Aprile 2022

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    Ucraina, iniziata l'offensiva russa a Est. Zelensky: “Noi ci difenderemo”

    (Teleborsa) – E’ iniziata l’offensiva delle milizie russe in Ucraina orientale. “L’offensiva è iniziata, quella di cui si parla da settimane”, ha detto il governatore della regione di Lugansk, b, aggiungendo “ci sono combattimenti a Rubizhne e Popasna, combattimenti incessanti in altre pacifiche città”.Una notizia confermata anche dal Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il quale ha affermato “possiamo ora affermare che le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass, per la quale si stavano preparando da tempo. Una grande parte dell’esercito russo è ormai consacrato a questa offensiva”, -“Noi ci difenderemo”, ha assicurato Zelensky, proseguendo “sono grato a tutti i nostri combattenti, a tutte le nostre città eroiche nel Donbass, a Mariupol, così come alle città della regione di Kharkiv che si difendono, che difendono il destino di tutta l’Ucraina, frenando le forze degli invasori”. Il leader ucraino è anche tornato a chiedere armi all’Occidente, denunciando il ritardo nelle forniture e definendolo un “permesso alla Russia per uccidere”,Frattanto, il Presidente americano Joe Biden ha in programma di sentire nel primo pomeriggio gli alleati ed i partner sulla situazione in Ucraina, mentre il Presidente francese Emmanuel Macron ha escluso un nuovo viaggio a Kiev per portare semplice supporto al Presidente Zelensky. “Se andrò a Kiev, dovrà essere per fare la differenza”, ha dichiarato.Due prigionieri britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner che combattevano con le truppe ucraine sono apparsi in TV a Mosca ed hanno lanciato un appello al premier Johnson, chiedendo di essere liberati in cambio dell’oligarca russo Viktor Medvedchuk, l’oligarca e deputato dell’opposizione ucraina arrestato nei giorni scorsi dall’intelligence di Kiev. LEGGI TUTTO

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    SECO prevede ricavi per 200 milioni di euro nel 2022

    (Teleborsa) – SECO, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’Internet of Things, si attende per il 2022 un fatturato pari a circa 200 milioni di euro, in crescita del 78% rispetto al 2021, con una crescita organica pari a circa il 43% ed una crescita like-for-like pari a circa il 38%. Tale andamento, spiega una nota, è legato ad una significativa crescita, trainata in particolare da settori quali l’Industriale, il Medicale, il Fitness, il Vending e i Trasporti, registrata nelle aree a più elevato potenziale tra cui l’EMEA, l’APAC e gli USA.”Nonostante un contesto di mercato ancora impattato dallo shortage di componenti, continuiamo ad osservare una forte accelerazione del nostro business: in particolare, nel 2022 prevediamo che circa 20 milioni di euro di fatturato verranno realizzati con nuovi clienti – ha dichiarato Massimo Mauri, CEO di SECO – La nostra pipeline è in continua espansione, con un ottimo conversion rate in design win e con una forte domanda per la nostra piattaforma di IoT-AI CLEA. La digitalizzazione dei dispositivi è un trend secolare che oggi è solo all’inizio: siamo ottimamente posizionati per beneficiare delle enormi opportunità di crescita che questo settore offrirà nei prossimi anni”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Neurosoft, in utile per 0,9 milioni di euro nel 2021

    (Teleborsa) – Neurosoft, società greca quotata su Euronext Growth Milan che fornisce software che ottimizzano i processi aziendali ed operativi, ha chiuso il 2021 con ricavi consolidati pari a 15,76 milioni di euro (14,73 milioni nel 2020), EBITDA pari a 2,35 milioni di euro (-0,92 milioni nel 2020) e un utile netto pari a 0,90 milioni di euro (-2,60 milioni nel 2020). La liquidità netta nel 2021 è stata di -0,45 milioni di euro (0,69 milioni di indebitamento netto nel 2020).”L’anno 2021 ha evidenziato il duro lavoro e il vero impegno dei dipendenti di Neurosoft, la creatività dei nostri partner e la fiducia dei nostri clienti, che si sono tradotti in una forte performance. In questo contesto, i risultati finanziari annunciati certificano che Neurosoft è su un percorso di crescita costante”, ha affermato Epameinondas Paschalidis, amministratore delegato di Neurosoft. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale febbraio rivista al rialzo a +2%

    (Teleborsa) – Rivista al rialzo la produzione delle fabbriche giapponesi a febbraio 2022. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è salito del 2% su base mensile, con una revisione migliorativa rispetto al +0,1% indicato dalla stima preliminare e dal consensus. Nel mese precedente l’attività industriale aveva registrato un calo dello 0,8%. Su base annua il dato non destagionalizzato della produzione è in aumento dello 0,5%.La capacità di utilizzo segna una crescita dell’1,5% in accelerazione rispetto al -3,6% di gennaio. Le consegne sono invariate su base mensile, mentre le scorte sono aumentate del 2,1%. La ratio scorte/vendite si attesta al 2%. LEGGI TUTTO

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    Imprese, Bevilacqua: “Eventuale asse Mosca-Pechino possibile esplosione nucleare commerciale”

    (Teleborsa) – Oltre a dover far fronte al pesante aumento dei prezzi delle materie prime, le imprese italiane dovranno affrontare anche la ricerca di nuove destinazioni per i loro prodotti. La Russia – come emerge dal report sull’esposizione al mercato russo delle economie locali italiane realizzato da Prometeia sulla base dei dati Istat relativi alle esportazioni delle regioni italiane nel IV trimestre 2021 – rappresenta per l’Italia l’1,8% delle esportazioni che equivalgono a quasi 7,7 miliardi di euro. I settori più esposti sono gli articoli di abbigliamento, dove il mercato russo rispecchia il 3,9% dell’export con oltre 734 milioni di euro; la fabbricazione di altre macchine di impiego generale (2,9% dell’export, 678 milioni di euro); e i mobili che mostrano una esposizione significativa al mercato russo pari al 3%.L’impatto diretto delle sanzioni alla Russia, sull’export italiano, è, tuttavia, complessivamente modesto. Il blocco – secondo il recente Rapporto di previsione sull’economia italiana di Confindustria – riguarda 686 milioni di euro di vendite in Russia, pari all’8,9% dell’export italiano nel paese. Ma quello che preoccupa – evidenzia Confindustria – è che ci sono alcuni specifici prodotti italiani (ad esempio alcuni macchinari) per i quali il peso del mercato russo supera il 10%. Le esportazioni italiane subiranno un pesante rallentamento nel 2022 (+2,8%), dopo l’ottimo 2021. Per quest’anno, la crescita sia dell’export che dell’import viene rivista al ribasso di circa 5 punti rispetto allo scenario del Centro Studi Confindustria di ottobre.”C’è una polarizzazione delle attività che sono danneggiate dalla crisi con la Russia. L’impatto – spiega Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto di commercio internazionale – si concentra su determinati settori tra cui spicca sicuramente quello della moda e del lusso, beni tipici del Made in Italy. Qui il danno non si va a sostanziare solo nella chiusura degli esercizi commerciali che vendono in Russia i nostri prodotti ma anche nella diminuzione di acquisti all’estero di tali beni derivante dalla mancanza di circolazione del turismo russo”. Analizzando i dati a livello territoriale Prometeia evidenzia come in Emilia Romagna e in Umbria, il settore della moda sia l’industria più esposta al mercato russo. In particolare, in Umbria, il settore della moda esporta 48 milioni di euro verso la Russia, rappresentando il 15% dell’export umbro di abbigliamento. Le Marche mostrano la propria maggiore esposizione al mercato russo nel settore delle calzature, dove le esportazioni raggiungono gli 81,6 milioni di euro e rappresentano l’8% dell’export del settore. In Calabria, invece, le esportazioni verso la Russia di altre macchine di impiego generale costituiscono circa 3,2 milioni di euro e delineano il 47% delle esportazioni settoriali totali.Ma in tale scenario si profila un impatto ancora maggiore per le imprese italiane. “Il rischio è che la Cina, che non ha preso ad oggi una posizione univoca nei confronti della situazione ucraina, – sottolinea Bevilacqua – possa orientarsi verso la creazione di un più definito asse con la Russia. Se ciò avvenisse le stesse imprese italiane che lavorano in Cina potrebbero subire delle conseguenze, di non poco rilievo, tra cui quella di essere soggette a ripercussioni da parte dello stato cinese che vedrebbe le stesse di origine non più ‘amica’. Sorgerebbero, inoltre, problematiche per quanto riguarda l’uscita dal Paese di beni prodotti in Cina. Questo scenario ha portato diverse aziende che lavorano in loco, benché non ancora toccate da problematiche imminenti, a rivedere i propri piani strategici. Un appoggio cinese alla Russia rappresenterebbe ‘un’esplosione nucleare commerciale’ e diverse aziende stanno già pensando a delle exit strategy”. Secondo l’esperto, nell’ottica della diversificazione verso cui dobbiamo indirizzarci, America latina e in particolare il Brasile sono i paesi a cui guardare. “Tra i nuovi scenari che si aprono per le imprese italiane figura l’America latina e in modo particolare il mercato brasiliano. Il Brasile – prosegue Bevilacqua – ha un sistema che consente degli investimenti in varie attività merceologiche. Lo stesso presta una notevole accoglienza all’investimento italiano e l’Italia ha capacità di penetrazione nel mercato con diverse attività commerciali. Il Brasile è sicuramente un Paese dove ci sono delle grandi potenzialità ma anche una più che regolare stabilità che consente alle aziende di pensare a degli investimenti di medio e lungo periodo. A prescindere dall’alternanza di governi che ci può essere in Brasile, il Paese conserva, infatti, un ottimo balance tra più che regolare stabilità e redditività dell’investimento. La presenza di una moneta non ancora altamente apprezzata può consentire alle imprese italiane di realizzare un buon investimento approfittando anche della forza valutaria dell’euro. Uno dei settori dove ci sono delle ottime possibilità di investimento è certamente l’agribusiness, settore strategico per il Brasile che comprende tutto ciò che riguarda l’efficientamento nell’agricoltura. In particolare la zona economica speciale di Manaus, che ha attratto anche aziende statunitensi, potrebbe essere interessante anche per le aziende nostrane. In Brasile vi è inoltre una necessità di nuove infrastrutture tecnologiche, viarie, portuali e aeroportuali. Il Paese è di interesse anche per il settore di un turismo, oggi concepito anche in maniera ecocompatibile, e per le energie rinnovabili con progetti di efficientamento, produzione e distribuzione. Vi è, inoltre, un’importante presenza dell’Enel, riconosciuta tra le aziende estere più qualificate e meglio accettate nel Paese. A prescindere da come cambierà lo scenario politico il prossimo autunno – conclude l’esperto – il Brasile continua ad offrire una grande agenda di investimenti blindati da qui a 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, dagli Usa: guerra potrebbe durare per tutto il 2022. Lunedì riapre ambasciata italiana a Kiev

    (Teleborsa) – La guerra in Ucraina potrebbe durare per tutto il 2022. È quanto avrebbe spiegato il segretario di Stato americano Antony Blinken agli alleati europei. La notizia è stata riportata dalla Cnn che ha citato alcune fonti all’interno dell’amministrazione Biden. Il Dipartimento di Stato non ha commentato ufficialmente l’indiscrezione, limitandosi a dire che l’obiettivo di Blinken è mettere fine al conflitto il prima possibile. La stessa Cnn ha dato notizia che il primo volo con le nuove armi Usa destinate all’Ucraina arriverà nella “regione” nelle prossime 24 ore. Non è ancora chiaro dove arriveranno di preciso le armi e quali faranno parte di questo primo invio.In giornata da Washington sono anche arrivate conferma circa le cause che avrebbero portato all’affondamento della nave da guerra russa Mosca. L’intelligence americana ha infatti confermato che sarebbero stati due missili lanciati dagli ucraina ad affondare l’incrociatore. Fonti Usa parlano di diverse vittime anche se ancora non è chiaro il numero esatto. La portavoce della Guardia costiera ucraina, Natalia Humeniuk, in un briefing ha spiegato che le condizioni meteo non hanno consentito ai russi di evacuare l’equipaggio. “L’attacco ha fatto esplodere le munizioni e ha dato inizio a una lotta per la sopravvivenza. Abbiamo osservato mentre altre navi cercavano di portare soccorsi ma anche le forze della natura erano dalla parte dell’Ucraina: la tempesta non ha consentito una tranquilla operazione di salvataggio o di evacuare l’equipaggio”, ha detto Humeniuk. Nel frattempo riapre l’ambasciata italiana a Kiev. “L’ambasciatore Zazo è appena tornato a Kiev e ha riaperto la nostra ambasciata”, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite di Zapping su Rai Radio 1. L’ambasciata sarà di nuovo operativa da lunedì dopo che in queste settimane la rappresentanza diplomatica ha operato dalla città occidentale di Leopoli. “E’ il simbolo dell’Italia che crede nel dialogo”, ha detto Di Maio. LEGGI TUTTO

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    Paesi emergenti, outlook in peggioramento per conflitto e decisioni Cina

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings vede un peggioramento dei rischi in tutti i mercati emergenti (EM). Il conflitto in Ucraina, le persistenti pressioni inflazionistiche, le condizioni di finanziamento più rigide del previsto e la traiettoria di crescita incerta della Cina stanno infatti destando preoccupazioni sulla futura performance economica degli EM. L’agenzia di rating ha quindi ridotto le previsioni di crescita del PIL EM al +4% per il 2022 e al +4,3% per il 2024 (dal 4,8% e 4,4% rispettivamente). Al di là dello shock sull’economia russa, la maggior parte della revisione al ribasso di tali stime riguarda l’area EM EMEA, mentre l’impatto sulla crescita è più contenuto altrove.Viene sottolineato che l’inflazione è cresciuta in tutti gli EM, soprattutto in quelli dell’area EMEA. Gli shock dell’offerta dovuti all’aumento delle materie prime e dei costi logistici stanno esacerbando le pressioni inflazionistiche in atto. S&P prevede che l’inflazione dei prezzi al consumo nell’EM medio per il 2022 sia superiore di 1,2 punti percentuali rispetto alle previsioni diffuse a novembre. Di conseguenza, l’agenzia di rating ha aumentato le ipotesi sui tassi d’interesse per il 2022 e oltre.Un focus dell’aggiornamento mensile di S&P sui mercati emergenti riguarda la politica “Zero-Covid” della Cina, che pesa sulla crescita della più grande economia asiatica. I casi di Covid-19 sono saliti ai massimi storici, costringendo il governo ad attuare chiusure, come nel caso di Shanghai. Questo mette le catene di approvvigionamento sotto ulteriore tensione, dato che Shanghai è il più grande porto della Cina e del mondo. Attualmente, le chiusure sono limitate ad alcune regioni, ma il rischio di ulteriori restrizioni e di conseguenti interruzioni delle supply chain in altre parti del paese persiste.La vulnerabilità agli sviluppi in corso varia da un paese all’altro, e alcuni sono più resistenti di altri. Per esempio, gli esportatori di materie prime in LatAm, così come il Sudafrica, hanno sperimentato significativi afflussi di capitale dall’inizio del conflitto. Tuttavia, il drastico aumento delle pressioni inflazionistiche globali, così come il rallentamento della crescita globale, avranno un peso su tutti gli EM quest’anno. LEGGI TUTTO