Aprile 2022

Monthly Archives

More stories

  • in

    Fisco, MEF: nel 2020 scende reddito medio

    (Teleborsa) – Il reddito complessivo totale dichiarato nel 2021, e riferito all’anno di imposta 2020, ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro, in calo di 19,4 miliardi rispetto all’anno precedente, per un valore medio di 21.570 euro, in flessione dell’1,1% rispetto al reddito complessivo medio del 2019. Lo rende noto il MEF, sottolineando come il contesto economico negativo del 2020, anno della crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, si riflette su tutti gli aggregati statistici delle dichiarazioni fiscali. L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.770 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.630 euro).Nel 2021, circa 41,2 milioni di contribuenti hanno assolto l’obbligo dichiarativo, in calo di oltre 345.000 soggetti (-0,8%) rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, sono 22,6 milioni le persone fisiche che hanno utilizzato il modello 730 con un aumento di oltre 566.000 contribuenti rispetto all’anno precedente; 9 milioni di soggetti hanno presentato invece il modello Redditi Persone Fisiche, mentre i dati dei restanti 9,6 milioni di contribuenti, non tenuti a presentare direttamente la dichiarazione, sono stati acquisiti tramite il modello CU compilato dal sostituto d’imposta.Analizzando le dichiarazioni dei redditi 2021 riferite all’anno di imposta 2020 risulta che il 27% dei contribuenti, che dichiara circa il 4% dell’Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 70.000 euro si posiziona circa il 70% dei contribuenti, che dichiara il 67% dell’Irpef totale, mentre solo circa il 4% dei contribuenti dichiara piu’ di 70.000 euro, versando il 29% dell’Irpef totale. Dalle dichiarazioni per l’anno d’imposta 2020 risultano 12,8 milioni di soggetti con bonus spettante o trattamento integrativo per un ammontare di 11,9 miliardi di euro (+19,7% rispetto al 2019). A partire dal 2020, tra gli oneri detraibili al 30% sono comprese le erogazioni liberali per Covid-19, tali oneri sono stati pari complessivamente a 61 milioni di euro, da parte di oltre 200mila contribuenti. Per gli oneri detraibili al 19%, (pari a circa 27,2 miliardi), a partire dal 2020, sottolinea il Mef, la detrazione spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili, ad esclusione di alcune tipologie di spese sanitarie. Inoltre per alcune tipologie di spese (spese d’istruzione, universitarie, spese funebri, erogazioni liberali ad associazioni sportive dilettantistiche, Onlus, enti dello spettacolo, spese veterinarie, premi assicurativi) la detrazione viene ora commisurata al reddito complessivo: in particolare la detrazione spetta in misura piena per i soggetti con reddito complessivo fino a 120.000 euro e decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento del reddito complessivo di 240.000 euro. Queste modifiche spiegano il calo del 14,8% dell’importo totale di tali oneri, che ammontano complessivamente a 27,2 miliardi.Nel 2020 l’imposta netta Irpef totale dichiarata è pari a 159,3 miliardi di euro, (-3,5% rispetto all’anno precedente). Al netto degli effetti del bonus Irpef, l’imposta netta risulta pari in media a 5.250 euro e viene dichiarata da circa 30,3 milioni di soggetti, pari a circa il 74% del totale dei contribuenti. Circa 10,4 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero. Si tratta prevalentemente, spiega il Mef, di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione, ovvero di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento. Inoltre, considerando i soggetti la cui imposta netta e’ interamente compensata dal bonus Irpef e trattamento integrativo, i soggetti che di fatto non versano l’Irpef salgono a circa 12,8 milioni.Sono circa 4,2 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per l’anno d’imposta 2020, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (+0,3%). Il volume d’affari dichiarato è stato pari a 3.195 miliardi (-10,2%). Circa il 60% del volume d’affari è costituito dalle operazioni imponibili, pari a 1.896 miliardi (-10,2%). Nel dettaglio, la divisione di attività che comprende le agenzie di viaggio, le attività di organizzazione e gestione di gite turistiche, i tour operator e le attività delle guide turistiche ha subito una riduzione di oltre il 73% del volume di affari; in quella che include il trasporto aereo o spaziale di passeggeri o di merci la contrazione è stata del 61%, mentre la fornitura di alloggi per brevi periodi a visitatori e viaggiatori evidenzia una riduzione di oltre il 50%. D’altro canto, si registra un incremento per la divisione che include i servizi postali e le attività di corriere quali il ritiro, il trasporto e la consegna di pacchi (+40%), a seguito dell’intensificarsi del commercio a distanza. L’incremento di oltre il 45% dichiarato nella divisione che comprende le attività degli studi di architettura e di ingegneria appare invece legato ai nuovi incentivi fiscali Irpef, quali il bonus facciate e i primi interventi per il superbonus energetico. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale del volume d’affari, le prime due regioni per numerosità di dichiaranti (Lombardia e Lazio) contribuiscono per circa il 46% al volume d’affari totale nazionale ed entrambe manifestano una variazione negativa pari, rispettivamente, a -9,7% ed a -15,6%, mentre la più marcata riduzione del volume di affari è dichiarata in Sardegna (-33,6%), regione dove hanno una quota importante le attività legate al turismo. Per l’anno d’imposta 2020, l’Iva di competenza è risultata pari a 101,6 miliardi, in calo del 7,3% rispetto all’anno precedente, con una base imponibile pari a 650,1 miliardi (-9,4%). LEGGI TUTTO

  • in

    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 9,3 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle aspettative le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni all’8 aprile 2022, sono aumentati di circa 9,3 milioni di barili a 421,8 MBG, contro attese per un incremento di circa 0,8 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una contrazione di 2,9 milioni a 111,4 MBG, contro attese per un calo di 0,5 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 3,6 milioni a quota 233,1 MBG (era atteso un -0,4 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 3,9 milioni a 560,7 MBG. LEGGI TUTTO

  • in

    Stellantis, Elkann: orgoglioso obiettivo 2038 zero emissioni

    (Teleborsa) – “Tra i molti obiettivi che abbiamo annunciato, quello di diventare il punto di riferimento nella lotta contro il cambiamento climatico è uno dei più importanti, perché comunica realmente il senso delle nostre azioni ed esprime pienamente il nostro spirito pionieristico”. Lo ha detto durante l’assemblea il presidente di Stellantis, John Elkann, sottolineando che “Stellantis si è impegnata a raggiungere quota zero emissioni di carbonio entro il 2038, mentre nel medio periodo, entro il 2030, taglierà le emissioni della metà. Questo è motivo di grande orgoglio per me, perché so che stiamo facendo in pieno la nostra parte nel processo di decarbonizzazione per lasciare un mondo più pulito alle generazioni future”.Alla luce dei risultati record 2021, “confermiamo gli obiettivi del piano Dare Forward 2030” – ha poi aggiunto il top manager -. “Nel 2021 abbiamo registrato risultati di esercizio record e siamo diventati il quinto produttore di veicoli elettrici a batteria al mondo. Sono numerosi i risultati di rilievo che abbiamo raggiunto in questo primo anno di attività. Abbiamo creato un’azienda totalmente nuova instillando lo spirito Stellantis, uno spirito imprenditoriale che stimola a spingersi sempre oltre i propri limiti. Abbiamo immesso sul mercato più di 10 modelli – dalla vettura sportiva extra lusso alla piccola city car elettrica – e abbiamo elaborato e annunciato il nostro piano strategico a lungo termine: Dare Forward 2030”.Per il 2022 “ci aspettiamo margini a doppia cifra ed un free cash flow forte anche se ci sono le stesse incognite del 2021. A partire dalla crisi dei chip che non sta migliorando e i prezzi delle materie prime”, ha rilanciato durante l’assemblea il CEO di Stellantis, Carlos Tavares. Nel 2021 il free cash flow è stato di 6,1 miliardi, di cui 3,2 di sinergie che “dimostrano la validità della fusione”. Stellantis – ha aggiunto Tavares – “raggiungerà nel 2024 con un anno di anticipo”, il target di sinergie da fusione pari a 5 miliardi di euro. Alla luce dei risultati record 2021, “confermiamo gli obiettivi del piano Dare Forward 2030″, con un target di 300 miliardi di ricavi e margini a doppia cifra al 2030, con un break even point sotto il 50%” – ha detto ancora il CEO di Stellantis – che ha confermato la strategia per trasformare Stellantis in “un’automotive tech company sostenibile”. Nel dettaglio, il piano prevede 200 miliardi di ricavi, margini al 10% e un free cash flow industriale di 6 miliardi al 2024, con spese e investimenti in ricerca e sviluppo pari all’8% dei ricavi (stabili fino al 2030). Nel 2027 i ricavi saliranno a 250 miliardi, con margini al 10%, e un free cash flow di 12 miliardi, mentre nel 2030 i ricavi saranno pari a 300 miliardi, con margini al 12% e 20 miliardi di free cash flow industriale”.La politica di dividendi Stellantis “prevede un pay out del 25-30% fino al 2025, cui si aggiunge un piano di buy back fino al 5% del capitale”, ha detto Tavares. LEGGI TUTTO

  • in

    Ungdcec, De Lise: “Bene incontro con presidente commissione Finanze del Senato”

    (Teleborsa) – “L’Unione nazionale giovani dottori commercialisti, nell’ottica di avviare un confronto con la politica per migliorare il futuro della categoria, ha sottoposto al senatore Luciano D’Alfonso, presidente della commissione Finanze e Tesoro, le sue proposte su processo tributario e aggregazioni professionali. Due ambiti su cui puntiamo particolarmente, perché riguardano da vicino il lavoro di migliaia di commercialisti. E non solo. Crediamo infatti che un giusto processo tributario sia fondamentale per tutelare i diritti di ogni cittadino. In merito alle aggregazioni professionali, riteniamo necessaria una legge che preveda vantaggi fiscali per chi sceglie di realizzare strutture che vadano oltre il classico modello di studio professionale, per sostenere le nuove domande di mercato e affrontare la crisi economica”. È quanto ha affermato Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, a margine dell’incontro presso a Palazzo Madama al quale hanno preso parte anche Sonia Mazzucco, vicepresidente dell’Ungdcec, e Leonardo Nesa consigliere nazionale Ungdcec.”Ringraziamo il senatore di averci offerto l’opportunità di incontrarci per presentare le proposte dell’Unione, siamo entusiasti di aver trovato un esponente delle istituzioni che crede nel lavoro dei giovani – ha aggiunto De Lise –. Speriamo di avviare un percorso comune”. “Collaborare con l’Unione giovani commercialisti – ha sottolineato D’Alfonso – potrà fornire spunti importanti su alcune tematiche come il processo tributario e le aggregazioni professionali. Ma penso anche alla premialità fiscale, da inserire nell’ordinamento fiscale italiano. L’associazione dei giovani commercialisti ha avuto il coraggio e la libertà di elaborare nuove idee con le sue commissioni di lavoro, presto ci rivedremo per analizzare nello specifico tutte le proposte”. LEGGI TUTTO

  • in

    Bed Bath & Beyond, trimestrale deludente per problemi a supply chain

    (Teleborsa) – Bed Bath & Beyond, catena statunitense di prodotti per la casa, ha riportato risultati deludenti per il quarto trimestre dell’anno fiscale 2021, terminato il 26 febbraio 2022. Le vendite nette sono state pari a 2.051 milioni di dollari, in calo del 22%, in quanto hanno riflettuto una diminuzione dell’8% per dismissioni pianificate e un calo delle vendite core del 14%. Le vendite comparabili sono state in decremento del 12% rispetto al quarto trimestre 2020 e dell’8% rispetto al quarto trimestre 2019. Il margine lordo rettificato è stato del 28,8% inclusi 360 punti base di costi della catena di approvvigionamento superiori alle attese e in aumento. La perdita per azione è stata di 92 centesimi. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava un utile per azione di 3 centesimi su ricavi per 2,07 miliardi di dollari.”Siamo delusi dal fatto che le nostre vendite e la performance del margine lordo non riflettano il duro lavoro e l’esecuzione del nostro team – ha commentato il CEO Mark Tritton – Fattori macroeconomici, come l’interruzione della catena di approvvigionamento globale, la variante Omicron, così come le turbolenze geopolitiche che pesano sulla fiducia dei consumatori, hanno scoperto più vulnerabilità di quanto avremmo potuto prevedere in questa fase”.La società ha rilasciato la guidance per l’anno fiscale 2022: miglioramento sequenziale delle vendite comparabili, che si verificherà nella seconda metà dell’anno fiscale 2022 rispetto alla prima metà dell’anno fiscale 2022 sulla base del previsto miglioramento delle condizioni della catena di approvvigionamento; margine lordo rettificato in leggera espansione rispetto allo scorso anno, sulla base del miglioramento nella seconda metà dell’anno fiscale 2022; EBITDA rettificato più elevato rispetto allo scorso anno per la seconda metà dell’anno fiscale 2022.”Nel corso del 2022, gli investimenti che stiamo effettuando nella nostra catena di approvvigionamento e nelle basi tecnologiche sono progettati per migliorare notevolmente le nostre competenze, consentendoci di superare i tipi di sfide che stiamo affrontando attualmente – ha aggiunto Tritton – I principi fondamentali della nostra strategia sono solidi e miglioreremo i nostri deficit operativi imparando dalle nostre esperienze”. LEGGI TUTTO

  • in

    Delta Air Lines prevede di tornare in profitto nel trimestre in corso

    (Teleborsa) – Delta Air Lines, una delle principali compagnie aeree degli Stati Uniti, ha registrato un fatturato rettificato di 8,2 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2022, pari al 79% ai livelli del trimestre di marzo 2019 e 5 punti in più rispetto alla guidance dell’azienda. La perdita operativa rettificata è stata di 793 milioni di dollari, mentre la perdita per azione rettificata è stata di 1,23 dollari per azione, rispetto a un consensus di 1,27 dollari per azione (secondo i dati Refinitiv).”Delta è ben posizionata per capitalizzare la solida domanda dei consumatori e un ritorno accelerato di affari e viaggi internazionali”, ha affermato Glen Hauenstein, presidente di Delta. “Nel trimestre al mese di giugno, stiamo recuperando con successo i prezzi del carburante più elevati e prevediamo che la nostra ripresa dei ricavi accelererà dal 93 al 97%, con ricavi unitari in aumento a due cifre rispetto al 2019”.La società ha affermato che la forte domanda dei consumatori non solo l’ha aiutata a registrare un profitto “solido” nel mese di marzo, ma le sta anche consentendo di compensare l’impennata dei costi del carburante. Delta ha affermato che prevede di generare un margine operativo rettificato compreso tra il 12% e il 14% e un flusso di cassa libero “forte” nel trimestre che termina a giugno. LEGGI TUTTO

  • in

    Terna, al via ammodernamento rete elettrica a 132 Kv di Brescia

    (Teleborsa) – È stato autorizzato, con decreto del ministero della Transizione Ecologica, il progetto di Terna per l’ammodernamento della rete elettrica a 132 kV della città di Brescia. L’intervento, per cui il Gestore della rete elettrica nazionale investirà oltre 16 milioni di euro, migliorerà la qualità del servizio di trasmissione in un’area caratterizzata dalla presenza di importanti utenze industriali energivore. Terna – spiega la società in una nota – realizzerà nuovi collegamenti in cavo interrato a 132 kV lunghi complessivamente oltre 7 km che sostituiranno due esistenti elettrodotti con isolamento in olio fluido. Le nuove linee saranno realizzate con isolamento in XLPE, tecnologia di ultima generazione più efficiente e sostenibile e che richiede minore manutenzione.Gli elettrodotti oggetto di rinnovo collegano la Cabina Primaria XXV Aprile con la Stazione Elettrica di Ziziola, ubicata a sud di Brescia, e la Stazione Elettrica Brescia Ricevitrice Nord situata a nord della città. I nuovi tracciati – assicura Terna – ridurranno al minimo l’occupazione di territorio mantenendo il più possibile gli attuali percorsi.Nelle prossime settimane Terna avvierà la progettazione esecutiva dell’intervento e le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo mese di luglio.Con l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”, la Società ha previsto in Lombardia un incremento degli investimenti pari al 20% con un impegno di circa 630 milioni di euro per lo sviluppo e la resilienza della rete elettrica in funzione della transizione energetica di cui l’azienda è protagonista. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, prezzi alla produzione marzo +1,4% mese +11,2% anno

    (Teleborsa) – Crescono oltre le attese i prezzi alla produzione USA nel mese di marzo 2022. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dell’1,4% su mese rispetto al +0,9% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +0,8%) e al +1,1% atteso dal consensus.Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’11,2%, un valore superiore del consensus (+10,6%) e del mese precedente (+10,3%, rivisto da un preliminare di +10%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +1% su mese (+0,4% nella precedente rilevazione e +0,5% atteso), mentre su anno registrano un +9,2% dopo il +8,7% precedente (+8,4% atteso). LEGGI TUTTO