Ottobre 2022

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    LVMH, fatturato di 56,5 miliardi di euro nei primi 9 mesi (+28% vs 2021)

    (Teleborsa) – Il colosso francese del lusso LVMH ha registrato un fatturato di 56,5 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022, in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo del 2021. La crescita organica dei ricavi è stata del 20%. Nel terzo trimestre la crescita organica dei ricavi è stata del 19%, in linea con le tendenze osservate nel primo semestre dell’anno e superiore al consensus (+13% secondo dati Visible Alpha)Il conglomerato – che controlla marchi iconici come Louis Vuitton, Tiffany & Co, Moet & Chandon e Bulgari – ha affermato di aver registrato una “forte crescita” in Europa, Stati Uniti e Giappone, che hanno “beneficiato della solida domanda della clientela locale e della ripresa dei viaggi internazionali”.L’Asia (compresa la Cina) ha registrato un livello di crescita inferiore nei primi nove mesi del 2022, sebbene la crescita nell’ultimo trimestre abbia subito un’accelerazione a causa del parziale allentamento delle restrizioni sanitarie.Per quanto riguarda l’outlook, il gruppo si dice “fiducioso nel proseguimento dell’attuale crescita” e intende mantenere “una politica di controllo dei costi e investimenti selettivi”. LEGGI TUTTO

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    OPA Cellularline, adesioni al 2,02%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria promossa da 4 SIDE (società il cui capitale sociale è interamente detenuto da Esprinet), sulle azioni di Cellularline, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli accessori per smartphone e tablet, risulta che oggi, 11 ottobre 2022, sono state presentate 141.690 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 440.938, pari al 2,02% dell’offerta. L’offerta è iniziata il 19 settembre 2022 e terminerà il 14 ottobre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Cellularline acquistate sul mercato nei giorni 13 e 14 ottobre 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Stabilità finanziaria, rischi da repricing disordinato amplificato da scarsa liquidità

    (Teleborsa) – “Con gli investitori che si stanno ritirando aggressivamente dall’assunzione di rischio, mentre rivalutano le loro prospettive economiche e politiche, c’è il pericolo di un repricing disordinato del rischio”. È l’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel suo Global Financial Stability Report (GFSR), che segnala come i rischi per la stabilità finanziaria globale siano aumentati negli ultimi mesi ed esprime particolare preoccupazione per i mercati emergenti e i mercati immobiliari.”In particolare, la volatilità e un improvviso inasprimento delle condizioni finanziarie potrebbero interagire ed essere amplificate da vulnerabilità finanziarie preesistenti, comprese quelle emerse dopo la pandemia”, si legge nel rapporto, pubblicato lo stesso giorno in cui l’FMI ha tagliato le previsioni di crescita globale.Scarsa liquidità Secondo gli analisti dell’FMI, c’è il rischio che “un rapido e disordinato repricing del rischio nei prossimi mesi possa interagire con, ed essere amplificato, vulnerabilità preesistenti e scarsa liquidità del mercato”. Le metriche della liquidità di mercato sono infatti peggiorate in tutte le classi di attività, compresi i mercati generalmente altamente liquidi e tra i prodotti standardizzati e negoziati in borsa.Mercato immobiliarePoiché le banche centrali inaspriscono in modo aggressivo la politica monetaria, l’aumento dei costi di finanziamento e standard di prestito più rigidi, insieme a valutazioni al limite dopo anni di aumento dei prezzi, potrebbero influire negativamente sui mercati immobiliari. Nello scenario peggiore, “i cali dei prezzi reali delle abitazioni potrebbero essere significativi, guidati da pressioni sull’accessibilità economica e dal deterioramento delle prospettive economiche”, viene sottolineato.Mercati emergentiSecondo il Global Financial Stability Report, “i mercati emergenti devono affrontare una moltitudine di rischi” derivanti da oneri finanziari esterni elevati, inflazione ostinatamente elevata, volatilità dei mercati delle materie prime, maggiore incertezza sulle prospettive economiche globali e pressioni derivanti dall’inasprimento delle politiche nelle economie avanzate.Settore bancarioL’FMI riconosce che elevati livelli di capitale e ampie riserve di liquidità hanno rafforzato la resilienza del settore bancario globale. Tuttavia, in uno scenario di brusco inasprimento delle condizioni finanziarie che manderebbe l’economia globale in recessione nel 2023 a causa dell’elevata inflazione, fino al 29% delle banche dei mercati emergenti (per asset) violerebbe i requisiti patrimoniali, mentre la maggior parte delle banche delle economie avanzate rimarrebbero resilienti. LEGGI TUTTO

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    Pubblicità, agosto in calo per gli investimenti: -3,5%

    (Teleborsa) – Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di agosto a -3,5%, portando la raccolta pubblicitaria dei primi 8 mesi del 2022 a -1,4%. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel periodo gen/ago 2022 risulta in negativo -4,5%. “Il periodo non è certo dei migliori per l’economia e anche per l’industria della comunicazione, che da sempre risente degli andamenti e delle previsioni macroeconomiche, le recenti previsioni sull’andamento del PIL, al ribasso, e la possibile recessione tecnica nel 2023 ne sono chiara testimonianza. – ha spiegato Alberto Dal Sasso, Adintel Mediterranean Cluster Leader di Nielsen –. Agosto è comunque il mese più scarico in termini di investimenti come nel resto dell’Europa e ha visto una frenata accentuata rispetto ad altri paesi anche a causa delle elezioni che stavano per arrivare, contribuendo ulteriormente all’incertezza. In ogni caso, vediamo andamenti diversi per i mezzi, alcuni in crescita, segno che comunque il tessuto è tutto sommato vitale e la leva comunicazione rimane importante, considerando i 12 settori in crescita”. Relativamente ai singoli mezzi, la TV è in calo del 7,8% ad agosto e del -8,8% nel periodo gen/ago 2022. In negativo la Stampa: i Quotidiani, ad agosto sono in calo del 16,1% (il periodo cumulato chiude a -4,4%), mentre i Periodici crescono del 11,6% (il periodo cumulato chiude a -0,8%), Cresce la Radio a agosto, +6,4% (il periodo cumulato chiude a +4,2%). Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel periodo gen/ago 2022 chiude con un +3% (-2,9% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Continua la ripresa dell’Out of home (Transit e Outdoor) che conferma l’andamento positivo con un +73,5% nel periodo gen/ago 2022. In positivo anche la Go TV che chiude il periodo gen/ago 2022 a +46,0%, mentre è in lieve negativo il Direct mail -0,3%. Continua la ripresa degli investimenti pubblicitari sul mezzo Cinema. Sono in totale 12 i settori merceologici in crescita nel mese di agosto, il contributo maggiore è portato dai settori Enti/Istituzioni (+23,7%), Industria/edilizia/attività (+65,8%), Tempo Libero (+20,4%), Turismo/Viaggi (+38,5%). In calo a agosto gli investimenti di Automobili (-40,1%), Alimentari (-21,7%) , Distribuzione (-13,7%) e Toiletries (-17,7%). Relativamente ai comparti con una maggiore quota di mercato, si evidenzia, nei primi 8 mesi del 2022, l’andamento positivo di Abitazione (+4,9%), Turismo/Viaggi (+78%) e Cura persona (+7,1%). LEGGI TUTTO

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    In ribasso Piazza Affari. Timori per recessione e sviluppi geopolitici

    (Teleborsa) – Seduta negativa per Piazza Affari, in una giornata complessivamente debole per le Borse europee, con solamente i titoli difensivi e il comparto automotive che resistono alle vendite. A preoccupare gli investitori restano i timori di recessione e l’instabilità geopolitica. Sul primo fronte, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha tagliato le stime di crescita globale, sottolineando che “il peggio deve ancora venire e per molte persone il 2023 sembrerà una recessione”. Sul secondo, continua lo scontro tra Russia e Occidente dopo l’ulteriore escalation dei giorni scorsi. “Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale e saremo fermamente al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha detto il G7 in una dichiarazione congiunta rilasciata dopo una riunione dei leader, a cui ha partecipato anche il presidente ucraino Zelensky.L’Euro / Dollaro USA mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,29%. L’Oro prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,69%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) crolla del 2,20%, scendendo fino a 89,13 dollari per barile.Pesante l’aumento dello spread, che si attesta a +237 punti base, con un deciso aumento di 13 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 4,68%.Tra i mercati del Vecchio Continente deludente Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, seduta negativa per Londra, che mostra una perdita dell’1,06%, e sostanzialmente invariato Parigi, che riporta un moderato -0,13%.Giornata “no” per la Borsa italiana, in flessione dello 0,87% sul FTSE MIB, mentre, al contrario, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 22.727 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Sui livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (-0,02%); negativo il FTSE Italia Star (-1,25%).In Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,51 miliardi di euro, restando invariato rispetto alla seduta precedente; i volumi scambiati sono passati da 0,42 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,45 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Campari (+1,69%), Prysmian (+1,50%), Recordati (+1,33%) e Ferrari (+1,23%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Hera, che ha archiviato la seduta a -3,50%.Pessima performance per STMicroelectronics, che registra un ribasso del 3,06%.Sessione nera per Telecom Italia, che lascia sul tappeto una perdita del 2,98%.In perdita Amplifon, che scende del 2,79%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Brembo (+4,66%), Seco (+4,21%), OVS (+4,00%) e De’ Longhi (+3,00%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Saras, che ha archiviato la seduta a -6,65%.Pesante Caltagirone SpA, che segna una discesa di ben -6,45 punti percentuali.Seduta negativa per Luve, che scende del 4,64%.Sensibili perdite per Reply, in calo del 3,36%. LEGGI TUTTO

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    Fmi taglia le stime di crescita: Italia in recessione nel 2023 (-0,2%)

    (Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto al ribasso le previsioni sull’economia globale. Nel suo World Economic Outlook, l’Fmi ha tagliato di 0,9 punti la stima sul Pil italiano del 2023 al -0,2%. Crescita negativa è attesa anche in Germania (-0,3%) con un taglio di 1,1 punti rispetto alle stime dello scorso luglio. Si tratta delle due performance peggiori tra le economie avanzate e nell’Ue sul 2023 e sono gli unici casi di recessione prevista assieme alla Svezia (Pil 2023 -0,1%). Al rialzo invece le attese per il 2022: +0,2 punti sull’Italia (per cui indica una espansione del 3,2%) e +0,3 punti sulla Germania (prevedendo un +1,5%).L’Italia “è uno dei paesi per i quali c’è stata un revisione positiva della crescita per il 2022”: per il prossimo anno però si prevede un “forte rallentamento in gran parte dovuto ai prezzi dell’energia ma anche all’impatto della stretta monetaria”, ha affermato il capo economista del Fmi, Pierre Olivier Gourinchas. “Ci attendiamo che l’Italia entri in recessione tecnica nei trimestri a venire”, prevalentemente a causa del forte contraccolpo dei rincari dell’energia e dell’alta inflazione sui redditi, “mentre i rischi” sulle prospettive economiche “sono al ribasso”, ha spiegato anche Petya Koeva Brooks, vice capo economista del Fondo monetario internazionale durante la conferenza stampa di presentazione del World Economic Outlook.Per quel che riguarda il quadro generale, “nubi di tempesta si addensano” sull’economia globale, sulla quale gravano rischi al ribasso. l’Fmi conferma la crescita del 2022 al +3,2% ma rivede al ribasso quella del 2023 al 2,7% (-0,2 punti percentuali sulle stime di luglio). “Più di un terzo dell’economia globale si contrarrà nel 2023, mentre le tre maggiori economie – Usa, Cina e Unione Europea – continueranno lo stallo. In breve, il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà avvertito come recessione”, ha aggiunto Gourinchas, sottolineando come l’invasione della Russia continua a destabilizzare con forza l’economia globale.L’area Euro crescerà più degli Stati Uniti nel 2022, ma poi frenerà in modo più deciso il prossimo anno. Il Fmi stima un pil in crescita del 3,1% nel 2022, ovvero 0,5 punti percentuali in più su luglio, mentre la crescita americana si fermerà all’1,6% (-0,7 punti). Nel 2023 la situazione si inverte: il pil a stelle e strisce crescerà dell’1,0% (invariato rispetto a luglio), mentre Eurolandia metterà a segno un +0,5% (-0,7 punti). LEGGI TUTTO

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    UE, mercato cartolarizzazioni non è cresciuto come sperato

    (Teleborsa) – Il mercato europeo delle cartolarizzazioni “sembra funzionare abbastanza bene, anche se non pare siano state ancora soddisfatte le aspettative circa un mercato altamente dinamico, caratterizzato da un aumento dei volumi e da un numero crescente di partecipanti”. Lo afferma la Commissione UE in un rapporto pubblicato a circa tre anni dall’entrata in applicazione del nuovo quadro per le cartolarizzazioni, che ha fissato nuovi requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento.La cartolarizzazione è il processo di trasformazione dei prestiti non fungibili, o dei flussi di cassa che ne derivano, in titoli negoziabili. Questo strumento apporta un contributo significativo al buon funzionamento di un sistema finanziario che finanzi in modo efficiente l’economia reale, in quanto libera capacità nei bilanci delle banche, il che consente loro di concedere nuovi crediti alle imprese, comprese le piccole e medie imprese.A distanza di 15 anni dalla grande crisi finanziaria, “la cartolarizzazione risente ancora della stigmatizzazione venutasi a creare in quel periodo, che la fa apparire come uno strumento complesso di ingegneria finanziaria”, ammette però la stessa Commissione UE. Di conseguenza, le emissioni e gli investimenti nei mercati dell’UE hanno subito “una riduzione drastica” e per questo l’esecutivo UE ha assunto l’impegno di rilanciare il mercato delle cartolarizzazioni nell’UE in modo sicuro e sostenibile.Le preoccupazioni che emergono da questo primo bilancio riguardano il regolamento sulle cartolarizzazioni e sono principalmente incentrate sul fatto che, secondo i partecipanti al mercato, il rispetto degli attuali obblighi di trasparenza richiede molte risorse senza produrre un grande valore aggiunto per l’investitore, in particolare nel caso delle operazioni private.Per quanto riguarda il quadro per le cartolarizzazioni verdi, il mandato giuridico solleva la questione di come sfruttare la cartolarizzazione per sostenere il finanziamento della transizione verso un’economia dell’UE sostenibile, evitando nel contempo i rischi di greenwashing. Secondo la Commissione, “offrire al mercato delle cartolarizzazioni l’opportunità di svolgere un ruolo nella transizione verde non solo è essenziale per aumentare ulteriormente i benefici della cartolarizzazione per la società, ma è anche necessario per sostenere lo sviluppo futuro dello stesso mercato delle cartolarizzazioni”.(Foto: by Samson Creative on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Eni avvia consegne addizionali di GNL per inverno 2022-2023

    (Teleborsa) – Eni ha avviato la fornitura di volumi addizionali di gas naturale liquefatto per l’inverno 2022- 2023 presso il terminale di rigassificazione di Panigaglia, La Spezia. Lo si legge in una nota del Cane a sei zampe, dove viene sottolineato che l’azione si inserisce nell’ambito delle attività di potenziamento e diversificazione degli approvvigionamenti di gas verso l’Italia.Il primo carico è stato consegnato nella giornata di domenica, con volumi provenienti dall’Angola, utilizzando il ricarico dai terminali in Spagna su navi di dimensioni ridotte, le uniche compatibili con il terminale ligure. Nel mese di ottobre è prevista anche la consegna di carichi di GNL provenienti dall’Egitto e dall’Algeria.”Il contributo complessivo del GNL addizionale al piano di potenziamento delle forniture verso l’Italia, grazie alla disponibilità dei nuovi terminali di rigassificazione in sviluppo, sarà tra il 2022 e il 2023 di oltre 2 miliardi di metri cubi, raggiungerà progressivamente i 7 miliardi di metri cubi tra il 2023 e il 2024, per superare i 9 miliardi di metri cubi tra il 2024- 2025, in aggiunta ai volumi di gas addizionali previsti via gasdotto”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO