Dicembre 2022

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    Rete unica, domani nuovo tavolo tecnico: i nodi da sciogliere

    (Teleborsa) – Il governo cerca di trovare la quadra sul fronte rete unica. Si avvicina per il dossier Telecom Italia la scadenza fissata dal governo al 31 dicembre per la definizione delle migliori soluzioni di mercato. Domani, nel quarto e ultimo degli incontri del tavolo aperto a Palazzo Chigi a cui partecipano anche Vivendi e Cdp Equity, si dovrebbero tirare le somme.L’obiettivo del sottosegretario alla presidenza Alessio Butti e dei ministri Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti è arrivare entro quella data a una soluzione per definire i contorni di una rete nazionale a controllo pubblico e non verticalmente integrata, nel cui perimetro far rientrare anche Sparkle, vista la sensibilità e la rilevanza per la sicurezza nazionale della dorsale delle tlc. Le strade sembrano ancora tutte aperte, a partire dalla vendita della rete a uno o più soggetti sotto il controllo dello Stato, con la scissione di Tim: le infrastrutture da una parte (Cdp) e i servizi dall’altra (Vivendi). Sono circolati poi i nomi di Invitalia, ma anche di Poste e di Fs e sul fronte investitori istituzionali, oltre a Kkr, Macquarie (già azionista di Open Fiber) e Gip.Nei giorni scorsi Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, ha fatto sapere di essere “grato a questo Governo e in particolar modo al Mimit e al ministro Urso, e agli altri dicasteri competenti, per aver creato le condizioni e un clima sereno e costruttivo che accompagna il lavoro dei tavoli tra Governo e azionisti di maggioranza di Tim” per “trovare una soluzione condivisa che risponda ai target del Governo e soddisfi tutti gli stakeholders nell’interesse del Paese per una rete nazionale delle telecomunicazioni. Questo clima – afferma de Puyfontaine dopo i tre incontri tecnici che si sono svolti al Ministero guidato da Urso – è propedeutico per considerare altri investimenti in Italia che possano suggellare la partnership tra Italia e Francia”.Sul tavolo rimangono, tuttavia, due nodi principali. Il primo riguarda il titolo che – come rileva il Sole 24 Ore – è ancora distante dai 65 centesimi che rappresentano il prezzo di carico di Vivendi che per la sua quota aveva sborsato 3,9 miliardi avendole comprate a 1,07 euro. E anche gli 86 centesimi di Cdp, poi rettificati a 65, sono lontani. La seconda questione riguarda il debito. Stando alle simulazioni che – a quanto ricostruito nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore sarebbero state fatte nel corso dell’ultimo tavolo – la sostenibilità si raggiungerebbe con “un debito fino a 10 miliardi sulla NetCo e attorno ai 4 miliardi per la parte servizi” ma “il debito lordo di Tim pesa per 25 miliardi sui conti del gruppo, cifra che scende a 20,1 miliardi se si guarda il valore netto”. (Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, FED Richmond: migliora settore manifatturiero a dicembre

    (Teleborsa) – Migliora nettamente a dicembre 2022 l’indice FED di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si riporta in territorio positivo a 1 punto dai -9 punti di novembre, risultando migliore rispetto alle aspettative di consensus (-10 punti).Il dato, pubblicato dal Distretto FED della capitale della Virginia, evidenzia un netto miglioramento della componente delle consegne che si porta a 5 punti dai -8 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a -12 da -2 punti precedenti. LEGGI TUTTO

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    Dotstay trova casa agli expat con un assistente personale. In Borsa per scalare

    (Teleborsa) – Innovare l’offerta dei servizi nel settore immobiliare, grazie a una piattaforma online proprietaria che ha la finalità di coniugare le necessità degli utenti alla ricerca di una sistemazione e dei proprietari che affidano in gestione il proprio immobile alla società. È l’obiettivo di Dotstay, operatore di relocation e property management per locazioni di medio-lungo termine, che ha deciso di quotarsi a Piazza Affari per dare slancio alla propria crescita dopo il difficile periodo pandemico e per raccogliere capitali da impiegare nell’espansione geografica del business. Dotstay sta approcciando il mercato immobiliare in una prospettiva nuova, racconta a Teleborsa il fondatore e amministratore delegato Alessandro Adamo: “Il mercato immobiliare parte sempre dal prodotto, ovvero dalla casa, mentre Dotstay parte dall’utente, portandolo anche in digitale. La nostra piattaforma non consente di prenotare online una casa, ma una persona del luogo, e questo è il nostro point of difference”.Dotstay offre ai proprietari di immobili servizi di gestione immobiliare (come, ad esempio, il reperimento e la selezione del conduttore, il check-in e il check-out, la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria) sia di locazione diretta di immobili, concessi poi in sublocazione ad utenti interessati all’affitto a fronte del trasferimento in una nuova città (studenti e lavoratori qualificati). In parallelo, tramite la propria piattaforma online, fornisce agli utenti la possibilità di ricerca ed affitto di immobili, selezionandone un numero limitato mediante supporto di criteri indicati dagli utenti stessi, e mettendo a disposizione di essi un assistente personale locale denominato Angel per la visita di tali appartamenti identificati (Angel tour).”L’Angel è una nuova figura professionale che si pone a metà tra l’agente immobiliare e il personal assistant, che noi spesso definiamo “il primo amico in città” – afferma l’AD – Si tratta di una persona che rappresenta il primo contatto in una nuova città, che aiuta le persone nel loro trasferimento”. Per il momento questa figura viene retribuita dalla società in prestazione occasionale – e infatti si sposa bene con una condizione di freelance – ad eccezione della città di Milano, dove la dimensione del fatturato è tale che Dotstay ha scelto di assumere gli Angel in azienda.L’obiettivo è far sì che l’utente scelga uno degli appartamenti mostrati dall’Angel ed eventualmente appartenente al network di immobili Dotstay, che vengono curati dalla controllata DS Real Estate, società che fornisce servizi di mediazione immobiliare. La piattaforma online della società consente agli utenti di inserire alcuni criteri di ricerca che permettono al team di Dotstay di identificare ed individuare un numero massimo di 5 appartamenti che saranno oggetto di visita guidata (Angel tour). L’utente paga immediatamente una booking fee pari a 89 euro con carta di credito o PayPal, autorizzando anche il pagamento di un importo variabile (success fee), che varia a seconda del servizio selezionato: per un giorno 889 euro, per tre giorni 689 euro e per sette giorni 489 euro.Le ambizioni della società e l’implementazione di questo modello di business si sono però scontrati con le difficoltà emerse con la pandemia. Dotstay è stata costituita nel 2013 e ha iniziato ad essere operativa nel 2014, prima nella città di Milano, poi, in seguito ad una fase di espansione, dal 2017 anche in altre località (Roma, Firenze e Torino); durante la pandemia, la crescita ha subito un ridimensionamento a causa della difficoltà di spostamento da parte della clientela, comportando una necessaria riduzione drastica degli immobili gestiti e locati. Tale situazione ha spinto Dotstay a concentrare il proprio business sulla città di Milano, nell’ottica di contenimento dei costi al fine di consentire, successivamente, una futura nuova espansione in altre città italiane.”Uno dei primi obiettivi con l’IPO è la riattivazione di queste città – spiega Adamo – Hanno profili diversi rispetto a Milano, ma noi ci rivolgiamo sempre a una clientela referenziata, alto-spendente e che arriva in Italia per progetti di studio o lavoro qualificato. Il nostro format è scalabile in tutte le grandi città in cui c’è un afflusso di expat, che sia in Italia, in Europa o nel mondo. Pensiamo possa essere espandibile anche nella media città italiana di provincia se ci sono delle grandi aziende”.In questo percorso di crescita l’AD non si dice troppo preoccupato dalla concorrenza: “Non abbiamo un competitor diretto, in quanto la nostra selling-proposition di avere un assistente personale prenotabile si pone a metà tra immobiliare e servizi alla persona. Abbiamo però tanti competitor indiretti, che dispongono di immobili e con formule commerciali diverse possono farci concorrenza. Inoltre, Dotstay offre un assistente personale e questo è “on-top” rispetto all’alloggio stesso. Alcuni player del settore, ad esempio, si occupano di locazione e sublocazione, ma ciò non toglie che un nostro Angel non possa mostrare a un nostro cliente un loro immobile, anche perchè possiamo essere loro partner e finalizzare dei contratti con loro”.La società ha chiuso il primo semestre del 2022 con un valore della produzione pari a 105 mila euro, in aumento del 9,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi da canoni di locazione sono stati pari a 63 mila euro, mentre quelli da prestazione di servizi: (sia gestione immobiliare che servizi destinata a utenti intenzionati a trasferirsi in una nuova città) sono stati pari a 35 mila euro. La perdita netta è stata di 116 mila euro, in crescita rispetto ai 46 mila euro del primo semestre 2021. L’intero 2021 si è chiuso con un valore della produzione pari a 279 mila euro (+29,8%) e una perdita di 23 mila euro (+91,8%).In fase di collocamento, rivolto ad investitori qualificati/istituzionali italiani ed esteri, la società ha raccolto 2,16 milioni di euro, ottenendo una capitalizzazione di 9,52 milioni di euro e un flottante pari al 26,33% all’inizio delle negoziazioni su Euronext Growth Milan – Segmento Professionale (il 29 dicembre 2022).Per quanto riguarda l’utilizzo dei proventi, “al primo posto c’è l’acquisizione di immobili in locazione diretta o in gestione immobiliare, per aumentare in maniera significativa il portafoglio di immobili del network Dotstay – afferma Adamo – Vengono poi il rafforzamento della struttura, sia a livello centrale che territoriale, e il rafforzamento della componente tecnologica, con lo sviluppo di software di gestione immobiliare di proprietà della società”. “Questi applicativi – sottolinea – serviranno allo scambio di informazioni tra Dotstay e la miriade di agenzie immobiliari con cui possiamo collaborare, per offrire al cliente finale l’immobile migliore, e nel lungo termine abbiamo l’ambizione di rendere Dotstay un marketplace della relocation, cioè rendere Dotstay una piattaforma che consenta alle migliaia di figure professionali che nel mondo si occupano di relocation di offrire i propri servizi su una piattaforma digitale a supporto del loro lavoro”. 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    USA, vendite case in corso in ribasso a novembre

    (Teleborsa) – In ribasso le compravendite di abitazioni per le quali è stato siglato solo il compromesso. Nel mese di novembre 2022, negli USA l’indice pending home sales (vendite case in corso) pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR) è sceso del 4% a 73,9 punti dai 77 punti di ottobre (dato rivisto da un preliminare di 77,1), dopo il -4,6% del mese precedente.Il dato si mostra nettamente peggiore delle attese degli analisti che erano per un calo dello 0,8%. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in leggero rialzo con ultimi aggiustamenti a portafogli

    (Teleborsa) – Wall Street è in leggero rialzo mentre gli investitori aggiustano i portafogli in vista della chiusura d’anno e dopo l’allentamento delle restrizioni pandemiche da parte della Cina. Dopo un iniziale ottimismo, si stanno valutando meglio le conseguenze di un grandi aumento dei casi di COVID nella seconda economia mondiale, tanto sull’economia globale che sui mercati finanziari. “L’aumento della domanda cinese aumenterà sicuramente l’inflazione attraverso l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime e, in risposta all’aumento dell’inflazione, le banche centrali continueranno ad aumentare i tassi”, secondo gli analisti di Swissquote Bank.Occhi puntati su Tesla, che nella seduta di ieri è sceso dell’11% martedì, portando la diminuzione dai massimi di novembre 2021 a circa il 70%. A spingere le vendite sono state le notizie secondo cui il produttore di auto elettriche ha in programma di eseguire un programma di produzione ridotto a gennaio presso il suo stabilimento di Shanghai, mentre sullo sfondo rimangono le critiche degli investitori per il coinvolgimento del CEO Elon Musk in Twitter.Attenzione anche i movimenti delle azioni di Southwest Airlines, dopo che il vettore ha avvertito di ulteriori cancellazioni, attirando l’ira del governo degli Stati Uniti, a seguito dell’annullamento di quasi due terzi dei suoi voli martedì.Sotto la lente degli investitori anche AMC Entertainment, con il CEO che ha chiesto al CdA di congelare il suo compenso l’anno prossimo a causa di un forte calo delle azioni della società, e ABB, che ha completato la cessione precedentemente annunciata a Hitachi della sua quota rimanente del 19,9% nella joint venture Hitachi Energy.Gli investitori si trovano anche a valutare, per quanto riguardo i dati macroeconomici, l’indicatore della vendita di case in corso (la vendita in corso è quella per la quale è stato firmato il contratto, ma non è ancora stata finalizzata) e l’indice FED Richmond, che rappresenta lo stato del business nel quinto distretto manifatturiero della nazione.Wall Street continua la seduta con un guadagno frazionale sul Dow Jones dello 0,33%, proseguendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 3.844 punti. In moderato rialzo il Nasdaq 100 (+0,48%); sulla stessa linea, leggermente positivo l’S&P 100 (+0,44%). LEGGI TUTTO

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    Bank of Russia: poca fiducia in sblocco asset da Clearstream ed Euroclear

    (Teleborsa) – I permessi rilasciati dai depositari internazionali Clearstream ed Euroclear per sbloccare gli asset non garantiscono agli investitori russi che saranno in grado di gestire nuovamente questi asset e ricevere pagamenti su di essi. Lo riporta la TASS citando una comunicazione della Banca di Russia. Il depositario centrale internazionale ha il compito di gestire le fasi di liquidazione e regolamento delle operazioni in titoli, o in valute, di tipo cross-border, mediante il collegamento con i depositari centrali dei diversi paesi.Il Ministero delle finanze del Lussemburgo ha rilasciato l’autorizzazione il 20 dicembre 2022 e il Ministero delle finanze del Belgio ha fatto lo stesso il 22 dicembre 2022. Entrambi i regolatori hanno fissato una scadenza molto ravvicinata per completare le procedure di rilascio, ovvero entro il 7 gennaio 2023.Si tratta delle autorizzazioni per il rilascio di alcuni fondi congelati o risorse economiche detenute presso Clearstream ed Euroclear dal National Settlement Depository (NSD) russo. Ciò dovrebbe consentire agli investitori russi non sanzionati di trasferire le attività dall’NSD, l’agente di pagamento nazionale della Russia che è stato sanzionato dall’Unione Europea a giugno, ad altre entità.”Le autorizzazioni rilasciate non garantiscono ancora che gli investitori russi possano nuovamente gestire gli asset bloccati e riceverne i pagamenti. Scadenze ravvicinate, diciture vaghe nelle autorizzazioni e la complessità della procedura di sblocco non danno fiducia che i regolatori occidentali siano pronti per garantire il diritto degli investitori russi a gestire le loro proprietà”, ha evidenziato la Bank of Russia. LEGGI TUTTO

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    PA, Istat: in 10 anni +2,5% dipendenti, boom dei contratti a termine

    (Teleborsa) – Nelle 12.780 istituzioni pubbliche che risultano attive al 31 dicembre 2020 prestano servizio 3.601.709 unità di personale, di cui 3.396.289 dipendenti (pari al 94,3% del personale) e più di 205mila (il restante 5,7%) occupati con altre forme contrattuali (collaboratori coordinati e continuativi o a progetto, altri atipici e temporanei). Le politiche di contenimento della spesa pubblica e di limitazione del turnover dei dipendenti, che hanno caratterizzato quasi per intero l’ultimo decennio, hanno determinato modifiche al livello e alla composizione dell’occupazione. Tra il 2011 e il 2020 i dipendenti aumentano complessivamente del 2,5% in conseguenza del notevole incremento del numero di contratti a tempo determinato (+58,9%, +145 mila unità circa), a fronte di un calo del 2,8% dei dipendenti a tempo indeterminato (-73 mila unità circa). È quanto emerge dal censimento Istat sulle istituzioni pubbliche 2020.Considerando la distribuzione del personale in servizio nel settore pubblico, il 56,1% dei dipendenti si concentra nell’Amministrazione centrale, che comprende, tra gli altri, il personale delle scuole statali e delle forze armate e di polizia. Il 20,1 % dei dipendenti pubblici è occupato nelle Aziende o Enti del Servizio sanitario nazionale, il 10,2% nei Comuni (6 istituzioni pubbliche su 10). Il restante 13,6% è occupato nelle altre tipologie di forme giuridiche. In relazione al tipo di contratto, il personale in servizio si articola in 2.974.360 dipendenti a tempo indeterminato (l’82,6% del personale occupato nelle istituzioni pubbliche), 421.929 dipendenti a tempo determinato (l’11,7%) e 205.420 non dipendenti (il 5,7%).I dipendenti a tempo determinato rappresentano il 15,7% del personale in servizio presso le Amministrazioni dello Stato e presso le Province e città metropolitane. Le restanti tipologie istituzionali presentano valori sotto la media (11,7%). Nelle università i dipendenti a tempo determinato pesano relativamente poco (6,4%), anche perché è elevata l’incidenza di personale con contratto non dipendente (44,2%).Con riferimento al genere, le donne occupate nella pubblica amministrazione superano i 2 milioni e rappresentano la componente maggioritaria, con una quota pari al 58,5% del personale in servizio. La più elevata presenza di donne si conferma negli enti del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) con il 67,6%, il valore più basso nelle Università pubbliche (49,6%) e nelle Regioni (51%). Analizzando il tipo di contratto, la quota maggiore di tempi determinati si riscontra tra le donne (13,6% contro 9,1%).Ai vertici delle istituzioni pubbliche la presenza femminile è, tuttavia, limitata anche nel 2020: le donne sono infatti solo il 15,7% sebbene in aumento rispetto agli anni 2015 e 2017 (14,4%). La quota femminile arriva al 17,9% negli Enti pubblici non economici, tra cui spiccano gli Istituti pubblici di assistenza e beneficienza, istituzioni tipicamente a forte vocazione femminile, e gli Ordini e i collegi professionali, con poco più di 2 donne su 10. Seguono le Altre Forme Giuridiche (17,7%), con le Aziende pubbliche di servizi alle persone in cui le donne occupano posizioni di vertice in 2,6 casi su 10. A pochissima distanza si collocano le Amministrazioni centrali dello Stato (17,6%), con i Ministeri che vedono le donne occupare quasi 3 posizioni di vertice su 10. La quota femminile più bassa si registra nelle Regioni (7,5%) e nelle Province e Città metropolitane (5,8%), in entrambi i casi in calo rispetto alle annualità delle due rilevazioni precedenti. A livello territoriale le differenze sono significative. Nel Mezzogiorno si rilevano i livelli più bassi di presenze femminili ai vertici delle istituzioni (11,4%) e al Nord-est quelli più alti (19,4%). Tra le regioni, l’incidenza più bassa si osserva in Campania (7,2%) e la più elevata in Friuli Venezia Giulia (21,8%, in crescita di quasi 7 punti rispetto al 2015). Un progresso molto significativo (+6,2 punti) si registra anche in Basilicata, unica regione del Sud che nel 2020 si colloca sopra la media nazionaleA livello territoriale, il 46,1% delle unità locali si trova nelle regioni del Nord, anche in conseguenza dell’elevato numero di comuni presenti in Lombardia e Piemonte. Nelle stesse regioni è rilevante sia la presenza femminile tra gli occupati della PA (63,9% nel Nord-ovest e 63,5% nel Nord-est contro 58,5% della media nazionale), sia quella di personale non dipendente, superiore alla media nazionale. Anche per i tempi determinati si riscontrano valori più elevati nelle regioni del Nord, in particolare nelle Province autonome di Bolzano (17,9%) e Trento (16,4%), mentre le regioni del Sud si attestano su valori di poco inferiori al 10%.Fanno parte del settore delle Amministrazioni pubbliche (Settore S13) 9.780 unità istituzionali, pari al 77,2% del totale delle unità censite, in cui si concentra oltre il 98% dei dipendenti. Le Istituzioni pubbliche extra S13 sono 2.910, tutte appartenenti ai raggruppamenti di forma giuridica Ente pubblico non economico e ad Altra forma giuridica. Si tratta di Ordini e Collegi Professionali, ACI, aziende speciali di servizi alle persone, di edilizia abitativa, consorzi di diritto pubblico e altre unità aventi natura giuridica pubblicistica non comprese nella lista S13.I Comuni sottoposti a commissariamenti – In Italia, alla data del 31 dicembre 2020, erano sottoposti alla procedura di commissariamento 119 comuni. Si tratta di amministrazioni locali in cui il mandato del sindaco e del consiglio comunale finisce prima del termine di 5 anni e che quindi vengono gestite da un commissario straordinario fino a nuove elezioni. Tra i comuni commissariati, il 47,9% si trova nel Sud e il 26,9% nelle Isole. La Calabria e la Sicilia sono le regioni più coinvolte, entrambe con 23 commissariamenti che rappresentano circa il 40% del totale dei casi. Seguono la Campania con 17 (il 14,3% del totale) e la Puglia e la Sardegna, entrambe con 9 commissariamenti. Nel 2020 il fenomeno dei commissariamenti nelle amministrazioni locali assume una dimensione più contenuta sia rispetto al 2015 (125 comuni), sia soprattutto rispetto al 2017 (154), evidenziando una variazione percentuale del -22,7% nel periodo 2017-2020 e del -4,8% nel periodo 2015-2020. La dinamica decrescente si spiega per effetto della riduzione dei comuni sottoposti a procedura straordinaria principalmente nel Centro e nel Nord-ovest. Sicurezza informatica – Sul fronte della sicurezza informatica, nel 2020 le istituzioni pubbliche più colpite da attacchi informatici sono le Università (64,3%), gli Organi centrali dello stato (61,8%) e le Giunte e consigli regionali (50%), a fronte di una media del 7,9%. A seguito degli attacchi, il 5,4% delle IP ha subito danni, circa 4 su 10 nel caso di Amministrazioni dello stato e Università pubbliche. Le tipologie istituzionali più digitalizzate e più esposte al rischio di attacchi informatici sono anche quelle che hanno messo in atto e combinato il maggior numero di misure di sicurezza adottabili per fronteggiare i rischi e i danni subiti.Gestione ecosostenibile – Nel biennio 2019-2020 il 15,6% delle istituzioni pubbliche hanno adottato forme di rendicontazione sociale e/o ambientale (16,1% nel 2016-2017). Questi documenti sono prodotti dalle Amministrazioni pubbliche su base volontaria, con cadenza variabile, per rendere trasparente l’orientamento delle spese in un’ottica di sostenibilità. A livello di forma giuridica, spiccano gli Enti pubblici non economici (35,3%), che seppur con una lieve diminuzione (-1,6 punti percentuali), mantengono valori oltre il doppio della media delle istituzioni pubbliche, seguiti dalle Università pubbliche (24,3%), che registrano un incremento di 6 punti percentuali rispetto al periodo precedente. La rendicontazione è meno diffusa e in diminuzione presso Comunità montane e unioni di comuni (6,9%), Province e città metropolitane (7,7%) e Comuni (8,3%). Sul territorio, la rendicontazione sociale e/o ambientale è più frequente in Emilia-Romagna, Umbria e Sicilia (sopra il 20%) e meno in Piemonte, Lombardia e Veneto (sotto il 13%). Rispetto al 2016-2017 la riduzione è di entità maggiore nel Nord-est e nelle Isole (-2 p.p.) mentre è in lieve aumento al Centro e al Sud (+0,3 e +0,7 p.p.), soprattutto in Abruzzo (+2,2 p.p.), Molise (+2,1 p.p.), Lazio e Campania (entrambi +1,6 p.p.) e Calabria (+1 p.p.). LEGGI TUTTO

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    AMC Entertainment, CEO chiede congelamento salario dopo crollo azioni

    (Teleborsa) – L’amministratore delegato di AMC Entertainment, catena di cinema statunitense e uno dei cosiddetti meme stock del 2021, ha chiesto al consiglio di amministrazione di congelare il suo compenso l’anno prossimo a causa di un forte calo delle azioni della società. Il titolo ha perso circa l’85% da inizio anno alla Borsa di New York.”La più grande inflazione degli ultimi 40 anni, quindi nel 2023 le aziende concederanno aumenti salariali % elevati – ha scritto Adam Aron in una serie di tweet – Ma non voglio “di più” quando i nostri azionisti stanno soffrendo. Quindi, ho raccomandato al consiglio di amministrazione di AMC di cerchiare in rosso e congelare sia la mia liquidità target che la retribuzione azionaria target per il 2023. NESSUN AUMENTO”.”Nonostante l’elevata inflazione, ho anche “chiesto” ai nostri funzionari più anziani (15-20 dirigenti) di rinunciare a un aumento dei loro stipendi in contanti per il 2023 – ha aggiunto – Quando il CEO “chiede”, i dirigenti a loro merito di solito sono d’accordo. Li ringrazio sinceramente per questo. AMC ha un team di gestione molto dedicato”. LEGGI TUTTO