Luglio 2022

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    USA, richieste sussidi disoccupazione in leggero aumento

    (Teleborsa) – Aumentano oltre le attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 2 luglio 2022, i “claims” sono risultati pari a 235.000 unità, in aumento di 4 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 231.000 (non rivisto dal preliminare). Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che erano per richieste pari a 230 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 232.500 mila unità, in crescita di 750 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 231.750 (non rivisto dal preliminare). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 25 giugno, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.375.000, in aumento di 51 mila unità rispetto alle 1.324.000 unità della settimana precedente (rivisto da 1.328.000). Il consensus indicava una livello 1.327.000. LEGGI TUTTO

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    Aumento tassi, BCE: gradualismo non significa “azione lenta a piccoli passi”

    (Teleborsa) – Durante la riunione della Banca centrale europea (BCE) del 8-9 giugno c’è stato “accordo sul fatto che il gradualismo non dovesse essere necessariamente interpretato come un’azione lenta a piccoli passi”. Pertanto, i membri del Consiglio direttivo di Francoforte “hanno ritenuto che la continua successione di aumenti dei tassi nei prossimi trimestri – come si evince dal percorso dei tassi insito nelle aspettative del mercato e nelle proiezioni del personale – potrebbe essere definita graduale”. È quanto si legge nei resoconti della riunione pubblicati oggi, dai quali emerge anche che l’abbandono del concetto di gradualismo “potrebbe essere visto come un segnale dell’intenzione della BCE di intraprendere un’azione brusca, che potrebbe minare la prevedibilità e rischiare di innescare movimenti disordinati del mercato”.La maggior parte dei membri del Consiglio direttivo ha espresso sostegno alla proposta di segnalare l’intenzione del Consiglio direttivo di aumentare i tassi di interesse di riferimento della BCE di 25 punti base nella riunione di luglio. Un certo numero di membri ha “espresso una preferenza iniziale per mantenere la porta aperta per un’escursione più ampia durante la riunione di luglio”. È stato ampiamente convenuto che il Consiglio direttivo dovrebbe a questo punto essere più specifico sulle sue aspettative per la riunione di settembre e, in particolare, aprire le porte a un aumento dei tassi di interesse di riferimento della BCE di oltre 25 punti base.Guardando oltre il mese di settembre, i membri “hanno ampiamente convenuto che, sulla base della valutazione attuale, sarebbe appropriato un percorso graduale ma sostenuto di ulteriori aumenti dei tassi di interesse, con il ritmo di aggiustamento che dipende dai dati in arrivo e dagli sviluppi delle prospettive di inflazione a medio termine”.Per quanto riguarda l’allentamento dello spread, si legge che i banchieri centrali hanno chiesto di lavorare “su un possibile nuovo strumento anti-frammentazione da accelerare e completare rapidamente poiché il rischio di frammentazione potrebbe intensificarsi con l’avanzare della normalizzazione della politica monetaria da parte della BCE”. I funzionari della BCE hanno osservato che l’entità e la velocità dei recenti aumenti dei differenziali di rendimento per alcuni paesi, senza cambiamenti significativi nei fondamentali economici nazionali, “hanno suggerito che potrebbero essere in gioco altri fattori, tra cui non linearità, equilibri multipli e fattori di natura politica”. LEGGI TUTTO

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    Farmindustria, Italia del farmaco si conferma leader produzione

    (Teleborsa) – Nel 2021 l’Italia ha consolidato la sua leadership di produttore farmaceutico in Ue, insieme a Germania e Francia, con 34,4 miliardi di euro. Grazie al traino di un export che rappresenta oltre l’85% della produzione e che è aumentato tra il 2011 e 2021 del 117%,in confronto al 112% della media Ue. Dal 2016 al 2021 il valore medio dei farmaci esportati e’ cresciuto del 52%, più del totale Ue (+35%) “a dimostrazione dell’aumento dell’innovatività della nostra produzione”. Questa la fotografia scattata dal presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, nel corso dell’assemblea pubblica dell’associazione. Nel 2021, “abbiamo avuto – ha spiegato – un saldo estero positivo per farmaci e vaccini di 5,3 miliardi di euro, consolidando un trend che nell’ultimo triennio ne ha cumulati 18”. L’Italia è sul gradino più alto del podio per produzione conto terzi, Contract Development and Manufacturing Organization, con 2,7 miliardi che rappresentano oltre il 20% del totale europeo. Risultati frutto di “qualita’ delle risorse umane, tecnologia, specializzazioni di eccellenza nella ricerca, nella manifattura, nei rapporti con le Università e con la filiera. E di una composizione unica in Europa: il 42% del settore è composto da imprese a capitale italiano, il 58% a capitale internazionale. Con un forte radicamento di tutte – grandi, piccole e medie – sull’intero territorio nazionale”.Le risorse umane “sono il fiore all’occhiello dell’industria farmaceutica nel Paese”, ha aggiunto Cattani. Sono 67mila gli addetti totali delle aziende del farmaco, di cui 6.770 in R&S. Laureati e diplomati rappresentano il 90% degli occupati, rispetto al 63% della media dell’industria. Le donne sono il 43% del totale (29% la media manifatturiera), con una percentuale identica tra dirigenti e quadri (22% è la media manifatturiera). E nella R&S sono il 51%. Negli ultimi 5 anni gli under 35 sono cresciuti del 13%. Le imprese acquisiscono nuove competenze, che crescono costantemente anche dopo l’assunzione attraverso azioni per la formazione e lo sviluppo professionale, all’insegna di multidisciplinarità e soft skills. Le imprese del farmaco “hanno sempre uno sguardo proiettato al futuro, come dimostrano i numerosi progetti con scuole superiori, Its e Università per offrire agli studenti orientamento, formazione e occupazione” ha concluso.Per il settore farmaceutico “i costi di energia e logistica hanno avuto un incremento del 350% tra gennaio 2021 e marzo 2022. Così come (+25%), nello stesso periodo lo hanno avuto quelli di: principi attivi, eccipienti, filtri e ghiere, prodotti della carta, della plastica e del vetro, macchinari, guanti e camici”. Aumenti di costo che “le imprese non possono trasferire, nemmeno in parte, sui prezzi, che sono amministrati. Questo determina difficoltà rilevanti alle aziende anche perchè l’incidenza degli aumenti è molto superiore in Italia rispetto a Francia e Germania. Un gap che ci penalizza in un contesto di competizione globale sempre piu’ affollata di Paesi europei ed extraeuropei”, ha concluso.”Tutto il governo è pienamente consapevole del ruolo dell’industria farmaceutica in Italia e, più in generale in Europa”. Questa industria “ha un ruolo fondamentale nell’economia italiana, non solo come settore industriale, ma più in generale come elemento di sicurezza nazionale in termine di salute dei cittadini”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all’assemblea di Farmindustria.Un settore quindi “che svolgerà un ruolo fondamentale per la competitività dell’intero sistema economico e sociale italiano e piu’ in generale per la competitività dell’economia europea”, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico dal palco dell’assemblea. Pur sapendo che l’industria farmaceutica e la ricerca sottostante “sono organizzate lungo catene di approvvigionamento internazionali globalizzate, siamo ora piu’ consapevoli in Italia e in Europa che e’ necessario – ha spiegato Giorgetti – rafforzare le parti di queste catene di approvvigionamento situate nei territori nazionali in una prospettiva di maggiore autonomia, preparazione e sicurezza”. Quindi, “siamo di fronte ad una competizione tra paesi al fine di attirare investimenti strategici dall’industria farmaceutica e non possiamo non notare che la concorrenza è globale, ma è anche interna all’Unione europea tra i vari Stati membri”. LEGGI TUTTO

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    Mondadori cede 51% Press-di per accorciare filiera distributiva

    (Teleborsa) – Mondadori, gruppo editoriale quotato su Euronext STAR Milan, ha finalizzato la cessione ad Artoni Group e SRH, due dei più importanti operatori attivi nella distribuzione locale di stampa quotidiana e periodica, del 51% del capitale sociale di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia, la società che opera nella distribuzione nazionale di periodici e quotidiani per il gruppo Mondadori e per oltre 90 editori terzi.L’operazione ha l’obiettivo di incrementare l’efficienza e conseguire sinergie tramite un processo di integrazione verticale nel settore, attraverso il coinvolgimento di operatori specializzati. Non ci saranno variazioni delle condizioni contrattuali già applicate alle attività di distribuzione. Confermato Righel Anglois nel ruolo di amministratore delegato.La cessione del 51% di Press-di, che nell’esercizio 2021 ha contribuito ai ricavi consolidati del gruppo Mondadori per circa 29 milioni di euro, prevede un corrispettivo di 1,5 milioni di euro. Pertanto, non determinerà alcun impatto sulla guidance di gruppo per l’esercizio 2022. LEGGI TUTTO

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    Frodi creditizie, sviluppo e-commerce fa salire casi ma calano importi medi

    (Teleborsa) – Le frodi creditizie sono state oltre 28.600 nel 2021 in Italia, in aumento del 31,1% rispetto al 2020 soprattutto grazie al continuo sviluppo degli acquisti online (+18% nel 2021), che ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno efficaci. Complessivamente, il danno stimato raggiunge i 124,6 milioni di euro, stabile rispetto al 2020, in quanto c’è una diminuzione dell’importo medio frodato, che si attesta a 4.350 euro (-23,3% rispetto all’anno precedente). Sono i dati che emergono dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit.”Spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio da parte delle vittime, ad esempio con la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o di informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità – commenta Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF – Per questo è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione nel proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengano utilizzati per chiedere un finanziamento o se stiano indebitamente circolando sul web”.Gli importi oggetto di frodi Nel 2021 il numero di casi rilevati si è concentrato su importi inferiori ai 1.500 euro (+52% rispetto al 2020). Si registra, inoltre, un notevole aumento dei casi di frode con importi compresi tra i 5.000 e i 10.000 euro, che passano dal 9,6% al 14% del totale (+45,7%), e quelli con valore superiore ai 10.000 euro, che arrivano al 12,7% (+13,9% rispetto alla precedente rilevazione). Dall’ultima rilevazione risultano in calo solamente i casi di importo compreso tra 1.500 e 3.000 euro (-28,9%) e quelli tra 3.000 e 5.000 euro (-10,1%).Le forme di credito più a rischioTra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di casi fraudolenti, i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici), nonostante rappresentino anche nel 2021 la principale tipologia di finanziamento più colpita con il 34,4% del totale, fanno segnare una flessione del -30%. Si registra invece, un aumento dell’importo medio del +17,5% rispetto al 2020. Continuano ad aumentare le frodi sui prestiti personali (+56,6%), che con il 22,5% del totale dei casi si posizionano al secondo posto per tipo di operazione, mentre le frodi sulle carte di credito fanno segnare una crescita del + 59,7% rispetto al 2020. Secondo CRIF, nel 2021 hanno iniziato a emergere casi di frode sulla rateizzazione di acquisti e-commerce (le così dette formule Buy now, pay later), anche se ancora ricoprono una fetta residuale (0,2% del totale).Le categorie di beni più frodateAnalizzando il dettaglio dei beni e servizi acquistati con un prestito finalizzato ottenuto in modo fraudolento, emerge che il 40,7% dei casi ha per oggetto l’acquisto di elettrodomestici, in crescita del +25,3% rispetto alla rilevazione del 2020. Una quota significativa dei casi ha riguardato anche il comparto dell’elettronica/informatica/telefonia (9% del totale) e quello auto e moto (8,8% del totale). Seguono i finanziamenti per l’arredamento (6,1%) e quelli per interventi sugli immobili e ristrutturazioni (5,4%).Il profilo delle vittimeLa maggioranza delle vittime è rappresentata da uomini (63,5% del totale). Rispetto al 2020, la distribuzione dei casi per genere vede un ulteriore aumento degli uomini (+2,7%). La fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento dei casi è quella degli under 30 (+8%) mentre diminuiscono gli over 60 anni (-6,9%). La fascia compresa tra i 41 e 50 anni segue i più giovani come segmento maggiormente colpito dal fenomeno, con il 22,5% delle vittime.Per quanto riguarda le regioni in cui sono state rilevate le frodi, la ripartizione dei casi mostra una maggiore incidenza in Campania (con un peso del 16,7% sul totale) Sicilia, Lombardia e Puglia, seguite da Lazio e Calabria. Se la Campania rimane stabile al primo posto, alle sue spalle vi sono dei cambiamenti nelle prime posizioni della classifica: la Sicilia (con l’11,8% dei casi totali) supera la Lombardia (11,4%), mentre la Calabria (7%) sorpassa il Piemonte (6%).(Foto: Photo by rupixen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, in aumento i licenziamenti Challenger a giugno

    (Teleborsa) – Si registra un aumento dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di giugno. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 32.517 posti di lavoro. Il dato rivela un aumento del 58,8% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 20.712 licenziamenti e del 59% rispetto ai 20.476 dello stesso periodo del 2021. LEGGI TUTTO

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    Lufthansa: miliardario tedesco Kuehne diventa maggiore azionista

    (Teleborsa) – Klaus-Michael Kuehne, imprenditore e miliardario tedesco della logistica, è adesso il maggiore azionista di Lufthansa dopo aver aumentato la sua partecipazione, secondo un rapporto sui diritti di voto. La sua società Kuehne Aviation possiede ora il 15,01% della compagnia aerea tedesca, rispetto al precedente 10%. Kuehne ha così sostituito il cosiddetto Fondo di stabilizzazione economica della Repubblica Federale di Germania come azionista principale.L’obiettivo del fondo progettato da Berlino era quello di fornire capitali alle aziende che, senza alcuna colpa, si sono trovate indifficoltà durante la crisi causata dalla pandemia di coronavirus. Il Governo tedesco possiede il 14,1% del Gruppo Lufthansa. Tuttavia,dovrà cedere le sue azioni entro l’ottobre 2023, dopo che l’azienda avrà rimborsato gli aiuti di Stato diretti necessari durante la crisi.L’aumento della partecipazione di Kuehne non sorprende. Secondo una dichiarazione vincolante di Lufthansa di maggio, Kuehne Aviation aveva già dichiarato, al momento del superamento della soglia del dieci per cento, di perseguire obiettivi strategici con l’investimento e di non escludere ulteriori acquisizioni nei prossimi dodici mesi. Per gli osservatori del settore, l’imprenditore potrebbe puntare in particolare alla lucrativa attività cargo di Lufthansa. Alcunegrandi compagnie di navigazione, ad esempio, che hanno guadagnato molto durante la pandemia grazie a tariffe di trasporto elevate, hanno recentemente investito nel settore del cargo aereo. LEGGI TUTTO

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    Cambi, fiammata della sterlina in giorno dimissioni Johnson

    (Teleborsa) – L’esperienza di Boris Johnson alla guida del Regno Unito è ormai agli sgoccioli dopo le dimissioni in massa arrivate tra le file del partito conservatore.La notizia sta galvanizzando la sterlina che fino a ieri aveva limitato i suoi movimenti condizionati soprattutto dai timori legati alla recessione globale. La valuta inglese è salita fino a 1,2024 nel cambio con il dollaro e scambia ora a 1,1998 mentre l’euro è sceso fino a un minimo di 85,12 pence per poi risalire a 85,23. Guardando al cambio euro/dollaro si mantiene ancora ai minimi storici dal 2022. La moneta unica ha recuperato comunque la soglia di 1,02 persa la vigilia. Ora scambia a 1,0196 dollari. LEGGI TUTTO