Dicembre 2022

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    Open Power Grids, al via i lavori dell'Associazione per la decarbonizzazione della rete

    (Teleborsa) – Promuovere la convergenza e il co-design verso gli standard funzionali dei componenti di rete, massimizzando la creazione di valore condiviso attraverso la sostenibilità e la sicurezza, l’efficienza dei costi e la performance tecnica. Questo l’impegno confermato dagli Operatori di distribuzione (DSO) nel corso della prima Assemblea Generale di “Open Power Grids” (OPG), svoltasi oggi a Roma sotto la guida del presidente Francesco Amadei. L’associazione riunisce operatori di distribuzione elettrica, produttori e fornitori di componenti, istituti di ricerca e altri stakeholder per condividere e sviluppare specifiche funzionali sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente nel settore delle reti elettriche in una logica di co-design e con l’obiettivo comune di accelerare la transizione energetica.Secondo il BNEF New Energy Outlook 2022 pubblicato di recente, l’investimento globale in reti elettriche dal 2022 al 2050 sarà compreso tra 13,3 trilioni di dollari (nello scenario di base) e 21,4 trilioni di dollari nello scenario che considera il raggiungimento di emissioni net-zero entro la metà del secolo. Ciò comprende investimenti per sostenere l’infrastruttura esistente e per espandere la rete per far fronte alla crescita di consumo e produzione elettrica, rendendo ancora più importante la collaborazione fra attori e la condivisione di specifiche funzionali per rendere le infrastrutture sempre più sostenibili. La OPG vuole promuovere lo sviluppo e la adozione di materiali e componenti a minori emissioni di CO2, riducendo l’impiego di materie prime, contribuendo a limitare le perdite di rete nonché favorendo l’adozione di materiali ecosostenibili, circolari e a basse emissioni.Enel Grids, promotrice dell’iniziativa e rappresentante di DSO operanti in più paesi in Europa (tra cui e-distribuzione, il più grande DSO in Italia) e in Sud America, ha ospitato l’evento che si è svolto a Roma. Erano presenti soci fondatori, tra cui i DSO italiani Areti (Gruppo ACEA), Inrete (Gruppo Hera), Deval (CVA Group) Edyna (Gruppo Alperia), Ireti (Gruppo Iren), SET Distribuzione (Gruppo Dolomiti Energia), Unareti (Gruppo A2A), nonché il CESI – leader mondiale nei servizi di test e certificazione, ingegneria e consulenza tecnologica per il settore elettrico – e i gruppi industriali e tecnologici ABB, Hitachi Energy Italia, thyssenkrupp Electrical Steel e Tratos.I membri dell’OPG perseguiranno il lavoro tecnico in nove gruppi incentrati su: trasformatori, linee ad Alta Tensione (AT); apparecchiature AT; linee di Media Tensione (MT) e Bassa Tensione (BT); apparecchiature MT/BT; dispositivi di protezione e controllo; apparecchiature di emergenza; sistemi AT; sistemi MT/BT. I lavori di definizione delle priorità operative procederanno in modo aperto e collaborativo, privilegiando la convergenza verso soluzioni sostenibili come acceleratore della trasformazione del sistema industriale che i singoli attori non possono perseguire da soli. La prossima Assemblea generale si terrà nel marzo 2023, con l’impegno nel frattempo di promuovere la convergenza e il co-design di standard funzionali dei componenti di rete, improntati ai principi di sostenibilità, sicurezza, efficienza dei costi e performance tecnica.I primi mesi dell’Associazione sono stati dedicati alla promozione della Associazione, alla raccolta delle manifestazioni di interesse e alla predisposizione della piattaforma online attraverso la quale saranno condivise in modalità open-source le specifiche funzionali. Considerando il consenso del mondo scientifico sulla necessità di una veloce transizione energetica, iniziative come l’OPG – si legge in una nota dell’associazione –sono cruciali per promuovere la piena integrazione della sostenibilità nei processi industriali del business della distribuzione elettrica, condividere le conoscenze e aumentare la collaborazione di tutto l’ecosistema: operatori della distribuzione elettrica, ma anche fornitori e produttori di apparecchiature e componenti, società di ingegneria, autorità di regolazione, innovatori e altri stakeholders interessati. LEGGI TUTTO

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    Next Re, salta il maxi-aumento di capitale. Guarda a percorsi alternativi

    (Teleborsa) – Next Re SIIQ, società d’investimento immobiliare quotata su Euronext Milan, ha comunicato che non si sono realizzati entro le tempistiche preventivate i presupposti per l’avveramento delle condizioni sospensive previste dall’accordo quadro sottoscritto il 5 agosto 2021 tra Next Re, l’azionista di controllo CPI Property Group, DeA Capital, De Agostini e DeA Capital Real Estate SGR (successivamente modificato nell’estate 2022).Il progetto prevedeva una partnership operativa strategica nel mercato immobiliare italiano e l’esecuzione di una prima tranche dell’aumento di capitale delegato deliberato dall’assemblea del 26 aprile 2021 (per complessivi massimi 2 miliardi di euro).La società “non ha evidenza che siano in corso attività di rinegoziazione” dell’accordo quadro finalizzate ad un’ulteriore proroga. Quindi, il Framework Agreement e le relative pattuizioni parasociali rinnovate perderanno efficacia alla data del 31 dicembre 2022.Next Re SIIQ attribuisce il fallimento del progetto al “perdurare della sfavorevole congiuntura di mercato a causa della persistente instabilità del quadro geopolitico, macroeconomico e finanziario dovuta al conflitto russo-ucraino, che ha determinato conseguenze negative sui mercati internazionali e il notevole incremento dei costi dell’energia e delle materie prime, innescando una crescente inflazione a livello globale e un aumento generalizzato dei tassi di interesse e del costo del denaro”.Il CdA, si legge in una nota, intende “proseguire a verificare la percorribilità di percorsi alternativi rispetto al progetto delineato mediante il Framework Agreement, al fine di salvaguardare il valore della società ed ampliarne la base patrimoniale”. Questi programmi potranno realizzarsi nel corso dell’esercizio 2023, viene specificato. LEGGI TUTTO

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    Antitrust: operazione Poste Vita-Net Insurance non ostacola concorrenza

    (Teleborsa) – L’acquisizione del controllo esclusivo di Net Insurance da parte di Poste Vita non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante. Lo ha comunicato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel suo bollettino settimanale. Non sarà quindi avviata alcune istruttoria.La compagnia assicurativa vita del Gruppo Poste Italiane ha comunicato a fine settembre l’intenzione di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria per cassa sulle azioni ordinarie e sui Warrant di Net Insurance, compagnia assicurativa quotata su Euronext STAR Milan.L’IVASS ha evidenziato come l’operazione non sia in grado di alterare l’equilibrio concorrenziale dei mercati della produzione e distribuzione dei prodotti assicurativi vita e danni.L’AGCM ha fatto notare, con riferimento ai mercati della produzione di prodotti assicurativi danni, che l’entità post merger verrà a detenere, in ciascuno di essi, una quota congiunta inferiore al 5%. Nella distribuzione, le quote aggregate sono inferiori al 5%.Riguardo ai mercati della produzione di prodotti assicurativi vita, nel ramo I Poste Vita è il primo operatore, con una quota di circa il 26%, ma la target ha una quota del tutto marginale, significativamente inferiore all’1%. Nel ramo IV la quota aggregata dell’entità post merger è di poco superiore al 5%. Per quanto riguarda la distribuzione, in un’ampia maggioranza delle province la quota aggregata risulta inferiore, spesso anche significativamente, al 30%, in pochi casi al 35%, o al 40%.(Foto: © Piotr Trojanowski / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, MSCI alza il rating ESG da A ad AA

    (Teleborsa) – MSCI, tra le principali società di rating ESG a livello globale, ha alzato il rating ESG di Mediobanca da A ad AA. La valutazione riflette il lavoro svolto da Mediobanca in particolare sulle tematiche di corporate governance e nella mitigazione dei rischi ambientali, si legge in una nota. Si tratta di un nuovo innalzamento dopo quello dell’ottobre 2021.Relativamente alla corporate governance l’innalzamento del rating è stato determinato dal miglioramento nella composizione del consiglio e dal processo di allineamento di performance e politiche di remunerazione. Grazie a questi fattori per MSCI “Mediobanca è leader rispetto alla maggior parte dei peer globali in materia di corporate governance”.Il rating MSCI ha inoltre riconosciuto “Mediobanca leader nell’impegno volto alla mitigazione dei rischi ambientali nell’attività di finanziamento, in particolare con politiche creditizie specifiche per particolari settori”. Anche i miglioramenti nelle iniziative di tutela dei consumatori hanno contribuito al miglioramento di rating.”Il rafforzamento di un modello di business etico e responsabile e il perseguimento di un percorso di crescita sostenibile sono tra le priorità del Piano strategico al 2023 – commenta l’AD Alberto Nagel – Tali driver saranno fattori critici di successo che ci guideranno anche nella definizione del nostro nuovo Piano al 2026″. LEGGI TUTTO

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    Yolo, Massimo Tessitore cooptato in CdA

    (Teleborsa) – Il CdA di Yolo Group, operatore insurtech italiano quotato su Euronext Growth Milan, ha deliberato la nomina per cooptazione di Massimo Tessitore come consigliere. La nomina segue le dimissioni rassegnate in data 6 dicembre 2022, con effetto immediato, da Alessia Truini per motivi riconducibili al suo percorso professionale. Tessitore resterà in carica fino alla prossima assemblea dei soci.Inoltre, la società ha comunicato di aver rafforzato il team italiano con l’attribuzione a Eugenio De Marco del ruolo di Group Chief Business Officer. “Grazie alla solida esperienza maturata in ambito consulenziale, assicurativo e tecnologico, a De Marco è affidato l’incarico di guidare lo sviluppo del business del Gruppo accelerando il percorso di crescita”, si legge in una nota.(Foto: Photo by S O C I A L . C U T on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    MPS, Standard Ethics conferma rating e apprezza progressi su temi ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Rating “EE” a Banca Monte dei Paschi di Siena. Si tratta del sesto notch su nove della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. Gli analisti evidenziano che, nel corso degli ultimi dodici mesi, la banca ha realizzato ulteriori implementazioni in tema di governance della sostenibilità e risk management in relazione ai temi ESG (Environmental, Social, Governance).A ciò si è aggiunta l’approvazione del nuovo Piano Industriale 2022-2026, e relativi obiettivi ESG, accompagnata dal buon esito del recente aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro.”L’allineamento strategico e di lungo periodo della Banca alle indicazioni internazionali di sostenibilità viene ulteriormente rafforzato, a confermare il recente upgrade (del febbraio scorso) che ha innalzato la valutazione della banca a livello EE – si legge nella nota – I temi ESG sono adeguatamente rendicontati e le policy collegate appaiono in linea con i migliori standard. Vengono indicati obbiettivi di medio e lungo periodo”.Standard Ethics evidenzia che è attesa la finalizzazione del Piano di Sostenibilità, mentre il CdA mantiene un alto grado di indipendenza a garanzia del mercato in presenza di un azionista pubblico. La visione di medio e lungo periodo è positiva. LEGGI TUTTO

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    Stellantis produrrà 1 milione di motori elettrici in Francia entro 2024

    (Teleborsa) – Stellantis ha annunciato l’aumento della produzione dei nuovi motori elettrici M3 nello stabilimento di Trémery, in Lorena, Francia, frutto della joint venture Emotors. Ciò le permetterà di raggiungere una capacità produttiva di oltre 1 milione di motori elettrici all’anno entro il 2024, che le servirà per raggiungere l’obiettivo della copertura del 100% del mix di vendite con veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa entro il 2030.”Controllare la catena del valore dell’elettrificazione garantirà la nostra indipendenza tecnologica nel contesto delle crisi economiche e geopolitiche, e nel contempo mitigherà l’impatto di questo cambiamento radicale per i nostri siti e dipendenti – ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis – Ciò è ancora più vero in Francia, dove siamo e senza dubbio continueremo a essere leader commerciali e industriali”.A partire da gennaio 2023, le nuove DS 3 E-TENSE, Peugeot e-208, Jeep Avenger e Opel Mokka electric saranno equipaggiate con il motore elettrico M3 ad alta efficienza, in grado di erogare una potenza di 115 kW/156 CV e una coppia di 260 Nm. LEGGI TUTTO

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    Gas, accordo sul price cap europeo: scatterà a 180 euro MWh

    (Teleborsa) – Raggiunto l’accordo politico sul tetto al prezzo del gas al Consiglio Energia. L’intesa è stata raggiunta a maggioranza qualificata: voto favorevole anche della Germania che dopo lunghe trattative ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. Dal 15 febbraio il price cap sul gas scatterà al superamento dei 180 euro a megawattora per tre giorni con uno spread rispetto al prezzo del Gnl di 35 euro per tre giorni.Soddisfatto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, ha scritto su Twitter il ministro.”Abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo l’accordo: un’altra missione impossibile è compiuta, quest’ultima forse era la più difficile. L’ultimo pezzo del puzzle è andato al suo posto”, ha dichiarato il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Josef Sikela nella conferenza stampa della presidenza di turno dell’Ue al termine del Consiglio energia. Il price cap concordato – ha aggiunto – è “un meccanismo efficace e realistico”. Sikela ha poi spiegato che se il superamento delle soglie previste dovesse innescare il price cap sul gas, il meccanismo stesso “resterà attivo almeno 20 giorni” consecutivi. Il price cap, inoltre, può essere automaticamente attivato dalla Ue in caso di crisi.L’accordo di oggi sul price cap “segnala chiaramente che l’Unione europea non e’ pronta a pagare qualunque cifra per il gas”, ha invece affermato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson. LEGGI TUTTO