Luglio 2022

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    Canada, banca centrale alza tassi di 100 pb al 2,50%

    (Teleborsa) – La Bank of Canada ha aumentato il suo obiettivo per il tasso overnight al 2,5%, ovvero di 100 punti base, rispetto alle attese degli analisti per un incremento di 75 punti base al 2,25%. Il tasso bancario è stato portato al 275% e il tasso sui depositi al 2,5%. La Banca prosegue inoltre la sua politica di inasprimento quantitativo (QT). “Con l’economia chiaramente in eccesso di domanda, l’inflazione alta e in espansione e un numero maggiore di imprese e consumatori che si aspetta che l’inflazione elevata persista più a lungo, il Consiglio direttivo ha deciso di anticipare il percorso verso tassi di interesse più elevati aumentando il tasso ufficiale di 100 punti base”, si legge nello statement rilasciato al termine della riunione.Il Consiglio direttivo “continua a ritenere che i tassi di interesse dovranno aumentare ulteriormente e il ritmo degli aumenti sarà guidato dalla valutazione in corso dell’economia e dell’inflazione da parte della Banca”, viene sottolineato.L’inflazione in Canada è più alta e più persistente di quanto la Banca si aspettasse nel suo Rapporto sulla politica monetaria (MPR) di aprile e probabilmente rimarrà intorno all’8% nei prossimi mesi. La Bank of Canada prevede che l’economia canadese crescerà del 3,5% nel 2022, dell’1,75% nel 2023 e del 2,5% nel 2024. “L’attività economica rallenterà man mano che la crescita globale si modererà e una politica monetaria più restrittiva si farà strada nell’economia – viene evidenziato – Questo, combinato con la risoluzione delle interruzioni dell’offerta, riporterà domanda e offerta in equilibrio e allevierà le pressioni inflazionistiche”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 3,3 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate, contro attese per un marginale calo, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni all’8 luglio 2022, sono aumentati di circa 3,3 milioni di barili a 427,1 MBG, contro attese per un decremento di circa 0,1 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 2,7 milioni a 113,8 MBG, contro attese per un aumento di 1,6 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un incremento di 5,8 milioni a quota 224,9 MBG (era attesa una discesa di 0,4 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 6,9 milioni a 485,1 MBG. LEGGI TUTTO

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    Sesa, analisti positivi dopo risultati. Crescita anche in scenario meno favorevole

    (Teleborsa) – Il bilancio al 30 aprile 2022 di Sesa, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese, è stato sostanzialmente in linea con le attese, secondo i report degli analisti usciti dopo la diffusione dei risultati: ricavi pari a 2,389 miliardi di euro (+17,3%), un EBITDA di 167,7 milioni di euro (+33,1%), un utile netto Adjusted di 81,8 milioni di euro (+41,5%).Durante la call con la comunità finanziaria, il management della società ha confermato le aspettative positive per il 2022/23, anche alla luce del positivo andamento del business nei mesi di maggio e giugno 2022, le 10 M&A già chiuse da inizio 2022, la pipeline di acquisizioni in corso di valutazione e la continua crescita delle risorse umane, con un target di circa 5.000 dipendenti a partire dal 2022/23.Equita ha deciso di lasciare sostanzialmente invariate le stime per il periodo 2023-25E. Il target price è stato rivisto a 140 euro per azione (da 160 euro per azione, -12.5%), per tenere conto di uno scenario di tassi d’interesse in rialzo e del derating dei multipli del settore tech. “Manteniamo la nostra raccomandazione neutrale sul titolo, considerando la possibilità limitata, a nostro avviso, di battere le stime in uno scenario macroeconomico sfidante”, hanno scritto gli analisti.Intesa Sanpaolo ha confermato il Buy e ridotto il prezzo obiettivo a 190 euro per azione da 204,6 euro per azione. “Sesa sta consolidando il suo posizionamento come una delle aziende leader nel settore digitale italiano. Nel periodo, la sana crescita organica del gruppo è stata ulteriormente rafforzata da una forte attività di M&A, che ha contribuito per circa il 60% ai ricavi e alla crescita dell’EBITDA. Nel complesso, ci aspettiamo che la crescita esterna rimanga un pilastro fondamentale del percorso di espansione del gruppo, anche grazie a una posizione di cassa molto forte”.Intermonte ha riaffermato la raccomandazione Outperform e tagliato il target price a 187 euro per azione da 189,3 euro per azione. “Un altro trimestre solido per Sesa, che rimane ben posizionata per cogliere ulteriori opportunità di M&A, anche fuori dall’Italia, grazie a una posizione di cassa molto forte, una reputazione in continua crescita e una governance chiara e lungimirante – hanno scritto gli analisti – Si prevede che le tendenze aziendali rimarranno sane (la spesa digitale aziendale dovrebbe rimanere forte anche in un contesto macroeconomico più debole) e i ricavi del gruppo sono ben diversificati su un’ampia base di clienti”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    IEA, aumento prezzi e deterioramento economia pesano su domanda petrolio

    (Teleborsa) – “L’aumento dei prezzi e il deterioramento del contesto economico hanno iniziato a pesare sulla domanda di petrolio, ma il forte utilizzo della produzione di energia e la ripresa in Cina stanno fornendo una parziale compensazione”. È l’allarme lanciato dall’IEA, l’Agenzia internazionale dell’energia, nel suo Oil Market Report mensile. L’importante organizzazione internazionale ha tagliato le previsioni per il consumo di petrolio quest’anno e il prossimo, tra i crescenti timori di una recessione, avvertendo anche che i prezzi alti minacciano la stabilità delle economie emergenti.La crescita della domanda mondiale di petrolio è stata leggermente ridotta a 1,7 mb/g nel 2022, raggiungendo 99,2 mb/g. Un ulteriore aumento di 2,1 mb/g è previsto nel 2023, guidato da una forte traiettoria di crescita nei paesi non OCSE.L’offerta mondiale di petrolio è balzata di 690 mila barili al giorno a 99,5 barili al giorno a giugno, poiché la produzione russa resiliente e la maggiore produzione da Stati Uniti e Canada hanno più che compensato le forti perdite legate alla manutenzione dal Kazakistan. La produzione dovrebbe aumentare di 1,8 mb/g entro la fine dell’anno per raggiungere 101,3 mb/g. L’offerta globale di petrolio dovrebbe raggiungere una media di 100,1 mb/g nel 2022 prima di raggiungere un record annuale di 101,1 mb/g nel 2023.Le esportazioni di petrolio russe a giugno sono diminuite di 250 kb/g m-o-m a 7,4 mb/g, il livello più basso da agosto 2021. Questa volta, il calo è stato guidato dal petrolio greggio, mentre le spedizioni di prodotti sono rimaste relativamente stabili a 2,4 mb/g. Nel frattempo, i ricavi delle esportazioni sono aumentati di 700 milioni di dollari m-o-m grazie all’aumento dei prezzi del petrolio, a 20,4 miliardi di dollari, il 40% in più rispetto alla media dello scorso anno.”Raramente le prospettive per i mercati petroliferi sono state più incerte”, ha sottolineato l’Agenzia internazionale dell’energia. Le prospettive macroeconomiche in peggioramento e i timori di una recessione pesano sul sentiment del mercato, mentre permangono rischi dal lato dell’offerta.”Poiché l’embargo dell’UE sul petrolio russo entrerà in vigore alla fine dell’anno, il mercato petrolifero potrebbe inasprirsi ancora una volta – si legge nel rapporto – Con la capacità inutilizzata prontamente disponibile che si sta esaurendo sia a monte che a valle, potrebbe essere necessario richiedere misure collaterali per ridurre i consumi e i costi del carburante che rappresentano una minaccia per la stabilità, in particolare nei mercati emergenti. Senza un forte intervento politico sull’uso dell’energia, i rischi restano elevati che l’economia mondiale vada fuori strada per la ripresa”. LEGGI TUTTO

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    Partito Vega C, il nuovo lanciatore europeo costruito da Avio

    (Teleborsa) – È stato lanciato con successo, alle 15:13 ora italiana, il nuovo razzo vettore europeo di progettazione e realizzazione italiana Vega-C, che trasporta il satellite scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana LARES2 e 6 CubeSat di ricerca, tra cui Astrobio e Greencube, realizzati per l’ASI da INAF e Sapienza Università di Roma. Il decollo dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana Francese è avvenuto con due ore di ritardo rispetto all’orario programmato, al limite della finestra di lancio, dopo che per due volte c’erano stati dei problemi nei check finali che avvengono negli ultimi 4 minuti del countdown (la cosiddetta sequenza di sincronizzazione in cui non c’è più intervento umano). Il lancio si concluderà in poco più di 2 ore con il rilascio del carico in orbita e lo spegnimento dell’ultimo stadio del razzo.Il 21° lancio di Vega dell’ESA è il primo volo della configurazione migliorata di Vega-C, più potente, più versatile e più competitivo del precedente modello Vega. Vega-C è un razzo a corpo singolo di circa 35 m di altezza con una massa in partenza di 210 tonnellate, in grado di trasportare circa 2.200 kg in un’orbita polare di riferimento a 700 km. Usando una nuova gamma di carrelli per carico utile, Vega-C è in grado di adattarsi a carichi di diverse forme e dimensioni che vanno da piccoli satelliti da solo 1 kg fino a un unico carico utile di grandi dimensioni. Avio – il gruppo italiano quotato a Piazza Affari che è leader internazionale nel settore dei lanciatori spaziali, nella propulsione e nel trasporto spaziale – riveste il ruolo di prime contractor di ESA sia per il veicolo di lancio sia per l’infrastruttura di terra di interfaccia. Avio è responsabile integrazione e test del motore a propellente solido P120 C (primo stadio, prodotto in joint venture con ArianeGroup), responsabile produzione, integrazione e test del motore a propellente solido Zefiro-40 (secondo stadio), responsabile produzione, integrazione e test del Zefiro-9 (terzo stadio) e responsabile integrazione e test dell’AVUM+ (il quarto stadio potenziato).Il primo satellite Lares venne lanciato dieci anni fa con il primo volo di Vega. LARES2 (LAser RElativity Satellite 2) di ASI è stato concepito e progettato dal team scientifico del Centro Fermi e La Sapienza Università di Roma e stato realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Si tratta di un satellite passivo di forma sferica realizzato in lega di nickel ad alta densità (424 mm di diametro e 300 kg di massa), su cui sono stati installati 303 retroriflettori CCR che lo rendono un perfetto bersaglio riflettente per l’ILRS (International Laser Ranging Service). Grazie alle misurazioni con il laser, la sua orbita verrà tracciata con grande accuratezza e permetterà di verificare sperimentalmente alcuni aspetti relativistici teoricamente predetti da Einstein, ma anche di effettuare misure nell’ambito della geodesia spaziale attraverso il Centro Spaziale dell’ASI di Matera. Il Sistema LARES2 è stato sviluppato da OHB Italia, sotto la guida e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana. LEGGI TUTTO

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    BNL: Mariaelena Gasparroni nuova Direttrice Divisione Corporate Banking

    (Teleborsa) – Mariaelena Gasparroni è la nuova Direttrice della Divisione Corporate Banking di BNL BNP Paribas, subentra a Regina Corradini D’Arienzo, chiamata alla guida di Simest.Mariaelena, nel Gruppo BNP Paribas dal 2000, è stata finora Responsabile del Mercato Large Corporate della Banca, che si occupa di oltre 600 gruppi italiani ed internazionali di grandi dimensioni, attraverso un team di 200 persone. Precedentemente ha ricoperto il ruolo di Head of Industry Luxury and Fashion. Vanta anche una lunga esperienza presso il Corporate Finance di Gruppo nel team M&A a Parigi, dove ha assunto il ruolo di Director Consumer Goods & Luxury per seguire i grandi nomi del settore. Si è laureata in Finanza presso l’Università Bocconi di Milano.”La nomina di Mariaelena – ha commentato Elena Goitini, CEO di BNL e Country Head di BNP Paribas in Italia – valorizza l’ampia esperienza e le conoscenze acquisite nel corso degli anni, per metterle al servizio dei nostri clienti imprenditori e conferma, allo stesso tempo, la cultura di gender equality del Gruppo BNP Paribas. Sono sicura che saprà dare alla propria squadra e ai team attivi sui territori gli stimoli necessari per raggiungere gli obiettivi del nostro Piano industriale in un contesto sfidante, dove variabili economiche e geo-politiche hanno improvvisamente e significativamente cambiato lo scenario interno ed internazionale”.La Divisione Corporate Banking di BNL BNP Paribas mette a disposizione delle imprese – dai grandi gruppi alle mid-cap fino agli enti pubblici e alla Pubblica Amministrazione – una piattaforma di servizi e soluzioni specialistici, attraverso una rete di professionisti attiva su tutto il territorio nazionale ed un network large corporate con focus sui diversi settori industriali. L’attività – finanziamenti, global markets, capital markets, advisory, transaction banking, factoring, securities services – è svolta in sinergia con il Corporate & Institutional Banking di BNP Paribas in Italia, guidato da Vittorio Ogliengo, Executive Chairman CIB Italy e Deputy General Manager di BNL BNP Paribas – e trasversalmente con i diversi mercati e business della Banca e delle società del Gruppo. Ciò in una logica “One Bank”, punto di riferimento dell’imprenditore per affiancarlo nelle sue esigenze professionali, nella gestione quotidiana e nei momenti di discontinuità aziendale, oltre che nei bisogni personali e familiari. “La nomina di Mariaelena – ha commentato Vittorio Ogliengo, Executive Chairman BNP Paribas Corporate & Institutional Banking Italy e Deputy General Manager BNL – è espressione della continuità e della piena valorizzazione del percorso interno come parte attiva del cambiamento positivo: inclusione e valore per una leadership by example, ispirazione anche per i nostri giovani talenti, che contribuirà all’ulteriore qualificazione presso i clienti del posizionamento di BNL BNP Paribas” LEGGI TUTTO

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    Iveco, oltre 3.000 bus green prodotti a Foggia nei prossimi anni. R&S a Torino

    (Teleborsa) – Forti investimenti sull’Italia, con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica del settore automotive, sia per quanto riguarda la produzione di nuovi veicoli green da mettere in strada che per la ricerca e sviluppo di soluzioni per migliorare le performance e la ricarica dei mezzi. È il messaggio lanciato da Iveco Group – leader globale nel settore automotive e attivo nei segmenti Commercial and Specialty Vehicles, Powertrain e correlati Financial Services – nella conferenza che ha aperto “Beyond – Iveco Group Days”, una settimana di eventi a Torino durante i quali il gruppo condividerà con i principali partners e rappresentanti del settore la sua visione sui temi della Tecnologia, Sostenibilità e Partnership.I futuri autobus che Iveco produrrà in Italia “saranno assemblati a Foggia, dove possediamo già un impianto di produzione di motori”, ha annunciato Domenico Nucera, President Bus Business Unit di Iveco Group. “Dal 2024 al 2026 ci aspettiamo di produrre più di 3 mila autobus a basse e zero emissioni – ha spiegato il manager – In caso di positivo riscontro da parte del mercato, l’intenzione è di proseguire da fine 2026-inizio 2027 con un tasso annuo di 1.000 unità”.”Sulle nuove linee di montaggio di Foggia fabbricheremo anche la più moderna generazione di autobus alimentati a batterie elettriche – ha aggiunto – E ho il piacere di ricordare che le attività di Ricerca e Sviluppo e di produzione di queste batterie, insieme alla fabbricazione di motori a metano, biometano, diesel e biodiesel di ultima generazione, saranno effettuate proprio qui a Torino. Se ne occuperà FTP Industrial”.”Abbiamo investito solo nel 2022 circa 450 milioni di euro in R&S in Italia – ha detto il CFO di Iveco Group, Francesco Tanzi – Ma come raggiungeremo i nostri obiettivi? Le nostre ambizioni saranno guidate dall’attuazione del programma di eccellenza operativa, progettato per fornire miglioramenti della performance operativa. Stiamo perseguendo con successo un approccio di partnership per sfruttare i cambiamenti strutturali nel settore dei trasporti e dei veicoli commerciali”.”Siamo qui per discutere e scambiare idee con le parti interessate e partner preziosi mentre avanziamo insieme verso un futuro di emissioni zero, dove possiamo garantire l’accesso a un’energia affidabile e sostenibile – ha detto il CEO Gerrit Marx a proposito dell’evento in corso – Questa è una fase per mostrare la capacità del gruppo Iveco di innovare sia i suoi prodotti sia l’offerta di servizi in un panorama in rapida evoluzione in cui dobbiamo comprendere il futuro del trasporto su strada, della mobilità urbana, powertrain e tecnologie emergenti, fabbriche intelligenti e modelli di business completamente nuovi, alcuni dei quali devono ancora essere scoperti”.”Mentre ci imbarchiamo seriamente in questi cambiamenti trasformativi, vorrei fare appello alle istituzioni qui rappresentate, a ulteriore supporto dell’intera industria nazionale, della filiera, e in particolare, delle piccole e medie imprese – ha aggiunto Marx – È fondamentale garantire che siano in grado di far fronte agli attuali aumenti inflazionistici e ai costi volatili dell’energia e delle materie prime”. LEGGI TUTTO

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    Ddl Concorrenza, tassisti protestano a Roma

    (Teleborsa) – Non si ferma la protesta dei tassisti in Via del Corso con Palazzo Chigi e le vie di accesso limitrofe blindate dalla polizia che chiedono ormai da giorni lo stralcio dell’art. 10 del ddl concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore: sono stati esplosi petardi e accesi fumogeni, con la polizia che fronteggia i manifestanti tenendoli a distanza dal Palazzo del governo. Slogan contro l’esecutivo, ma soprattutto contro Uber. “Chiediamo che il governo stralci l’articolo 10 del ddl concorrenza e apra subito un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati”. E’ la richiesta che le organizzazioni sindacali dei tassisti avanzano in una lettera aperta alle istituzioni e alla società civile. Il documento, ripercorrendo le tappe della causa avviata contro Uber Black nel 2016 per concorrenza sleale, sottolinea “come alla luce di quanto già accaduto e in funzione di ciò che ulteriormente emerge dall’inchiesta Uber Files, gli operatori del comparto taxi non sono assolutamente disposti ad accettare che le regole del loro lavoro vengano riscritte attraverso una delega che non comporta un loro coinvolgimento diretto e dell’intero Parlamento”.Intanto prosegue l’esame in commissione Attività produttive della Camera del ddl concorrenza, ma il nodo della liberalizzazione del settore taxi, contenuto appunto nell’articolo 10, non è ancora stato affrontato. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, si starebbe lavorando a una riformulazione dell’articolo, in modo da trovare una sintesi tra le diverse sensibilità. LEGGI TUTTO