Luglio 2022

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    Banca d'Italia, nel 2020 spesa media delle famiglie ai minimi dal 1980

    (Teleborsa) – Nel 2020 la spesa media familiare si è ridotta in termini reali del 9,7 per cento rispetto al 2016, proseguendo la flessione già in atto, seppure con diversa intensità, dal 2006 e attestandosi sul valore più basso dal 1980, cioè da quando l’indagine rileva questa variabile. È quanto si legge nella “Indagine sui bilanci delle famiglie” pubblicato dalla Banca d’Italia che ha evidenziato che contestualmente il risparmio è balzato del 40%. “I consumi delle famiglie hanno risentito nel 2020 delle misure di contenimento della diffusione del virus e dei timori del contagio, oltre che di una maggiore incertezza sul futuro e, per alcuni beni durevoli, dei vincoli dal lato dell’offerta – si legge nel rapporto –. Alla contrazione hanno contribuito sia i consumi di beni e servizi non durevoli sia quelli di beni durevoli”. Secondo lo studio il calo della spesa è stato più intenso al crescere del reddito equivalente. La contrazione dei consumi è stata più pronunciata (-13 per cento) per gli individui con oltre 65 anni, i cui comportamenti di spesa hanno risentito della maggiore esposizione alle conseguenze gravi del contagio da coronavirus, e per coloro che vivono in nuclei familiari il cui maggiore percettore di reddito è lavoratore dipendente o inattivo (-10,6 e -10,2 per cento rispettivamente). Nel 2020 il 17 per cento delle famiglie in Italia ha dichiarato di avere percepito un reddito “insolitamente basso rispetto a un anno normale” e nel confronto con la rilevazione sul 2016, la quota è aumentata di 5 punti percentuali. L’incremento si è concentrato soprattutto tra le famiglie il cui maggiore percettore di reddito ha meno di 35 anni. Una quota rilevante dei nuclei intervistati ha dichiarato che almeno un familiare ha subito una temporanea riduzione o interruzione delle entrate da lavoro (rispettivamente l’11 e il 5 per cento delle famiglie), mentre solo il 3 per cento ha almeno un componente che ha perso il lavoro, verosimilmente per effetto del blocco dei licenziamenti in vigore a partire da marzo del 2020. Nello stesso anno il reddito medio disponibile delle famiglie in Italia risultava pari a 39.343 euro, con un netto divario tra Centro Nord, dove questa voce è stata pari a 45.418 euro, e Sud e isole dove si è attestata 27.448 euro. In media le famiglie italiane disponevano di una ricchezza netta, costituita dalla somma delle attività reali e finanziarie al netto delle passività finanziarie, di circa 341.044 euro. Il valore mediano però, che separa la metà meno ricca delle famiglie dalla meta’ più ricca, era significativamente inferiore, precisa, poco meno di 151.000 euro. Rispetto all’ultima rilevazione, riferita al 2016, la ricchezza media è aumentata in termini reali dell’1,7 per cento. Si è ulteriormente ampliato il divario tra la ricchezza netta media e quella mediana, un indicatore del grado di diseguaglianza nella relativa distribuzione. Secondo l’indagine, il 50 per cento meno ricco delle famiglie possedeva solo l’8 per cento del patrimonio netto complessivo mentre la metà di quest’ultimo era detenuta dal 7 per cento più ricco. Come sul reddito si registrano divergenze in base all’area territoriale delle famiglie: ricchezza media di 419.000 euro al Centro Nord e di 187.000 euro a Sud e isole. LEGGI TUTTO

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    USA, indici PMI indicano prima contrazione in oltre due anni

    (Teleborsa) – Resta in fase di espansione l’attività manifatturiera degli Stati Uniti, ma registra a luglio una decelerazione. La stima flash sull’indice PMI elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 52,3 punti, in diminuzione dai 52,7 punti di giugno e superiore alle attese degli analisti (52 punti). L’indicatore si conferma ben al di sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione.In netto calo l’indice del settore terziario. La stima flash, sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 47 punti, sempre nel mese di luglio, rispetto ai 52,7 di giugno e contro i 52,6 del consensus. L’indice ha continuato la sua traiettoria discendente osservata dal recente massimo di marzo e ha segnalato il calo più netto della produzione da maggio 2020. Il PMI composito si attesta così a 47,5 punti dai 52,3 precedenti. Il tasso di declino è stato il più netto dalle fasi iniziali della pandemia nel maggio 2020, poiché sia i produttori che i fornitori di servizi hanno segnalato condizioni di domanda deboli.”I dati preliminari del PMI di luglio indicano un preoccupante deterioramento dell’economia – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist at S&P Global Market Intelligence – Escludendo i mesi di blocco della pandemia, la produzione sta diminuendo a un ritmo che non si vedeva dal 2009 durante la crisi finanziaria globale, con i dati dell’indagine che indicano un PIL in calo a un tasso annualizzato di circa l’1%”.”Il settore manifatturiero si è bloccato e la ripresa del settore dei servizi dalla pandemia si è invertita, poiché il vento in poppa della domanda repressa è stato superato dall’aumento del costo della vita, dall’aumento dei tassi di interesse e dalla crescente cupezza delle prospettive economiche”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Mercato americano poco mosso. Snap pesa sul Nasdaq

    (Teleborsa) – Sessione debole a Wall Street, che si appresta comunque a concludere la settimana con i maggiori guadagni in quasi un mese. A trainare la borsa americana da lunedì sono stati i titoli growth, dopo la reazione positiva ai risultati di Tesla e Netflix. Gli investitori continuano infatti a valutare le trimestrali delle grandi aziende per avere indicazioni sull’andamento dell’economia. Focus sui titoli di social media dopo il crollo di Snap, che ha registrato una perdita di 422 milioni di dollari per il trimestre, nonché una crescita più lenta delle vendite, aggiungendo che taglierà “sostanzialmente” le assunzioni.Tra le aziende che hanno diffuso oggi le trimestrali ci sono: Twitter ha diffuso risultati sotto le attese, incolpando l’acquisizione pendente di Elon Musk e il calo della pubblicità per la performance deludente dei ricavi. Verizon ha rivisto al ribasso la guidance per l’intero esercizio dopo il rallentamento dei nuovi clienti nel secondo trimestre. AmEx ha aumentato l’outlook sui ricavi grazie al forte rimbalzo della spesa per viaggi e intrattenimento nella prima parte dell’anno.Sul fronte macroeconomico, gli investitori si trovano a valutare il Purchasing Managers Index (PMI) del comparto manifattura, dei servizi e a livello composito per il mese di luglio.Il listino USA mostra un timido guadagno, con il Dow Jones che sta mettendo a segno un +0,43%, consolidando la serie di quattro rialzi consecutivi, avviata martedì scorso, mentre, al contrario, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 4.007 punti. Consolida i livelli della vigilia il Nasdaq 100 (-0,05%); come pure, sulla parità l’S&P 100 (+0,09%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti energia (+1,05%), beni di consumo secondari (+0,96%) e utilities (+0,86%). In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto telecomunicazioni, che riporta una flessione di -1,74%.Al top tra i giganti di Wall Street, American Express (+5,61%), Walgreens Boots Alliance (+1,53%), Home Depot (+1,21%) e Honeywell International (+0,87%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Verizon Communication, che ottiene -5,51%.Soffre Intel, che evidenzia una perdita dell’1,42%.Tentenna IBM, che cede lo 0,54%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Constellation Energy (+2,51%), Marriott International (+2,36%), Datadog (+2,08%) e Tesla Motors (+2,06%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Intuitive Surgical, che continua la seduta con -5,83%.Seduta negativa per Meta Platforms, che scende del 4,54%.Sensibili perdite per Align Technology, in calo del 3,78%.In apnea Micron Technology, che arretra del 2,53%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Venerdì 22/07/202215:45 USA: PMI servizi (atteso 52,6 punti; preced. 52,7 punti)15:45 USA: PMI composito (preced. 52,3 punti)15:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 52 punti; preced. 52,7 punti)Martedì 26/07/202215:00 USA: Indice FHFA prezzi case, mensile (preced. 1,6%)15:00 USA: S&P Case-Shiller, annuale (preced. 21,2%). LEGGI TUTTO

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    Spazio, ENEA: lanciato in orbita il primo micro-orto made in Italy

    (Teleborsa) – Si chiama GREENCube ed è il primo esperimento di orto spaziale lanciato in orbita con il volo inaugurale del nuovo vettore VEGA-C dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dalla base di Kourou (Guyana francese), insieme al satellite scientifico “LARES2″ e ad altri cinque nano-satelliti. Il micro-orto che misura 30 x 10 x 10 centimetri – spiega Enea in una nota – è stato progettato da un team scientifico tutto italiano composto da Enea, Università Federico II di Napoli e Sapienza Università di Roma, nel ruolo di coordinatore e titolare di un accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).Basato su coltura idroponica a ciclo chiuso e dotato di sistemi di illuminazione specifica, controllo di temperatura e umidità per rispondere ai requisiti restrittivi degli ambienti spaziali, GREENCube è in grado di garantire un ciclo completo di crescita di microverdure selezionate fra le più adatte a sopportare condizioni estreme – in questo caso crescione – ad elevata produttività, per 20 giorni di sperimentazione.Alloggiato in un ambiente pressurizzato e confinato, GREENCube è dotato inoltre di un sistema integrato di sensori hi-tech per il monitoraggio e controllo da remoto dei parametri ambientali, della crescita e dello stato di salute delle piante e trasmetterà a terra, in totale autonomia, tutti i dati acquisiti. Il satellite si compone di due unità: la prima contiene le microverdure, il sistema di coltivazione e controllo ambientale, la soluzione nutritiva, l’atmosfera necessaria e i sensori; la seconda unità ospita la piattaforma di gestione e controllo del veicolo spaziale.”La ricerca spaziale si sta concentrando sullo sviluppo di sistemi biorigenerativi per il supporto alla vita nello spazio; le piante hanno un ruolo chiave come fonte di cibo fresco per integrare le razioni alimentari preconfezionate e garantire un apporto nutrizionale equilibrato, fondamentale per la sopravvivenza umana in condizioni ambientali difficili – sottolinea Luca Nardi del Laboratorio Biotecnologie Enea –. I piccoli impianti di coltivazione in assenza di suolo come GREENCube possono svolgere un ruolo chiave per soddisfare le esigenze alimentari dell’equipaggio, minimizzare i tempi operativi ed evitare contaminazioni, grazie al controllo automatizzato delle condizioni ambientali. Per questo dopo il successo del lancio del razzo e del rilascio in orbita del suo carico, stiamo aspettando con ansia le temperature ottimali interne per dare il via libera alla sperimentazione”. Il sistema di coltivazione in orbita consentirà di massimizzare l’efficienza sia in termini di volume che di consumo di energia, aria, acqua e nutrienti e, nel corso della missione, sono previsti parallelamente anche esperimenti di coltivazione a terra all’interno di una copia esatta del satellite per verificare gli effetti delle radiazioni, della bassa pressione e della microgravità sulle piante. Il confronto tra i risultati degli esperimenti ottenuti nello spazio e a terra – evidenzia l’Enea – sarà cruciale per valutare la risposta delle piante alle condizioni di stress estremo e la crescita delle microverdure in orbita al fine di utilizzarle come alimento fresco ed altamente nutriente nelle future missioni.”Oltre alla capacità di convertire anidride carbonica in biomassa edibile, gli organismi vegetali sono in grado di rigenerare risorse preziose come aria, acqua e nutrienti minerali – sottolinea Nardi – ma da non sottovalutare è anche il beneficio psicologico per l’equipaggio, derivante dalla coltivazione e dal consumo di verdura fresca che richiamano la familiarità di abitudini e ambienti terrestri per far fronte allo stress psicologico cui gli astronauti sono soggetti, dovuto alle condizioni di isolamento in un ambiente totalmente artificiale”.Oltre a GREENCube a bordo del razzo, sono stati lanciati nell’orbita spaziale anche altri 5 mini-satelliti, della classe CubeSat, che costituiscono il carico secondario del lanciatore e sono: gli italiani AstroBio e ALPHA, lo sloveno Trisat-R e i due francesi MTCube-2 e Celesta mentre il carico principale è rappresentato dal satellite LARES-2 dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che condurrà studi nel campo della relatività generale e di altre teorie di fisica fondamentale.Sviluppato dall’azienda italiana Avio, il nuovo razzo Vega-C rappresenta l’ultima evoluzione del lanciatore europeo Vega inaugurato nel 2012, ma più grande, potente, versatile e con una maggiore capacità di carico a fronte di minori costi. LEGGI TUTTO

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    Sogefi, ricavi in aumento con benefici forex e aumento prezzi

    (Teleborsa) – Sogefi, società quotata su Euronext STAR Milan e operante nel settore della componentistica per auto (fa parte del gruppo CIR), ha chiuso il primo semestre del 2022 con ricavi pari a 760 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre 2021. I volumi di produzione sono stati sostanzialmente in linea con il 2021 (performance positiva rispetto a quella del mercato, – 1,8%) e l’incremento del fatturato è riconducibile all’evoluzione dei tassi di cambio e all’adeguamento dei prezzi di vendita in ragione degli incrementi dei costi delle materie prime.L’EBITDA è stato di 99,8 milioni di euro, pari al 13,2% del fatturato, contro i 108,3 milioni di euro di un anno fa. L’utile netto è stato di 20,8 milioni di euro, in leggero calo rispetto al primo semestre 2021 (21,4 milioni di euro). Il free cash flow è stato positivo per 41,2 milioni di euro (33,1 milioni nel 2021). L’indebitamento netto (ante IFRS 16) è sceso a 216,4 milioni di euro al 30 giugno 2022, rispetto a 258,2 milioni al 31 dicembre 2021.Le attività in Russia, Ucraina e Bielorussia sono state interrotte a partire da marzo 2022 e la filiale russa è oggi in fase di liquidazione. In conseguenza, nel primo semestre 2022 Sogefi ha registrato perdite di valore di attività detenute in Russia per 1,3 milioni di euro, mentre l’impatto diretto sui ricavi e sui margini è stato “minimo”.Assumendo che non ci siano ulteriori fattori di grave deterioramento dello scenario macroeconomico e produttivo, Sogefi conferma il proprio obiettivo di conseguire per l’intero esercizio 2022 un risultato operativo, escludendo gli oneri non ricorrenti, sostanzialmente in linea con quello registrato nel 2021. LEGGI TUTTO

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    Twitter, trimestrale sotto le attese. Incolpa Musk e calo pubblicità

    (Teleborsa) – Twitter ha registrato ricavi pari a 1,18 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2022, in diminuzione dell’1% anno su anno o in aumento del 2% in valuta costante, una performance che la società afferma riflettere “i venti contrari del settore pubblicitario associati all’ambiente macroeconomico, nonché l’incertezza relativa all’acquisizione in sospeso di Twitter da parte di Elon Musk”. I ricavi pubblicitari sono stati pari a 1,08 miliardi di dollari, con un aumento del 2% o del 6% a valuta costante. Gli abbonamenti e le altre entrate hanno totalizzato 101 milioni di dollari, con un calo del 27% anno su anno o un aumento del 7% escludendo MoPub dai conti di un anno fa. Le attese degli analisti, secondo i dati Refinitiv, erano per ricavi pari a 1,32 miliardi di dollari.I costi e le spese sono ammontati a 1,52 miliardi di dollari, con un aumento del 31% anno su anno. I costi relativi all’acquisizione in sospeso di Twitter sono stati di circa 33 milioni di dollari nel secondo trimestre. I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono stati di circa 19 milioni di dollari nel secondo trimestre.La perdita netta è stata di 270 milioni di dollari, che rappresenta un margine netto del -23% e un EPS diluito di -0,35 dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 66 milioni di dollari, un margine netto del 6% e un EPS diluito di 0,08 dollari nello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile per azione Adjusted è stato di -0,08 dollari, contro attese per 0,14 dollari.L’utilizzo attivo giornaliero monetizzabile (mDAU) medio del secondo trimestre è stato di 237,8 milioni, in aumento del 16,6% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente. L’aumento è stato guidato dai continui miglioramenti del prodotto e dal dialogo globale sugli eventi attuali. LEGGI TUTTO

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    BCE, Kazimir: a settembre aumento tassi di 25 o 50 punti base

    (Teleborsa) – “Le informazioni che abbiamo acquisito nelle ultime sei settimane hanno convinto molti, incluso me stesso, della necessità di iniziare in modo aggressivo” l’aumento dei tassi di interessi. “Giovedì si sono conclusi undici anni di attesa per un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. È l’inizio di una serie di passi simili necessari e necessari per domare i rischi inflazionistici”. Lo ha affermato Peter Kazimir, governatore della National Bank of Slovakia (NBS) e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), in un post sul sito della banca centrale slovacca.”Quanto alzeremo i tassi a settembre e ai nostri prossimi incontri sarà determinato dagli sviluppi economici nell’eurozona e oltre – ha aggiunto – A settembre è quindi possibile prevedere una crescita di 25 o 50 punti base, o se preferite, dello 0,25 o dello 0,5%. Non succede per niente. Il nostro mandato primario è quello di custodire la stabilità dei prezzi per il bene di ciascuno di voi, per le imprese, per l’economia”.”Non possiamo sopprimere miracolosamente i prezzi di benzina, gas e cibo in modo che i prezzi non aumentino nei prossimi mesi, ma possiamo adottare misure affinché dopo le folli pressioni sui prezzi causate dalla guerra e dalla pandemia si calmino, lo sviluppo torni alla normalità – ha spiegato Kazimir – Ci vorrà del tempo per portare l’inflazione ai livelli desiderati”.Sul nuovo strumento anti-frammentazione (chiamato Transmission Protection Instrument, TPI), ha detto che “il suo scopo è sopprimere turbolenze ingiustificate e non sistematiche che rappresentano una seria minaccia per l’uniformità degli effetti di ciò che facciamo”. “Mi piacerebbe non doverlo mai usare, ma vedremo – ha aggiunto – Molto dipenderà da quanto seriamente e responsabilmente i governi europei affronteranno la soluzione delle cause profonde degli squilibri e della frammentazione”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, siglato accordo con commissario Zes Abruzzo per rilancio economia regionale

    (Teleborsa) – Favorire nuovi insediamenti produttivi e rilanciare l’economia territoriale. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato da Intesa Sanpaolo e dal Commissario Straordinario del Governo della ZES Abruzzo, Mauro Miccio. Il protocollo sottoscritto prevede – spiega una nota congiunta – il supporto agli investimenti sostenibili delle piccole e medie imprese operanti nella ZES regionale, attività di reshoring, programmi di sviluppo imprenditoriale singoli e in filiera, corsi di formazione dedicati al management delle aziende attive nell’area, iniziative a elevato impatto economico e sociale che possano attrarre investitori. Le imprese che investiranno nelle aree della ZES regionale potranno beneficiare di incentivi fiscali e di un sistema logistico che, nell’ambito abruzzese, è costituito dai porti di Ortona e Vasto, dall’interporto d’Abruzzo, dal centro smistamento merci della Marsica, dagli autoporti di San Salvo e Roseto e dall’aeroporto internazionale d’Abruzzo.La ZES rappresenta una nuova opportunità di investimento e di crescita per la regione, in virtù di una burocrazia semplificata, vantaggi fiscali e investimenti infrastrutturali, inseriti nel PNRR, in grado di mettere a disposizione collegamenti più rapidi. Il potenziamento delle infrastrutture portuali e ferroviarie, in linea con gli obiettivi della doppia transizione ecologica e digitale, consentirà di creare una grande e moderna piattaforma di scambi e di produzione al centro del Mediterraneo, collegata al resto d’Europa attraverso i corridoi ad alta velocità TEN-T.Intesa Sanpaolo metterà inoltre a disposizione Incent Now, la piattaforma digitale frutto della collaborazione con Deloitte, che permette alle imprese clienti di avere informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del PNRR.Per accelerare la crescita dell’economia meridionale, la Banca partecipa sin dal 2017 alla valorizzazione delle ZES del Mezzogiorno per le quali ha predisposto un plafond di 1,5 miliardi di euro per nuovi investimenti. Il Gruppo ha già promosso le ZES presso investitori internazionali con specifiche missioni all’estero, come quelle di Dubai e Pechino, e ha attivato un desk specializzato che offre servizi di consulenza tecnica e finanziaria. Il PNRR ha inoltre destinato 62,9 milioni di euro alla ZES Abruzzo.La collaborazione con il Commissario Straordinario della ZES Abruzzo rientra nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico della Banca che prevede finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese sia di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica, sia di rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo, in linea con gli obiettivi del PNRR”Il nostro impegno deriva dalla ferma convinzione che le ZES possano e debbano rappresentare un’imperdibile opportunità per l’economia meridionale, e nello specifico abruzzese, orientandola verso l’internazionalizzazione, l’ingrandimento dimensionale e la generazione di nuova occupazione. Grazie a questo accordo rinnoviamo il nostro sostegno alla filiera abruzzese dell’economia marittima e non solo – ha spiegato Roberto Gabrielli, direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo –. Il contesto geopolitico ha determinato uno spostamento delle rotte marittime globali e la valorizzazione della ZES meridionali permetterebbe di sfruttare la nuova centralità energetica e logistica del Mediterraneo. Da parte nostra continuiamo a lavorare, come è proprio della nostra mission, con gli stakeholder locali per favorire nuovi investimenti, mettendo a disposizione delle imprese nuovo credito e supporti operativi”.”Questo Accordo rappresenta un utile strumento per l’efficacia e il coordinamento delle diverse azioni promosse dalle due strutture firmatarie volte a cogliere la straordinaria opportunità costituita dalle ZES per lo sviluppo economico e occupazionale del territorio abruzzese – ha dichiarato Mauro Miccio, commissario Straordinario del Governo della ZES Abruzzo -. Con le Zone Economiche Speciali abbiamo a disposizione uno strumento che mette a disposizione delle aziende, favorendo l’insediamento di nuove realtà d’impresa, importanti vantaggi a partire da quelli fiscali e quelli legati ad una semplificazione burocratica estrema, in grado di garantire alle imprese tempi certi per l’attuazione dei loro investimenti. A ciò – ha rimarcato Miccio – si aggiunge la forte spinta, in termini di investimenti e di velocizzazione degli iter autorizzativi, per la realizzazione di infrastrutture strategiche per la regione, sui propri porti come rispetto ai principali assi viari stradali e ferroviari, in grado di assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti, in particolare lungo l’asse Tirreno-Adriatico. L’obiettivo è costruire una grande piattaforma logistica al centro degli scambi commerciali del Mediterraneo”. LEGGI TUTTO