Aprile 2022

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    Giorgio Fedon chiude in rialzo del 148%: sopra prezzo OPA

    (Teleborsa) – Giorgio Fedon & Figli, leader a livello internazionale nel settore della produzione e della commercializzazione di astucci per occhiali e accessori per l’occhialeria, ha chiuso la giornata a Piazza Affari con un rialzo del 148,28% a quota 18 euro per azione dopo che Luxottica ha sottoscritto un accordo per acquistare il 90,9% della società con l’obiettivo di entrare nel segmento del packaging e della produzione di astucci per occhiali. Il titolo è rimasto sospeso per eccesso di rialzo per l’intera seduta e ha battuto prezzo solo dopo l’asta finale. Il controvalore della seduta è stato di 55.800 euro, per 1 contratto e 3.100 azioni passate di mano.Il prezzo della compravendita è stato pari a 17,03 euro per ciascuna azione e dunque a complessivi 29,4 milioni di euro. In caso di perfezionamento dell’operazione, Luxottica (controllata da EssilorLuxottica) sarà tenuta a promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) totalitaria sulle restanti azioni in circolazione allo stesso prezzo di 17,03 euro. L’OPA sarà finalizzata al delisting di Giorgio Fedon & Figli da Euronext Growth Milan. LEGGI TUTTO

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    Vinitaly, Intesa Sanpaolo: “Nel Piano d'Impresa 2022-2025 8 miliardi di nuovo credito alle PMI dell'agro-alimentare”

    (Teleborsa) – Lo scenario in cui si muoveranno le imprese italiane del vino si è fatto più complesso dopo lo scoppio della guerra Ucraina-Russia. L’impatto più evidente e immediato è sui prezzi degli input produttivi, in primis quelli energetici, a cui la filiera agro-alimentare risulta particolarmente esposta, sia direttamente sia indirettamente, attraverso i costi della logistica e l’acquisto di materiali energivori. Hanno registrato forti rincari infatti anche molti altri prodotti fondamentali nella filiera, come i fertilizzanti, l’alluminio (gabbiette, tappi), il vetro, il packaging in legno o in cartone. Molte di queste commodities evidenziavano già degli elevati incrementi dei prezzi prima della guerra: spicca il balzo di quasi il 40% per l’alluminio e di oltre il 30% per i fertilizzanti registrato nei primi due mesi del 2022. Questo il quadro tracciato Stefania Trenti, responsabile Industry Research della Direzione Studi nel suo intervento al convegno “Filiera Vitivinicola. Le nuove sfide in un contesto 4.0″, promosso da Intesa Sanpaolo, in occasione del Vinitaly, per presentare la Direzione Agribusiness della banca e uno studio curato dalla Direzione Studi e Ricerche della banca sullo scenario in cui si trovano ad operare le imprese vitivinicole italiane, sempre più mutevole e competitivo e dove export e transizione digitale svolgono un ruolo fondamentale per aumentare qualità, sostenibilità e competitività.L’impatto dei rincari delle bollette energetiche – secondo quanto emerge dallo studio – peserà sui bilanci delle famiglie portando ad una minore dinamica attesa nei consumi, in particolare per quanto riguarda i paesi europei. Spicca la contrazione attesa nei consumi della Russia, paese che con 150 milioni di euro nel 2021, pari al 2,1% del totale esportato, risulta il nostro 12esimo sbocco commerciale. Si tenga, inoltre, conto che – sottolinea Intesa Sanpaolo – circa il 75% dell’export italiano di vino verso la Russia rientra nel pacchetto di sanzioni europee che blocca la vendita di beni di lusso. Tuttavia, – rileva il rapporto – per il mondo del vino la domanda potrà giovarsi dell’effetto positivo della fase di riapertura post-pandemia: nel complesso dei principali sbocchi commerciali del vino Made in Italy le attese sui consumi rimangono orientate ampiamente in positivo, grazie alla riattivazione delle attività sociali e dei movimenti turistici. Le imprese italiane della filiera vitivinicola appaiono ben posizionate per sfruttare al meglio queste opportunità: anche nel 2020, pur in un contesto difficile, gravemente segnato dal contesto pandemico, l’Italia è riuscita a guadagnare quote sui mercati internazionali, avvicinandosi ancora di più alla Francia. Da un gap di quote di mercato pari a 17 punti percentuali nel 2008 si è scesi a 11,3% nel 2019 e a 8,4% nel 2020.I successi del Made in Italy del vino sono diffusi anche sul territorio, con tutti i principali distretti protagonisti di una forte crescita sui mercati internazionali nel corso dell’ultimo decennio. Anche i dati relativi al 2021 evidenziano una forte capacità di recupero con i livelli di export che hanno ampiamente superato quelli pre-pandemia.Dal confronto con il posizionamento francese, emerge ancora un forte potenziale ancora da sfruttare sui mercati asiatici, in primis Giappone e Cina. Per cogliere al meglio queste opportunità – evidenzia il report – occorrerà puntare sempre di più sull’innovazione, fondamentale anche per fronteggiare i cambiamenti climatici e venire incontro alle esigenze dei consumatori che richiedono prodotti sempre più sostenibili.Nuovi trend di consumo stanno emergendo, legati alle nuove generazioni (e non solo) come il vino rosato, che piace sempre di più, o il vino senza alcol, che amplia le occasioni di consumo da parte di quelle fasce di consumatori finora precluse per motivi salutistici o religiosi.Bisognerà continuare, poi, a percorrere la strada della digitalizzazione, sia nei processi produttivi (transizione ad una Agricoltura 4.0), sia nel marketing digitale e nell’e-commerce, sfruttando la visibilità dei siti di enoteche on-line, particolarmente importanti nel contesto altamente frammentato che caratterizza la filiera vitivinicola italiana. Innovazione e digitalizzazione richiedono maggiori investimenti in capitale umano e un maggiore ricambio generazionale: in Italia solo l’8% delle aziende agricole vitivinicole ha un capo under 40 (contro il 15% della Francia). La formazione dovrà saper valorizzare il tema della biodiversità (l’Italia è il primo paese al mondo per numero di vitigni autoctoni), le sinergie tra filiere (enoturismo) e la collaborazione con il mondo della degustazione professionale che richiede esperienza, preparazione e competenze elevate.”Il ritorno del Vinitaly in presenza rappresenta un’occasione unica, soprattutto alla luce dell’attuale contesto, – ha commentato Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness – per valorizzare l’eccellenza che in Italia vantiamo in ambito enogastronomico attivando sinergie, progettualità e nuovi sbocchi commerciali. In tale senso Intesa Sanpaolo, forte del presidio della Direzione Agribusiness sulle aziende di questo comparto, continua a offrire il proprio supporto. Una vicinanza concreta su temi chiave come la transizione digitale ed ecologica oltre che, per far fronte all’attuale contesto di mercato, il sostegno offerto alle imprese per i fabbisogni di liquidità nei pagamenti e garantirne la continuità produttiva. Nell’arco del Piano d’Impresa 2022-2025 mettiamo a disposizione 8 miliardi di nuovo credito a medio e lungo termine alle piccole e medie imprese dell’agro-alimentare”.Nel suo intervento Cattozzi ha illustrato la Direzione Agribusiness, il centro di eccellenza del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicato alle piccole e medie imprese dell’agricoltura, che – con oltre 90mila clienti, circa 13 miliardi di euro di impieghi, 250 punti operativi di cui 85 filiali, si mette a disposizione circa 1.000 professionisti sul territorio – punta a sostenere le enormi potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese. Tra i prodotti e le iniziative specifiche della Direzione Agribusiness, figurano i finanziamenti per nuovi progetti di impianto agricolo/fattorie/innovazione tecnologica/agricoltura di precisione e sostenibilità, ma anche progetti di filiera che attraverso lo strumento del confirming soddisfano l’esigenza di sostenere i fornitori del capo-filiera. Tra i servizi specializzati, il ‘pegno rotativo non possessorio’ che, con oltre 41 milioni di euro già erogati, consente lo smobilizzo del magazzino di prodotti alimentari soggetti a invecchiamento come in particolar modo il vino, ma anche prosciutto crudo, formaggio stagionato e aceto balsamico. Intesa Sanpaolo ha inoltre creato una struttura per lo sviluppo e monitoraggio dei servizi di agritech e di digitalizzazione del mondo agricolo e punta a sviluppare, insieme ad imprese agricole e Consorzi, logiche di crescita sostenibile in coerenza anche con le iniziative previste dal PNRR. In questo ambito, la banca messo a disposizione dei propri clienti gratuitamente una piattaforma digitale Incent Now, frutto della collaborazione con Deloitte, che sarà costantemente aggiornata con le informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del PNRR. Ciascun cliente, inclusi quelli del settore agro alimentare, potrà individuare rapidamente le migliori opportunità sulla base del suo profilo, del suo settore di attività e del suo territorio e raccogliere le informazioni utili per presentare i propri progetti di investimento concorrendo all’assegnazione dei fondi pubblici.In merito all’impegno verso la sostenibilità la Direzione Agribusiness ha concesso erogazioni tramite finanziamenti s-Loan pari a oltre 120 milioni di euro per favorire la transizione green. LEGGI TUTTO

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    LVMH, fatturato sale a 18 miliardi di euro nel 1° trimestre 2022

    (Teleborsa) – Il colosso francese del lusso LVMH ha registrato un fatturato di 18 miliardi di euro nel primo trimestre del 2022, in crescita del 29% rispetto allo stesso periodo del 2021 (13,69 miliardi di euro). La crescita organica dei ricavi è stata del 23%, rispetto a un consensus di +18%. LVMH ha dichiarato di aver avuto “un buon inizio d’anno in un contesto di continua interruzione della crisi sanitaria e segnato dai drammatici eventi in Ucraina”. Il conglomerato – che controlla marchi iconici come Louis Vuitton, Tiffany & Co, Moet & Chandon e Bulgari – ha detto che tutti i segmenti di business hanno ottenuto una crescita dei ricavi a due cifre, ad eccezione di Wines & Spirits, che ha continuato a registrare vincoli di fornitura. Anche gli Stati Uniti e l’Europa hanno ottenuto una crescita dei ricavi a doppia cifra. L’Asia ha continuato a crescere nel trimestre nonostante l’impatto dell’inasprimento delle restrizioni sanitarie in Cina a marzo.Il segmento Wines & Spirits ha registrato una crescita dell’8% a 1.638 milioni di euro, Fashion & Leather Goods del 35% a 9.123 milioni di euro, Perfumes & Cosmetics del 23% a 1.905 milioni di euro, Watches & Jewelry del 24% a 2.338 milioni di euro, Selective Retailing del 30% a 3.040 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    OPA La Doria, adesioni al 4,9%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da Amalfi Holding (società che fa capo indirettamente a Investindustrial) sulle azioni La Doria, risulta che oggi, 12 aprile 2022, sono state presentate 16.526 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 310.403, pari al 4,978% dell’offerta. L’offerta, iniziata il 28 marzo 2022, terminerà il prossimo 21 aprile 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie di La Doria acquistate sul mercato nei giorni 20 e 21 aprile 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Portobello: “totale estraneità” in maxi frode sugli spazi pubblicitari

    (Teleborsa) – Portobello ha comunicato la sua totale estraneità alla maxi frode e riciclaggio sugli spazi pubblicitari che ha portato agli arresti domiciliari di quattro manager e sequestri per 28 milioni di euro. La società, secondo il proprio modello di business, “vende pubblicità a soggetti terzi in maniera ordinaria e continuativa, rimanendo ignara rispetto all’utilizzo che tali soggetti ne possano fare”, si legge in una nota della società quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella fornitura di prodotti di qualità a prezzi accessibili e nella distribuzione di servizi media anche attraverso attività di permuta (c.d. barter).”La società non ha ricevuto alcuna notifica o informazione in relazione alle predette notizie di stampa, né è stata notiziata e/o informata dall’autorità inquirente”, evidenzia Portobello, che di dice pronta ad “agire legalmente per tutelare i suoi diritti nei confronti di qualsiasi terzo per eventuali danni subiti o per la trasmissione di notizie errate”.Le indagini, si legge in una nota della procura, hanno consentito “di ricostruire l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di un complesso meccanismo di frode fiscale, ideato e denominato dagli stessi indagati “Press deal”, attraverso la simulazione dell’acquisto e della vendita di spazi pubblicitari tra le società coinvolte”. Le società avrebbero usato cartelloni collocati nelle città, come quelli di Clear Channel e Portobello.In seguito alla diffusione delle notizie si è registrato un importante ribasso a Piazza Affari per Portobello, che ha archiviato la sessione in forte flessione, mostrando una perdita del 9,44% sui valori precedenti e attestandosi a 35,5 euro per azione. LEGGI TUTTO

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    Pubblicità, Nielsen: a febbraio investimenti in crescita (+11,6%)

    (Teleborsa) – Sorride a febbraio il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia che chiude il mese con un +11,6%, portando la raccolta pubblicitaria del primo bimestre 2022 a +6,7%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified e dei cosiddetti OTT, l’andamento nel bimestre si attesta a +3,8%. Relativamente ai singoli mezzi, la TV e’ in crescita del 8,4% a febbraio e del 2,1% nel bimestre.Piatti i quotidiani (-0.2%; bimestre -0.4%), mentre i periodici calano dell’8,9% (bimestre -10.6%). Flat anche la radio (bimestre 0,4%). Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo bimestre chiude con un +11,3% (+8,4% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). In positivo la Go TV che chiude il bimestre a +6,8% e il Direct mail +10,4%. Continua la ripresa degli investimenti pubblicitari sul mezzo Cinema. “Ricorderemo a lungo la data del 24 febbraio come uno degli spartiacque della storia contemporanea – ha detto Alberto Dal Sasso Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen – questo per dire che anche i numeri del mercato che andiamo a validare, a oltre un mese circa da quella data, riportano una situazione in crescita robusta se riferita al febbraio 2021. Ci conforta il fatto che verso lo stesso periodo del 2020 il dato ha ripreso l’andamento di lungo periodo seppur con una leggera contrazione (-1,7%)”.”Ci troviamo di fronte ad un periodo che combina tre dinamiche differenti che purtroppo vanno nella stessa direzione: la dinamica inflattiva, la coda pandemica e la guerra in Ucraina”, ha concluso Dal Sasso. “Confindustria ha previsto una dinamica recessiva tecnica nei primi due trimestri dell’anno, dimezzando le previsioni di crescita del PIL, tutto questo non può essere ignorato anche dal mercato pubblicitario, le cui dinamiche sono legate a doppio filo agli andamenti della macroeconomia”. LEGGI TUTTO

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    Saipem, giudice proscioglie società ed ex manager per vendita quota a CDP

    (Teleborsa) – Il Giudice dell’Udienza preliminare presso il Tribunale di Milano ha prosciolto “perché il fatto non sussiste” Saipem, l’ex amministratore delegato Stefano Cao (in carica dal 30 aprile 2015 al 30 aprile 2021), e l’ex CFO e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari Alberto Chiarini (in carica dal 6 dicembre 2013 al 7 giugno 2016) in relazione alle accuse di false comunicazioni sociali e falso in prospetto e manipolazione del mercato.La vicenda riguarda vendita del 12,5% detenuto da Eni a Cassa Depositi e Prestiti avvenuta nel gennaio 2016. La procura aveva chiesto il rinvio a giudizio di tutti per i capi di imputazione. LEGGI TUTTO

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    Albertsons crolla in borsa su guidance deludente

    (Teleborsa) – Albertsons Companies, uno dei più grandi rivenditori di prodotti alimentari e farmaci negli Stati Uniti, è crollato in borsa dopo la diffusione di una guidance deludente per l’anno fiscale 2022. L’azienda si aspetta vendite comparabili in crescita del 2-3%, un EBITDA rettificato compreso tra 4,15 miliardi e 4,25 miliardi di dollari e un utile netto rettificato per azione compreso tra 2,70 e 2,85 dollari per azione. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava ricavi per 71,1 miliardi di dollari e un utile per azione di 2,95 dollari.La catena di supermercati ha registrato vendite nette e altre entrate di 17,4 miliardi di dollari durante le 12 settimane terminate il 26 febbraio 2022, rispetto ai 15,8 miliardi durante le 12 settimane terminate il 27 febbraio 2021. L’utile netto rettificato è stato di 436,8 milioni di dollari, o 0,75 dollari per azione, rispetto a 347,2 milioni di dollari, o 0,60 dollari per azione, di un anno fa. Il consensus era per ricavi di 16,7 miliardi di dollari e un utile per azione di 0,64 dollari.Seduta negativa per Albertsons Companies, che si posiziona a 33,19 con una discesa del 4,57%. Atteso un ulteriore ripiego verso l’area di supporto vista a 32,29 e successiva a 31,38. Resistenza a 35,91. LEGGI TUTTO