Aprile 2022

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    Gildo Zegna: nessun calo in consumi dal inizio guerra, Cina mercato resiliente

    (Teleborsa) – “La Cina è un mercato chiave, e rappresenta il 6% delle vendite. Stiamo monitorando da vicino la nuova crisi da coronavirus. L’inizio dell’anno è stato buono, ma poi c’è una crescita dei casi; quindi, noi abbiamo diversi negozi chiusi e il traffico è diminuito. Guardando le cose in positivo, la nostra presenza in Cina è sempre stata resiliente e pensiamo tornerà ad essere forte. Credo che la guidance fornita dia spazio per assorbire le difficoltà in Cina. Riapriremo velocemente i negozi appena le città usciranno dal lockdown”. Lo ha detto Ermenegildo “Gildo” Zegna, Chairman e CEO del gruppo italiano attivo nel settore dell’abbigliamento di lusso maschile e quotato a Wall Street, nel corso della conference call che ha seguito la pubblicazione dei risultati 2021.A una domanda sull’M&A, il CEO ha risposto: “Stiamo considerando diverse opportunità, ma la priorità è concentraci su quello che sta accadendo nel mondo e fare meglio di quanto abbiamo fatto nel 2021. Siamo focalizzati sulla crescita, ma se qualcosa dovesse apparire, allora lo considereremmo in modo serio”.Zegna si è poi concentrato sugli sforzi a favore della filiera, dicendo che il know how delle imprese italiane deve essere preservato, in un momento in cui le PMI stanno soffrendo molto a causa dell’aumento dei costi. “Se possiamo dar loro una mano, lo faremo”, ha detto, sottolineando poi che “la nostra supply chain sta andando alla grande e stiamo assumendo persone, anche nelle nostre fabbriche in Italia”.Si è poi detto “estremamente positivo su come i nuovi prodotti stanno andando nei negozi”, anche per le novità che il gruppo ha implementato nei negozi, in termini di colori, luce, posizionamento e scaffali. Le vendite stanno anche beneficiando del fatto che “più persone vanno ora a lavoro (di persona, ndr) e vogliono rinnovare il guardaroba, e quindi stanno acquistano nuovi capi”. Anche se la strategia “One brand only” non è stata ancora introdotta, lo sarà a maggio-giugno, i negozi “stanno andando molto bene”.”Non abbiamo visto nessun calo nei consumi dall’inizio della guerra in Europa, mentre in America c’è un trend molto forte – ha detto il CEO, rispondendo a una domanda sul tema – In particolare, nel Regno Unito abbiamo visto un trend forte nei primi due mesi, più nella grandi città che in quelle piccole. Quindi in generale un trend positivo, senza rallentamenti”. La performance in Medio Oriente è stata descritta come “incredibile”, con una crescita dei ricavi molto più forte di quello visto nel 2021. LEGGI TUTTO

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    Wall Street frenata da irrigidimento della politica monetaria

    (Teleborsa) – Seduta senza grandi movimenti per Wall Street, dopo due giorni di ribassi. Il focus è sempre sulle scelte della FED e sulle parole dei banchieri centrali. I verbali rilasciati ieri sera hanno mostrato che i funzionari della FED “generalmente concordavano” di tagliare fino a 95 miliardi di dollari al mese dagli asset della banca centrale, anche se la guerra in Ucraina ha mitigato il primo aumento dei tassi di interesse statunitensi dal 2018. Il presidente della FED di St. Louis, James Bullard, ha intanto affermato che la Federal Reserve potrebbe aver bisogno di aumentare i tassi di interesse a circa il 3,5% per contrastare un’inflazione troppo alta e che quindi “l’attuale tasso di riferimento è troppo basso di circa 300 punti base”.Gli investitori si stanno comunque preparando all’irrigidimento della politica monetaria. “La domanda da porsi non è “se” ma “quando” e “di quanto”. Le banche centrali si sono mobilitate e i tassi d’interesse stanno già salendo – fa notare Mobeen Tahir, Director di WisdomTree – Molti investitori non hanno mai sperimentato un irrigidimento delle politiche secondo l’entità prevista nei prossimi mesi o conservano solo vaghi ricordi dei cicli passati. Anche il comportamento finanziario può dimostrarsi miope. Tuttavia, l’irrigidimento delle politiche non può essere ignorato”.Il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,38%, proseguendo la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata martedì scorso, mentre, al contrario, giornata senza infamia e senza lode per l’S&P-500, che rimane a 4.477 punti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,2%); senza direzione l’S&P 100 (-0,08%). Scivolano sul listino americano S&P 500 tutti i settori. Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti utilities (-0,74%), beni industriali (-0,57%) e finanziario (-0,50%).Al top tra i giganti di Wall Street, Wal-Mart (+0,55%) e Salesforce (+0,52%).I più forti ribassi, invece, si verificano su American Express, che continua la seduta con -1,32%.Calo deciso per IBM, che segna un -1,16%.Sotto pressione 3M, con un forte ribasso dell’1,10%.Soffre Honeywell International, che evidenzia una perdita dell’1,05%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Zscaler (+3,49%), Crowdstrike Holdings (+3,39%), Fortinet (+2,10%) e Docusign (+1,90%).Le peggiori performance, invece, si registrano su JD.com, che ottiene -3,86%.Sessione nera per Pinduoduo Inc Spon Each Rep, che lascia sul tappeto una perdita del 2,63%.Preda dei venditori Baidu, con un decremento dell’1,52%.Si concentrano le vendite su Ross Stores, che soffre un calo dell’1,41%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Giovedì 07/04/202214:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 200K unità; preced. 171K unità)Venerdì 08/04/202216:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (preced. 1,1%). LEGGI TUTTO

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    FED, Bullard: tassi potrebbero dover aumentare di 300 punti base

    (Teleborsa) – Il presidente della FED di St. Louis, l’unico a votare contro il rialzo di 25 punti base dei tassi di interesse alla riunione di politica monetaria di marzo, è tornato a chiedere un intervento più incisivo della banca centrale americana per fermare l’impennata dell’inflazione. James Bullard ha affermato che i benchmark di politica monetaria che utilizzano “ipotesi generose” suggeriscono che la Federal Reserve potrebbe aver bisogno di aumentare i tassi di interesse a circa il 3,5% per contrastare un’inflazione troppo alta. “L’attuale tasso di riferimento è troppo basso di circa 300 punti base”, ha affermato Bullard nel discorso “Is the FED behind the Curve? Two Interpretations” all’University of Missouri.Bullard ha spiegato che l’inflazione negli Stati Uniti è eccezionalmente alta ed è paragonabile all’inflazione nel 1974 e nel 1983. “Tuttavia, non tutto è perduto. Le banche centrali moderne sono più credibili delle loro controparti degli anni ’70 e utilizzano la forward guidance”, ha affermato. “Una forward guidance credibile significa che i tassi di interesse del mercato sono aumentati sostanzialmente prima dell’azione tangibile della FED. Ciò fornisce un’altra definizione di “dietro la curva” e la FED non è molto indietro sulla base di questa definizione”.Bullard ha osservato che il PIL reale degli Stati Uniti è cresciuto a un tasso del 5,5% nel 2021 e che le previsioni più recenti nel riepilogo delle proiezioni economiche del Federal Open Market Committee (FOMC) suggeriscono che il PIL reale continuerà a crescere “a un ritmo più lento, ma comunque robusto del 2,8% nel 2022”, nonostante una lettura del primo trimestre relativamente debole prevista a causa dell’omicron e della guerra Russia-Ucraina. “L’espansione non è “vecchia” e può continuare a lungo”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Azimut, a marzo raccolta netta positiva per 827 milioni di euro

    (Teleborsa) – Il gruppo Azimut ha registrato nel mese di marzo 2022 una raccolta netta positiva per 827 milioni di euro, raggiungendo così 1,7 miliardi di euro da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine marzo a 83,4 miliardi di euro, di cui 53,8 miliardi di euro fanno riferimento alle masse gestite.”Siamo soddisfatti della raccolta netta di marzo, che segue l’andamento positivo dei mesi precedenti seppur impattata dal nostro disinvestimento di una parte degli investimenti nei fondi Azimut per finalizzare il ripagamento del bond da 350 milioni di euro alla fine del mese di marzo, e dal mutato e difficile contesto geopolitico”, ha commentato Gabriele Blei, CEO del gruppo.”Il nostro percorso volto alla costruzione di valore nel tempo per tutti i nostri stakeholders si riflette anche nella raccolta positiva sui private markets, grazie a un’offerta articolata e diversificata sulle diverse asset class che non ha eguali sul mercato italiano e che a fine marzo ammontano al 9% della componente gestita – ha aggiunto – Al dato trimestrale contribuiscono, inoltre, le attività estere i cui flussi si fanno sempre più consistenti”. LEGGI TUTTO

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    Atlantia, Edizione: mantenere radicamento italiano. Nessun interesse per offerta ACS

    (Teleborsa) – La holding della famiglia Benetton ha precisato che “l’investimento in Atlantia ha natura strategica ed è intendimento di Edizione continuare a concorrere allo sviluppo sostenibile del suo valore, mantenendo il radicamento italiano della società nel quadro di un disegno industriale che valorizzi il focus sulle infrastrutture di trasporto connotate da sostenibilità e innovazione per la mobilità del futuro di persone e merci”. Lo si legge in una nota di Edizione, emessa su richiesta di Consob, in relazione alle notizie circa l’interesse di alcuni investitori su Atlantia. Edizione è soggetto controllante di Sintonia, società che a sua volta detiene una partecipazione del 33,1% nel capitale sociale di Atlantia, holding quotata su Euronext Milan focalizzata sulle infrastrutture e sui servizi per la mobilità.Edizione ha specificato che “sono in corso discussioni con il gruppo Blackstone, quale partner, senza che allo stato siano stati raggiunti accordi con riguardo ad operazioni relative ad Atlantia”. Pertanto, Edizione “non è in grado al momento di fornire ulteriori elementi informativi in relazione a quanto precede, riservandosi, ricorrendone le condizioni, di informare il mercato di eventuali sviluppi”.Con riferimento alla nota diffusa da Global Infrastructure Partners (GIP) e Brookfield (in intesa con il gruppo ACS) in relazione ad unapossibile acquisizione di una quota di maggioranza delle concessioni autostradali del gruppo Atlantia, Edizione segnala “di essere stata avvicinata in modo non sollecitato da tali investitori che hanno prospettato un interesse ad un possibile progetto di acquisizione di Atlantia”.Edizione “ha comunicato a GIP e Brookfield di non ravvisare nel progetto (che contemplava, tra gli altri, la dismissione delle attività di Abertis e potenzialmente di altre attività autostradali, conducendo di fatto ad un “break up” del gruppo Atlantia) elementi di interesse alla luce del proprio orientamento strategico volto a preservare l’integrità del gruppo e a dare ulteriore impulso alle sue attività supportandone quale azionista di riferimento lo sviluppo sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Atlantia, Florentino Perez conferma proposta preliminare non vincolante

    (Teleborsa) – Global Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure, preso atto delle recenti indiscrezioni di stampa relative a una potenziale offerta per Atlantia e dell’annuncio fatto dal gruppo infrastrutturale spagnolo ACS guidato da Florentino Perez, “confermano di aver incontrato i rappresentanti di Edizione il 3 e il 23 marzo scorsi e di aver successivamente avanzato una proposta preliminare non vincolante ad Edizione in merito a una possibile offerta per Atlantia il 30 marzo”. Il Consorzio (Global Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure) e ACS hanno un “accordo di esclusiva” in base al quale, in maniera subordinata al perfezionamento di un’eventuale offerta da parte del Consorzio, “ACS potrebbe acquisire una quota di maggioranza delle concessioni autostradali di Atlantia”.Allo stato attuale – si legge nella nota – “il Consorzio non ha preso alcuna decisione in merito a un’eventuale offerta per Atlantia e non sono stati raggiunti accordi con Atlantia e/o con i suoi azionisti. Non vi è alcuna certezza che venga avanzata un’offerta definitiva vincolante, né sui relativi termini.Il titolo Atlantia, ieri, sulla scia di rumor di stampa su questa possibile offerta, ha registrato un repentino scatto in avanti a Piazza Affari, nella seconda parte della seduta, tanto che è stato sospeso più volte in asta di volatilità, nell’arco di pochi minuti, mostrando un teorico anche superiore al 10%. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 7 aprile 2022

    (Teleborsa) – Giovedì 07/04/202206:00 Giappone: Leading indicator (preced. 102,5 punti)08:00 Germania: Produzione industriale, mensile (atteso -0,2%; preced. 1,4%)11:00 Unione Europea: Vendite dettaglio, mensile (atteso 0,6%; preced. 0,2%)11:00 Unione Europea: Vendite dettaglio, annuale (atteso 4,8%; preced. 7,8%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 200K unità; preced. 202K unità)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso -26 Mld piedi cubi; preced. 26 Mld piedi cubi) LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator in calo a febbraio

    (Teleborsa) – Sono peggiorate le condizioni economiche del Giappone nel mese di febbraio 2022. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 100,9 punti, in diminuzione dell’1,6% rispetto ai 102,5 punti di gennaio.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in discesa dello 0,1% a 95,5 punti. L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è atteso in lieve aumento a 96,5 punti da 94,3. LEGGI TUTTO