Maggio 2022

Monthly Archives

More stories

  • in

    Disoccupati che non cercano lavoro: Italia da record

    (Teleborsa) – L’Italia nel 2021 ha visto un tasso dell’11,8% di persone disponibili a lavorare ma non alla ricerca, contro al 4,1% dell’Eurozona, al 3,7% dell’intera Ue e ai livelli più alti tra 34 Paesi europei considerati da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione europea. Il dato emerge consultando l’aggiornamento Eurostat sulla domanda insoddisfatta di occupazione nel 2021 al 14% nell’Ue (14,9% nel 2020).Qui l’Italia è al secondo posto nell’Ue, con una quota del 22,8% di domanda insoddisfatta di occupazione, alle spalle della Spagna (24,1%) e seguita a stretto giro dalla Grecia.La domanda insoddisfatta di occupazione nell’Ue riguarda 31,2 milioni di persone tra i 15 e i 74 anni. Comprende disoccupati, sottoccupati a tempo parziale (part-time che vorrebbero lavorare di più) e persone disponibili a lavorare che non sono alla ricerca. Il dato complessivo era aumentato nel 2020 con il covid principalmente a causa dell’aumento del numero di persone disponibili a lavorare non alla ricerca di lavoro, un dato che potrebbe essere spiegato dalla lunghezza e dalla ripetizione delle chiusure, nonché da altre misure sanitarie.In termini delle singole componenti, nel 2021 la disoccupazione era 7,3% nell’eurozona, 6,7% nell’Ue 8,5% in Italia, 14,1% in Spagna e, per citare solo un grande Paese storicamente non lontano dalla piena occupazione, al 3,5% in Germania. Rispetto a quelli disponibili a lavorare ma non alla ricerca, come detto, il nostro Paese è ampiamente in testa con l’11%, eurozona figura al 4,1%, Ue al 3,7%, Spagna al 4,1% e Germania al 2,2%. Il dato di chi ha contratti part time ma vorrebbe un lavoro a tempo pieno vede Italia al 3%, Eurozona al 3,3%, Ue al 2,8%, Spagna al 5,1% e Germania all’1,4%. Infine, chi vorrebbe lavorare ma non è immediatamente disponibile è allo 0,3% in Italia, 0,9% tra i Paesi dell’euro, e allo 0,8% nell’Ue, in Germania e in Spagna. LEGGI TUTTO

  • in

    Automotive, Mise: finanziamento agevolato di 7,5 milioni per azienda Calearo Antenne

    (Teleborsa) – Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato un finanziamento agevolato di 7,5 milioni di euro all’azienda Calearo Antenne con stabilimenti a Isola Vicentina in Veneto, tra i leader europei nella produzione di antenne e componenti per il mercato automotive e per altri settori ad alta tecnologia. Si tratta – spiega il Mise in una nota – di un intervento realizzato grazie al Fondo GID, strumento per il rilancio delle grandi imprese introdotto dal ministro Giancarlo Giorgetti con l’art. 37 del decreto sostegni e gestito per conto del Mise da Invitalia.Con questo intervento l’azienda veneta punta da un lato all’ingresso in nuovi mercati (nautico, ferroviario, militare e aerospaziale) e alla crescita in altri paesi extraeuropei, in particolare Stati Uniti e Medio ed Estremo Oriente, e dall’altro a un rafforzamento dell’automazione per l’efficientamento dei processi logistici e produttivi, nonché al potenziamento del centro ricerche. Il piano di sviluppo presentato dall’azienda Calearo Antenne consentirà, oltre a salvaguardare l’occupazione esistente, di incrementare del 20% il personale in organico. “Nella filiera per la componentistica dell’automotive, la Calearo Antenne è un’azienda che ha fatto dell’eccellenza dei suoi prodotti altamente tecnologici un marchio di fabbrica apprezzato in tutto il mondo – dichiara Giorgetti –. Il Mise sostiene gli investimenti che mirano a rafforzare la presenza di aziende italiane sui mercati, supportandole sia nella sfida della transizione verso una mobilità più sostenibile sia nello sviluppo di nuovi modelli produttivi”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, prezzi import/export sotto attese in aprile

    (Teleborsa) – Frenano più delle attese i prezzi import-export USA ad aprile 2022. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione nulla su mese dal +2,9% di marzo (dato rivisto da un preliminare di +2,6%), rispetto al +0,6% atteso degli analisti.Su base annua, i prezzi import registrano una variazione positiva pari a +12%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione del +0,4% su mese. I prezzi export hanno riportato un incremento dello 0,6% dopo il +4,1% del mese precedente, superiore al consensus (+0,7%).Su anno il dato evidenzia un incremento del 15%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un +0,5%. LEGGI TUTTO

  • in

    Twitter, Musk: resto impegnato nell'acquisizione

    (Teleborsa) – “Still committed to acquisition”, ovvero “resto ancora impegnato nell’acquisizione”. È quanto ha aggiunto il fondatore di Tesla, Elon Musk, in un successivo tweet dopo che in precedenza aveva twittato che l’accordo da 44 miliardi di dollari per l’acquisizione di Twitter era “temporaneamente sospeso in attesa di dettagli che supportino il calcolo che gli account spam/fake rappresentano effettivamente meno del 5% degli utenti”. Intanto, l’amministratore delegato di Twitter, Parag Agrawal, ha annunciato il blocco delle assunzioni e altri sforzi di riduzione dei costi.La società non assumerà nuovi dipendenti e potrebbe revocare le offerte già comunicate a potenziali candidati, secondo una nota interna vista da Bloomberg. Verranno però fatte alcune eccezioni per i ruoli “business-critical”. Due senior manager hanno intanto lasciato Twitter, su richiesta del CEO: si tratta di Kayvon Beykpour, head of consumer product, e Bruce Falck, head of revenue product. LEGGI TUTTO

  • in

    Pagamenti tra imprese, Cribis: “Dopo la pandemia si torna alla normalità”

    (Teleborsa) – Dopo la pandemia gradualmente i pagamenti commerciali tra le aziende tornano alla normalita`. I pagamenti alla scadenza sono in crescita in tutte le principali economie del mondo ma, l’Italia, rimane lontano dalle principali economie industrializzate. E` quanto emerge dallo “Studio Pagamenti 2022”, in cui Cribis, societa` del Gruppo CRIF specializzata nella business information, ha analizzato anche per il 2021 le abitudini di pagamento delle imprese in 38 Paesi del mondo che rappresentano circa il 90% del PIL mondiale e le principali economie con cui le imprese italiane hanno rapporti commerciali. ITALIA – Con il 38,5% dei pagamenti alla scadenza – comunque in sensibile miglioramento (+11%) rispetto al 2019, pre-Covid – l’Italia e` dietro a Germania, UK, Francia e Spagna in Europa. Fanno peggio solo Grecia, Romania, Serbia, Portogallo, Croazia, Turchia e Bulgaria. Confrontando i dati a livello mondiale il nostro Paese si colloca invece al 25esimo posto in classifica e riscontra un calo dei ritardi gravi, in miglioramento del 14% rispetto all’anno scorso. In Italia, dove gli ultimi mesi dell’anno segnavano una buona ripresa, gli ambiti piu` colpiti dall’aumento dei ritardi gravi nel 2021, rispetto al periodo pre-Covid, – rileva lo studio – sono quelli dei Servizi di ospitalita`, con un’incidenza dei pagamenti oltre 30 giorni pari al 13,8%, cresciuta del 45,1% e quello dei Ristoranti e bar in cui si riscontrano ritardi gravi nel 29,3% dei casi, in aumento del 22,8% rispetto al 2019. I settori che stanno recuperando piu` velocemente sono quello dei Trasporti, che mostra un’incidenza di gravi ritardi pari al 5,1%, in miglioramento del 42,5% rispetto al 2019 e quello della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), con un’incidenza di ritardi gravi pari al 12,8%, in miglioramento del 19,3% rispetto al 2019. Analizzando il trend dei primi 3 mesi del 2022 lo studio rileva che a marzo i pagatori puntuali rappresentano il 38,8% del totale, mentre i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo raggiungono il 10,5%, in calo del 18% rispetto al 4Q 2020 e stabili rispetto al livello del 4Q 2019. Il Nord Est risulta l’area geografica piu` affidabile con il 46,7% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano un comportamento piu` problematico con solo il 25,4% di pagamenti entro i termini. Tra i gruppi merceologici piu` puntuali sicuramente la manifattura con solo il 6,8% di ritardi oltre 30 giorni, mentre nel Commercio al dettaglio troviamo la concentrazione piu` bassa con oltre il 16% di ritardi oltre 30 giorni.EUROPA – In Nord Europa nel 2021 la Danimarca si contraddistingue per le maggiori quote di pagatori puntuali, con il 90,2%. Seguono Polonia e Slovacchia con piu` del 74%. La Svezia, invece nel 2021, registra un incremento consistente nella classe dei ritardi gravi rispetto al 2020, ma interessa solo 1,6% delle aziende analizzate. L’Irlanda mostra una crescita dei pagatori puntuali del 13,3% rispetto all’anno precedente, ma anche i ritardi gravi crescono di oltre il 19%. Nel 2021 l’Ungheria si contraddistingue per le maggiori quote di pagatori puntuali con il 70,7%, seguita dalla Slovenia con il 53,2%. Portogallo e Romania invece, registrano meno del 18% nella classe di pagamento alla scadenza. La Croazia e` il paese dell’Europa Meridionale a mostrare i miglioramenti piu` rilevanti nelle abitudini di pagamento rispetto al 2020, con un incremento dei pagatori puntuali del 12,2%. L’incremento piu` alto dei ritardi gravi, invece, si registra per la Bulgaria con il 60,7%. “Il trend a livello mondiale per il 2021 segnala una ripresa rispetto ai dati 2020 sintomo di una sostanziale uscita dal periodo critico dovuto alla pandemia – ha commentato Marco Preti, ad di Cribis –. Per i Paesi del Vecchio Continente i pagamenti non risultano ancora influenzati dagli avvenimenti internazionali dei primi mesi dell’anno. Il conflitto fra Russia e Ucraina e il conseguente aumento del prezzo delle materie prime, iniziato gia` prima del conflitto, sembra non aver ancora avuto conseguenze dirette sui pagamenti in Italia nei primi tre mesi dell’anno, ma ci aspettiamo possa essere un tema da considerare per i prossimi mesi”.ASIA – Per quanto riguarda l’Asia anche nel 2021 Taiwan si contraddistingue per la maggiore quota di pagamenti puntuali con il 70,8. Male Hong Kong, che registra solo il 19,5% nella classe di pagamento alla scadenza e con un peggioramento rispetto al 2020 (-30,4%). Israele e Cina mostrano un miglioramento sul fronte dei pagamenti puntuali con il 22,4% (+38,3% rispetto al 2020) e 28,1% (+11,5% rispetto al 2020). Le Filippine registrano un aumento significativo delle aziende che pagano in ritardo grave, passando dal 29% nel 2020 al 32,5% nel 2021. AMERICA – Dall’analisi dei Paesi americani si osserva che negli Stati Uniti nel 2021 i pagatori puntuali rappresentano piu` del 57% delle aziende, raggiungendo cosi` uno dei livelli piu` virtuosi di tutto il mondo. I ritardi gravi sono aumentati del 5,6% rispetto all’anno precedente. Il Canada rispetto al 2020 registra un incremento sia nei pagamenti alla scadenza (23,5%) sia nei ritardi gravi (31,5%). In Messico i pagamenti alla scadenza crescono dell’8,6%. LEGGI TUTTO

  • in

    Emak, ricavi in aumento in Q1. Crescita costi pesa su margini

    (Teleborsa) – Emak, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei settori dell’outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, ha chiuso il primo trimestre del 2022 con ricavi consolidati pari a 190,2 milioni di euro, rispetto a 162,9 milioni di euro del pari periodo dell’esercizio precedente, in crescita del 16,8%. L’incremento deriva dalla crescita organica per il 14,5%, dall’effetto dei cambi di traduzione per l’1,6% e dalla variazione dell’area di consolidamento per lo 0,7%. L’EBITDA adjusted è stato pari a 27,3 milioni di euro (14,4% dei ricavi) rispetto a 26,4 milioni del pari periodo 2021 (16,2% dei ricavi). L’aumento dei costi delle materie prime, dei costi energetici, dei trasporti e degli altri costi operativi è stato parzialmente compensati dall’aumento dei prezzi di listino. L’utile netto è stato pari a 16,9 milioni di euro, contro 15,3 milioni di euro del pari periodo 2021. La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 192,9 milioni di euro, rispetto a 148,4 milioni al 31 marzo 2021 e 144,3 milioni al 31 dicembre 2021.Nonostante le criticità del periodo, “che determinano una ridotta visibilità sulla domanda per i prossimi mesi”, il management di Emak si dice “confidente che, grazie al portafoglio ordini già acquisito, il fatturato del primo semestre possa registrare un trend di crescita positivo rispetto ai primi sei mesi del 2021, mantenendosi quindi a livelli record rispetto ai risultati storici”.In relazione al conflitto tra Russia e Ucraina, viene ricordato che il gruppo ha una società controllata con sede a Kiev (Epicenter LLC), e che l’area coinvolta dal conflitto ha rappresentato circa il 3% del fatturato consolidato nell’esercizio 2021. “Il gruppo continua a monitorarne gli sviluppi per minimizzare gli impatti sulle proprie attività”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

  • in

    Unipol soffre in Borsa. Cimbri: non facciamo piani per stappare champagne

    (Teleborsa) – “Non facciamo piani per stappare bottiglie di champagne né per raccogliere consenso nel momento della presentazione. Facciamo piani per cui chi crede in noi e investe in noi sia soddisfatto tra tre anni, quando presenteremo i risultati effettivi di quello che oggi abbiamo annunciato”. Lo ha affermato il presidente di Unipol Gruppo, Carlo Cimbri, durante la presentazione del nuovo piano 2022-2024, in riferimento alla difficile seduta che i titoli del gruppo assicurativo stanno registrando a Piazza Affari. Unipol lasca sul terreno oltre l’8%, mentre UnipolSai più del 5%, con sospensioni in asta di volatilità nella prima parte di seduta.”La spiegazione che mi do io è che una parte del mercato, l’investitore che ha più una matrice di short term e speculativo abbia potuto speculare sul cosiddetto accorciamento della catena di controllo”, attraverso una fusione tra UnipolSai e Unipol, ha aggiunto Cimbri. “A me dispiace per questo investitore – ha detto il manager – perché io in più occasioni e da tanto tempo dico che l’accorciamento non è un tema all’ordine del giorno, non è un tema sul tavolo dei vertici e che non è stato e non sarà all’attenzione del CdA perché siamo soddisfatti dell’attuale assetto del gruppo perché il doppio livello ci consente di avere una flessibilità strategica qualora ravvisassimo opportunità di crescita dimensione nel settore o di un business che valutiamo importante”.Il business plan 2022-24 di UnipolSai ha “target coerenti con le attese a livello di P&L, ma dividendi cumulati più bassi del previsto”, scrive Equita, che si aspettava un’indicazione pari a 1,7 miliardi di euro invece degli 1,4 annunciati questa mattina. Con riferimento alla holding Unipol ha scritto che i “target di piano sono sostanzialmente coerenti con le attese, con una sorpresa positiva sul fronte del dividendo”. Secondo Intesa Sanpaolo, “gli obiettivi sono sopra le nostre stime su Unipol per utile netto e dividendi, mentre per UnipolSai sono sotto per la parte dei dividendi”. Il broker evidenzia che per quanto riguarda “UnipolSai l’obiettivo di 1,4 miliardi implica una cedola in media di 0,16-0,17 euro per azione a fronte di attese intorno a 0,19 euro”.”I target di utili e dividendi saranno realizzati, in qualsiasi scenario di mercato, anche in scenari avversi abbiamo margini per poter garantire il risultato – ha detto Carlo Cimbri rispondendo agli analisti sul piano industriale – Abbiamo margini per garantire e garantirci i risultati economici”. In apertura di presentazione aveva detto che “cerchiamo di realizzare” gli obiettivi che ci siamo dati, “l’abbiamo fatto per tanti anni e cercheremo di farlo nel futuro con questo piano”.Attraverso quattro piani industriali “abbiamo costruito l’Unipol moderna, l’Unipol che conoscete”, realizzando in 12 anni “oltre 6 miliardi di utili” e distribuendo valore “per 13,5 miliardi la maggior parte dei quali, circa 9,1 miliardi, sono andati a proteggere gli assicurati con i risarcimenti e le rendite vita e altri 4,4 miliardi sono andati agli altri stakeholder”, ha spiegato. Il manager ha anche ricordato che i ricavi del gruppo sono saliti in 12 anni da 9,5 a 13 miliardi, le dimensioni nel danni sono raddoppiate da 4,26 a 7,94 miliardi, con l’incidenza del non auto scesa sotto il 50% e “questa è una cosa assolutamente positiva guardando al futuro”.Dalla guerra in Ucraina ci saranno “conseguenze negative in termini di crescita, di inflazione e di volatilità dei mercati finanziari, ma nonostante questo il mercato assicurativo continuerà ad essere caratterizzato da prospettive solide e positive”, ha invece affermato Matteo Laterza, AD di UnipolSai e DG di Unipol gruppo. “Non prevediamo una recessione europea e italiana, ma un rallentamento che ci porterà nel 2023 ad una crescita del PIL italiano all’1,1% e nel 2024 al 2,3%. Si tratta di tassi non entusiasmanti ma siamo in linea con la crescita economica dell’Italia degli ultimi vent’anni, quando abbiamo visto anche tassi più bassi”, ha aggiunto. “L’inflazione – ha spiegato – sarà un elemento da attenzionare sia in termini di asset allocation e che per la liquidazione dei sinistri”, secondo Laterza. La previsione di Unipol è di un’inflazione del 6% nel 2022 “e assestamento sul 2% negli anni successivi”. “Abbiamo una visione costruttiva sul mercato assicurativo, che vediamo in crescita in particolare nel comparto non auto e nel settore salute, che sarà centrale nella strategia di crescita dei prossimi anni”. Quanto al comparto dell’RC auto “lo vediamo stabile”, caratterizzato da “una concorrenza molto forte” e “una redditività destinata a ridursi” che conferma “la nostra strategia di diversificazione verso altri rami”. LEGGI TUTTO

  • in

    Covid, Tridico: INPS ha gestito 55 miliardi in più rispetto a ordinario

    (Teleborsa) – “Durante il Covid l’Inps ha gestito oltre 55 miliardi di euro aggiuntivi rispetto a quello che ordinariamente gestisce; ha servito oltre 15 milioni di cittadini in più rispetto ai 42 milioni che ordinariamente gestisce; ha pagato 32 milioni di prestazioni di cassa integrazione; ha pagato 5 milioni di bonus a partite Iva varie; ha pagato Reddito di emergenza e Reddito di cittadinanza”.Lo ha detto il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, intervenendo a un incontro dedicato alla solidarietà che il personale dell’istituto ha voluto manifestare con due raccolte di fondi per i bambini di Ucraina e Afghanistan. Evento al quale hanno partecipato i rappresentanti di Unicef, Caritas, comunità di Sant’Egidio e Basilica di Santa Sofia, la chiesa ucraina di Roma.”Ci occupiamo di bisogni – ha detto – lo facciamo per missione. E’ nostro dovere, ma lo facciamo anche con passione: lo facciamo perchè ci crediamo, non solo perchè ce lo impongono la Costituzione e le leggi che rispettiamo”.”Oggi è la giornata dell’orgoglio, sensibilità e solidarietà. L’istituto fa solidarietà per missione e lo fa con grande spirito di servizio”, ha concluso Tridico. LEGGI TUTTO