Aprile 2022

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    Horizon 2020, dall'Ue 1,8 miliardi alle università italiane

    (Teleborsa) – Dal 2014 ad oggi sono quasi 1,8 miliardi di euro i contributi europei per progetti di ricerca e innovazione raccolti dalle università italiane. Si tratta di circa un terzo dei circa 5,6 miliardi di euro di contributi erogati nell’ambito del programma per la ricerca e l’innovazione europeo Horizon 2020 a imprese, organizzazioni di ricerca e soggetti pubblici italiani. A rilevarlo è un’analisi di ART-ER, condotta su dati dell’UE Open Data Portal del marzo 2022 e tradotta in un tool interattivo di facile utilizzo e con tutti i dettagli sui progetti e enti finanziati.Complessivamente, l’Italia è al quinto posto in Europa per numero di progetti (16.019) e contributo ricevuto (5,6 miliardi euro circa), alle spalle di Germania (19.333 progetti e oltre 10 miliardi di euro di contributo), Gran Bretagna, Francia e Spagna. Sono 87 le università italiane che hanno realizzato 3.631 progetti di ricerca e innovazione (4.609 le partecipazioni totali di più università ai medesimi progetti), assumendo il ruolo di leader nel 36% dei casi. Il Politecnico di Milano (432 partecipazioni e 188 milioni di euro), l’Università di Bologna (350 partecipazioni e 151 milioni di euro), il Politecnico di Torino (264 partecipazioni e 105 milioni di euro) e l’Università di Padova (276 partecipazioni e 103 milioni di euro) sono gli atenei che evidenziano la performance migliore a livello nazionale. Il 95% dei progetti finanziati da Horizon 2020 è stato realizzato da atenei statali, a cui è arrivato il 94% dei contributi erogati. Ma il dato nazionale restituisce anche un punto di vista ulteriore: uno squilibrio tra la capacità di accesso ai fondi da parte delle università più grandi rispetto a quelle di minori dimensioni. Le università nelle prime 10 posizioni in graduatoria raccolgono oltre il 50% del contributo totale ricevuto (967,4 milioni di euro). Se si tiene conto delle caratteristiche degli atenei (statali e non statali, suddivisi in categorie omogenee per dimensioni), la classifica restituisce un dato in linea con le aspettative. Sono i Politecnici e le Università “Mega” a posizionarsi nelle prime posizioni, intervallati da alcune eccezioni positive: si tratta dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (181 progetti per 59 milioni di euro) e dell’Università di Trento (131 progetti per 55 milioni di euro), rispettivamente in nona e decima posizione. Inoltre, se l’Università Federico II di Napoli è il primo ateneo del Mezzogiorno (127 progetti per 51 milioni di euro), l’Università Commerciale Luigi Bocconi è la prima in graduatoria tra quelle non statali (56 progetti per 46 milioni di euro).Quanto al ranking degli atenei per i “Pillar” in cui è strutturato il Programma Horizon 2020, il Politecnico di Milano risulta primo per “Excellent Science” e “Industrial Leadership” (quest’ultimo prevalentemente dedicato alle imprese), mentre l’Università di Bologna è leader sul terzo pilastro “Societal Challenges”. Analizzando nel dettaglio i progetti, si nota che la formazione e mobilità dei ricercatori, finanziata dalla misura Marie Sklodowska Curie (MSCA), è quella con più partecipazioni finanziate: 1.332, pari al 29% del totale.A seguire con 417 partecipazioni finanziate, pari al 9% del totale, la misura relativa allo European Research Council (ERC), che sostiene ricercatori di eccellenza in attività di ricerca di frontiera, orientata a progressi fondamentali della conoscenza. Inoltre, Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione (297 partecipazioni – 6,4%), Salute, cambiamento demografico e benessere (279 partecipazioni – 6,1%) e Sicurezza alimentare, marittima e bioeconomia (252 partecipazioni – 5,5%), chiudono la classifica dei primi 5 programmi con maggiori partecipazioni.Un’ulteriore lettura dei dati è quella dedicata ai temi di ricerca dei progetti finanziati. Dall’analisi dei 3.631 progetti totali che coinvolgono le università italiane, “Natural Sciences” è il macro ambito con più progetti (1.857), al cui interno spiccano quelli sulle scienze informatiche, in particolare data science e Intelligenza artificiale, le scienze biologiche e quelle fisiche. In seconda posizione “Engineering and Technology” con 1.290, è evidente la spinta alla progettazione che viene di temi connessi all’ambiente e alle tecnologie energetiche sostenibili. Seguono “Social Sciences” con 1.021 progetti, “Medical and health sciences” (746), “Humanities”(282) e “Agricultural sciences” (256).Terminato Horizon 2020, il sostegno all’eccellenza scientifica, alla ricerca collaborativa e a tutte le forme di innovazione è assicurato dal nuovo programma Horizon Europe che, con una dotazione di 95,5 miliardi di euro, prosegue nella missione di identificare grandi traguardi e contribuire a risolvere alcune delle più grandi sfide del nostro tempo. LEGGI TUTTO

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    ESI, assemblea approva bilancio e destinazione utile

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di ESI, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato delle energie rinnovabili come EPC (Engineering, Procurement and Construction) e System Integrator, ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021, che si è chiuso con un utile netto pari a 0,11 milioni di euro, in flessione rispetto agli 0,39 milioni di euro dell’esercizio 2020.I soci hanno approvato inoltre la proposta del consiglio di amministrazione di destinare l’utile di esercizio, di 114.196 euro come segue: 5.710 euro a riserva legale; 108.486,00 euro a riserva indisponibile per sospensione ammortamenti.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    J&J taglia guidance 2022. Stop a indicazioni su vendite vaccino

    (Teleborsa) – Johnson & Johnson ha registrato una crescita totale delle vendite dal 5% a 23,4 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2022, con una crescita operativa del 7,7% e una crescita operativa rettificata del 7,9%. L’utile rettificato è stato di 7,1 miliardi dollari, contro i 6,9 dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile per azione è stato di 1,93 dollari, in diminuzione del 16,8%, e l’utile rettificato per azione di 2,67 dollari, in aumento del 3,1%. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspetta un utile rettificato per azione di 2,56 dollari per azione su ricavi per 23,6 miliardi di dollari.Johnson & Johnson ha abbassato la sua guidance per l’intero anno e ha smesso di fornire indicazioni sulle vendite di vaccini Covid-19. La società farmaceutica statunitense ora prevede vendite per il 2022 da 94,8 miliardi a 95,8 miliardi di dollari, circa un miliardo di dollari in meno rispetto alla guidance fornita a gennaio 2022. Ha abbassato anche le previsione per i suoi utili per azione rettificati per l’intero anno di 25 centesimi a un intervallo compreso tra 10,15 e 10,35 dollari, da una precedente previsione di 10,40-10,60 dollari. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava indicazioni per un utile per azione 2022 di 10,51 dollari su ricavi per 99,35 miliardi di dollari.Johnson & Johnson ha anche annunciato oggi che il suo consiglio di amministrazione ha stabilito un aumento del 6,6% del dividendo trimestrale, da 1,06 dollari per azione a 1,13 dollari per azione. “In riconoscimento dei risultati del 2021, della solida posizione finanziaria e della fiducia nel futuro di Johnson & Johnson, il board ha votato per aumentare il dividendo trimestrale per il sessantesimo anno consecutivo”, ha affermato Joaquin Duato, amministratore delegato della società. LEGGI TUTTO

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    Seduta difficile per Piazza Affari, pesa stacco cedole

    (Teleborsa) – Giornata difficile per Piazza Affari, che scambia in pesante ribasso, assieme agli altri Eurolistini. A frenare gli acquisti sono sempre le preoccupazioni per la guerra in Ucraina e alla prospettiva di un aggressivo inasprimento della politica monetaria statunitense. Sul primo fronte, pesa il fatto che Mosca abbia rifocalizzato la sua offensiva nelle due province orientali dell’Ucraina, note come Donbas, in quella che i funzionari ucraini hanno descritto come la seconda fase della guerra. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ha iniziato la “battaglia del Donbas” a est e che “una gran parte dell’intero esercito russo è ora concentrata su questa offensiva”.Sulla Borsa di Milano la stagione dei dividendi 2022 è entrata nel vivo. Sono otto le società quotate al FTSEMIB che staccano la cedola: Banca Mediolanum, BancoBPM, Campari, CNH Industrial, Ferrari, Prysmian, Stellantis, UniCredit. Per quanto riguarda le società del MidCap, staccano la cedola BFF Bank, Maire Tecnimont e Piaggio. Su Euronext Growth Milan è giornata di dividendi per Culti Milano.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,08%. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1.978,6 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde l’1,37% e continua a trattare a 106,7 dollari per barile.Lo Spread migliora, toccando i +161 punti base, con un calo di 4 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,54%.Tra gli indici di Eurolandia soffre Francoforte, che evidenzia una perdita dello 0,77%, sottotono Londra che mostra una limatura dello 0,38%, e preda dei venditori Parigi, con un decremento dell’1,12%.Pioggia di vendite sul listino milanese, che scambia con una pesante flessione dell’1,71%; sulla stessa linea, profondo rosso per il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 26.681 punti, in netto calo dell’1,63%.Negativo il FTSE Italia Mid Cap (-1,27%); con analoga direzione, variazioni negative per il FTSE Italia Star (-1,22%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Saipem (+2,98%), Iveco Group (+2,25%), Italgas (+1,13%) e ENI (+0,70%).Le più forti vendite, tra le società non interessate dalle cedole, si manifestano su DiaSorin, che prosegue le contrattazioni a -3,39%.Tonfo di Telecom Italia, che mostra una caduta del 3,27%.Si concentrano le vendite su Generali Assicurazioni, che soffre un calo del 2,93%.Lettera su Azimut, che registra un importante calo del 2,59%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, B.F (+3,35%), Ariston Holding (+3,24%), MARR (+2,71%) e Safilo (+1,90%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Brunello Cucinelli, che continua la seduta con -3,53%.Scende SOL, con un ribasso del 3,44%.Crolla Wiit, con una flessione del 3,31%.Vendite a piene mani su GVS, che soffre un decremento del 3,17%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti:Martedì 19/04/202205:30 Giappone: Produzione industriale, mensile (atteso 0,1%; preced. -2,4%)Mercoledì 20/04/202201:50 Giappone: Bilancia commerciale (atteso -100,8 Mld ¥; preced. -668,3 Mld ¥)06:30 Giappone: Indice servizi, mensile (preced. -0,7%)08:00 Germania: Prezzi produzione, annuale (atteso 27,9%; preced. 25,9%)08:00 Germania: Prezzi produzione, mensile (atteso 2,3%; preced. 1,4%). LEGGI TUTTO

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    MARR sale in borsa. Forte domanda a Pasqua spinge risultati

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Piazza Affari per MARR, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica. Gli analisti di Equita sottolineano che i risultati del secondo trimestre potrebbero essere superiori alle attese grazie alla forte affluenza per il ponte di Pasqua sulle destinazioni italiane, sia da parte di turisti italiani che stranieri, con strutture spesso a piena occupazione e in molti casi il ritorno ai livelli record della Pasqua 2019.”Come anticipato e auspicato anche dal management di MARR in recenti incontri, il timing della Pasqua, più spostato in avanti e accompagnato da buone condizioni meteo, ha favorito un inizio di stagione anticipato e una forte ripresa della domanda”, ha scritto Equita, sottolineando che le proprie stime per il secondo trimestre (che incorporano ancora un leggero calo rispetto al 2019, -5% organico dopo il -8% nel primo trimestre) potrebbero rivelarsi prudenziali.Spicca il volo la società alimentare, che si attesta a 15,2 euro per azione, con un aumento del 2,84%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 15,34 e successiva a quota 15,76. Supporto a 14,92. LEGGI TUTTO

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    Vaccino Covid, quarta dose per 80enni e fragili parte al rallentatore

    (Teleborsa) – La campagna vaccinale per la quarta dose agli 80enni ed ai fragili è partita al rallentatore, a causa della distrazione delle festività pasquali e del naturale abbassamento della soglia di allerta, indotto dalla fine dell’emergenza e dalla sintomatologia lieve delle nuove varianti di coronavirus.E così, secondo quanto riferisce La Repubblica, sarebbero state effettuate solo 16mila prenotazioni sui 4,6 milioni di aventi diritto (ottantenni e fragili) nella prima settimana dal 12 aprile, giorno in cui si sono aperte le prenotazioni.C’è anche da dire che in molte regioni le prenotazioni si devono ancora aprire – in Liguria partiranno oggi – e che nelle ultime due giornate di giovedì e venerdì voi è stata un’accelerazione delle prenotazioni. Stando a Il Giornale, in Italia, hanno ricevuto la quarta dose 7.340 persone nella giornata di giovedì e 7.562 il Venerdì Sa n to, per poi rallentare a 4.126 la vigilia di Pasqua. A livello regionale c’è al top la Lombardia con 2.796 dosi giovedì e 2.331 venerdì, seguita dalla Campania con un totale di 2.500 dosi tra giovedì e venerdì, l’Emilia Romagna con meno di 1.700, il Lazio con 1.300 dosi ed un picco di 837 sabato.Serve il secondo booster? Per il direttore sanitario dell’Ircss Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, vale la pena di fare la quarta dose ad anziani e fragili “per dare una risposta anche di memoria al sistema immunitario, oltre che di produzione di anticorpi”. Ma anche per gli altri – ammette – “ci aspettiamo una perdita di protezione perché vediamo che purtroppo quasi il 5% dei casi sono di soggetti che si reinfettano, quindi questa malattia non ci garantisce una protezione per la vita nemmeno con la guarigione, a differenza per esempio del morbillo che lo si prende una volta e finisce lì”. LEGGI TUTTO

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    Somec aumenta quota in Fabbrica LLC e costituisce newco in USA

    (Teleborsa) – Somec, società quotata su Euronext Milan e attiva nella realizzazione di progetti in ambito navale e civile, ha finalizzato una serie di operazioni strategiche negli Stati Uniti. In particolare, ha perfezionato l’acquisizione di un ulteriore 20% del capitale sociale della propria controllata statunitense Fabbrica LLC, portando la propria partecipazione indiretta di controllo di Fabbrica dall’attuale 50,9% al 70,9% complessivo.Somec ha anche costituito le società PIZZA GROUP LLC e MESTIERI USA INC., controllate americane delle società italiane del gruppo. La prima newco nasce per rafforzare la presenza negli States di Pizza Group S.r.l., azienda acquisita nel 2020 e che opera nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine, forni, apparecchiature e attrezzature per pizzerie. La seconda rappresenta il primo passo per ampliare anche negli Stati Uniti il business della progettazione e creazione di interni di alta gamma che segue la costituzione in Italia di Mestieri.”Aumentare la nostra partecipazione in Fabbrica fino al 70,9% della proprietà e presidiare quest’area così rilevante anche con due nuove società, ci mette nelle condizioni di rispondere con sempre maggiore efficacia al fermento che il mercato statunitense sta dimostrando sia nell’ambito delle facciate, al centro di notevoli investimenti per i prossimi anni, sia per quel che riguarda la ristorazione e il mondo degli interni”, ha dichiarato Oscar Marchetto, presidente di Somec. “Fabbrica LLC, in particolare, è la controllata di Somec maggiormente significativa sia in termini di fatturato che di EBITDA, e opera con grande soddisfazione nel mercato americano che si conferma strategico e molto rilevante per lo sviluppo del gruppo – ha aggiunto il manager – L’incentivazione al contributo professionale di alcuni degli attuali managers di Fabbrica LLC consentirà un ancor più efficace perseguimento degli obiettivi di crescita”. LEGGI TUTTO

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    Russia, governatrice Banca centrale apre a nuovo taglio dei tassi

    (Teleborsa) – “Attualmente dovremmo perseguire una politica monetaria che non porti a un aumento incontrollato dell’inflazione. Di conseguenza, è necessario un periodo piuttosto breve di un tasso elevato, altrimenti cercheremo sempre di raggiungere l’inflazione, aumentare, mantenere alti i tassi. Questo potrebbe richiedere un periodo lungo di tempo, che non abbiamo. È necessario un adeguamento strutturale dell’economia”. Lo ha detto la governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina, rivolgendosi alla Duma di stato (la camera bassa del Parlamento russo).La banca centrale ha più che raddoppiato il suo tasso di interesse di riferimento al 20% il 28 febbraio, dopo che l’Occidente ha imposto il primo round di sanzioni, prima di ridurlo inaspettatamente al 17% l’8 aprile. La prossima riunione del consiglio direttivo della Bank of Russia è prevista per il 29 aprile, quando potrebbe arrivare un ulteriore taglio al tasso di riferimento.”Dobbiamo avere la possibilità di abbassare il tasso chiave più rapidamente – ha sottolineato Nabiullina – Dobbiamo creare le condizioni per aumentare la disponibilità di credito per l’economia”. Sebbene l’inflazione in Russia abbia raggiunto il livello più alto dall’inizio del 2002, la banca centrale “non cercherà di abbassarla in alcun modo, questo impedirebbe alle imprese di adattarsi”, ha affermato la governatrice. Secondo la banchiera centrale, l’attuale picco di inflazione è causato dalla scarsa offerta, non dalla domanda elevata, e la banca centrale mira a portarla al suo obiettivo del 4% nel 2024.”Il periodo in cui l’economia può vivere di riserve è finito. E già nel secondo e terzo trimestre entreremo in un periodo di trasformazione strutturale e di ricerca di nuovi modelli di business”, ha affermato Nabiullina. LEGGI TUTTO