Dicembre 2022

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    Intermarine (Immsi), consegnata terza nave classe “Angeli del Mare”

    (Teleborsa) – Intermarine, controllata del gruppo Immsi, ha consegnato oggi al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera presso il cantiere di Messina la “Aurelio Visalli”, terza di una classe di unità navali denominata “Angeli del Mare”, le più lunghe navi auto raddrizzanti e inaffondabili mai costruite in Italia e tra le navi del comparto SAR (Search and Rescue) più grandi al mondo.Si tratta di una classe di unità navali che è progettata per la ricerca e il salvataggio in mare. È dedicata al personale del Corpo che ha perso la vita durante il servizio, a cui è stata conferita la medaglia d’oro per l’altissima professionalità ed il senso del dovere.La nave è lunga oltre 33 metri e ha un sistema avanzato di comando e controllo che assicura maggiore autonomia, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per l’equipaggio e per il ricovero di naufraghi. Ha una velocità massima di oltre 31 nodi e, alla velocità di 28 nodi, garantisce un’autonomia di oltre 1.000 miglia nautiche.La nave è stata costruita negli stabilimenti di Messina, dai Cantieri Navali Intermarine di Sarzana ed è stata realizzata con fondi europei nell’ambito dei Fondi Sicurezza Interna 2014-2020. LEGGI TUTTO

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    Energeia si è quotata su Euronext Growth Oslo

    (Teleborsa) – Energeia è sbarcata oggi su Euronext Growth Oslo. Si tratta della 12a ammissione su Euronext Growth Oslo, la 14a quotazione a Oslo in totale e la 74a sui mercati Euronext nel 2022. Con la quotazione di Energeia, sono 114 le società quotate su Euronext Growth Oslo.Energeia sviluppa, costruisce e gestisce centrali solari principalmente in Norvegia e nei Paesi Bassi. L’idea imprenditoriale dell’azienda è quella di gestire centrali solari su larga scala in combinazione con attività agricole. Nel 2020, l’azienda ha avviato il primo progetto per tali centrali solari in Norvegia insieme al settore agricolo.All’apertura, il prezzo delle azioni è stato fissato a 2,48 NOK per azione (circa 0,24 euro). Ciò corrisponde a una capitalizzazione di mercato stimata di 291 milioni di NOK (circa 27,8 milioni di euro).”Stiamo gettando le basi per un’ulteriore innovazione e crescita – ha dichiarato il CEO Viktor Jakobsen – Investiremo su larga scala nel tempo a venire e contribuiremo a costruire ulteriormente la Norvegia come nazione energetica”. LEGGI TUTTO

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    Seduta positiva a Piazza Affari, penalizzate le utilities dopo l'Antitrust

    (Teleborsa) – Seduta in rally a Piazza Affari, che si allinea alla giornata strepitosa delle borse europee. L’attenzione degli investitori è concentrata sui dati chiave sull’inflazione negli Stati Uniti e sulla conclusione delle ultime riunioni dell’anno della Federal Reserve e della Banca centrale europea per ulteriori spunti sulla politica monetaria. Domani arriverà la decisione sui tassi del FOMC, con il consensus che prevede un aumento di 50 punti base al 4,25%-4,50%. Giovedì, la BCE si riunirà per la decisione sui tassi di interesse e le aspettative sono di +50 punti base al 2,5%.Sul fronte macroeconomico, l’Italia ha registrato, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. Migliora invece il sentiment degli esperti dei mercati finanziari, secondo quanto emerso dall’indice ZEW per il mese di dicembre.A Milano spicca la performance negative delle utilities, dopo che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato sette procedimenti istruttori – e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari – nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero.Positiva Generali, che ha comunicato “sinergie superiori a quelle che erano attese inizialmente al momento del lancio dell’offerta pubblica di acquisto” per quanto riguarda l’integrazione di Cattolica.Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,054. Lieve aumento per l’oro, che mostra un rialzo dello 0,45%. Lieve aumento per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un rialzo dello 0,59%.Invariato lo spread, che si posiziona a +187 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta al 3,80%.Tra le principali Borse europee bilancio decisamente positivo per Francoforte, che vanta un progresso dello 0,93%, resistente Londra, che segna un piccolo aumento dello 0,42%, e buona performance per Parigi, che cresce dello 0,86%.A Piazza Affari, il FTSE MIB continua la giornata con un aumento dell’1,06%, a 24.560 punti, consolidando la serie di tre rialzi consecutivi, avviata venerdì scorso; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata in aumento dell’1,02% rispetto alla chiusura precedente.In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,66%); con analoga direzione, poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,67%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Pirelli (+4,90%), Banco BPM (+3,73%, dopo l’ingresso della Fondazione Enasarco nel capitale con una quota poco sotto il 2%), STMicroelectronics (+2,66%) e Tenaris (+2,66%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su ERG, che prosegue le contrattazioni a -0,66%.Sottotono Leonardo che mostra una limatura dello 0,63%.Deludente Snam, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Maire Tecnimont (+2,84%), Safilo (+2,71%), Danieli (+2,59%) e Mutuionline (+2,02%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Industrie De Nora, che prosegue le contrattazioni a -2,85%.Spicca la prestazione negativa di Luve, che scende dell’1,58%.Fiacca Tod’s, che mostra un piccolo decremento dell’1,22%.Discesa modesta per GVS, che cede un piccolo -1,15%. LEGGI TUTTO

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    RECAI, EY: Italia più attrattiva per investimenti in energie rinnovabili

    (Teleborsa) – L’Italia sale in sei mesi dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica mondiale di EY sull’attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle rinnovabili grazie alla spinta della nuova bozza del Decreto FER 2 e agli sforzi di semplificazione autorizzativa. Sul podio si posizionano nell’ordine gli Stati Uniti, la Cina e la Germania seguita nella top 10 da Regno Unito, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi. Secondo i principali risultati emersi dalla 60esima edizione del report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), che classifica i primi 40 Paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, proprio in virtù delle condizioni volatili del mercato dell’energia, si assiste ad una forte accelerazione da parte dei governi di tutto il mondo sul tema delle energie rinnovabili per ampliare le strategie e i piani in ambito energetico con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.Tra le sfide più significative per i Paesi si evidenzia dal report EY la necessità di rafforzare la cosiddetta resilienza energetica: consolidare la produzione di energie rinnovabili, accelerare la diversificazione delle fonti di produzione di energia e aumentare lo stoccaggio. “La transizione energetica – commenta Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader – rappresenta un tema centrale e prioritario soprattutto alla luce delle sfide significative che tutto il mondo, e in particolare l’Italia, deve affrontare. Questo si riflette negli impegni assunti per accelerare l’adozione di fonti di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas. Nella presente edizione del RECAI, il nostro Paese si afferma come un attore protagonista nel palcoscenico europeo, grazie alla ricchezza di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), agli ambiziosi target di crescita (necessari per raggiungere rapidamente la decarbonizzazione e una maggiore indipendenza energetica) e, nel contesto attuale, ai generosi prezzi del mercato all’ingrosso”. I risultati mondiali emersi nel RECAI: Stati Uniti, Cina e Germani sul podio – Focalizzando l’attenzione sui risultati principali di questa edizione, gli Stati Uniti mantengono la loro posizione di vertice grazie all’Inflation Reduction Act approvato in agosto e inteso come un punto di svolta green in particolare nell’ambito dell’idrogeno verde. Al secondo posto, la Cina continua ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili tentando di raggiungere la carbon neutrality entro il 2060. Rispetto alla scorsa edizione del RECAI, la Germania sale in terza posizione mentre scende il Regno Unito alla quarta. I Paesi Bassi entrano nella top 10 dell’indice grazie all’ambizioso programma che include un obiettivo di 70 GW di energia eolica offshore entro il 2050. Anche la Spagna sale di una posizione, dal 9° all’8° posto. Da segnalare la forte performance della Grecia, guidata da nuovi obiettivi di 15 GW di nuova energia green entro il 2030 e 2 GW di eolico offshore nello stesso lasso di tempo. Focus sull’Italia: si accelera nel rafforzare il mercato delle rinnovabili – In questa edizione del RECAI l’Italia passa dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica generale ma non solo: il Paese ha registrato una delle migliori performance rispetto all’indice non solo in termini relativi agli altri Paesi, ma in termini assoluti. I fattori che hanno contribuito a questo risultato sono vari. Innanzitutto, gli incentivi contenuti nella nuova bozza del Decreto FER 2, che stabilisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi. Altro aspetto significativo è stato l’annuncio di 5 GW di eolico offshore che saranno messi all’asta tra il 2023 e il 2026, e la realizzazione del primo impianto eolico offshore nel Paese. Altri elementi determinanti sono la crescita delle installazioni e il rafforzamento della pipeline di progetti (sia nell’eolico onshore sia nel fotovoltaico). Con riferimento all’eolico onshore, i dati indicano nel Q3 dell’anno in corso 11.3 GW di capacità istallata (in aumento rispetto al Q1 che registrava 11.0 GW), con una crescita del 3% di e 3.2 GW di progetti in pipeline nel 2022-2027. Anche nel solare aumenta la capacità istallata nel Q3 che corrisponde a 23.9 GW (rispetto ai 22.6 GW del Q1). La crescita è stata quindi del 6% mentre si registrano 17,0 GW di progetti in pipeline negli anni a venire 2022-2027. Un segnale positivo e incoraggiante proviene dal fronte autorizzativo: nel Paese, infatti, si assiste ad un’accelerazione delle procedure autorizzative per agevolare la diffusione di progetti di energia rinnovabile. Si costata in questo ambito una semplificazione per quanto riguarda l’eolico offshore, grazie ad un’unica Autorizzazione Unica (AU) e non più concessioni demaniali, su impianti tuttavia fino a 10 MW. È attesa inoltre l’emanazione della regolazione che dettaglia ulteriori forme di supporti per le rinnovabili e per le tecnologie ad esse associate (come le batterie) che potrebbero dare un’ulteriore spinta al mercato rendendo bancabili e scalabili alcune soluzioni ancillari alle rinnovabili. Infine, prendono sempre più piede soluzioni che vertono sulla generazione di energia distribuita da fonti di energia rinnovabili: sono un’opportunità sia per i clienti industriali sia per i clienti retail (modello Energy Performance Contract e servizio PPU, ovvero Pay Per Use): rappresentano un mercato importante, che nel medio periodo potrebbe supportare una maggior resilienza della rete e tenuta della rete elettrica con una generazione distribuita da fonte di energia rinnovabile. Un quadro non semplice da analizzare si osserva nei PPA, ovvero contratti di compravendita di energia elettrica tra privati. Infatti, i prezzi particolarmente elevanti dell’energia elettrica all’ingrosso e la volatilità del mercato hanno comportato quest’anno la prima riduzione del contrattualizzato su base annua dal 2013 dei PPA. Nel mercato dei PPA, l’Italia conferma un ruolo di spicco, posizionandosi al 12esimo posto (dall’11esimo posto del 2021). È importante segnalare che il Paese sta vivendo un periodo turbolento in quanto si stanno sviluppando vari trend. Innanzitutto, si osserva una crescente attenzione da parte dell’industria e del commercio, in quanto al crescente interesse per la decarbonizzazione ora si aggiunge la volontà di securizzare, stabilizzare e abbassare il costo di approvvigionamento dell’energia. Ci si aspetta che questo trend continuerà nel tempo, facendo ampliare la domanda e conseguentemente l’offerta di progetti RTB (Ready-to-build). In secondo luogo, si osservano rendimenti potenzialmente in aumento per i produttori di energia da fonti rinnovabili, grazie a un’ampia forchetta che si è creata tra il costo di produzione (LCOE) e il valore dell’energia elettrica nel mercato di scambio (PUN). Il valore a cui puntano i venditori dell’energia è raddoppiato in poco più di un anno, nonostante un costo di produzione stabile. Infine, si registra una certa contrazione dei volumi contrattualizzati in riduzione. Fattore, questo, – conclude il report – legato anche alla prospettiva di poter stipulare degli accordi di medio periodo in un contesto più stabile e caratterizzato da minori incertezze. LEGGI TUTTO

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    FTX, SEC accusa Samuel Bankman-Fried di aver frodato gli investitori

    (Teleborsa) – La Securities and Exchange Commission (SEC) ha accusato Samuel Bankman-Fried di aver orchestrato un piano per frodare gli investitori azionari in FTX Trading Ltd. (FTX), la piattaforma di trading di criptovalute di cui era CEO e co-fondatore. Sono in corso indagini su altre violazioni della legge sui titoli e su altri enti e persone relative alla presunta cattiva condotta. In azioni parallele, l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno annunciato oggi accuse contro Bankman-Fried.Bankman-Fried è stato arrestato nelle scorse ore alle Bahamas su richiesta dei pubblici ministeri statunitensi ed è detenuto in custodia in attesa di un processo di estradizione.Secondo la denuncia della SEC, almeno da maggio 2019, FTX, con sede alle Bahamas, ha raccolto più di 1,8 miliardi di dollari da investitori azionari, di cui circa 1,1 miliardi di dollari da circa 90 investitori con sede negli Stati Uniti. Nelle sue rappresentazioni agli investitori, Bankman-Fried ha promosso FTX come una piattaforma di trading di criptovalute sicura e responsabile, promuovendo in particolare le sofisticate misure di rischio automatizzate di FTX per proteggere le risorse dei clienti.La denuncia sostiene che, in realtà, Bankman-Fried ha orchestrato una frode durata anni per nascondere agli investitori di FTX: la diversione non rivelata dei fondi dei clienti FTX ad Alameda Research LLC, il suo hedge fund privato; il trattamento speciale non divulgato concesso ad Alameda sulla piattaforma FTX, inclusa la fornitura ad Alameda di una “linea di credito” praticamente illimitata finanziata dai clienti della piattaforma e l’esenzione di Alameda da alcune misure chiave di mitigazione del rischio FTX; il rischio non divulgato derivante dall’esposizione di FTX alle partecipazioni significative di Alameda di attività sopravvalutate e illiquide come i token affiliati a FTX.”Sosteniamo che Sam Bankman-Fried abbia costruito un castello di carte sulla base dell’inganno mentre diceva agli investitori che era uno degli edifici più sicuri in crypto”, ha dichiarato il presidente della SEC Gary Gensler.”La presunta frode commessa da Bankman-Fried è un chiaro appello alle piattaforme crypto per conformarsi alle nostre leggi – ha aggiunto – La conformità protegge sia coloro che investono sia coloro che investono in piattaforme crypto con salvaguardie collaudate nel tempo, come proteggere adeguatamente i fondi dei clienti e separare le linee di attività in conflitto. Inoltre, fa luce sulla condotta delle piattaforme di trading sia per gli investitori attraverso la divulgazione che per le autorità di regolamentazione attraverso l’autorità di esame”.(Foto: Kanchanara on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Aste BTP 3 e 7 anni, rendimenti in calo

    (Teleborsa) – Scendono i rendimenti nell’odierno collocamento di titoli di Stato, con il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) che ha assegnato l’importo massimo di 7 miliardi di euro, su una forchetta di offerta pari a 5,5-7 miliardi di euro.Il MEF ha collocato 2 miliardi di euro di BTP a 3 anni (scadenza 15-01-2026), per cui la domanda ha raggiunto 3,69 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,85. Secondo il resoconto fornito dalla Banca d’Italia, il rendimento lordo si è assestato al 3,07%, ovvero 15 punti base inferiore a quello dell’asta analoga precedente, che risale all’11 novembre 2022.Sono stati anche collocati 1,5 miliardi di BTP a 3 anni (scadenza 15-12-2024). La domanda è stata pari a 3,59 miliardi, per un rapporto di copertura a 2,39. Il rendimento lordo è stato del 2,62%.Infine, ha collocato 3,5 miliardi di BTP a 7 anni (scadenza 15-12-2029). La domanda è stata pari a 4,82 miliardi, per un rapporto di copertura a 1,38. Il rendimento lordo è stato del 3,61%, ovvero 23 punti base inferiore a quello dell’asta analoga precedente, che risale all’11 novembre 2022. LEGGI TUTTO

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    Clima, Parlamento e Consiglio Ue trovano accordo preliminare sulla carbon tax

    (Teleborsa) – Il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Ue hanno annunciato di aver adottato un meccanismo inedito volto a rendere più ecologiche le importazioni industriali dell’Europa facendo pagare le emissioni di carbonio legate alla loro produzione. Il Carbon border adjustment mechanism (Cbam) sottoporrà le importazioni in diversi settori (acciaio, alluminio, cemento, fertilizzanti, elettricità, ma anche idrogeno) agli standard ambientali dell’Ue.Secondo l’intesa preliminare raggiunta al fine di evitare distorsioni della concorrenza e scoraggiare le delocalizzazioni, alle importazioni dei principali prodotti industriali si applicherà lo stesso prezzo pagato dalle grandi imprese europee per le emissioni di CO2.Ma inizialmente, cioè dall’ottobre 2023 e per un periodo transitorio ancora da definire, gli obblighi dell’importatore saranno limitati alla comunicazione delle importazioni. La durata del periodo di transizione e la data della completa entrata a regime del sistema sono collegate alla graduale eliminazione dei permessi di emissione gratuiti nell’ambito del sistema europeo Ets. Proprio questo sarà uno dei punti più delicati della nuova maratona negoziale prevista per il 16 e 17 dicembre, date per le quali è previsto un altro negoziato tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue per trovare un accordo anche sulla riforma generale del sistema, sul nuovo Ets 2 per trasporti e riscaldamento e sul Fondo sociale per il clima. Solo successivamente scatterà, quando necessario, l’obbligo di pagamento.Inizialmente è comunque previsto un CBAM semplificato che si applicherebbe essenzialmente solo con obblighi di comunicazione. Lo scopo è quello di raccogliere dati. Da quel momento in poi, entrerà in gioco il CBAM completo. Verrebbe introdotto gradualmente, parallelamente alla graduale eliminazione delle quote gratuite, una volta avviato nell’ambito del sistema riveduto di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) per i settori interessati. Ciò garantirà la compatibilità del CBAM con le norme internazionali sul commercio.La graduale eliminazione delle quote gratuite per i settori CBAM deve ancora essere concordata nel contesto dei negoziati ETS dell’UE in corso. Occorre inoltre lavorare ulteriormente sulle misure per prevenire la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio sulle esportazioni. LEGGI TUTTO

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    Energia, Meloni: al Consiglio Ue per porre un argine alle speculazioni

    (Teleborsa) – “Il Consiglio Europeo torna ad occuparsi dell’impatto dei prezzi dell’energia. L’obiettivo è un percorso di sicurezza energetica”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio Ue. “Da mesi l’Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi. Per ora la risposta della Commissione europea è insoddisfacente e inattuabile. È fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull’energia è molto alta perché definisce la capacità dell’Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese” evitando di avere “un’Ue a due velocità”. “È evidente a tutti come un meccanismo di tutele diverse di imprese in paesi diversi provocherebbe una distorsione del mercato unico che comprometterebbe l’intera Europa: ormai è la maggioranza degli stati a chiedere con noi un tetto dinamico al prezzo del gas. Andare in ordine sparso, pensando di salvarsi a scapito degli altri, non solo è un illusione ma tradirebbe un’idea di un Europa diversa da quella decantata di questi anni”.”L’autonomia strategica dell’Ue deve essere interpretata come un’opportunità di rafforzare le proprie capacità di difesa, quale pilastro europeo in ambito Nato”.”Noi siamo pronti a fare tutto quello che c’è da fare per fermare la speculazioni sui prezzi dell’energia. Da questo punto di vista siamo d’accordo sul fatto che gli unici interventi davvero efficaci e risolutivi debbano arrivare dall’Unione europea”, ha aggiunto. “La trattativa è in corso oggi e domani avremo ulteriori elementi. Ma siamo pronti a intervenire al livello nazionale se le misure europee dovessero tardare o essere inefficaci. Sono fiera del lavoro che abbiamo fatto, penso alla produzione di gas nazionale a prezzi calmierati per le nostre imprese”. Meloni ha dichiarato che “non è stato un caso che il primo viaggio all’estero da presidente del consiglio fosse presso le istituzioni dell’Ue”. “È stata una scelta che muoveva dalla convinzione e dalla consapevolezza che alla prova dei fatti non sarebbe stato difficile dimostrare quanto la realtà del governo fosse distante da un certo racconto disfattista e ineteressato fatto all’estero e la convinzione che l’Italia possa e debba giocare un ruolo da protagonista in Europa avendo come stella polare la difesa dell’interesse nazionale”. LEGGI TUTTO