Luglio 2022

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    Borse europee in recupero. A Piazza Affari in fondo al listino c'è Saipem

    (Teleborsa) – Scambi in rialzo per le principali Borse europee, ma non per il listino milanese, che termina con gli indici in rosso. A Wall Street, si muove vicino alla parità l’S&P-500. Gli investitori si mostrano cauti in attesa della stagione delle trimestrali in USA, mentre resta sullo sfondo il rischio recessione.Sul mercato valutario, leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,006, dopo aver visto la parità. Nessuna variazione significativa per l’oro, che scambia sui valori della vigilia a 1.732,9 dollari l’oncia. Giornata da dimenticare per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 96,8 dollari per barile, con un ribasso del 7%: l’AIE ha lanciato l’allarme sui prezzi.Sul fronte societario, a Piazza Affari affonda Saipem dopo che ha comunicato che l’aumento di capitale da 2 miliardi di euro è stato sottoscritto al 70%. Ben comprata Leonardo, con Moody’s che ha migliorato l’outlook a “Positivo” da “Stabile”, confermando il rating. Vola Prima Industrie che si avvicina al prezzo di una potenziale OPA dei fondi Alpha e Peninsula. Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +203 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,10%.Tra i mercati del Vecchio Continente Francoforte avanza dello 0,57%, senza slancio Londra, che negozia con un +0,18%; tonica Parigi che evidenzia un bel vantaggio dello 0,80%. Prevale la cautela in chiusura a Piazza Affari, con il FTSE MIB che archivia la seduta con un leggero calo dello 0,38%; sulla stessa linea, giornata negativa per il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 23.624 punti, in calo dello 0,96%.Dai dati di chiusura di Borsa Italiana, risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,48 miliardi di euro, in calo del 15,83%, rispetto ai 1,75 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,47 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,49 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Leonardo (+3,20%), Iveco Group (+1,67%), Nexi (+1,60%) e Inwit (+1,58%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Saipem, che ha archiviato la seduta a -48,56%.Vendite a piene mani su Amplifon, che soffre un decremento del 6,99%.Pessima performance per DiaSorin, che registra un ribasso del 4,52%.Sessione nera per Telecom Italia, che lascia sul tappeto una perdita del 3,27%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Brunello Cucinelli (+2,64%), Technogym (+2,53%), doValue (+2,32%) e Fincantieri (+2,17%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Saras, che ha archiviato la seduta a -8,17%.In perdita OVS, che scende del 5,11%.Pesante Juventus, che segna una discesa di ben -4,94 punti percentuali.Seduta negativa per Sesa, che scende del 3,83%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Martedì 12/07/202201:50 Giappone: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,5%; preced. 0%)11:00 Germania: Indice ZEW (atteso -38,3 punti; preced. -28 punti)Mercoledì 13/07/202208:00 Germania: Prezzi consumo, annuale (atteso 7,6%; preced. 7,9%)08:00 Germania: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,1%; preced. 0,9%)08:00 Regno Unito: Produzione industriale, annuale (atteso -0,5%; preced. 0,7%). LEGGI TUTTO

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    RCS, Cairo: nessuna proposta di transazione con Blackstone

    (Teleborsa) – Il presidente del gruppo editoriale smentisce le ipotesi di una possibile proposta al fondo Blackstone per chiudere il contenzioso relativo alla cessione dell’immobile di via Solferino, sede storica del Corriere della sera a Milano, da RCS al fondo americano. RCS non prevede accantonamenti per il contenzioso con Blackstone: “Non c’è alcun tipo di novità che ci fa cambiare idea”.Lo ha spiegato Urbano Cairo, presidente e AD di RCS, durante la presentazione dei palinsesti autunnali di La7 a Milano. “Negli anni passati i nostri legali non hanno ritenuto fosse da apporre alcuno stanziamento e al momento non c’è alcun tipo di novità che ci fa cambiare idea”, ha detto Cairo che ha anche spento rumors di stampa sulla proposta di transazione. “Non abbiamo comunicato nulla e se non abbiamo comunicato nulla non c’è nulla”, ha detto categorico Cairo. Su RCS e La7 “c’è molto interesse, ma da parte mia non c’è alcun interesse a vendere” – ha risposto Cairo a chi gli chiedeva se avesse ricevuto offerte per le due aziende risanate dall’editore in questi anni. LEGGI TUTTO

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    Gonella (WINDTRE): “al via nuovo piano 'Empowering the Future', continuiamo a investire su formazione”

    (Teleborsa) – WINDTRE lancia la nuova edizione del programma di formazione ‘Empowering the Future’, ancorato al Fondo Nuove Competenze. “Si tratta di una ulteriore conferma dell’impegno nel preparare tutte le persone di WINDTRE ai cambiamenti del mondo del lavoro” – rileva Sergio Gonella, Direttore Culture, Development, Inclusion & Talent Acquisition dell’azienda – “in linea con l’obiettivo ‘100% Future Ready People’ del nostro piano di sostenibilità”. L’iniziativa conta ventinove progetti, per un totale di trecentotrentamila ore, ed è suddivisa in diverse aree di intervento, in cui le componenti trasversali si combinano ad altre di natura verticale.”Intanto, prosegue D Factor – afferma Gonella – il programma di Learning & Development nato durante il lockdown al fine di accrescere le competenze digitali di tutte le nostre persone, a cui si affianca ‘Be Hybrid’, per apprendere a collaborare efficacemente nell’ambito del nostro modello di lavoro smart ‘Human Working’. Ci saranno poi – aggiunge– corsi sui temi che consideriamo fondamentali per l’organizzazione, come 5G, rete fissa e cybersecurity”. A completare il progetto, anche attività specifiche indirizzate, rispettivamente, alle direzioni Technology e Customer Operations. “Investire sull’apprendimento continuo, sottolinea il manager, è essenziale per consentire l’employability nel tempo delle persone. In questa direzione, la cooperazione tra pubblico e privato riveste un ruolo fondamentale. La formazione finanziata è uno strumento importante – conclude Sergio Gonella – siamo soddisfatti che il nostro piano ‘Empowering the Future’ abbia ottenuto, anche quest’anno, il consenso dei sindacati e l’accesso al Fondo Nuove Competenze”. LEGGI TUTTO

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    Msc e Lufthansa sempre più favorite per ITA Airways

    (Teleborsa) – Si prospettano tempi più rapidi del previsto per la scelta della proposta per l’acquisizione della quota di maggioranza di ITA Airways. Le indiscrezioni danno sempre più probabile l’orientamento a privilegiare l’offerta avanzata dal Gruppo Msc e Lufthansa, che, fin dalle ore successive alla scadenza del bando, sembrava più interessante in termini economici (circa 200 milioni di euro in più rispetto a quanto avrebbe prospettato il fondo americano Certares). A fare la differenza sarebbe sia la suddivisione azionaria, con il 60% attribuito a Msc e il restare 40% a metà tra Lufthansa e Ministero del Tesoro, sia il piano industriale che accompagna la proposta e starebbe destando maggiore interesse. Quanto al consiglio di amministrazione, nell’ipotesi che la scelta cada su Msc e Lufthansa, sarebbe composto da cinque membri, espressione degli equilibri di partecipazione. LEGGI TUTTO

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    Covid, Agenas: tasso di occupazione reparti ordinari al 15%, era il 2% lo scorso anno

    (Teleborsa) – La percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area non critica occupati da pazienti Covid sale di un punto percentuale nell’arco di 24 ore in Italia, arrivando al 15%. E’ quanto è emerso dai dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 10 luglio 2022, pubblicati oggi. È stabile invece al 4%, dopo l’aumento segnalato ieri, la percentuale delle terapie intensive occupate. Entrambi i parametri erano, esattamente un anno fa, al 2%. LEGGI TUTTO

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    La crisi petrolifera non è finita. AIE lancia l'allarme: peggio potrebbe ancora arrivare

    (Teleborsa) – La crisi energetica è tutt’altro che finita, anzi potrebbe peggiorare. A lanciare l’allarme è l’AIE, l’Agenzia internazionale per l’energia, che tuona: il mondo non ha mai assistito ad una crisi energetica così grave.I lockdown in Cina, le incognite sulle prospettive di crescita globali legate alla recessione innescata dalle difficoltà di approvvigionamento di materie prime, pesano sui prezzi del petrolio che a New York affondano sotto i 100 dollari al barile. A quasi un’ora dalle fine delle contrattazioni delle borse europee il WTI scambia a 97,14 dollari al barile con una flessione di oltre 6 punti percentuali, mentre il Brent viaggia a 100,35 dollari. “Il mondo non ha mai assistito a una crisi energetica così grave in termini di profondità e complessità” – ha detto il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol, durante un forum globale sull’energia a Sydney -. “Potremmo non aver ancora visto il peggio”, ha aggiunto, affermando che la stretta globale sul petrolio potrebbe continuare ad avere ripercussioni in tutto il mondo fino alla fine dell’anno.”L’intero sistema energetico è in subbuglio a seguito dell’invasione in Ucraina di febbraio, il più grande esportatore di petrolio e gas naturale e uno dei principali attori nelle materie prime” – ha detto ancora Birol -. “Questo inverno in Europa sarà molto, molto difficile. Questa è una delle principali preoccupazioni e potrebbe avere gravi implicazioni per l’economia globale”.Biden vola in Arabia SauditaIl presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden si prepara a partire per il Medio Oriente, dove farà tappa in Arabia Saudita e parlerà di sicurezza energetica. Secondo gli addetti ai lavori, l’inquilino della Casa Bianca chiederà al leader dell’OPEC di aumentare la produzione di petrolio nel tentativo di alleviare la pressione sui prezzi dell’oro nero.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Capone (Ugl): salario minimo non risolve il problema, occorre rafforzare contratti collettivi

    (Teleborsa) – “Urgono misure strutturali per far fronte all’emergenza bollette e all’aumento dell’inflazione. Il Governo ascolti le proposte delle parti sociali e intervenga a sostegno di lavoratori e imprese attraverso un taglio consistente del cuneo fiscale. Per far ripartire il Paese e scongiurare lo spettro della recessione occorre rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e rilanciare i consumi. In tal senso, il problema del lavoro povero non si risolve con una legge sul salario minimo ma rafforzando i contratti collettivi nazionali che rappresentano lo strumento principale per implementare le tutele a favore dei lavoratori”. È la posizione espressa da Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl in merito all’incontro fra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i sindacati.”Non e’ il momento storico per parlare di una legge sul salario minimo, considerato che a differenza di altri Stati europei, la contrattazione in Italia copre circa il 90% dei settori lavorativi. In questa fase più che mai il Paese non ha bisogno di scontri ideologici ma di responsabilità. Pertanto, come Ugl rivolgiamo a tutti gli attori sociali e politici l’appello a sottoscrivere un Patto per il lavoro e lo sviluppo volto ad accompagnare il processo di ripresa grazie alle risorse del Pnrr. Chiediamo dunque al Governo di riaprire il tavolo della contrattazione per discutere di un nuovo modello di relazioni industriali fondato sull’art. 46 della Costituzione che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese”, ha aggiunto Capone. LEGGI TUTTO

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    Uber Files, dopo indagine verso stop taxi in tutta Italia

    (Teleborsa) – I tassisti, che già protestano da settimane contro l’articolo 10 del Ddl concorrenza, stanno spontaneamente fermando il servizio in tutta Italia dopo la pubblicazione dell’inchiesta Uber files. Ritengono, infatti, che dietro la liberalizzazione del mercato tracciata dal disegno di legge via sia la mano di Uber. Oggi, a Roma, cinque rappresentanti dei tassisti si sono incatenati alle recinzioni in ferro di piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi. Altri rappresentanti della categoria stanno manifestando nelle vie del centro. “Dopo lo scandalo Uber files – spiegano i tassisti all’Ansa – vogliamo chiarezza e trasparenza su una vicenda che a questo punto assume contorni grotteschi”. Proteste anche a Napoli dove questa mattina circa 500 tassisti hanno scioperato in piazza del Plebiscito, occupando la piazza con oltre 300 auto bianche, per protestare contro la liberalizzazione del settore che porterebbe all’introduzione sul mercato di multinazionali come Uber.La pubblicazione degli Uber files ha portato alla luce la maxi raccolta di documenti riservati che svelano come Uber abbia portato avanti, per anni, una gigantesca campagna di lobbying, facendo pressioni su leader politici, primi ministri, presidenti, miliardari, oligarchi, tycoon dei media, per diventare leader del settore dei trasporti, sconvolgendo il comparto dei taxi. Il tutto potendo contare su sostegni di grande livello come Emmanuel Macron, quando era ministro dell’economia, e la ex commissaria europea Neelie Kroes. “Vogliamo sapere da chi è stato ricevuto il capo di Uber a Palazzo Chigi e di cosa si è parlato” hanno tuonato i sindacati dei taxi, parlando di “scenari preoccupanti” in riferimento a un incontro avvenuto a fine maggio con il Ceo mondiale della società, “in un momento nel quale – spiegano – senza alcun apparente motivo i tassisti sono stati inseriti nel ddl concorrenza, nonostante la liberalizzazione del servizio non sia prevista dalla direttiva comunitaria Bolkestein e l’obiettivo non è tra quelli necessari per ottenere i fondi europei del Pnrr”. Particolarmente osteggiati dai tassisti i passaggi dell’articolo 10 del Ddl Concorrenza che fanno riferimento a un “adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web”, alla “riduzione degli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti degli autoservizi pubblici non di linea e razionalizzazione della normativa alle tariffe e ai sistemi di turnazione”, e alla “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze”. Negli oltre 124mila documenti interni ottenuti dal Guardian, che coprono un periodo di cinque anni in cui Uber era gestita da Travis Kalanick, dimessosi poi nel 2017, c’è anche l’Italia. L’Espresso rende conto infatti di una campagna di pressione, condotta tra il 2014 e il 2016, con l’obiettivo di agganciare e condizionare l’allora presidente del consiglio, Matteo Renzi, e alcuni ministri e parlamentari del Pd. Il leader di Italia Viva ha spiegato di non aver “mai seguito personalmente” le questioni dei taxi e dei trasporti e che, comunque, il suo governo non ha approvato alcun provvedimento a favore del colosso californiano. LEGGI TUTTO