Luglio 2022

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    BEI, sostegno pubblico mirato essenziale per regioni europee sottosviluppate

    (Teleborsa) – La crisi del Covid-19 ha messo in evidenza le lacune preesistenti e i rischi di allargamento delle divergenze tra le regioni dell’Unione europea. In questo senso, il sostegno politico è stato fondamentale per mitigare le conseguenze economiche immediate dello shock della pandemia e svolgerà un ruolo cruciale nella risposta alle ricadute economiche della guerra. In tutto ciò, la transizione verso un’economia più verde e più digitale è un’opportunità per aumentare la resilienza economica in tutta l’Unione europea e passare a un modello economico più sostenibile. Sono i principali messaggi che emergono dal report “Regional Cohesion in Europe 2021-2022″, pubblicato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), che esamina come le diverse regioni europee hanno resistito alla forte recessione causata dalla pandemia e quanto sono preparate ad affrontare le sfide future.”La crisi del Covid-19 ha messo alla prova la resilienza delle imprese in tutta Europa, ma ancor di più nelle regioni sottosviluppate. In generale, le aziende si sono dimostrate più resilienti del previsto e si sono adattate alle nuove circostanze. Tuttavia, le vulnerabilità preesistenti sono rimaste un freno alla resilienza e in effetti le aziende nelle regioni più ricche sono state più capaci di adattarsi – ha affermato Debora Revoltella, capo economista della BEI – Nella crisi attuale, il sostegno pubblico mirato in tutte le regioni sarà fondamentale per mitigare l’impatto negativo immediato della guerra”.Investimenti e progressoLa pandemia ha fortemente influenzato l’attività di investimento in tutte le regioni; mentre i tassi di investimento sono scesi dappertutto, sono risultati più bassi nelle regioni meno sviluppate (definite come quelle con un PIL pro capite inferiore al 75% della media dell’UE-27). Nelle regioni sviluppate, quasi otto imprese su dieci (79%) hanno investito. La quota si attestava a circa il 77% nelle regioni in transizione e al 75% nelle regioni meno sviluppate.Un numero maggiore di imprese nelle regioni sviluppate ha preso provvedimenti, in particolare per far progredire la digitalizzazione (47% contro il 41% nelle regioni in transizione e il 38% nelle regioni meno sviluppate). Allo stesso modo, le aziende nelle regioni più prospere sono state le più rapide a sviluppare nuovi prodotti.Il sostegno pubblicoIl sostegno politico è stato fondamentale per mitigare le conseguenze economiche immediate dello shock del COVID-19 in tutte le regioni dell’UE e un’ampia quota di imprese ne ha beneficiato. Tuttavia, il sostegno non è stato uguale in tutte le regioni. Le imprese nelle regioni in transizione avevano meno probabilità di beneficiare di sovvenzioni (28%) rispetto a quelle nelle regioni meno sviluppate (40%) e non di coesione (37%).Green e digitaleMolte aziende nelle regioni meno sviluppate sono in ritardo nell’innovazione. La quota di imprese che non intraprendono attività di innovazione rimane più bassa (48%), dove molte attività ad alta intensità di conoscenza tendono a raggrupparsi. “Affrontare i divari di innovazione in prospettiva richiederà investimenti, in particolare in beni immateriali, ma anche ecosistemi locali di innovazione più forti”, sottolinea la BEI.La doppia transizione verso un’economia più verde e più digitale “è un’opportunità per aumentare la resilienza economica in tutta l’Unione europea e passare a un modello economico più sostenibile”, evidenzia la BEI. Le regioni più sviluppate hanno la quota più alta di imprese che portano avanti la doppia transizione e investono in tecnologie verdi e digitali. Il 31% delle imprese nelle regioni più sviluppate può essere considerato verde e digitale, rispetto al 25% nelle regioni in transizione e al 21% nelle regioni meno sviluppate. LEGGI TUTTO

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    Pensionati, allarme povertà: uno su tre sotto mille euro

    (Teleborsa) – Nel 2021 sono state erogate 22 milioni di pensioni per 312 miliardi a 16 milioni di pensionati (a qualcuno ne viene erogata più di una). Nonostante le donne siano il 52% dei pensionati, percepiscono solo il 44% dei redditi pensionistici: 1.374 euro in media contro 1.884 degli uomini.Il dato preoccupante però è che il 40% dei pensionati è sotto i 12 mila euro all’anno, ossia meno di mille euro al mese. Grazie alle maggiorazioni, all’assegno sociale e all’integrazione al minimo si scende al 32%, uno su tre. E’ quanto emerge dal XXI Rapporto annuale Inps, illustrato ieri dal Presidente Pasquale Tridico il quale ha anche sottolineato che la crisi Covid “shock negativo e inatteso” è stata “riassorbita”.I circa 60 miliardi pubblici che hanno raggiunto oltre 15 milioni di italiani hanno evitato tagli del 55% superiori ai redditi, il tasso di occupazione è risalito e sfiora il record italiano del 60%, ma non il target europeo del 70%. Record anche di lavoratori precari che toccano il picco di oltre 4,2 milioni. Quanto alla riforma sulla flessibilità in uscita verso la pensione di cui si sta discutendo in vista dell’esaurimento di Quota 102 “deve tener conto del crescente livello di spesa pensionistica rispetto al PIL a normativa vigente e delle eventuali tensioni che ci potrebbero essere sul denominatore nei prossimi anni a seguito di strascichi della crisi pandemica e dei conflitti internazionali”, scrive l’Inps nel Rapporto annuale ricordando che la crescita dell’inflazione peserà sulla spesa e chiedendo che il peso della riforma non si scarichi sulle giovani generazioni.Altro fattore da non sottovalutare oltre a pandemia, guerre e fattori demografici, spiega l’Inps “è rappresentato dalla notevole spinta inflazionistica che si è manifestata di recente.Ogni punto percentuale di inflazione produce un pressoché analogo aumento della spesa pensionistica. A tale aumento di spesa – sottolinea l’Istituto – occorrerà far fronte con certezza nel breve periodo con effetti che si propagheranno anche nel futuro.Inoltre, il legislatore dovrà tenere debito conto dell’equità intergenerazionale cercando di creare condizioni di flessibilità nella direzione di quelle già esistenti nel sistema contributivo per non spostare ancora una volta i costi di un intervento sulle giovani generazioni”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione giugno +0,7% mese +9,2% anno

    (Teleborsa) – Superiori alle attese i prezzi alla produzione in Giappone. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica a giugno 2022 hanno registrato un incremento del 9,2% su base annua, rispetto al +9,3% del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di +9,1%). Su base mensile, i prezzi all’industria sono saliti dello 0,7%, dopo il +0,1% di maggio (dato rivisto da un preliminare di +0%) ed il +0,5% indicato dal consensus. I prezzi import hanno segnato un aumento dello 0,8% su base mensile e un aumento del 25,8% su base tendenziale. I prezzi export sono saliti dello 0,1% su mese e cresciuti del 5,9% su anno. LEGGI TUTTO

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    Notte Forte 2022: l'evento glamour dell'estate all'insegna del'Italian lifestyle

    (Teleborsa) – Giunta ormai alla terza edizione Notte Forte 2022, è l’evento glamour che si è tenuto nella splendida location dello storico stabilimento Bagni Annetta, un’oasi glamour, sulla sabbia a Forte dei Marmi. Notte Forte 2022 è il party più esclusivo dell’estate, all’insegna dell’Italian lifestyle, del design, della moda e dell’arte, al quale hanno preso parte 400 ospiti, tra cui molti V.I.P. ed esponenti del mondo della moda e del design. L’evento nasce nel 2019 grazie all’idea del patron Bruno Cardin, Ceo della Project Company Europea BI.CI., che da oltre 30 anni opera nel mercato dell’interior design e dell’outdoor contemporaneo, specializzata nell’arredamento luxury e moderno. BI.CI. ha anche avviato da tre anni una collaborazione stilistica con la Maison Alessandro Martorana (direttore creativo di BI.CI.), creando un equilibrio perfetto tra moda e design. Lo scopo di Notte Forte 2022 è quello di dare valore all’Italian lifestyle, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Per Bruno Cardin, Ceo di BI.CI. “Con questo party vogliamo festeggiare, insieme ai clienti e amici, la nostra capacità di mettere l’uomo, il benessere e il buon vivere al centro dei nostri progetti. Ed è questa caratteristica che ci rende speciali, la possibilità di realizzare ambienti personalizzati in cui gli elementi dell’arredo diventano oggetti che elevano l’animo umano. Tradizione e savoir-faire vengono salvaguardati e inseriti in un contesto dove la creatività e una visione personale della bellezza, sono i principi guida di ogni realizzazione. In tal senso, la nostra professionalità ci ha garantito partnership d’eccellenza con i migliori brand internazionali”.Tanti i V.I.P. presenti all’evento, tra cui: lo sportivo ed ex sciatore Giorgio Rocca; la showgirl Elena Barolo; la conduttrice tv Elenoire Casalegno; l’architetto e designer Marco Casamonti; l’esperto di finanza personale Alfio Bardolla, i volti di SkyTG24 Sara Brusco e Gianmarco Tavani.La serata è iniziata con il walk-in degli ospiti, a seguire è stato offerto un aperitivo con dj set di Andrea & Michele di Radio Deejay e una cena sotto le stelle, in cui si è avuto modo di degustare le eccellenze culinarie del ‘made in Italy’. Il tutto è stato accompagnato da momenti esclusivi di intrattenimento, tra danze acrobatiche e sound design curato dagli artisti di Radio Deejay (Andrea & Michele) in un’atmosfera rarefatta tra il cielo e il mare di Forte dei Marmi. “Anche attraverso una notte glamour come questa, si può fare arte e valorizzare la bellezza ‘made in Italy’ per vivere un’esperienza unica sullo sfondo della ripartenza del Paese”, conclude Cardin.Molti gli sponsor di Notte Forte, edizione 2022: Hublot, Dom Pérignon, Banca Ifis, Gaggenau, Meridiani, Novacucina, Artom, Bartorelli, Car&Car, Edilfare piscine, Greci, Platek, Mandy Group. LEGGI TUTTO

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    Roadshow Cdp, risorse e progetti per il Veneto

    (Teleborsa) – Con l’apertura dell’ufficio di Verona a maggio 2019, il primo dei 27 presidi territoriali, e dello Spazio CDP di Padova ad aprile del 2021, l’operatività del Gruppo in Veneto a favore di piccole, medie e grandi imprese e degli enti locali ha registrato un significativo incremento nell’ultimo triennio, durante il quale sono state impegnate risorse per circa tre miliardi a favore di oltre 13.200 aziende e circa 160 enti della PA. IMPRESE – Dal 2019 al 2021, CDP ha svolto un’intensa attività a sostegno di PMI, Mid-Cap e Large Corporate venete. Sono state impegnate, sia direttamente sia per il tramite di intermediari finanziari, risorse per 1,9 miliardi a sostegno di oltre 13.200 imprese. Nel dettaglio, CDP ha finanziato direttamente 89 aziende della Regione con circa 830 milioni. L’operatività ha avuto un impatto positivo sul territorio, grazie alle risorse destinate a importanti settori strategici come l’agricoltura, la moda e l’hi-tech. Si evidenziano le operazioni a favore di: Zamperla, 6 milioni destinati a sostenere il piano di sviluppo e i progetti dell’azienda leader nel mercato delle attrazioni per i parchi di divertimento; OTB, 50 milioni per sostenere gli investimenti legati alla crescita di Diesel, uno dei primari player nel settore dell’abbigliamento; Acciaierie Beltrame, 25 milioni per sostenere il piano di investimenti finalizzato principalmente alla crescita, all’acquisto di nuovi impianti e macchinari e all’acquisizione di una società operante nei laminati mercantili;Si ricorda inoltre il programma Basket Bond Filiera, strumento di finanza alternativa promosso da CDP e UniCredit per finanziare la crescita in Italia e all’estero delle imprese appartenenti alle filiere strategiche dell’economia italiana, che ha consentito di sostenere i piani di investimento e sviluppo sul mercato nazionale e internazionale di Masi Agricola e Pasqua Vigneti & Cantine, aziendeleader nel settore vitivinicolo.Per sostenere ancora di più il tessuto imprenditoriale del Paese, CDP ha messo a disposizione di istituzioni e intermediari finanziari: risorse, prodotti e soluzioni per favorire indirettamente l’accesso al credito di tutte quelle aziende, in particolare PMI, che non avrebbero potuto accedere altrimenti all’operatività di Cassa.PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – CDP ha impegnato dal 2019 risorse per oltre 350 milioni a sostegno di circa 160 enti pubblici veneti, per la realizzazione di investimenti principalmente in ambito: scolastico, rivalorizzazione di immobili pubblici e viabilità.In particolare, in favore degli enti territoriali si evidenziano il finanziamento da oltre 170 milioni (con provvista BEI) a favore di Regione Veneto per interventi di edilizia scolastica; il finanziamento da 5,8 milioni al Comune di Venezia per l’acquisto del Teatro Toniolo e il finanziamento da 4,5 milioni a favore del Comune di Vicenza per l’acquisto di Palazzo Thiene.Relativamente agli enti pubblici non territoriali, si segnala il finanziamento da 4 milioni volto a sostenere l’acquisto e l’installazione di una nuova gru elettrica nell’Interporto di Padova. Inoltre, nel 2020, circa 180 enti locali hanno aderito all’operazione di rinegoziazione dei mutui esistenti per un totale di 640 milioni di debito residuo, liberando risorse da destinare all’economia del territorio per circa 39 milioni, grazie al risparmio ottenuto sugli interessi dovuti.INFRASTRUTTURE – CDP ha avuto un ruolo fondamentale, in sinergia con altri investitori, nel sostenere i piani di sviluppodi importanti opere infrastrutturali in settori strategici per il territorio veneto, dalla rete idrica all’energia, dalla viabilità all’alta velocità fino all’economia circolare, impegnando circa 570 milioni nel periodo 2019-2021.Tra le operazioni più significative, si segnalano: Consorzio Viveracqua, sottoscrizione di due basket bond: il primo da 248 milioni (quotaCDP 30 milioni) per sostenere i piani di sviluppo della società della rete idrica locale a servizio di 320 comuni e 2,3 milioni di abitanti, il secondo da 150 milioni (quota CDP 37 milioni) per i piani di investimento delle società consorziate prevalentemente riguardantil’ammodernamento e l’efficientamento delle reti idriche; Milione (SAVE): concessione di un finanziamento in pool per un importo complessivo fino a 640 milioni (quota CDP 90 milioni) per sostenere la ripresa e lo sviluppo della società operante principalmente nella gestione degli aeroporti di Venezia e Treviso.VENTURE CAPITAL – L’attività del Gruppo per il territorio si estende anche al Venture Capital. In particolare, attraverso la propria attività d’investimento, CDP Venture Capital SGR (CDP VC) ha già sostenuto direttamente 9 startup nella regione con un impegno complessivo di circa 8 milioni. In Veneto è già operativo FuturED, il programma della Rete Nazionale Acceleratori CDP dedicato alle startup e PMI innovative che operano nel settore dell’edutech e che vede l’università Ca’ Foscari come partner scientifico. Inoltre, l’Università degli Studi di Verona, insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia, Università Federico II di Napoli e alla Scuola Superiore di Sant’Anna di Pisa, è fra i centri afferenti a RoboIT, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dedicato alla robotica, che CDP VC finanzia attraverso il proprio Fondo Technology Transfer per favorire la nascita di nuove startup ad alto contenuto tecnologico ideate all’interno delle Università e nei Centri di ricerca di eccellenza.Tra tutte le realtà sostenute da CDP VC sia attraverso operatività diretta che indiretta, si evidenziano le operazioni a favore di: Rubber Conversion, attiva nel riciclo della gomma da prodotti e scarti pre e post consumer; Hexadrive Engineering (rinominata Newtwen), spin-off dell’università di Padova accelerato dal programma MotorValley di Modena, che ha realizzato un software per sviluppare in modorapido e automatico gemelli digitali di motori elettrici.IMMOBILIARE – Il Gruppo CDP, attraverso la partecipata CDP Immobiliare SGR, ha promosso il proprio impegno per la rigenerazione urbana su immobili di proprietà pubblica e del Gruppo. In particolare, si segnalano alcuni progetti dedicati all’abitare sostenibile e alla cultura con: la trasformazione di ex immobili pubblici in studentati, quale contributo alla residenzialità studentesca, come nel caso di Santa Marta (un progetto da 650 posti letto), risultato del rinnovamento di un complesso storico di fine ‘800 (sede dell’ex Cotonificio veneziano), adiacente all’Ateneo Cà Foscari; la realizzazione di infrastrutture di formazione dedicate all’innovazione digitale (start-up incubator, consulenza per innovazione di impresa e formazione), come la realizzazione di un campus a Roncade (TV) per le attività di H-Farm che è stato inaugurato a settembre 2020 ed è a oggi operativo, progettato per ospitare 3.000 persone, di cui 2.000 studenti; la creazione e l’insediamento di nuovi spazi espositivi, museali e formativi negli immobili ceduti da CDPI SGR ad investitori dell’arte anche di caratura internazionale. Ne sono un esempio a Venezia (i) Palazzo Manfrin, dove lo scultore Anish Kapoor ha adibito uno spazio espositivo delle sue opere, l’isola di San Giacomo in Padulo che sarà trasformata in un centro di ricerca e sperimentazione per le arti contemporanee e le tecnologie ambientali, Palazzo Duodo che accoglierà un incubatore di start-up, (iv) Palazzo Diedo che sarà un centro adibito all’esposizione delle collezioni di Berggruen e infine (v) le Carceri di San Severo e l’isola di Sant’Angelo delle Polveri, che avranno un ruolo nella crescita di Venezia nel panorama artistico internazionale.L’operatività di CDP Immobiliare in Veneto, di preciso nelle province di Verona, Venezia, Treviso, Padova e Vicenza, si è estesa anche al Social Housing attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) che ha l’obiettivo di realizzare interventi sul territorio per la costruzione di 600 alloggi sociali (di cui 500 già completati). LEGGI TUTTO

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    Gas, Mite stoccaggi regolari, taglio forniture “marginale”

    (Teleborsa) – “Gli stoccaggi di gas procedono regolarmente secondo il piano stabilito dal governo in collaborazione con gli operatori e hanno raggiunto il 64% della capacità programmata”. Lo precisa in una nota il ministero della Transizione ecologica. “La riduzione di circa il 30% sulle forniture di gas annunciate oggi da Gazprom per l’Italia equivale in valore assoluto a circa 10 milioni di metri cubi al giorno, e rappresenta una parte marginale della fornitura giornaliera totale che viene ampiamente compensata dalle altre forniture che il governo si è assicurato con il piano di diversificazione portato avanti negli ultimi mesi”.Nella sua nota il Mite precisa che “il piano di diversificazione delle forniture di gas e di raggiungimento dell’indipendenza energetica dalle forniture russe prosegue secondo quanto già annunciato, grazie agli accordi stipulati dal Governo e dagli operatori con altri paesi nei mesi scorsi, che prevedono di sostituire i circa 30 miliardi di metri cubi annualmente importati dalla Russia con circa 25 miliardi importati da altri Paesi”. Secondo il dicastero guidato da Roberto Cingolani “la riduzione di 5 miliardi di metri cubi all’anno è resa possibile dalla forte crescita delle installazioni di sorgenti rinnovabili e dalle misure di efficientamento e risparmio energetico già previste dalla strategia di riduzione del 55% della Co2 nel 2030 rispetto al 2019”. La sostituzione dei circa 30 miliardi di metri cubi importati annualmente dalla Russia, viene ricordato, “avverrà in maniera progressiva già a partire da quest’anno con un iniziale apporto di circa 6 miliardi di metri cubi da altri Paesi, che aumenteranno a circa 18 miliardi nel 2023 per stabilizzarsi a circa 25 miliardi di metri cubi nel 2024. Circa la meta’ delle nuove forniture sarà immessa nei gasdotti, mentre l’altra meta sarà fornita in forma di gas liquido, che andrà subito rigassificato”. Per questo il piano del Governo “prevede di massimizzare l’utilizzo dei rigassificatori esistenti e di installarne due galleggianti entro il primo trimestre del 2023 e il primo trimestre del 2024 seguendo la crescita progressiva delle nuove forniture. La puntualità di queste installazioni sarà fondamentale per garantire la sicurezza energetica nazionale. Ferma restando la situazione di incertezza internazionale, il governo è impegnato in un costante monitoraggio dei flussi e delle forniture”.Il Mite precisa anche che il Governo italiano sul gas “mantiene lo stato di pre-allerta necessario al monitoraggio costante dei flussi, senza alcun bisogno di misure emergenziali e di un passaggio allo stato di allerta”. “Non è prevista l’attuazione di piani di emergenza energetica con misure di risparmio straordinarie, come erroneamente riportato da diversi quotidiani oggi”, sottolinea il ministero guidato da Cingolani. LEGGI TUTTO

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    OCSE, riforma della tassazione internazionale in vigore dal 2024

    (Teleborsa) – L’attuazione dell’accordo internazionale di riforma fiscale, per garantire che le imprese multinazionali paghino una giusta quota di tasse ovunque operino, sta procedendo e dovrebbe entrare in vigore nel 2024. Lo ha detto l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in un aggiornamento del progetto per i ministri delle Finanze del G20 che si incontreranno in Indonesia alla fine di questa settimana. Lo storico accordo per riformare gli accordi fiscali internazionali è stato raggiunto da oltre 135 paesi e giurisdizioni nell’ottobre 2021.Il primo pilastro della riforma a due binari punta a riassegnare il 25% degli utili delle più grandi multinazionali del mondo per la tassazione nei Paesi in cui si trovano i clienti, indipendentemente dalla sede fisica delle società. Il secondo pilastro punta a fissare un’aliquota fiscale minima globale del 15%.”Abbiamo compiuto buoni progressi verso l’attuazione di una nuova tassazione proprio nell’ambito del primo pilastro del nostro accordo fiscale internazionale – ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann – Si tratta di negoziati complessi e molto tecnici in relazione ad alcuni nuovi concetti che riformano fondamentalmente gli accordi fiscali internazionali, per renderli più equi e funzionare meglio in un’economia mondiale sempre più digitalizzata e globalizzata”.”Continueremo a lavorare il più rapidamente possibile per portare a termine questo lavoro, ma ci prenderemo anche tutto il tempo necessario per ottenere le regole corrette – ha aggiunto – Queste regole daranno forma ai nostri accordi fiscali internazionali per i decenni a venire. È importante farli funzionare bene”.Il lavoro tecnico nell’ambito del secondo pilastro è in gran parte completato, con un quadro di attuazione che sarà pubblicato entro la fine dell’anno per facilitare l’attuazione e il coordinamento tra le amministrazioni fiscali e i contribuenti. Tutti i paesi del G7, l’Unione Europea, un certo numero di paesi del G20 e molte altre economie hanno ora programmato piani per introdurre le regole globali di tassazione minima. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, Moody's conferma rating Ba1 e migliora outlook a positivo

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato il Probability of Default rating di Leonardo e il Corporate Family rating, rispettivamente a Ba1-PD e Ba1. Contemporaneamente l’agenzia di rating ha confermato il rating Senior Unsecured di Leonardo a Ba1 e il rating Senior Unsecured di Leonardo US Holding a Ba1. Il BCA di Leonardo si attesta a ba1. L’outlook su tutti i rating è stato cambiato da stabile a positivo.Il rating e il cambio dell’outlook in positivo riflette: la forte esecuzione della società durante la pandemia; le dinamiche di settore favorevoli e una buona visibilità di ricavi e utili nei prossimi 12-18 mesi; un miglioramento delle metriche di credito dopo il periodo difficile della pandemia e una traiettoria delle metriche positiva prevista nei prossimi 12-18 mesi; un forte impegno a tornare a un rating investment grade con una politica finanziaria giustamente calibrata per questo obiettivo.Le sfide principali riguardano la capacità del gruppo di gestire l’aumento dei costi di input pur continuando a garantire ordini interessanti. Gli analisti prevedono inoltre che l’esposizione ai velivoli commerciali del gruppo continuerà a rimanere indietro rispetto alle ottime prestazioni degli altri segmenti, poiché è in gran parte orientata ai velivoli a fusoliera larga che impiegheranno più tempo per riprendersi. LEGGI TUTTO