Luglio 2022

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    TISG, partnership per crescere nell'area del Golfo Arabico

    (Teleborsa) – The Italian Sea Group (TISG), operatore globale della nautica di lusso quotato su Euronext Milan, ha siglato una partnership con Blackorange Superyacht Experts, società full-service di yacht brokerage che vanta un solido posizionamento nell’area del Golfo Arabico. La collaborazione prevede che Blackorange Superyacht Experts rappresenti in esclusiva i brand Admiral e Tecnomar negli Emirati Arabi, in Oman, Kuwait, Qatar e Barhain. L’obiettivo del gruppo di Marina di Carrara è consolidare il proprio posizionamento nell’area grazie all’esperienza di Blackorange nel segmento dei megayacht dai 50 ai 150 metri.”Questa partnership ha un importante valore strategico per il nostro gruppo – ha commentato Giuseppe Taranto, Vice Chairman e Chief Commercial Officer di The Italian Sea Group – Emirati Arabi, Oman, Kuwait, Qatar e Barhain sono mercati con un grande potenziale nello yachting di lusso e sono certo che la competenza del team di Blackorange insieme alla nostra consolidata reputazione in termini di design, qualità e innovazione, ci permetterà di ottenere una significativa espansione in questi mercati”.”Questa collaborazione è un ulteriore tassello del nostro piano di sviluppo che va ad aggiungersi alla presenza dei nostri dealer di riferimento in USA, Cina, Hong Kong, Turchia Grecia, Egitto e Azerbaijan, per poter presidiare sempre più il mercato globale”, ha aggiunto Taranto. LEGGI TUTTO

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    Israele, banca centrale aumenta tassi di 50 punti base all'1,25%

    (Teleborsa) – La Banca d’Israele ha alzato il tasso di interesse di riferimento di mezzo punto percentuale, portandolo dallo 0,75% all’1,25%, compiendo così la sua mossa più aggressiva in più di un decennio (da marzo 2011) e il suo terzo aumento consecutivo del tasso di interesse. Ciò si è reso necessario perché l’inflazione su base annua ha raggiunto il +4,1% a maggio, ben al di sopra dell’intervallo obiettivo annuale del governo dell’1%-3%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 3%.”Il mercato del lavoro resta teso – ha commentato l governatore della Bank of Israel – Il tasso di occupazione è tornato ai livelli pre-crisi Covid-19 e anche più alti. Il numero di offerte di lavoro è elevato nella maggior parte dei settori. La tensione del mercato del lavoro sta portando anche ad alcuni aumenti salariali, in particolare nei settori con un’elevata domanda di lavoratori, e quindi ha anche un impatto sull’andamento dell’inflazione”.Il dipartimento di ricerca della Banca d’Israele ha rivisto le sue previsioni macroeconomiche. Nelle sue nuove stime, il PIL crescerà del 5% nel 2022 e del 3,5% nel 2023, 0,5 punti percentuali in meno rispetto alla precedente previsione per ogni anno. Il tasso di inflazione dovrebbe essere del 4,5% nel 2022 e scendere al 2,4% nel 2023. LEGGI TUTTO

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    “I campioni si raccontano”, il XXVI Premio Internazionale Fair Play Menarini debutta a Firenze

    (Teleborsa) – È tutto pronto per l’esordio del XXVI Premio Internazionale Fair Play Menarini. Domani, martedì 5 luglio, la kermesse sui grandi valori dello sport organizzata dalla Fondazione Fair Play Menarini inaugura il programma dell’edizione 2022 con il talk show “I campioni si raccontano”. Il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, accoglierà alcune delle leggende sportive selezionate quest’anno per ricevere il riconoscimento destinato ai modelli di talento ed etica. L’evento condotto da Ivan Zazzaroni – che si svolge per la prima volta a Firenze, città dove ha sede la casa madre del Gruppo Menarini – sarà trasmesso in diretta su RTV38 (canale 10 del digitale terrestre e in streaming sulla pagina Facebook Play38), dalle ore 21:20. “Siamo orgogliosi di ospitare a Firenze, a Palazzo Vecchio, i campioni dello sport – dichiara il sindaco di Firenze Dario Nardella, che sarà presente alla serata –. Per una manifestazione che celebra forse il principio fondante dello sport stesso, quel fair play, quel rispetto dell’altro, che dovrebbe essere alla base di ogni disciplina e anche di ogni ambito della vita. Un sentito ringraziamento va a Menarini, azienda fiorentina di assoluta eccellenza nazionale e internazionale, che per prima ha creduto e lanciato questo progetto, nato oltre 25 anni fa, e che oggi continua il suo percorso di imprenditoria legata profondamente alla società e anche alla città in cui è presente da più di un secolo”.Durante “I campioni si raccontano”, gli ospiti che saliranno sul palco porteranno con sé le loro storie fatte di enormi successi e testimonianze dei più nobili principi dello sport. È questo il caso di Marcelo Bielsa, l’allenatore di calcio passato alla storia per il suo indimenticabile gesto di fair play compiuto nell’aprile 2019. L’ordine di lasciar segnare l’Aston Villa dopo il gol del vantaggio realizzato dai suoi giocatori del Leeds con un avversario a terra è costato alla squadra una promozione sfumata in Premier League, ma ha consacrato “El Loco” Bielsa nel pantheon dei giganti di correttezza sportiva. Al talk show targato Fair Play Menarini prenderanno parte anche Casey Stoner, vincitore dei due MotoGP 2007 e 2011, e il campione del nuoto Ian Thorpe. L’eccellenza tricolore sarà interpretata da Giacomo Bertagnolli e Andrea Ravelli, il “Ragazzo d’oro” del Trentino e la sua guida; e da Alessandra Perilli, tiratrice professionista vincitrice della prima medaglia olimpica nella storia di San Marino ai Giochi di Tokyo 2020. Presente anche l’ex ostacolista statunitense Edwin Moses. La cerimonia conclusiva si terrà giovedì 7 luglio, in piazza del Municipio a Castiglion Fiorentino, affidata ai presentatori Lorenzo Dallari e Rachele Sangiuliano.”Siamo davvero felici e onorati di portare a Firenze una rappresentanza dei nostri premiati 2022 – afferma Ennio Troiano, membro del Board della Fondazione Fair Play Menarini –. Confidiamo che la diretta tv ci consenta di allargare il più possibile la platea di appassionati di questo meraviglioso premio. Il nostro invito alla visione è rivolto soprattutto ai più giovani, che attraverso il format ‘I campioni si raccontano’ potranno scovare modelli di sport e di vita da cui prendere ispirazione nel loro percorso verso l’età adulta”. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, Tridico: -20% quelle pagate all'estero dall'Inps

    (Teleborsa) – Dal 2012 le sole pensioni pagate all’estero dall’Inps sono diminuite del 20%. Il dato è stato citato dal presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, in occasione del convegno organizzato con Migrantes. L’insieme dei pagamenti delle pensioni all’estero – a gennaio 2021 oltre 326.000 – includono non solo quelli riferiti alle prestazioni in regime di totalizzazione internazionale, ma anche a quelle liquidate sulla base di sola contribuzione italiana.Tre diverse condizioni concorrono al trend in diminuzione dei pagamenti delle pensioni all’estero. In primis, l'”esaurimento” o il forte ridimensionamento dei flussi migratori tradizionali verso alcuni Paesi (soprattutto del continente americano e in Australia), per cui moltissimi titolari delle prestazioni sono i superstiti dei protagonisti delle ondate migratorie dello scorso secolo. Al pari delle pensioni nazionali, si sono scontati gli interventi normativi che hanno inciso pesantemente sul numero delle nuove pensioni. Infine la pandemia si è resa responsabile di un importante incremento delle pensioni eliminate. Complessivamente, questo aggregato rappresenta il 2,4% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto e si distribuisce su circa 160 Paesi. La grande maggioranza viene erogata in Europa (oltre il 56% di quelle erogate fuori dai confini italiani), quindi in America settentrionale e in Oceania. Da un punto di vista tendenziale, a fronte di una sostanziale stabilità del numero dei pagamenti di pensioni in Europa, il dato interessante è la forte crescita delle pensioni pagate in America centrale, in Asia e in Africa (rispettivamente + 48%, + 33% e +26%), determinata soprattutto dal rientro di coloro che, dopo aver lavorato e/o aver conseguito diritto a pensione in Italia, decidono di tornare nel proprio Paese d’origine. Al contrario, si segnala il forte decremento del numero dei pagamenti in America settentrionale, in America meridionale e in Oceania, Aree che storicamente sono state tra le destinazioni preferite dagli emigranti italiani nel secolo scorso e che adesso ospitano i pensionati più anziani il cui numero, negli anni, è destinato a ridursi.Il 52,6% delle pensioni pagate all’estero è destinata alle donne. La maggiore presenza, in percentuale, di pensionate Inps, si riscontra nell’America meridionale, con quasi il 75%, seguita poi dall’Oceania e dall’America centrale con rispettivamente il 56,1% e il 55,4%. La percentuale più bassa e’ invece in Africa, 48,9%. LEGGI TUTTO

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    Bonomi: Paese è fermo, accelerare su riforme

    (Teleborsa) – “Questo Paese è fermo e questo mi preoccupa molto”. A dirlo è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione dell’assemblea annuale di Confindustria Romagna. “Le previsioni di crescita del Paese sono poco più del 2% – ha spiegato Bonomi – e se consideriamo l’effetto trascinamento del rimbalzo dell’anno scorso” che “è quasi del 2-3%, vuol dire che questo Paese è fermo”.Nel mirino, in particolare, alcuni provvedimenti economici colpevoli di aver contribuito al rallentamento del Paese. Il reddito di cittadinanza, in primis, che “ci è costato nei primi due anni e mezzo 20 miliardi ed è stato rifinanziato quest’anno per 10 miliardi”. E “come Confindustria siamo stati molto chiari: lo strumento – ha detto – se è indirizzato al contrasto della povertà ci vede perfettamente d’accordo, ma va riformato”, ma quello che non va è che sia “uno strumento di politiche attive del lavoro e mi riferisco ai navigator”. Inoltre “siamo arrivati alla follia che il ministro del Lavoro deve dare lavoro a quelli che erano stati presi per cercare lavoro a chi il lavoro non ce l’aveva”. Poi è la volta di “Quota 100 che ha innalzato del 17% la spesa previdenziale sul Pil, da qui al 2028 ci costerà 30 miliardi e ricordo .- ha spiegato – che ci veniva raccontato che per ognuno che veniva prepensionato ne venivano assunti quattro. L’effetto è stato zero”.”Fisco, concorrenza, politiche attive del lavoro” sono le riforme che Confindustria attende da anni. Ma si tratta di “riforme bloccate dalla battaglia di bandierina dei partiti e che determinano il fatto che le riforme che si stanno facendo sono annacquate, non sono quelle riforme di cui il Paese ha bisogno”, dice Bonomi che invita ad accelerare sottolineando che sono necessari “interventi per rispondere alle difficoltà del Paese, primo fra tutti è innegabile che c’e’ una fascia di italiani che sta soffrendo ed è quella sotto i 35mila euro di reddito. Bisogna intervenire per mettere piu’ soldi in tasca agli italiani e lo possiamo fare solo per una strada, ridurre le tasse sul lavoro: il taglio contributivo del cuneo fiscale” che darebbe “1.223 euro in più”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street chiusa per Independence Day, sentiment resta negativo

    (Teleborsa) – Giornata di chiusura per la Borsa di New York, che riposa in occasione delle celebrazioni per l’anniversario dell’indipendenza americana. Il 4 luglio del 1776 il Congresso continentale adottava infatti la Dichiarazione di indipendenza, rendendo di fatto autonome le 13 colonie americane dal dominio inglese.La Borsa di New York ha chiuso l’ultima seduta della scorsa settimana in rialzo: il Dow Jones ha guadagnato l’1,05%, l’S&P 500 l’1,06%, mentre il Nasdaq Composite è salito dello 0,81%. Questi piccoli rimbalzi non possono però far dimenticare un primo semestre da incubo, con l’S&P 500 che ha messo a segno la peggior performance del periodo dal 1970.Il sentiment degli investitori resta negativo a causa di un’inflazione galoppante e delle azioni della FED per contenerla. Gli sforzi della banca centrale statunitense, sotto forma di aggressivi aumenti dei tassi di interesse, potrebbero infatti spingere l’economia in recessione. Per avere indicazioni più chiare, gli investitori osserveranno attentamente la stagione delle trimestrali (che prenderà il via nel corso del mese di luglio).”Il mercato ha iniziato a preoccuparsi più della crescita economica che del calo di liquidità e dell’inflazione – ha scritto in una nota Stephen Innes, managing partner di SPI Asset Management – A differenza delle precedenti flessioni, l’inflazione è molto più alta e la disoccupazione è molto più bassa. Queste dinamiche ritardano qualsiasi potenziale pivot accomodante della banca centrale nonostante il rapido spostamento delle aspettative sui tassi”.Per quanto riguarda i dati macroeconomici, giovedì l’Automated Data Processing (ADP) diffonderà il numero degli occupati nel settore privato in USA per il mese di giugno, il Dipartimento del Lavoro (BLS) comunicherà il numero di persone che hanno presentato richiesta di sussidio di disoccupazione e il Bureau of Economic Analysis (BEA) pubblicherà i dati sulla bilancia commerciale di maggio. In calendario anche stoccaggi di gas e scorte petrolio.Nella giornata di venerdì, il Dipartimento del Lavoro americano (BLS) diffonderà i dati sul mercato del lavoro di giugno, mentre il Census Bureau comunicherà le vendite e le scorte dei grossisti per il mese di maggio.Sul fronte della politica monetaria, giovedì parleranno il funzionario della FED Christopher Waller e il presidente della FED di St. Louis James Bullard. Il giorno precedente, mercoledì, saranno diffusi i verbali della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), un un resoconto dettagliato della riunione tenutasi circa due settimane prima. I verbali offrono approfondimenti sulla posizione del FOMC sulla politica monetaria, quindi i trader li esaminano attentamente per trovare indizi sull’esito delle future decisioni sui tassi.(Foto: David Vives / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Nexi, investimento da 100 milioni in Grecia con partnership Alpha Bank

    (Teleborsa) – Nexi, società PayTech quotata su Euronext Milan, e Alpha Bank, una delle maggiori banche greche, hanno presentato la nuova società Nexi Payments Greece, che fornirà al mercato ellenico soluzioni innovative dedicate agli esercenti oltre a prodotti e servizi per l’accettazione dei pagamenti. Si tratta del closing dell’operazione annunciata lo scorso agosto, con cui Alpha Bank ha scorporato il proprio ramo merchant acquiring mediante spin-off a favore di una nuova entità che ha ottenuto la licenza ad operare come payment institution. Nexi detiene una partecipazione del 51%, mentre Alpha Bank è il distributore esclusivo di prodotti e servizi attraverso la sua capillare rete di filiali presenti in tutta la Grecia.”Questa partnership è un’ulteriore dimostrazione del nostro impegno verso la Grecia dove impieghiamo già oltre un migliaio di persone e dove, ad Atene, abbiamo recentemente creato un centro di eccellenza per lo sviluppo della piattaforma tecnologica di issuing che servirà tutto il gruppo Nexi – ha commentato Paolo Bertoluzzo, AD del gruppo Nexi – Nell’arco dei prossimi 5 anni investiremo in Grecia oltre 100 milioni di euro ed assumeremo 100 talenti che lavoreranno alla nuova generazione di open platform”.Nexi consoliderà la nuova società, che si prevede apporterà al gruppo Nexi oltre 196.000 POS e 12 miliardi di euro di volumi. Si prevede inoltre che Nexi Payments Greece genererà circa 94 milioni di euro di ricavi nel 2022, su base pro-forma e pre-sinergie. Nexi finanzierà l’operazione interamente tramite risorse disponibili.”Oggi diamo il benvenuto alla partnership tra due campioni nazionali, due gruppi leader nei propri settori e nei propri paesi, che mira a contribuire alla trasformazione digitale dell’economia greca – ha affermato il Ministro di Stato Akis Skertsos – La trasformazione digitale dello Stato e dell’economia è una priorità nazionale e ha il principale obiettivo di rendere la società greca più equa e la democrazia greca più forte. Grazie alle tecnologie digitali, le transazioni dei cittadini e delle imprese diventano più facili, aumentando così la fiducia nello Stato e nelle Istituzioni”. LEGGI TUTTO

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    CNPR Forum: “Taglio del cuneo fiscale per dare subito più soldi in busta paga”

    (Teleborsa) – “La strada giusta è quella di convertire le risorse economiche impegnate per il Reddito di Cittadinanza nel taglio del cuneo fiscale. Una misura che amplierà gli effetti sui mercati generando positività. Il premier Draghi intendeva proprio questo quando parlava di debito buono e debito cattivo. Un euro investito dallo Stato deve produrre una somma maggiore. Il taglio del costo del lavoro è la ricetta per la quale ci batteremo. Il nostro Paese deve tornare a essere credibile e appetibile dalle multinazionali che devono sapere che in Italia trovano dei giovani talenti e delle capacità sulle quali è possibile investire”. Queste le parole di Alessandro Colucci (Noi con l’Italia), segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, nel corso del webinar “Più soldi in busta paga. Tutti d’accordo sul taglio del cuneo fiscale contro l’inflazione, ma poi chi paga il conto?” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.”Il lavoro lo danno le imprese, non certo un decreto legge o provvedimenti di assistenzialismo. Crediamo che sia sbagliato il principio con il quale viene riconosciuto il Rdc. Ci sono altri modi per aiutare chi è in difficoltà. Erogare risorse per non andare a lavorare – ha proseguito Colucci – è un segnale sbagliato. Il ‘Reddito’ sta distraendo i giovani, la nostra forza lavoro del presente e del futuro”.Scetticismo viene espresso da Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio a Montecitorio. “Tutti parlano di taglio del cuneo fiscale ma – sottolinea Lucaselli – poi nessuno lo vuole realmente. Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento al ‘Decreto Aiuti’ per effettuare un primo taglio concreto e aprire il varco ad una riforma vera, ma tutti i partiti di maggioranza hanno votato contro. Nella sostanza non si vogliono prendere responsabilità. Il taglio del cuneo fiscale è una misura fondamentale se vogliamo far ripartire i consumi in Italia. Con l’inflazione che galoppa all’ 8% e al netto dei provvedimenti del governo su energia e petrolio, quando i costi salgono così tanto difficilmente si può tornare indietro. Le risorse ci sono, non bisogna arrivare alla Legge di Bilancio. Si possono reperire fondi dal reddito di cittadinanza eliminando la misura per chi non ha compiuto ancora trent’anni ed è perfettamente in grado di lavorare. Aspettiamo di vedere la volontà reale del governo di procedere a questa grande riforma ricordando che gli italiani hanno tra gli stipendi più bassi d’Europa”.Davide Zanichelli, parlamentare del M5s nella Commissione Finanze della Camera, sostiene che passi concreti ne sono stati fatti. “Quando abbiamo previsto i famosi 60 euro aumentando la platea, – afferma Zanichelli – è equivalso a un taglio del cuneo fiscale. Il discorso è duplice, dobbiamo capire chi deve avere un po’ di soldi in più in tasca. Secondo noi occorre aiutare chi ha i redditi più bassi. Ma soprattutto per far ripartire la domanda interna e quindi irrobustire quella di beni e servizi, spesso essenziali. L’abbassamento del cuneo fiscale è anche inserito all’interno degli obiettivi della delega fiscale. Una riforma del fisco nel suo complesso che ha come obiettivo di non innalzare le tasse esistenti e avere una dote finanziaria che servirà a ridurle. Anche con l’introduzione del salario minimo, per dare quella sicurezza alle persone con redditi bassi di poter contare su qualcosa. La differenza tra le diverse forze politiche è come arrivarci. Abbiamo votato in commissione il ‘Decreto Aiuti’ – ha aggiunto Zanichelli – e c’erano alcune proposte provocatorie che chiedevano di ridurre il cuneo dimezzando la dote finanziaria del reddito di cittadinanza, per dare a chi ha poco prendendo da chi non ha nulla. Forse lì sta la differenza, se proprio si deve prendere qualcosa si dovrebbe fare da chi ha di più, non da chi ha di meno”.”Tutte le forze politiche sono d’accordo a ridurre il cuneo ma bisogna trovare le risorse. Le imprese – dichiara Raffaele Trano, deputato di Alternativa in Commissione Bilancio – in questo momento non hanno questa capacità. Navigano a vista e tante sono a rischio fallimento; chiedere a loro ulteriori sforzi per dare di più ai dipendenti non credo sia giusto. Dove trovare le risorse? Partiamo dalla ‘spending review’ e dai tanti carrozzoni inutili che servono a sistemare politici trombati. Pensiamo ad alcune società partecipate dal Mef che nessuno sa che cosa facciano mentre offrono incarichi senza ritegno. Carrozzoni che potrebbero essere eliminati per liberare risorse ed avviare la riduzione del cuneo fiscale. Siamo fiaccati da due anni di pandemia e bisogna partire dalla riduzione di sprechi e inefficienze che non producono valore per lo Stato. Abbiamo visto che per il riarmo e per le spese belliche sono subito usciti fuori 14 miliardi di euro. Allora – ribadisce Trano – il Governo potrebbe destinare subito 10 miliardi di euro e dare inizio alla riduzione del costo del lavoro offrendo un segnale tangibile ai lavoratori in difficoltà”.Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara. “Da tutte le parti sociali si assiste alla richiesta di una forte riduzione del cuneo fiscale per aumentare quanto entra in tasca ai lavoratori. Questa riduzione a prestazioni invariate – evidenzia Chiappuella – resta tuttavia di difficile attuazione. Confindustria e partiti chiedono un intervento schock per aumentare la capacità di spesa delle famiglie italiane ma come finanziare questa riduzione per dare di più ai dipendenti? E sullo sfondo aleggia sempre lo spettro di una patrimoniale, misura da sempre invisa a diverse rappresentanze del Parlamento”.”Argomento non semplice quello di ridurre il costo del lavoro favorendo i percettori di reddito di lavoro dipendente, e perché non anche di lavoro autonomo? Ma con un bilancio dello Stato che è strettamente rigido la vedo dura – afferma Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione della Cnpr –. Il welfare in Italia vale più del 27% della spesa pubblica. Il costo degli interessi sul debito vale un po’ meno del 7%. Questa è una spesa rigida e non modificabile. Come si fa ad intervenire per ridurne il peso? Ho ascoltato diverse ipotesi, anche quella di finanziare la riduzione del cuneo con il gettito del recupero dell’evasione, che si può fare ma non può essere considerata una entrata certa. Quello che è certo è che bisogna migliorare la spesa tagliando quella improduttiva, riducendo il più possibile il costo sociale di una spesa che non è fuori controllo ma è di una rigidità spaventosa”. LEGGI TUTTO