Maggio 2022

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    Turismo, Garavaglia: mancano dalle 300mila alle 350mila figure, urgente intervenire

    (Teleborsa) – “Sul personale la situazione è oggettivamente molto, molto complicata. Quotidianamente riceviamo grida d’allarme di operatori di tutto il comparto turistico per mancanza di personale. Il problema è molto serio e al momento vanno trovate soluzioni tampone, anche un decreto flussi”. È quanto ha affermato il ministro del turismo, Massimo Garavaglia. “Oggi abbiamo necessità di trovare personale in tempi rapidissimi”. Lo ha detto questa mattina a Genova il ministro del turismo Massimo Garavaglia. “Tantissimi alberghi e ristoranti – ha sottolineato il ministro – sono costretti a limitare l’attività per problemi di mancanza di personale, il che è un paradosso: pare manchino dalle 300.000 alle 350.000 figure, non solo nel settore turismo, e abbiamo una disoccupazione circa al 10%. Va da sé che c’è qualcosa che non va di molto serio nel mercato del lavoro e qualche soluzione andrà trovata nell’immediato”. “Bisogna anche intervenire in tempi rapidissimi – ha dichiarato Garavaglia – sulla formazione del personale per questo settore. Le risorse ci sono e quindi bisogna attivarsi in tempi rapidi”. “C’e’ un tema culturale di prospettiva sulla formazione. Qui la nostra generazione ha una responsabilità: pare che se i figli non facciano il liceo, hanno la lebbra. Io chiamerei tutti licei e così la facciamo finita”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Bitcoin torna a salire e sfiora 31.000 dollari

    (Teleborsa) – Dopo una prolungata fase laterale di consolidamento il Bitcoin torna a guadagnare terreno ed arrivare a sfiorare la soglia dei 31mila dollari. A fare da assist alla valuta digitale contribuisce l’allentamento da parte della Cina di alcune delle più severe restrizioni contro la pandemia di coronavirus. La criptovaluta è salita di quasi il 6% circa, mantenendosi ben al di sopra della soglia psicologicamente importante di 30mila dollari e, fino a raggiungere circa 30.800 dollari a Londra.Le autorità cinesi hanno annunciato che annulleranno molte restrizioni, con l’obiettivo di stimolare la ripresa del lavoro da parte delle aziende, a partire da mercoledì, allentando così un lockdown iniziato due mesi fa. LEGGI TUTTO

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    Embargo petrolio, Orban: “Non c'è accordo, servono garanzie per l'energia”

    (Teleborsa) – Il vertice europeo straordinario si è aperto con una nuova nuova fumata nera sull’embargo al petrolio russo. “Non c’è accordo al momento – ha fatto sapere il premier ungherese Viktor Orban arrivando al consiglio europeo –. Siamo pronti a sostenere il sesto pacchetto di sanzioni se ci saranno soluzioni per l’Ungheria”.Il possibile accordo prevedeva l’esenzione per l’oleodotto dell’Amicizia con l’applicazione di un embargo al petrolio proveniente via mare, sul quale l’azzeramento dell’import scatterebbe solo alla fine dell’anno. Per Orban l’esclusione del petrolio via oleodotto “è una buona soluzione” ma il premier ungherese ha sottolineato la necessità di avere “garanzie di poter ottenere il petrolio russo in altro modo se ci dovesse essere un incidente al condotto”. Sebbene siano state state gettate le basi per un compromesso sullo schema sanzionatorio da attuare contro Mosca, un’intesa appare ancora lontana. “Sul sesto pacchetto di sanzioni abbiamo lavorato duramente, si sono fatti passi avanti ma non siamo ancora alla meta: ho aspettative basse su un accordo nelle prossime 48 ore – ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen –. È importante mantenere la solidarietà e l’unità dell’Ue”. “Il Consiglio europeo – si legge nella bozza delle conclusioni del vertice circolata ieri diffusa dall’Ansa – invita la Commissione a esplorare con i partner internazionali le modalità per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la fattibilità dell’introduzione di tetti ai prezzi temporanei”. Nel testo viene invitata la Commissione “a proseguire rapidamente i lavori per l’ottimizzazione del funzionamento del mercato dell’energia elettrica”.Tra le possibili misure a breve termine da mettere in campo sull’energia nella bozza delle conclusioni figura il price cap. Sull’attuazione di un tetto ai prezzi temporaneo la Commissione con il RepowerEu si è detta disponibile a patto che la misura sia strettamente emergenziale e sia legata ad interruzioni delle forniture di gas russo. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, UpB: rischio che non sia transitoria

    (Teleborsa) – L’aumento delle aspettative inflazionistiche anche sugli orizzonti più lontani ”alimenta il rischio che la fase inflazionistica in atto non sia transitoria”. Lo afferma la Presidente dell’UpB, in audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato sul Dl Aiuti . ”Questo rischio -sottolinea- non appare trascurabile, anche alla luce di un’analisi sulla persistenza dell’inflazione, ovvero sulla velocità con cui la dinamica dei prezzi, perturbata a seguito di uno shock, ritorna verso la precedente condizione di equilibrio”.Esaminando l’andamento dei prezzi al consumo dell’Italia dagli anni settanta in poi, secondo l’Upb ”è possibile rilevare che la persistenza dell’inflazione si è ridotta a partire degli anni ottanta, ma ha ripreso ad aumentare nello scorso decennio. Questa tendenza potrebbe segnalare rischi che l’attuale fase inflazionistica impieghi più tempo dell’atteso a riassorbirsi”.”Mettendo insieme tutti i decreti” varati dal governo nel biennio 2021-22, decreto aiuti incluso, “per la mitigazione dei prezzi, parliamo di 28,5 miliardi”, di cui 23,6 miliardi nel 2022. In particolare, “8 miliardi a sostegno famiglie, 7,4 a sostegno imprese, 13,1 destinati a sostenere sia le famiglie che le imprese”, ha precisato.Quanto al secondo trimestre del 2022 “parrebbe avere una dinamica positiva”, ha sottolineato Cavallari. “Il rallentamento dell’economia potrebbe non essere così drammatico come le previsioni piu’ pessimiste, anzi il secondo trimestre potrebbe avere un segno positivo”, ha aggiunto. L’UpB rileva anche che ”appare necessario affiancare alle misure di urgenza” messe in campo dal governo anche ”l’irrobustimento e l’accelerazione dell’azione di riforma, volta a sciogliere i nodi strutturali dell’economia italiana e ad affrontare congiuntamente le nuove sfide dell’indipendenza energetica e della transizione ecologica”. In prospettiva, secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, anche se ”non dovessero realizzarsi scenari avversi, economici e geopolitici, non si può escludere la possibilità che l’inflazione si manifesti con maggiore persistenza rispetto a quanto prefigurato negli scenari di base delle previsioni macroeconomiche”. La conduzione della politica economica potrebbe quindi ”dover fronteggiare dinamiche nominali ancora elevate nei prossimi trimestri”Per l’Ufficio parlamentare di bilancio, “si pone la questione dell’adeguatezza della base imponibile del contributo ad approssimare i sovraprofitti delle imprese del settore energetico dovuti all’incremento dei prezzi. Da un punto di vista economico, il saldo tra le operazioni attive e passive al netto dell’Iva risponde al valore aggiunto della produzione che include oltre, ai profitti, la remunerazione degli altri fattori della produzione. L’incremento del valore aggiunto rappresenterà quindi una buona approssimazione del sovraprofittosolo nella misura in cui questo non sia anche dovuto all’aumento delle remunerazioni degli altri fattori. Tuttavia, anche nel caso in cui l’incremento del valore aggiunto sia attribuibile interamente alla crescita dei profitti in termini economici, si potrebbero manifestare delle discrepanze rispetto all’aumento del profitto misurato secondo le regole civilistiche o fiscali relative all’Ires a causa delle quali il contributo impatterà in modo differenziato sugli utili civilistici”. “L’utilizzo della base imponibile dell’IRES avrebbe probabilmente permesso di commisurare meglio il contributo straordinario alle scritture contabili, ma avrebbe richiesto un calcolo su base annuale e un meccanismo di liquidazione in acconto anticipato su base previsionale che avrebbero introdotto ulteriori fattori di complessità e di incertezza sulla stima del gettito necessario per la copertura dei contestuali aiuti alle famiglie e alle imprese”. Inoltre, “la scelta del periodo tra ottobre 2020 e aprile 2021 suscita qualche perplessità dato che risulta ancora condizionato dall’emergenza sanitaria e può comportare una sopravalutazione dell’effetto congiunturale. Il rischio di una sovrastima potrebbe essere ridotto optando per un periodo di riferimento meno influenzato dalla emergenza sanitaria, come potrebbero essere gli stessi mesi a cavallo degli anni 2019/2020 o una media dei due periodi. E’ tuttavia difficile prevedere l’effetto finale di una modifica del periodo di riferimento qualora la revisione della base imponibile fosse accompagnata da un adeguamento dell’aliquota per garantire il gettito necessario per la copertura del provvedimento”. LEGGI TUTTO

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    Sprint di Interpump, vola in vetta al FTSE MIB

    (Teleborsa) – Grande giornata per Interpump, che sta mettendo a segno un rialzo del 5,05% accelerando i guadagni della prima parte della seduta. Il titolo, infatti, a meno di un’ora dalla chiusura delle contrattazioni, sulla borsa milanese, si colloca in cima alle big del principale paniere FTSE MIB.Di recente la società ha annunciato un buy-back di 1.000.000 di azioni proprie. Nei giorni precedenti Interpump aveva svelato numeri in crescita nel primo trimestre e mostrato ottimismo per i tre mesi successivi. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista del costruttore di pompe ad alta pressione più pronunciata rispetto all’andamento del FTSE MIB. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Lo status tecnico di breve periodo di Interpump mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 43,92 Euro. Rischio di eventuale correzione fino al target 42,02. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l’area di resistenza 45,82. LEGGI TUTTO

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    Mobilità sostenibile, ENI sigla accordo strategico con XEV

    (Teleborsa) – Dopo il lancio del car sharing elettrico Enjoy a Torino, Eni e XEV hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per esplorare ambiti di collaborazione che riguardano la ricerca e sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile in grado di diminuire gli impatti ambientali dei veicoli, per lo sviluppo della tecnologia del battery swapping e anche per l’assemblaggio delle autovetture della casa automobilistica.L’accordo sottoscritto – spiega Eni in una nota – ha l’obiettivo di sviluppare congiuntamente il settore delle city car elettriche, in particolare per implementare la tecnologia del battery swapping di XEV ma anche per l’eventuale realizzazione dell’assemblaggio dei veicoli XEV, o parti di essi, nel territorio italiano e anche per la gestione del ciclo di vita delle batterie delle auto, dalla produzione al montaggio, manutenzione e fine vita tramite riciclo.Uno studio di fattibilità sarà dedicato a un progetto di natura industriale, che prevede la produzione da parte di Eni di parti dei veicoli, accessori e pneumatici attraverso l’utilizzo di materiali e processi dei siti industriali in Italia, anche da chimica da rinnovabili.”Sono particolarmente contento di questa partnership innovativa, che – spiega Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni – guarda al futuro delle nuove generazioni, alla transizione energetica e all’approccio multidisciplinare di Eni. È un futuro che in Eni sappiamo immaginare, e che ci piace costruire insieme a partner che sanno fare squadra con passione ed entusiasmo”. LEGGI TUTTO

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    DBA Group, CdA approva bilancio 2021

    (Teleborsa) – Il CdA di DBA Group ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2021 che si chiude con un Valore della produzione pari a 79,5 milioni in aumento del 10,5% rispetto ai 71,9 milioni dell’esercizio 2020. L’EBITDA si attesta a 4,7 milioni (Euro 3,9 milioni nell’esercizio 2020, +22,2%) mentre l’EBITDA Adjusted è pari a 7,3 milioni (Euro 4,4 milioni nell’esercizio 2020, +65,9%).Il Risultato netto è negativo per 0,7 milioni (Euro -1,2 milioni nell’esercizio 2019) mentre la Posizione Finanziaria Netta negativa per Euro 10,2 milioni si confronta con i 16,4 milioni dell’esercizio 2020. LEGGI TUTTO

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    Giovani e lavoro, l'appello di Colao agli imprenditori

    (Teleborsa) – “Al mondo imprenditoriale tutto: assumete di più, pagate di più, soprattutto i giovani e i migliori laureati. Formandoli costantemente e combattendo con convinzione le discriminazioni”. E’ questo l’invito del Ministro per l’Innovazione, Vittorio Colao, secondo il quale “il vero carburante di qualsiasi processo di innovazione radicale” sono “le persone, in particolare le nostre ragazze e ragazzi le cui competenze saranno necessarie”. Lo ha detto rivolgendosi alla platea di industriali riuniti al Mind (Milano Innovation District) di Rho per l’assemblea annuale di Assolombarda.”Le competenze più fresche e aggiornate – ha affermato – vanno retribuite per quanto valgono veramente, senza risparmiare sui salari. Gli stipendi reali, soprattutto da noi in Italia, sono ancora troppo bassi. Proviamo a fare come i nostri partner europei, che li hanno aumentati: in Germania dell’11%, in Francia del 7%. I rettori mi dicono che quest’anno i laureati migliori guadagnano in media anche il 90% in piu’ all’estero”. “Abbiamo pochi laureati in generale, e pochissimi in STEM. Quelli che abbiamo vanno attratti e trattenuti, con ogni sforzo possibile. Ora non c’è niente di male andare all’estero ma dobbiamo anche saper prendere i laureati dall’estero. In 10 anni si è spostato fuori dal paese circa 1 milione di italiani e il saldo tra rimpatri ed espatri dei giovani è aumentato: 259.000 in meno, 29% dei quali laureati . Eppure l’Italia dispone oggi di una delle legislazioni fiscali più favorevoli per il rientro dei connazionali dall’estero”, ha aggiunto. “Siete imprenditori, vi può aiutare molto. E’ l’occasione per riprendervi giovani professioniste/i capaci e dar loro la possibilità di avere impatto sulla traiettoria del paese. Il cuneo fiscale è sicuramente una parte del problema. L’Italia ha oggi una legislazione fiscale molto attraente per prendere risorse dall’estero e quindi dico a voi imprenditori attraete, prendete, pagate”, ha invitato il ministro. “Poi – ha proseguito Colao – c’è la formazione. Le risorse vanno anche formate e le loro competenze costantemente aggiornate. L’investimento per la formazione pro capite dei dipendenti in Italia è di poco superiore ai 611 euro l’anno. Negli Stati Uniti supera i 1.100 dollari. Rinunciare a formare e’ autolesionista”. “E infine – ha concluso – le discriminazioni di genere vanno combattute con ogni energia. Abbiamo donne che si laureano con voti più alti degli uomini, prendono parte piu’ dei colleghi maschi alle esperienze di tirocinio curriculare e di lavoro durante gli studi, eppure a 5 anni dalla laurea guadagnano il 20% in meno dei colleghi maschi. Anche questo oltre a essere ingiusto è francamente uno spreco di risorse”.Quindi, un passaggio sul PNRR: “Parlare di riaprire e riscriverlo credo sia pericoloso oltre che poco pratico. Forse forse andrebbe aggiornato su alcuni punti, ma cambiare obiettivi e indirizzi strategici credo sarebbe autolesionista. Bisogna rimanere concentrati sul vero obiettivo del Pnrr: la crescita per le imprese nel medio lungo termine”, ha sottolineato il ministro.Sul 5G “non è stato dimenticato, sicuramente non dal governo. Sicuramente in alcuni Paesi in Europa, tra cui in Italia, si sta procedendo più lentamente che in America”. “Dobbiamo recuperare, abbiamo davanti degli anni in cui come politici dobbiamo creare le condizioni per buoni ritorni agli investimenti. Un lavoro è iniziato al Mise”, ha aggiunto Colao.”Per la parte che compete il mio ministero io credo che stiamo procedendo speditamente. Entro i primi di luglio assegneremo alle aziende tutti i fondi previsti per la digitalizzazione nazionale e nel 2026 avremo reti in fibra e 5G ai migliori livelli europei. A giugno concluderemo le gare per il polo strategico nazionale”, ha detto ricordando che il governo ha fatto il punto nel Cdm di giovedì scorso sul processo di digitalizzazione. “Migliaia di Pa locali hanno già aderito al progetto di digitalizzazione. Su 1,8 miliardi di euro disponibili, ci sono già state sottoscrizioni per 600 milioni di euro in poche settimane”. “Il messaggio – ha concluso – e’ che complessivamente credo si possa dire che il governo ha lavorato tanto, pur nella consapevolezza che c’e’ ancora tantissimo da fare”.Infine, un commento sul via libera da TIM, CdP e Open Fiber alla lettera d’intenti per la rete unica. “Dobbiamo prendere atto che c’è stato tanto lavoro, le aziende hanno lavorato. Dall’inizio il governo tiene d’occhio queste cose, e’ un settore strategico, ovviamente lo seguiamo, però stava alle aziende lavorare. Mi sembra che le aziende abbiano lavorato, le abbiamo incoraggiati a lavorare, alla fine quello che fanno spetta a loro”. LEGGI TUTTO