Maggio 2022

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    Gentiloni: “In Ue frenata PIL evidente. Per Italia PNRR cruciale”

    (Teleborsa) – La guerra in Ucraina “può avere conseguenze sistemiche molto serie sia perché l’apprezzamento del dollaro provoca difficoltà a diverse economie emergenti e sia perché la crisi rende difficile la fornitura di grano, sementi e commodities fondamentali per l’agricoltura e questo può avere ripercussioni notevoli sui prezzi e sull’offerta di cibo per i paesi emergenti e in particolare per i paesi africani”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni in conferenza stampa all’associazione Stampa Estera a Roma. L’impatto “di questa crisi innescata a febbraio è un impatto che va al di là delle conseguenze immediate sul rallentamento della crescita”, ha aggiunto. Nonostante la guerra in Ucraina in Europa “non siamo destinati alla recessione, possiamo lavorare per evitare un andamento del PIL negativo” ma è ovvio che siamo “in un contesto di incertezza e di frenata evidenti”. “Paesi ad alto debito, come l’Italia, dovranno procedere con una riduzione graduale del debito: “non possiamo fare finta che non esista questo obiettivo di riduzione del debito”, obiettivo che risulta “avvantaggiato se il paese cresce”, ha detto ancora spiegando che i due obiettivi degli investimenti per la crescita e del calo del debito “che sembrano andare in direzioni diverse, in realtà concorrono” ad un obiettivo unico.La ricetta per tenerli insieme passa: “primo, limitando l’aumento della spesa corrente e soprattutto l’aumento della spesa corrente permanente, per esempio – osserva – le misure sui prezzi dell’elettricità ed energia la Commissione le giustifica e persino incoraggia” perché sono di natura temporanee. Quindi, aggiunge, “misure mirate e temporanee sono pienamente giustificate” ma “al di là di queste misure bisogna tenere un alto controllo sugli aumenti della spesa corrente per i paesi ad alto debito e lavorare per regole comuni di facilitazione degli investimenti e per un percorso di riduzione del debito più realistiche e condivise e questo sarà il lavoro delle prossime settimane in vista della proposta di revisione del Patto di stabilità”.”Certamente nei Paesi ad alto debito, ne individuiamo sei tra cui l’Italia, devono avere un’attenzione particolare alla finanza pubblica. La sfida non semplice, lo è a parole ma nei fatti non è semplicissima, è di mantenere l’andamento dell’economia in territorio positivo superando la crisi in Ucraina, riprendere la crescita e al tempo stesso tenere sotto controllo il livello alto del debito”, spiega Gentiloni.E “mai come questo in momento è necessario portare a termine e mettere in atto le misure e le riforme e gli investimenti collegati ai vari Pnrr degli Stati membri dell’Unione europea”, ha sottolineato ancora per aumentare la crescita sostenibile.Quanto all’approvazione di un tetto al prezzo del gas “non credo che sia discussione oggi” al Consiglio dei capi di stato e di governo dell’Ue. “Quello che è in discussione credo che sia la possibilità di affidare alla Commissione europea il compito di, come si dice, esplorare la possibilità di andare in questa direzione” . “Se questo fosse l’accordo tra i diversi paesi membri del Consiglio, la commissione in tempi potrebbe” procedere ma “”è difficile oggi fare previsioni. Intanto guardiamo a quello che accadrà oggi e domani””, ha sottolineato. Sul PNRR: per l’Italia, vista la mole delle risorse, “ha un valore straordinario per tenere l’economia” e questo non “per spesa generica ma investimenti mirati al futuro”. LEGGI TUTTO

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    Tesmec, Cerved conferma rating solicited “B1.2”

    (Teleborsa) – Tesmec, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo della costruzione di infrastrutture relative al trasporto di energia elettrica, dati e materiali, ha comunicato che Cerved Rating Agency, agenzia italiana specializzata nella valutazione del merito di credito di imprese non finanziarie, ha confermato il rating solicited “B1.2″.”Siamo soddisfatti della valutazione conseguita da Tesmec che testimonia il grande impegno profuso nella conduzione del business e nel posizionamento in settori di mercato strategici come quelli dell’Energia e delle Infrastrutture – ha commentato l’AD Ambrogio Caccia Dominioni – Una conferma, quella di Cerved Rating Agency, che arriva in un contesto macroeconomico ancora complesso. Siamo convinti che il percorso di crescita intrapreso dal gruppo sia basato su solide basi e che, il superamento della situazione internazionale contingente, possa garantire risultati ancora migliori nei prossimi anni”. LEGGI TUTTO

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    Norwegian Air ordina 50 Boeing 737 MAX 8

    (Teleborsa) – Norwegian Air, compagnia aerea a basso costo norvegese che opera in ambito sia nazionale che internazionale, ha raggiunto un accordo con Boeing per acquistare 50 Boeing 737 MAX 8. L’accordo prevede anche opzioni per ulteriori 30 aeromobili. I 50 aeromobili dovrebbero essere consegnati tra il 2025 e il 2028, con un programma strettamente correlato alle attuali scadenze del noleggio degli aeromobili. Ciò comporta un limitato incremento netto dell’attuale flotta della società. La società intende finanziare il saldo residuo dei pagamenti pre-consegna attraverso un flusso di cassa positivo derivante dalle attività operative. “Questo è un accordo storico che stabilisce un percorso in base al quale Norwegian possiederà un’ampia quota della sua flotta. Ciò si tradurrà in costi all-in più bassi e una maggiore solidità finanziaria, consentendoci di consolidare ulteriormente la nostra roccaforte nordica. L’accordo ci consente anche di servire i nostri clienti con velivoli all’avanguardia che possono funzionare sempre più con carburante sostenibile per l’aviazione”, afferma Svein Harald Oygard, presidente della compagnia aerea. LEGGI TUTTO

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    Vertice UE, manca l'accordo sul petrolio per veto Ungheria

    (Teleborsa) – Nessun accordo sull’embargo UE al petrolio russo. La riunione degli ambasciatori del 27 (Coreper), che si era riunita per mettere a punto un’accordo di massima sul sesto pacchetto di sanzioni, in vista del Consiglio europeo che prende il via oggi, non ha trovato la sospirata intesa sul blocco delle importazioni di greggio a partire dalla fine dell’anno, neanche con l’accorgimento dell’esenzione all’import del greggio proveniente dall’oleodotto Druzhba, che favorisce in particolare l’Ungheria. E’ stata proprio quest’ultima a ribadire il veto.E così è fallito il tentativo di raggiungere un accordo preliminare prima del vertice europeo, che dovrà varare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia e prendere decisioni difensive sul tema energia e derrate alimentari.Accordo trovato invece sulla confisca di beni russi ai fini della ricostruzione dell’Ucraina. “Il Consiglio europeo – si legge nella bozza – sostiene ulteriori opzioni in linea con l’esplorazione attiva del diritto internazionale e dell’UE, comprese le opzioni volte a utilizzare i beni russi congelati per sostenere la ricostruzione dell’Ucraina”. Via libera anche alla elaborazione di un piano d’emergenza per lo stop del gas russo. “La preparazione a possibili gravi interruzioni dell’approvvigionamento e la resilienza del mercato del gas dell’Ue dovrebbero essere migliorate, in particolare concordando rapidamente accordi di solidarietà bilaterali e un piano europeo coordinato di emergenza”, recita la bozza, aggiungendo “il riempimento dello stoccaggio prima del prossimo inverno dovrebbe essere accelerato”.I Ventisette si dicono uniti anche nel “proseguire rapidamente i lavori per l’ottimizzazione del funzionamento del mercato europeo dell’elettricità in modo che resista alla futura volatilità dei prezzi, fornisca elettricità a prezzi accessibili e si adatti pienamente a un sistema energetico decarbonizzato”. A questo proposito si valuta “la fattibilità dell’introduzione di price cap temporanei” per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia.Il Consiglio europeo, nel condannare “l’appropriazione illegale da parte della Russia della produzione agricola in Ucraina”, sollecita Mosca a “porre fine ai suoi attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di generi alimentari, in particolare da Odessa”. “L’Unione europea sta adottando misure attive per facilitare le esportazioni agricole dell’Ucraina e per sostenere il settore agricolo ucraino in vista della stagione 2022”.Raggiunta l’intesa su un nuovo prestito da 9 miliardi all’Ucraina. “L’Unione europea continuerà a sostenere il governo ucraino nelle sue urgenti esigenze di liquidità insieme ai suoi partner del G7” e “continua inoltre a impegnarsi a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità” inclusa l’offerta di “sostegno militare all’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi import aprile +1,8% m/m +31,7% a/a

    (Teleborsa) – Accelera, su base annua, la crescita dei prezzi import in Germania ad aprile 2022, mentre su base mensile il dato si modera rispetto al mese prima. Il dato, comunicato l’Ufficio Federale di Statistica della Germania (DESTATIS), ha registrato un incremento mensile dell’1,8% dal +5,7% di marzo, collocandosi anche al di sotto del 2% atteso dagli analisti. Su base annuale si registra una forte aumento del 31,7% rispetto al +31,2% indicato il mese precedente e al +32% atteso dagli analisti.Le importazioni di energia sono state del 157,4% più costose rispetto ad aprile 2021. Il maggior peso lo ha il gas naturale, con un plus del 301,2%, seguito dal petrolio greggio con un plus del 77,5 %. Al netto dei prodotti petroliferi e minerari, i prezzi sono cresciuti del 27,6% su base annua e del 2,3% su base mensile.Per quanto riguarda i prezzi alle esportazioni, si è registrato un incremento dello 0,8% su mese, mentre si evidenzia un aumento del 16% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Una variazione maggiore rispetto all’anno precedente era stata registrata l’ultima volta nel novembre 1974 durante la prima crisi petrolifera (+16,8% rispetto al novembre 1973). LEGGI TUTTO

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    Seduta positiva per le borse asiatiche. Cina allenta restrizioni Covid

    (Teleborsa) – Le borse asiatiche si muovono in rialzo, con il sentiment in miglioramento anche grazie all’allentamento delle restrizioni anti-Covid di Shanghai. Le autorità della metropoli hanno annunciato che annulleranno molte restrizioni, con l’obiettivo di stimolare la ripresa del lavoro da parte delle aziende, a partire da mercoledì, allentando un lockdown iniziato due mesi fa. I mercati negli Stati Uniti sono chiusi nella giornata odierna per festività.La giornata di oggi è priva di dati macroeconomici significativi. Gli investitori attendono però la giornata di domani, quando la Cina rilascerà l’indice PMI manifatturiero per il mese di maggio, con gli analisti alla ricerca di indizi sull’impatto economico dei lockdown legati al Covid.Pioggia di acquisti sul listino di Tokyo, che mostra un guadagno del 2,25% sul Nikkei 225; sulla stessa linea, Shenzhen guadagna lo 0,87% rispetto alla seduta precedente. Effervescente Hong Kong (+1,9%); con analoga direzione, in rialzo Seul (+1,15%). Ottima la prestazione di Mumbai (+1,91%); sulla stessa linea, sale Sydney (+1,26%).La giornata del 27 maggio si presenta piatta per l’Euro contro la valuta nipponica, che mostra un esiguo +0,1%. Giornata fiacca per l’Euro nei confronti della divisa cinese, che tratta in ribasso dello 0,52%. Giornata fiacca per l’Euro contro il Dollaro hongkonghese, che passa di mano con un trascurabile +0,17%.Il rendimento per l’obbligazione decennale giapponese è pari 0,23%, mentre il rendimento del titolo di Stato decennale cinese tratta 2,75%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati asiatici:Martedì 31/05/202201:30 Giappone: Tasso disoccupazione (atteso 2,6%; preced. 2,6%)01:50 Giappone: Vendite dettaglio, annuale (atteso 2,6%; preced. 0,9%)01:50 Giappone: Produzione industriale, mensile (atteso -0,2%; preced. 0,3%)Mercoledì 01/06/202202:30 Giappone: PMI manifatturiero (atteso 53,2 punti; preced. 53,5 punti). LEGGI TUTTO

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    Rete unica più vicina: TIM, CDP, Open Fiber e fondi firmano MoU

    (Teleborsa) – La rete unica in Italia è più vicina. Dopo mesi di negoziati, CDP Equity (società interamente partecipata da Cassa Depositi e Prestiti), Teemco Bidco S.à.r.l. (società lussemburghese controllata da KKR, Macquarie, Open Fiber e TIM hanno sottoscritto un protocollo di intesa non vincolante (Memorandum of Understanding, MoU) relativo al progetto di integrazione tra le reti di TIM e Open Fiber. Le parti si sono impegnate a negoziare in via esclusiva i termini e condizioni dell’operazione con l’obiettivo di arrivare alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.L’obiettivo del MoU è avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da CDPE e partecipato da Macquarie e KKR, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale.Le parti hanno condiviso che l’operazione possa articolarsi mediante la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM – mediante un’operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi – e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber con modalità da definirsi.Una nota congiunta spiega che il progetto sarà perseguito dalle parti nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attività infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonché in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorità nazionali ed europee.Viene ricordato che la sottoscrizione di accordi vincolanti sarà portata all’approvazione dei rispettivi organi deliberanti e soggetta all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni (incluse quelle in materia di antitrust) da parte delle Autorità nazionali ed europee competenti. Inoltre, a prescindere dalla struttura che potrà essere da ultimo individuata e condivisa, l’operazione sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di TIM. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS, Ferraris: “verificare nuove modalità di finanziamento per le infrastrutture di trasporto”

    (Teleborsa) – “Pianificare, progettare e attuare un’infrastruttura considerando la stessa a vita intera, nel suo ciclo completo, anche prospettando nuove modalità di finanziamento. A pochi giorni di distanza dalla presentazione del Piano Industriale 2022/2031, l’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris torna su uno dei temi trattati in quella sede nel convegno organizzato dall’Università di Roma Tor Vergata e dalla Corte dei conti, dal titolo La tutela della finanza pubblica per sviluppare il Paese. “I controlli pubblici: riforme ed efficacia della spesa”, iniziativa volta a promuovere politiche finalizzate a favorire la diffusione della cultura gius-contabilistica” è quanto riportata FS News il portale di informazione del Gruppo Ferrovie dello Stato.Nell’ articolo si legge che “nel corso dell’incontro ospitato dall’Ateneo romano – in coerenza con la sua missione formativa – l’AD di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris ha partecipato a un panel che ha avuto per oggetto un quadro d’insieme sulle riforme dei controlli e di quelle istituzionali, a cui hanno preso parte alti rappresentanti della politica e della società civile italiana”.”Pochi giorni fa abbiamo presentato il nostro Piano Industriale 2022/2031 da 190 miliardi di euro di investimenti, che ha tra i suoi principali obiettivi finalizzare questi investimenti pubblici realizzando le opere nei tempi previsti e creare un sistema di trasporti e logistica sempre più integrato, efficiente, sostenibile. Adeguato alle necessità di crescita del Paese”, ha sottolineato Ferraris. Un piano dal respiro decennale dunque, elaborato nella convinzione che la prospettiva temporale sia necessaria per un’adeguata programmazione delle attività e un efficace perseguimento degli obiettivi. “Ma per attuare il Piano – ha spiegato il top manager FS – è necessaria anche una rivisitazione di metodi e strumenti, fattori chiave per qualificare la spesa pubblica. Oggi – ha proseguito Ferraris – il rapporto con i grandi soggetti attuatori, come per esempio le nostre RFI ed Anas, utilizza strumenti come i contratti di programma e di servizio, gli accordi, i protocolli di intesa, le intese territoriali, che risentono ancora di una eccessiva distanza temporale tra intenzioni e attuazioni, tra cassa e competenza, tanto che la responsabilità di risultato, alla fine, non è del tutto ben focalizzata”. LEGGI TUTTO