Aprile 2022

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    Stellantis consolida i servizi finanziari in Cina

    (Teleborsa) – In seguito alla ristrutturazione dei servizi finanziari in Europa e negli Stati Uniti, Stellantis mette mano anche alle sue operazioni in Cina. In particolare, intende consolidare i servizi finanziari in una Auto Finance Company (ACF) controllata al 100% per allinearsi con quanto previsto dal piano strategico “Dare Forward 2030”, ovvero supportare un modello di business “asset light” e l’organizzazione dei nuovi marchi. La transazione dovrebbe essere completata nella seconda metà del 2022, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni.Stellantis ha annunciato oggi che PSA Finance Nederland (PFN), società finanziaria interamente controllata da BPF (Banque PSA Finance), e DPCA, hanno stipulato un equity transfer agreement con Dongfeng Group; in base al quale, PFN e DPCA venderanno le rispettive partecipazioni azionarie in JV Dongfeng Peugeot Citroën Auto Finance Company (DPCAFC) a Dongfeng Group, previa approvazione delle autorità competenti.”Portando avanti il nostro progetto volto a una crescita consistente in Cina, abbiamo avvertito la necessità di ristrutturare la nostra offerta di servizi finanziari nel Paese, proprio come è stato fatto negli altri mercati principali – ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis – “Questa ristrutturazione darà un sostegno notevole al nostro piano di rilancio nel paese, consentendo al tempo stesso una semplificazione del processo di customer journey”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, ordini di macchinari crollano a febbraio

    (Teleborsa) – Continua a essere negativo l’andamento degli ordini di macchinari in Giappone a febbraio 2022. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI).Il totale degli ordinativi al settore privato segna un calo su base mensile del 6,4%, dopo il -9,9% riportato a gennaio. Diminuiscono del 9,8% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -2% precedente e contro una flessione dell’1,5% stimata dal mercato. Sul dato complessivo – che registra una decrescita degli ordinativi del 10,6% dopo il -3,3% di gennaio – ha contribuito il crollo del 5,3% degli governativi mentre quelli dall’estero sono scesi del 2,8%. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Biden: è in corso un genocidio del popolo ucraino

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha accusato Vladimir Putin di cercare “di cancellare l’idea di essere ucraino” e ha accusato la Russia di commettere un genocidio in Ucraina. Già a metà marzo Biden aveva definito il presidente russo come “criminale di guerra”. “Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me”, ha aggiunto il presidente Usa parlando con la stampa. “Parole vere da un vero leader”. Così ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lodando Biden per aver parlato, per la prima volta di volta, di “genocidio” in Ucraina.Gli Stati Uniti si apprestano nel frattempo ad annunciare altri centinaia di milioni di dollari in assistenza militare all’Ucraina. La cifra girerebbe intorno ai 700 milioni di dollari con la quale salirebbero a 3 miliardi i fondi stanziati per il paese da Washington.Lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine sulla sua pagina Facebook nel rapporto della mattina, ripreso dall’Agenzia Unian, ha fatto sapere che continuano i bombardamenti russi con artiglieria su Kharkiv e aerei su Mariupol dove sono state colpite infrastrutture civili: presa di mira anche la regione di Zaporizhia. Nelle direzioni Donetsk e Tavriya, l’esercito russo sta lanciando attacchi aerei e sta avanzando nell’area del complesso metallurgico Azovstal e del porto.Putin continua a chiudere la porta ad una possibile soluzione diplomatica del conflitto. I negoziati, ha affermato il leader russo, sono “in un vicolo cieco” per colpa degli ucraini e la Russia continuerà quindi la guerra per raggiungere quello che era il suo obiettivo fin dal principio: la conquista dell’intero Donbass per proteggere la popolazione locale di etnia russa. Il giorno dopo la missione a Mosca del cancelliere austriaco Karl Nehammer, Putin ha così spento le speranze di una soluzione diplomatica. “Non avevamo altra scelta” che attaccare l’Ucraina, afferma. E anche sulla questione dei crimini di guerra, che il suo interlocutore aveva sollevato nel difficile colloquio, ha respinto tutte le accuse, liquidando come “un fake” il massacro di Bucha. La strage è “una falsa notizia”, ha affermato il capo del Cremlino, aggiungendo che nella presunta inchiesta russa per arrivare alla verità ha avuto anche la collaborazione del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, JPMorgan sopra il 6%. Possibili legami con Credit Agricole

    (Teleborsa) – Dalle comunicazioni della Consob relative alle partecipazioni rilevanti, risulta che il 4 aprile scorso la banca d’affari statunitense JPMorgan aveva una quota complessiva del 6,472% nel capitale di Banco BPM. Scendendo in dettaglio, la quota era divisa nel 5,266% di JPMorgan Securities PLC, il 0,591% di JPMorgan Securities LLC e lo 0,615% di JPMorgan SE. A ciò si somma un ulteriore 0,057% rappresentato da “equity swaps” con data di scadenza compresa tra il 12 maggio 2022 e il 3 maggio 2023.Ciò rappresenta una novità rispetto a quanto emerso dall’assemblea degli azionisti del 7 aprile. Dalla lettura del libro soci, era emerso che gli azionisti della banca con oltre il 3% del capitale erano: Davide Leone and Partners Investment Company (quale gestore di Davide Leone and Partners Opportunities Master Fund LTD e Davide Leone and Partners A Fund LP) con una quota complessiva del 4,697%, Adar Macro Fund Ltd con il 4,949%, Capital Research and Management Company con il 4,988%.L’8 aprile Credit Agricole ha poi comunicato di aver acquisito una partecipazione pari al 9,18% in Banco BPM per effetto di acquisti sul mercato e di un’operazione con una primaria banca d’affari internazionale, e quindi la partecipazione di JPMorgan nella banca milanese potrebbe essere già stata smontata. Dalle comunicazione della Consob emerge che la partecipazione del gruppo bancario francese in Banco BPM è posseduta tramite la sua controllata Delfinances SAS. LEGGI TUTTO

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    DEF, Franco: a breve nuovo decreto su energia e nuovi sostegni

    (Teleborsa) – “Questo è un momento molto complesso, pensavamo che l’anno scorso fosse un momento molto incerto ma forse l’incertezza quest’anno è anche maggiore”. Lo ha detto il Ministro dell’economia, Daniele Franco, nel corso di un’audizione congiunta alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul DEF. “Fare previsioni è difficile, farlo in questo momento è ancora più difficile” ha aggiunto.Dall’andamento migliore delle attese dei conti pubblici emerge “uno spazio che può essere utilizzato per interventi di politica economica. Questo margine è di 0,5 punti quest’anno ed equivale a 10,5 miliardi di euro che poi scendono a 4 nel 2023, 3 nel 2024 e 2 miliardi nel 2025”.Il Titolare del Tesoro ha anche sottolineato che dopo la sospensione del Patto di stabilità “il ritorno puro e semplice alle vecchie regole sarebbe problematico” perchè “non sono sempre state in grado di garantire l’equilibrio tra crescita e sostenibilità”. Arriverà “in tempi brevi” un nuovo decreto con nuovi sostegni per i prezzi dell’energia e delle materie prime, ha detto Franco. Il provvedimento, ha spiegato, dovrà “ripristinare i tagli alla spesa con cui è stato finanziato il Dl 17 ed intervenire di nuovo sulla questione dei prezzi dell’energia, anche avendo a mente gli oneri degli enti territoriali, ed assicurare la liquidità alle imprese, estendendo i meccanismi di garanzie”. Il decreto, ha proseguito, dovrà inoltre “rafforzare gli gli interventi per il sostegno ai profughi” introdurre “una revisione dei prezzi sulle opere pubbliche già avviate e tenere conto per le nuove opere, incluse quelle del PNRR che il costo delle materie prime è più alto. Da ultimo dovrà assicurare che i settori colpiti dalle attuali emergenze siano sostenuti adeguatamente”.Quadro generale, dunque, dominato dall’incertezza in scia all’invasione russa dell’Ucraina della quale ha parlato anche il commissario agli Affari economici europei, Paolo Gentiloni intervenuto su la7 a di Martedì in onda questa sera sottolineando che l’Occidente e l’Europa hanno risposto in termini economici e diplomatici. “Rispondere in termini economici e diplomatici non è senza un costo però dobbiamo mettere sulla bilancia il fatto che ci stiamo battendo non solo per sostenere l’Ucraina ma anche per impedire la vittoria di un regime autocratico che avrebbe poi delle conseguenze disastrose per gli equilibri europei e dall’altra parte il fatto che le sanzioni colpiscono anche chi le decide”. Gentiloni ha rilevato come le sanzioni a livello Ue siano state decise “presto a ondate ripetute e all’unanimità e sappiamo che l’unanimità non è scontata quindi ci deve essere una ragione forte a sostenerle”. “Il 24 febbraio l’economia europea, nonostante cenni di inflazione allarmante, era in una buona condizione di salute. Abbiamo avuto come una gelata di primavera per la guerra scatenata da Putin e le conseguenze potrebbero non distruggere del tutto la crescita economica, perchè era talmente positiva quando Putin ha scatenato la guerra che potrebbe essere in parte capace di sopravvivere. Ma la crescita sarà molto inferiore e i problemi per chi vive del proprio lavoro o vive in una situazione di difficoltà, quando c’è una inflazione così alta sono seri”. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Gentiloni: colpito da compattezza e rapidità Ue su sanzioni

    (Teleborsa) – “Penso che dal punto di vista militare sia stata una sconfitta disastrosa per la Russia. Non era una messa in scena, l’assedio a Kiev non è stata una finta per poi andare nel Donbass. E’ stato il tentativo di impadronirsi dell’Ucraina di prendere la Capitale e di installare un governo amico. Tre giorni dopo l’invasione i russi hanno detto ufficialmente che il Presidente Zelensky era fuggito in Polonia avevano cioè l’idea che la cosa si potesse risolvere in pochi giorni”. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, intervenuto su la7 a di Martedì in onda questa sera, sottolineando che “il ripiegare sul Donbass non è affatto qualcosa di rassicurante perchè la guerra potrebbe diventare ancora piu’ pesante e sanguinosa in queste regioni in cui c’è una guerra a bassa intensità da dieci anni”. “Per arrivare a un negoziato che non sia il fatto di dare via libera all’aggressione di un paese libero e indipendente bisogna che l’Ucraina continui nella sua resistenza e renda possibile una vera intesa e non una resa. E questo credo sia lo sforzo che dobbiamo fare tutti perchè una invasione che non trova una resistenza prepara una nuova invasione più pericolosa della precedente”, ha aggiunto. Gentiloni si è anche detto “molto colpito che questa volta le sanzioni siano arrivate presto e all’unanimità. Di fronte a un’invasione militare nel cuore dell’Europa, la prima scelta da fare era se rispondere sul piano militare e nessuno ha fatto una proposta del genere. E quindi abbiamo deciso di rispondere attraverso una risposta economica e diplomatica. Farlo comporta un costo. Ma lo facciamo anche per impedire la vittoria di un regime autocratico che avrebbe conseguenze disastrose per l’equilibrio europeo”. LEGGI TUTTO

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    Brainard (FED): moderazione inflazione beni “core” è gradita

    (Teleborsa) – Siccome i prezzi dei beni core sono stati responsabili di quasi la metà dell’aumento dell’inflazione statunitense nell’ultimo anno, “è molto gradito vedere la moderazione in questa categoria, e cercherò di vedere se continueremo a vedere una certa moderazione nei mesi a venire”. Lo ha detto Lael Brainard, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, in un’intervista al Wall Street Journal, dopo la diffusione dei dati sull’inflazione USA nel mese di marzo.L’economista statunitense ha sottolineato che c’è stata una certa pressione al rialzo nei prezzi dei servizi di base e nelle tariffe aeree, ma c’è stata una certa moderazione negli affitti. “Non prenderei molti segnali da un unico mese, ma guarderò attentamente per una continuazione di questo tipo di pattern, con una moderazione dell’inflazione e un numero in calo di categorie che vedranno aumenti di prezzo fuori misura nei prossimi mesi”, ha aggiunto.In ogni caso, “l’inflazione è troppo alta e abbassare l’inflazione sarà il nostro compito più importante”, ha concluso Brainard. LEGGI TUTTO

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    Dl Energia, Governo ottiene fiducia alla Camera

    (Teleborsa) – Con 422 voti favorevoli, 54 voti contrari ed un astenuto, il Governo incassa la fiducia alla Camera sul decreto energia. La seduta prosegue con l’esame degli ordini del giorno. Il voto sugli ordini del giorno ed il voto finale si terranno nella seduta di domattina. Il testo del decreto, che scade il 30 aprile, passerà poi all’esame del Senato in seconda lettura.Intanto, in linea a quanto si legge nella memoria illustrata dal presidente di Unem, Claudio Spinaci, nel corso dell’audizione sul Decreto-legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”, la norma che introduce un ‘contributo solidaristico straordinario’ sui cosiddetti extra-profitti “presenta forti criticità tecniche nell’applicazione al nostro settore che richiedono un intervento per attenuarne gli effetti distorsivi riscontrati”. Per come è strutturata, spiega Spinaci “va infatti a colpire il downstream petrolifero indipendentemente dalla generazione non solo di extra profitti, ma anche di profitti, portando alla determinazione di contributi straordinari di entità non commisurata alla reale capacità contributiva del settore con forti distorsioni su attività già in sofferenza economica e finanziaria”. “La mancata sterilizzazione dell’effetto derivante dal naturale aumento delle quantità vendute rispetto al periodo di base considerato, in piena emergenza pandemica con forti blocchi alla mobilità – aggiunge il presidente di Unem – determina infatti un artificioso extra profitto teorico, amplificato peraltro di quasi 5 volte dalla presenza delle accise per le aziende che immettono in consumo prodotti petroliferi”.Inoltre, prosegue Spinaci, “si comprende che il periodo emergenziale richieda sforzi eccezionali, ma gli stessi non possono prescindere dalla capacità contributiva dei soggetti obbligati e non possono essere distorsivi: non si può calcolare un contributo sulle maggiori accise versate a seguito dell’aumento delle quantità vendute”. A tal fine, Unem ha avanzato alcune proposte emendative, tra cui, in primis “neutralizzare l’effetto accisa, non ricomprendendo le accise versate nella base imponibile e poi introdurre, sulla base del principio costituzionale di concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva, un cap sul contributo straordinario legato ai più recenti risultati d’esercizio”. LEGGI TUTTO