detto preoccupato del caro energia registrato nel contesto internazionale: “Attenzione, le recenti impennate dei costi del gas e dell’energia elettrica potrebbero frenare, se non compromettere, il trend positivo dell’economia italiana ed europea. È un tema che mi preoccupa per lo sviluppo futuro”.

A proposito di energia, l’associazione è tornata a lamentare i maggiori costi sostenuti in Italia dal settore siderurgico rispetto ai competitor europei. “In termini di strumenti tesi ad allineare i costi italiani a quelli europei, scontiamo invece un preoccupante ritardo per quanto riguarda la Compensazione dei costi indiretti ETS, misura prevista dall’ordinamento europeo e già applicata da almeno uno o due anni da Germania, Francia, Spagna, Belgio e Lussemburgo. Con una decisione del 9 luglio scorso la DG Competition della Commissione europea ha approvato il piano presentato dal Governo italiano, ma ad oggi non abbiamo ancora avuto notizie della sua attuazione – ha sottolineato Banzato – Ai rappresentanti del Governo segnaliamo pertanto l’urgenza di arrivare in tempi brevissimi all’adozione della misura anche perché, come accennato, rispetto ai nostri principali concorrenti, siamo già in ritardo di diversi anni”.

Nel corso dell’assemblea sono stati presentati anche i dati relativi alla produzione di acciaio nel mondo tra agosto e gennaio. Nei primi 8 mesi del 2021 l’output globale di acciaio è cresciuto del 10,6%: gli aumenti più significativi sono stati registrati in India (+25,6%), Brasile (+20,9%), Stati Uniti (+19,5%), Turchia (+16,7%) e Giappone (+17,0%). Nel 2020 la Cina ha prodotto 1 miliardo di tonnellate di acciaio, il 56,7% della produzione mondiale (1,878 miliardi) e la sua escalation è stata rapida e costante passando nel giro di 15 anni dal 15% al 50% della produzione mondiale.

La nuova geografia dell’acciaio vede dunque la posizione preminente della Cina e l’avanzare di India, Turchia e Iran, Paesi emergenti che hanno una spiccata vocazione alle esportazioni, dato anche il tenore dei consumi interni e una attenzione alle problematiche di sostenibilità ambientale e sociale non paragonabili a quelli europei, segnala Federacciai. “È pertanto facilmente comprensibile – ha sottolineato Banzato – che la tendenza in atto in Europa, il Green Deal, potrebbe generare asimmetrie competitive che, se non gestite in tempo, porterebbero alla sparizione della siderurgia continentale o alla progressiva delocalizzazione della stessa in aree del mondo soggette a meno vincoli”. Il presidente di Federacciai ha quindi sostenuto la necessità “di misure di difesa e sostegno che consentano alla siderurgia europea non solo di sopravvivere, ma anche di mantenere quelle marginalità che occorrono per continuare a investire e raggiungere gli ambiziosi obiettivi dati”, oltre ad “azioni di politica industriale che accompagnino, a condizioni competitive salvaguardate, gli ambiziosi obiettivi che la transizione energetica sta già ponendo”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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